Data: 23/09/2015 ore 17:30
L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha presentato nell’audizione tenuta nella Quinta commissione consiliare, presieduta da Luigi Lotto (Pd), le “misure” contenute nel Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr), approvato lo scorso 19 agosto dalla commissione europea. Il piano, che era stato trasmesso all’attenzione degli uffici di Bruxelles il 22 luglio del 2014, ha risorse pari a 1.308.406.250 euro, il 48% delle quali a valere sul fondo Feasr (628.035.000 euro), il 36.4% sui fondi dello Stato (476.259.875 euro) e la restante parte (204.111.375 euro) di compartecipazione della Regione sarda. La compartecipazione regionale – così ha sottolineato l’assessore – è doppia rispetto al precedente Psr.
La spesa del piano è programmata in sei “priorità”: “la priorità 1” (Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali) è trasversale alle altre 5, dove sono distribuite, dunque, le risorse. La “priorità 2”, relativa al potenziamento della redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura conta su 259.010.000 di euro, pari al 19,80% di risorse sul totale di 1.308.406.250 euro. Le risorse imputate alla “priorità 3” (promozione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e il benessere animale) sono pari a 328.106.560 euro (25.8%); quelle della “priorità 4” (preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura) ammontano a 491.963.330 euro (37.6%); alla “priorità 5” (incentivare l’uso efficiente delle risorse) sono destinati 57.988.340 euro (4.43%) ed alla “priorità 6” (inclusione sociale, riduzione delle povertà e sviluppo economico delle zone rurali) sono riservati 161.338.875 euro (12.33%).
Il piano si suddivide in 20 “misure” ed all’interno di ciascuna sono ricomprese le rispettive “sottomisure”.
L’assessore Falchi ha espresso soddisfazione per la positiva conclusione del confronto con la commissione di Bruxelles («il nuovo Psr presenta meno rigidità rispetto al precedente e garantisce una maggiore flessibilità nella programmazione delle risorse») ed ha preannunciato una puntuale campagna di informazione nei diversi territori dell’Isola sul Psr 2014-2020 nonché una serie di iniziative utili a garantire la più ampia diffusione dei suoi contenuti e delle relative opportunità.
«Il nuovo impegno che ci attende – ha dichiarato la delegata all’Agricoltura della Giunta Pigliaru – è ora quello di procedere con la predisposizione dei bandi e accelerare procedure e iter per migliorare l’efficacia e la rapidità della spesa». A questo proposito Elisabetta Falchi ha espresso la volontà di procedere con i “bandi a sportello” per gli investimenti di importo limitato, ipotizzando una soglia massima intorno ai 40.000 euro.
L’assessore, nel corso della audizione, sollecitata anche dalle richiesta formulate dal presidente Lotto, dai consiglieri Gianmario Tendas (Pd), Oscar Cherchi (Fi), Antonio Gaia (Cps) e Piermario Manca (Sdl) è entrata maggiormente nel dettaglio delle misure relative al cosiddetto “benessere animale” e “al primo insediamento in agricoltura”.
Per quanto attiene il primo aspetto, ricompreso nella “priorità 3” del Psr, è stata sottolineata la novità che estende gli interventi non solo per i capi ovini (75.000.000 di euro) ma anche per gli allevamenti di suini (50.638.230 euro) e bovini (50.000.000). «L’estensione dei pagamenti per il benessere animale, in particolare al settore dei suini, rientra nelle azioni utili per sconfiggere definitivamente la peste suina in Sardegna», così ha dichiarato l’assessore che ha poi ricordato che «con l’approvazione del nostro piano l’Europa, dopo le perplessità in ordine alla qualificazione dei sostegni come aiuti di Stato, riconosce che le misure di sostegno al benessere animale aiutano le aziende sarde a crescere e non a mantenersi».
In merito agli aiuti per l’avviamento di attività per i giovani agricoltori (risorse pari a 50.000.000 di euro), l’assessore Falchi ha precisato che sono previsti due livelli di sostegno: 50.000 euro in caso di business plan che prevede il “pacchetto giovani” e che dunque aderisce ad altre misure contenute nel Psr 2014-2020, mentre il sostegno scende a 30.000 euro nel caso il business plan non realizzato nell’ambito del pacchetto giovani.
Nelle fasi conclusive l’audizione in commissione l’assessore Falchi, il direttore generale dell’Agricoltura (Sebastiano Piredda) e quello di Argea (Gianni Ibba) si sono confrontanti con il presidente Lotto e attraverso una serie di interlocuzioni con diversi consiglieri, sull’annoso problema relativo ai criteri utilizzati in sede ministeriale per la determinazione delle cosiddette “zone svantaggiate”; sul pericolo della eccessiva parcellizzazione dei pagamenti per “indennità compensativa” in considerazione del venir meno dei vincoli per individuare i potenziali beneficiari e sull’opportunità di porre in capo ad “Argea Sardegna” i pagamenti in agricoltura oggi di competenza di Agea (ente nazionale con sede a Roma).