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Conferenza dell’on. Franco Sabatini (Pd) sulla struttura emodinamica di Lanusei

Data: 04/08/2015 ore 13:00

“La vicenda della mancata apertura della sala emodinamica di Lanusei, realizzata e collaudata da oltre due anni, è un autentico scandalo che non può proseguire oltre: su questo problema non starò a guardare”.
Lo ha dichiarato in una conferenza stampa il consigliere del Pd Franco Sabatini ricordando, fra l’altro, che “la struttura è stata realizzata nel 2010 con 1 milione e 500 mila di euro di fondi europei destinati alle attrezzature tecnologiche, di cui 750 mila euro per l’allestimento della sala”. Non chiediamo nessun primariato, ha poi aggiunto Sabatini, “ma sosteniamo le ragioni di una scelta legittima dal punto di vista amministrativo, corretta sotto il profilo medico ed economicamente più che sostenibile, visto che fa risparmiare non poco il sistema sanitario regionale”. Eppure, ha lamentato con forza l’esponente del Pd, “dopo una lettera dell’assessore della Sanità del 5 giugno scorso per avviare le procedure di accreditamento ed una serie di incontri istituzionali e tecnici al massimo livello, la struttura è scomparsa dal recente progetto della rete ospedaliera: sembrerebbe una barzelletta se non fosse in pericolo la vita di molte persone”.
All’incontro hanno preso parte anche numerosi rappresentanti delle associazioni dei cardiopatici ed amministratori locali dell’Ogliastra. Tutti hanno messo l’accento sul ruolo insostituibile della struttura di Lanusei, in grado di effettuare circa 300 interventi l’anno, numeri inferiori soltanto alla grandi realtà di Cagliari e Sassari. La sala emodinamica, inoltre, è stata realizzata con risorse comunitarie finalizzate al superamento del divario, in sanità, fra grandi poli urbani e zone periferiche.
Lasciando le cose come stanno, ha concluso il consigliere Sabatini preannunciando una nuova interpellanza sull’argomento, “stiamo costringendo i malati a spostamenti inutili e rischiosi e sprecando preziose risorse pubbliche anziché distribuire i servizi sanitari sul territorio; è una direzione diametralmente opposta alla riforma che vogliamo”.
(Af)

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