Data: 18/06/2015 ore 10:30
Il trasferimento alla Regione delle funzioni e del patrimonio delle quattro province abolite dal referendum del 2012 (Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Ogliastra); un piano (entro sei mesi) della Giunta per il trasferimento ai Comuni o ad altri enti pubblici delle funzioni e delle relative risorse umane e finanziarie; mantenimento in regime commissariale delle quattro province storiche (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano) fino alla definitiva approvazione della modifica costituzionale all’esame del Parlamento.
E’ questa la proposta di riordino degli Enti Locali che i Riformatori contrappongono al disegno di legge della Giunta (in discussione nella Prima commissione) e che il coordinatore Michele Cossa, non ha esitato a definire “paludoso”, “incerto nei tempi” e “pericoloso perché rischia di moltiplicare apparati e organismi”. «Addirittura – ha dichiarato Cossa – davanti alla proposta inemendabile della Giunta, affermiamo che è meglio tenersi le otto province piuttosto che ritrovarci con decine di Unioni di Comuni».
Il Dl dei Riformatori, redatto in collaborazione con l’ufficio studi del partito, rappresentato, nel corso dell’incontro di questa mattina con la stampa, dagli ex consiglieri regionali Franco Meloni e Franco Pisano e dal già assessore del Turismo, Roberto Frongia, si compone di soli 4 articoli, il terzo dei quali norma la delicata questione del personale in carico agli enti intermedi. Si prevede, dunque, il trasferimento del personale delle amministrazioni provinciali alla Regione, garantendo il mantenimento della posizione giuridica ed economica. Il costo che ne deriverebbe per le casse regionali – così è scritto nel testo di legge – andrebbe in detrazione dal fondo unico degli Enti locali.
Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, a questo proposito, ha rilanciato l’impiego, una volta trasferito alla Regione, del personale delle Province anche a supporto dei servizi dello Stato la cui efficacia è compromessa per le carenze degli organici, come accade, ad esempio, negli uffici della motorizzazione civile nell’Isola. «Assistiamo al quotidiano arretramento dello Stato sul versante dei servizi ai cittadini – ha dichiarato Dedoni – mentre con un apposito protocollo d’intesa col governo potremo migliorare la qualità delle risposte delle pubbliche amministrazioni anche con l’impiego delle professionalità attualmente al lavoro nelle province sarde».
Il consigliere Luigi Crisponi ha posto l’accento sui ritardi con i quali la Regione procede nel riassetto degli Enti Locali a distanza di tre anni dal pronunciamento referendario sulle Province. Sul rispetto della volontà espressa dai sardi in proposito ha insistito Roberto Frongia, mentre Franco Meloni ha sottolineato l’urgenza di dar corso ad una proposta snella e tesa alla semplificazione («come è quella avanzata dai Riformatori») a fronte di una proposta “rigida e complicata come è quella della Giunta”. Franco Pisano ha espresso preoccupazione per la “confusione e lo stato di paralisi” che si vive all’interno delle amministrazioni provinciali ed ha rimarcato la necessità di garantire ai cittadini gli importanti servizi che attengono scuola e lavoro.