Data: 05/05/2015 ore 13:15
Il settore della riabilitazione in Sardegna svolge un ruolo fondamentale nell’erogazione di servizi che fanno parte dei livelli essenziali di assistenza (Lea) garantiti dal sistema sanitario pubblico ed ha bisogno di un confronto a tutto campo con la Regione per definire la nuova programmazione di settore.
La sollecitazione è arrivata dall’audizione dei rappresentanti dei Centri riabilitativi sardi davanti alla Commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). A nome dell’Acris, associazione di categoria di cui fa parte la quasi totalità delle strutture regionali, il presidente Salvatore Pani ha esposto una serie di problemi che potrebbero essere risolti dall’attivazione di uno specifico tavolo tecnico interno all’Assessorato, con la rappresentanza delle stesse associazioni: dall’accreditamento istituzionale delle singole strutture alla posizione giuridica degli Oss (operatori socio- assistenziali), dalla definizione dei tetti di spesa a carico del servizio pubblico all’interpretazione delle procedure relative ad alcuni servizi, come quello del trasporto dei disabili, che viene gestito dai Comuni ma assicurato da un contributo della Regione. Su questi temi, ha osservato Pani, “abbiamo sollecitato fin dal dicembre del 2014 un confronto con l’Assessore ma finora non abbiamo ottenuto risposta e, purtroppo, continuiamo a navigare a vista gestendo una situazione che dal punto di vista economico sta diventando sempre più difficile e onerosa perché gli ultimi pagamenti ricevuti risalgono al 2014 e, in alcuni casi, anche ad annualità precedenti”. E tutto ciò avviene, ha concluso Pani, “mentre aumentano le liste d’attesa in tutte le strutture, nonostante si tratti di un servizio essenziale cui i cittadini hanno diritto”.
Dopo gli interventi del direttore dell’Anfas Mariano Girau, che ha sollevato la questione dei malati autistici post-adolescenziali e del responsabile del settore Affari generali dell’Aias Tommaso Pintori, che si è soffermato sullo squilibrio derivante da pagamenti per 1.4 milioni a fronte di 7 milioni di fatturato (dati 2014), hanno preso la parola Michele Marras del Gesù Nazareno di Sassari e Pier Luigi Pani del Santa Maria Bambina di Oristano, due centri di alta specializzazione nel settore della riabilitazione.
Marras ha ricordato che la sua struttura, attiva nel recupero dei disabili intellettuali, è in grado di accogliere altre 50 persone ma non può farlo sia per la mancanza di copertura finanziaria che per un credito non onorato dalle Asl che ha già raggiunto i 600.000 euro. Pani ha invece sottolineato il livello di eccellenza regionale e nazionale raggiunto dal “S. Maria Bambina”, con i suoi 70 posti letto e dotazioni tecnologiche all’avanguardia.
Il direttore dell’Aias Vittorio Randazzo, infine, ha ribadito le preoccupazioni per una gestione economica ormai insostenibile, sollecitando l’inquadramento del settore della riabilitazione nel nuovo contesto della riforma sanitaria in cui si prevedono le Case della salute e gli Ospedali di comunità.
Nel dibattito sviluppatosi dopo le relazioni dei responsabili dei Centri sono intervenuti i consiglieri regionali Edoardo Tocco (Forza Italia) ed Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia). Il presidente della commissione Raimondo Perra, in sede di conclusioni, ha invitato le associazioni della riabilitazione a “fornire ulteriori elementi conoscitivi, sia in relazione ad eventuali criticità attribuibili alla burocrazia ed a problematiche territoriali specifiche che per quanto riguarda la situazione economico-finanziaria delle strutture”.
(Af)