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Peste suina: audizione congiunta in commissione Salute e Agricoltura . Vizcaino: “C’è la volontà di cambiare rotta”

Data: 16/01/2015 ore 14:00

Tre anni per eliminare la peste suina, dare credibilità alla Sardegna in ambito europeo e internazionale e rilanciare il settore suinicolo, oggi in ginocchio. E’ l’ambizioso piano d’azione per il contrasto della peste suina africana presentato a Bruxelles e approvato dalla Commissione europea che ha già concesso un anticipo di fondi per un milione di euro. Una task force internazionale per chiudere un doloroso capitolo che da 38 anni non concede tregua agli allevatori sardi. Per arrivare al risultato è stata costituita una Unità di progetto, coordinata dal direttore generale della Presidenza della Regione, di cui fanno parte gli assessorati della Sanità, Agricoltura e dell’Ambiente e che potrà contare sui massimi esperti a livello internazionale: Alberto Laddomeda, Capo Unità per la salute degli animali della Commissione europea e il professor José Manuel Sanchez-Vizcaino, del Centro de Investigation Visavet di Madrid.

Il piano è stato presentato ieri, nel corso di un’audizione delle Commissioni congiunte dell’Agricoltura, presieduta da Luigi Lotto (Pd), e della Salute, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna vera), alla presenza degli assessore della Salute, Luigi Arru, e dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.

Per Vizcaino e Laddomada è importante lavorare su più fronti per far capire quanto sia importante per l’economia della Sardegna liberare l’Isola da questa malattia. Ci sono già riusciti in Spagna, in Portogallo e ora stanno lavorando in Cina e Russia. Vizcaino ha evidenziato che, rispetto agli anni passati, è evidente la volontà politica di cambiare rotta e si è detto ottimista sul risultato. Laddomada, da 17 anni a Bruxelles ma originario di Arborea, ha spiegato che la Sardegna, con questo piano d’intervento, sta riconquistando la fiducia della Commissione europea, «perché finora la credibilità dell’Isola era pari a zero». «Stiamo usando le migliori tecnologie e, per la prima volta, stiamo anticipando l’evoluzione della malattia e non stiamo indietro», ha continuato Vizcaino.

Laddomada ha poi spiegato che la difficoltà nell’eradicare la malattia è dovuta a due elementi fondamentali: il pascolo brado e illegale dei maiali e l’assenza di biosicurezza, soprattutto negli allevamenti familiari. L’azione principale sarà quella di vietare il pascolo brado ma sarà accompagnata da una importante campagna di informazione e comunicazione che faccia capire a tutti gli allevatori che la Sardegna può avere un futuro, ma solo con l’eradicazione della peste suina. Saranno, inoltre, inserite premialità per il benessere animale e per gli allevamenti che rispettano la legalità, ma ci saranno anche interventi con azioni decise contro gli animali illegali. I controlli infine, saranno avviati in base alla situazione di rischio per non gravare sugli stessi soggetti. L’attività sarà avviata su tutto il territorio, ma all’inizio si concentrerà sulle parti costiere per andare gradualmente verso il centro Sardegna.

Soddisfatti per questo importante risultato i presidenti della Commissione Agricoltura e Salute. «E’ stata una bella riunione – ha affermato Luigi Lotto (Pd) – che ha approfondito un tema delicato e importante per l’economia sarda. Un’impresa che inizia oggi e che si pone un obiettivo importante: eradicare la peste suina africana entro tre anni». «La malattia ha causato danni enormi all’economia della Sardegna ed è vergognoso che la politica tutta non sia riuscita in 30 anni a debellarla, facendo perdere agli allevatori e a tutta la comunità sarda una fetta importante di risorse. Il piano approvato dalla Commissione europea – ha affermato Raimondo Perra (Psi-Sardegna vera) – e l’azione coordinata dei diversi soggetti in campo ci fa essere molto positivi per una decisiva soluzione del problema». (eln)

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