CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.325

Data: 24/10/2018 ore 16:30

  • Approvato un ordine del giorno sulla crisi del Consorzio agrario di Sardegna (Mozione n. 447 – Tocco e più; Interpellanza n. 75 – Rubiu e più)
  • Interpellanza n. 375 (Dedoni e più) sui licenziamenti alla Fluorite di Silius
  • Nomina componente Isre di Nuoro

L’Aula ha iniziato i suoi lavori pomeridiani con la discussione della mozione 447, Tocco e più, sulla sorte dei consorzi agrari della Sardegna, in stato di liquidazione.
“Ci sono stati di recente 45 licenziamenti nel consorzio agrario di Cagliari”, ha detto l’on. Tocco (FI), “e credo che l’assessore debba interessarsi di questo problema, soprattutto di quanto accade nella struttura vicina alla statale 130. La Sardegna importa ogni anno circa 160 milioni di prodotti agricoli ed esporta circa 15 milioni: davanti a questo paradosso il crollo dei consorzi ci impone di convocare un tavolo, anche con la commissione competente e con i rappresentanti dei consorzi, per capire come intervenire. E’ evidente che c’è stata una gestione approssimativa, nonostante un grande dispendio di risorse finanziarie della Regione”.
L’on. Rubiu (FDI) ha preso la parola per dire: “Avremmo voluto festeggiare il centenario del Consorzio agrario, cooperativa di privati che lavorano per l’agricoltura, un consorzio che ha fatto davvero la storia della Sardegna. Ora siamo al licenziamento di diverse decine di dipendenti  ma il punto è che viene a mancare un’attività un tempo innovativa a favore delle imprese agricole. La politica deve fare tutto quello che può per far lavorare il Consorzio agrario”.
Per l’on. Oscar Cherchi (FI) “è difficile che la politica possa intervenire su un’azienda privata, questo lo comprendiamo. Ma è vero che la politica sul problema del Consorzio agrario è del tutto assente, sia in termini di supporto morale che finanziario, indirettamente, intervenendo sul credito a favore delle aziende agricole. Credo davvero che si debba organizzare un tavolo politico dentro la commissione consiliare, per affrontare il problema. Si può pensare a un’apertura di credito con la Commissione europea, senza andare incontro a infrazioni per violazione delle regole di concorrenza. La chiusura dei consorzi sarebbe un danno gravissimo per l’agricoltura sarda”.
E’ intervenuto poi l’on. Crisponi (Riformatori), secondo cui “siamo davanti al paradosso di un’azienda che incespica nella crisi dopo ottanta e passa anni di onorato servizio. Ma ci sono anche lampi di luce: dopo la chiusura del consorzio agrario di Nuoro, cinque imprenditori locali di grande esperienza hanno costituito a Pratosardo “Su consortziu nugoresu”. E’ bene che noi cogliamo questi segnali positivi in arrivo proprio dal settore agricolo e vorrei che l’assessore venisse con me in visita al nuovo consorzio”.
Dalla maggioranza è intervenuto l’on. Antonio Solinas (Pd),  che ha detto: “Il Consorzio agrario è stato gestito in modo poco trasparente, questo possiamo dirlo.  Noi non possiamo obbligare nessuno a gestire un’azienda privata ma è chiaro che la tutela dei 45 lavoratori e delle loro spettanze, compreso il trattamento di fine rapporto, questo Consiglio la deve pretendere chiedendo all’assessore di intervenire”.
Per Fdi ha preso la parola l’on. Gianni Lampis: “La politica regionale conosceva da un pezzo la situazione debitoria del Consorzio, ben prima che fosse chiesto il concordato preventivo. Abbiamo il dovere di provare ad assumerci degli impegni, prima che intervenga in via definitiva la Magistratura”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha ripercorso le dolorose tappe della vicenda del Consorzio agrario e ha parlato del Consorzio nugoresu come di “un esempio di grande lungimiranza. Noi siamo solidali con i lavoratori che stanno perdendo ora il lavoro ma non possiamo non prendere atto che dopo cento anni si sta chiudendo un ciclo e altri stanno mostrando la capacità di mettere in piedi nuove e sane strutture, che vivono di servizi e danno servizi. Sarà un linguaggio cinico ma è il linguaggio della verità, che va praticato per non illudere nessuno”.
Per il riformatore Dedoni “la data del 1921 è gloriosa e tutti la ricordiamo ed è vero che è una struttura privata. Ma anche altre strutture private sono state aiutate. Siccome l’agricoltura sarda è in estrema difficoltà mi chiedo come si possa non trovare una soluzione per queste 45 famiglie”.
La Giunta ha preso la parola con l’assessore Pierluigi Caria, che ha colto la richiesta unanime del Consiglio regionale di intervento per i lavoratori. “Oltre alla solidarietà poco possiamo fare, visto che si tratta di un privato e il rischio è che un intervento sia visto come concorrenza sleale. Al tempo stesso è importante in segnale del Consorzio nugoresu, che va incoraggiato. La Giunta, comunque, farà tutta la sua parte per capire cosa sta accadendo e superare questo momento”.
Per replica l’on. Tocco (FI) ha detto: “Registro una certa difficoltà da parte dell’assessore Caria e chiedo che la Giunta e l’assessore aprano un tavolo con l’azienda per valutare la situazione e trovare una soluzione”.
Anche l’on. Rubiu (Fdi) ha chiesto alla Giunta di “incontrare il commissario liquidatore indicato dal Tribunale per valutare soluzioni”.
Per l’on. Cherchi “l’assessore non ha però le idee chiarissime su questa vicenda, che rappresenta una crisi strutturale dei consorzi agrari della Sardegna. Dobbiamo partire da questo e dall’apertura di credito notificata, per evitare che sia un’infrazione delle norme europee”. Anche l’on. Tedde si è detto insoddisfatto “per l’intervento dell’assessore Caria, perché il Consorzio agrario è un vecchietto che merita maggiore attenzione, anche se si tratta di impresa privata. Serve una determinazione differente da parte della Giunta”.  (C.C.)
Successivamente il Consiglio ha esaminato, a chiusura del dibattito, un ordine del giorno che impegna la Giunta ad aprire un tavolo di confronto con i vertici del Consorzio Agrario e le organizzazioni di categoria verificare tutti gli strumenti utili per consentire al Consorzio Agrario della Sardegna di continuare a svolgere il suo ruolo a supporto del sistema agricolo regionale e delle imprese del settore.
Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il documento, che il Consiglio ha approvato all’unanimità con 53 voti.
Al termine dello scrutinio l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’interpellanza n.375 (Dedoni) “sui licenziamenti delle maestranze della società Fluorite di Silius.
Illustrando l’interpellanza il capogruppo dei Riformatori ha ripercorso la storia della società, ricordando in particolare le vicende dei lavoratori, prima collocati in mobilità e poi riassunti per la messa in sicurezza della miniera in attesa della ripresa produttiva. Oggi, ha sottolineato Dedoni, la società licenzia i suoi dipendenti mentre un’altra società a proprietà regionale come l’Igea assume direttamente anche dal mondo privato. Per questo, ha concluso, occorre una manifestazione concreta di buona volontà per bloccare i licenziamenti e individuare soluzioni positive
A nome della Giunta l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha ricordato in apertura che nello scorso mese di agosto la Giunta ha approvato una delibera con cui ha operato una revisione di tutte le sue partecipazioni societarie. Perm la fluorite di Silius, ha proseguito, è stato avviato un programma di fusione con un’altra partecipata della Regione e nello stesso tempo un piano di razionalizzazione del personale, ridotto negli anni da 129 a 48 unità per esodi incentivati o pensione. A giugno, ha detto ancora l’assessore, sono stati dichiarati 12 esuberi e subito dopo, a seguito di un incontro con i sindacati, è stato concordato che i licenziamenti avranno corso solo se riferiti a criteri di anzianità o di conciliazione, mentre per coloro che non accetteranno l’esodo volontario ci sarà la possibilità o di accedere ad una indennità o di essere assunti dalla società incorporante.
Il consigliere Dedoni, nel prendere atto delle dichiarazioni positive per dipendenti della società ancora si è detto sicuro in una soluzione utile della vicenda, nell’interesse dei lavoratori.
Successivamente il Consiglio ha proceduto alla nomina di un componente dell’Istituto Etnografico di Nuoro, in sostituzione del dimissionario Stefano Coinu. Alla carica è stato eletto Antonello Mercurio con 34 voti.
Subito dopo il presidente ha tolto la seduta. Il Consiglio si riunirà mercoledì prossimo 7 novembre alle ore 10.30. (Af)

 

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