CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.324

Data: 24/10/2018 ore 10:30

  • Approvato il D.L. n.515 “Modifiche alla legge regionale 13 marzo 2018, n. 8 (Nuove norme in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture)”.
  • Commissione paritetica Stato-Regione. Il Consiglio rinnova i due componenti di espressione regionale.
  • Agricoltura, approvata la mozione n.446 (Manca e più) sulla mancata istituzione dell’ente pagatore regionale

 
La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl 515 sui contratti pubblici. Il presidente ha dato quindi la parola al relatore Pier Mario Manca (Pds).
Manca ha ricordato l’iter del provvedimento ed il serrato confronto col Governo sul testo, dal quale è scaturita la modifica tecnica di alcuni articoli. Sulla società di progettazione delle opere pubbliche, il relatore ha osservato che dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio, in particolare dell’art.5 che finanzia la società con 2 milioni nel triennio, va eliminato l’art.10 del testo ora in discussione. Sul piano politico, Manca ha affermato che la legge sui contrati, insieme a quella sull’agenzia entrate, rafforza l’autonomia regionale.
Il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi ha espresso una valutazione positiva sulla legge nel suo complesso, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle economie sulle opere pubbliche, riservandosi la presentazione di alcuni emendamenti orali.
Ancora per Forza Italia il vice capogruppo Marco Tedde ha parlato di una legge fondamentale per le imprese e la pubblica amministrazione soprattutto nel contesto critico che vive la Sardegna, ricordando però che sono mancati approfondimenti con i portatori di interesse e le categorie produttive, scegliendo percorso frettoloso forse determinato dalla captatio benevolentiae verso un gruppo di maggioranza che poi non ha nemmeno ricambiato questa attenzione. Tedde ha poi ricordato l’impugnazione del Governo di alcuni articoli e le correzioni successive apportate al testo, che hanno rallentato l’iter di una legge che, comunque, resta in attesa del giudizio davanti alla Corte costituzionale su aspetti importanti come: responsabile di procedimento, gestione regionale dei commissari di gara, linee guida regionali anti corruzione, requisiti delle stazioni appaltanti. Il nostro voto è favorevole, ha concluso, ma con molte riserve.
Il consigliere di Fdi Gianluigi Rubiu ha criticato quella che, a suo avviso, è “l’illegittimità consapevole” del testo, ennesimo provvedimento impugnato in questa legislatura, segno di incompetenza e impreparazione su materia di grande importanza. Una buona legge appalti, ha detto, favorisce il rilancio economico ma fatta a fine mandato ha impatto zero sul sistema, anche perché legge si dovrà cambiare ancora dopo la decisione della Corte costituzionale. Sulla società di scopo a capitale pubblico, Rubiu ha lamentato che accentra progettazione, interferisce col mercato e costa molto non si sa con quale ritorno in termini di efficienza e risparmio.
Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha fatto un riferimento complessivo ad una legislatura con tante impugnazioni per colpa di legge fatte male e lo dimostra anche questa legge che se davvero era così importante, doveva essere scritta molto meglio e molto prima. Nel merito, ha affermato, il Governo è intervenuto su parti importanti e significative indebolendo la legge che, così, mancherà l’obiettivo di sostenere il sistema economico.
A nome della Giunta l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ha sostenuto che, in realtà, si tratta di una norma di manutenzione che interviene in un percorso scandito dal confronto leale col Governo e da una successiva impugnazione di alcuni articoli che, tuttavia, lasciano inalterato l’impianto che appare particolarmente significativo ed innovativo per due risultati come qualità architettonica e semplificazione. Gli articoli sottoposti al giudizio della Corte costituzionale, secondo Balzarini, non toccano la sostanza della legge e peraltro, riguardano argomenti molto controversi anche a livello nazionale e condivisi da tutte le Regioni.
Per dichiarazione di voto il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sostenuto che non si può parlare di manutenzione legislativa davanti a legge come quella sui contratti pubblici che, invece, ricostruisce sommariamente un quadro normativo al quale contribuirà anche la Corte costituzionale; non si capisce, allora, perché siano stati ignorati i rilievi dell’opposizione con lo stesso contenuto facendo perdere tempo alla Sardegna.
La capogruppo Alessandra Zedda ha aggiunto che, a suo giudizio, una legge fondamentale non può essere definita di manutenzione, per giunta impugnata in parti significative.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli e, a seguire, gli articoli 1 e 2.
Sull’art.3 il consigliere Gianmario Tendas (Pd) si è soffermato sui risvolti pratici per Enti locali perché, ha ricordato, sui ribassi d’asta soggetti ad autorizzazione dell’assessorato regionale c’è da fare i conti con le risorse non bastano e in questo caso la procedura riparte daccapo come accadeva in precedenza.
La consigliera Anna Maria Busia (Misto) ha annunciato la sua valutazione contraria sulla legge, sia per i motivi che hanno portato all’impugnazione del Governo sia per il testo nel suo complesso.
Al termine di questi interventi l’art.3 è stato approvato.
Sull’art.4 il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi ha proposto un emendamento orale, riferito agli incarichi professionali “con rotazione di inviti”, secondo il testo possibile solo a seconda del tipo di attività, mentre sarebbe introdurre una certa flessibilità per garantire una vera alternanza utilizzando la formula: “ove possibile.”
L’emendamento proposto è stato accolto dall’Aula che, successivamente, ha approvato l’art.4. A seguire sono stati approvati anche gli articoli 5, 6, 7, 8 e 9.
Sull’articolo 10, come annunciato, il relatore Pier Mario Manca (Pds) ha proposto un emendamento sostitutivo totale per recepire lo stanziamento disposto dall’assestamento di bilancio a favore della società di progettazione. L’emendamento è stato approvato insieme all’articolo. Successivamente sono stati approvati anche gli articoli 11 e 12.
A seguire, il presidente ha sottoposto al Consiglio la legge per la votazione finale, che l’Assemblea ha approvato con 44 voti favorevoli e 4 contrari. (Af)
L’Aula è poi passata all’esame del rinnovo dei componenti della Commissione paritetica Stato Regione. L’on. Francesco Agus, presidente prima commissione, ha detto: “E’ pervenuta la proposta della Giunta ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto sardo.  “A oggi la commissione non può funzionare per mancanza del plenum e non c’è settore che non sconti questa incompleta composizione”, ha premesso l’on. Agus. “I nomi pervenuti sono Gianmario Demuro, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Cagliari e Alessandro De Martini, direttore generale della Regione autonoma della Sardegna e componente uscente”. Anche la commissione autonomia si è espressa favorevolmente.
E’ intervenuta l’on. Anna Maria Busia (Cd), che ha detto: “E’ una questione importantissima e basta leggere i risultati dell’indagine conoscitiva della Camera dei deputati per capire quanto questo organismo sia stato scarsamente utilizzato in questa ma soprattutto nelle altre legislature. Bene sarebbe che la commissione fosse maggiormente collegata alla Giunta, alle commissioni e al Consiglio. Su questo c’è una mia proposta, che può essere fatta con legge ordinaria che con modifica della legge statutaria”.
Per l’on. Lampis (Fdi) “non si capisce perché riconfermiate il direttore generale della Regione, quali sono i risultati brillanti che hanno portato a questa decisione? Vorremmo conoscerli. Noi non intendiamo avallare questa riconferma e da parte nostra non ci sarà sostegno per la vostre decisione”.
Il presidente Ganau ha sospeso la seduta per consentire la formulazione di un ordine del giorno. 
Alla ripresa, il presidente Ganau ha dato lettura dell’ordine del giorno del Consiglio regionale, favorevole alle due nomine indicate dalla Giunta. L'ordine del giorno è stato approvato.
L’Aula è poi passata all’esame della mozione 446 (identica alla 36 e 357) sulla mancata istituzione dell’organismo pagatore in agricoltura ai sensi della legge 2006. L’on. Piermario Manca (Pds), primo firmatario, ha illustrato l’atto dicendo: “Si tratta di una mancanza decennale, che in questa legislatura è stata sollevata in Consiglio e nelle commissioni in più di una circostanza, anche con risoluzioni approvate. Non voglio essere tedioso ma nel 2016 anche la Giunta si è pronunciata in questo senso. Eppure siamo a questo punto. Altrove le provvidenze per l’agricoltura arrivano in tempi certi e sicuri agli agricoltori, in Sardegna no. A me risulta che i contributi del biologico e non solo manchino da due anni e mezzo. Ho preso i dati dei pastori di Benetutti, a titolo di esempio, e più dell’ottanta per cento di loro non riceve pagamenti di contributi dal 2016. Siamo ancora in grado di far partire l’organismo pagatore prima che si concluda questa legislatura, visto che tutto il Consiglio lo chiede? Perché l’assessorato non ha ancora assicurato questo risultato?”.
L’on. Antonio Gaia (Upc) ha rafforzato il concetto espresso dal precedente oratore, sottolineando che “quel mondo, quello agricolo, vive soprattutto grazie ai contributi e ai premi compensativi. Avere anche noi l’ente pagatore in Sardegna potrà significare dare attuazione alla risoluzione dell’aprile 2017, compresa la possibilità per ogni singolo operatore zootecnico di effettuare la cessione del credito alle banche facendo certificare il credito ad Argea. Mi auguro che in tempi rapidi si arrivi a istituire questo organismo”.
Per l’on. Rubiu (Fdi) “l’interpellanza del marzo 2017 è sempre attuale, purtroppo. Soprattutto perché l’assessore all’Agricoltura non risponde alle nostre interpellanze e interrogazioni. E’ una questione di stile, che non tutti gli assessori condividono. Noi spesso sbandieriamo l’agricoltura come settore trainante della nostra economia ma sono soltanto chiacchiere perché non riusciamo nemmeno a mettere in piedi l’ufficio dell’ente pagatore. Peraltro, non siamo pronti per gestire un ente pagatore, per mancanza di personale formato. E lo dico nonostante sia convinto dell’utilità dell’ente pagatore per erogare prima i contributi. L’assessore all’Agricoltura ha fallito su questo, in Regione ci sono tantissime pratiche inevase sia nel compensativo che nel biologico”.
Anche l’on. Forma (Pd) ha preso la parola sulla sua interpellanza n.379 e ha ricordato che “Argea in legge, a seguito della riforma del 2006, deve svolgere la funzione di ente pagatore. La pratica è ancora ferma al ministero delle Politiche agricole e sappiamo che è in corso l’esame del “pre riconoscimento” da parte di una società terza. E’ importante che entro l’anno Argea diventi soggetto pagatore. Parliamo di 400 milioni annui di contributi europei e di circa 150 del ministero: è giusto che questi denari siano pagati regolarmente alle nostre imprese”.
Favorevole anche l’on. Eugenio Lai (Sinistra), che ha detto: “In una situazione così difficile, aggravata dai fattori climatici, i ritardi nei pagamenti sono intollerabili e si aggiungono alle criticità. E’ necessario procedere in assoluto alla sburocratizzazione del comparto agricolo ma sull’organismo pagatore va fatto uno sforzo aggiuntivo per ottenerlo entro l’anno”.
L’on. Oscar Cherchi (Forza Italia), già assessore all’Agricoltura, ha detto: “Ho una posizione completamente differente rispetto a quella che ho sentito sinora. Non è vero che con l’organismo pagatore risolviamo tutti i problemi dell’agricoltura sarda: dobbiamo metterci il problema delle agenzie regionali, che non funzionano. La macchina amministrativa regionale dell’agricoltura è ottusa e non va. Non sarà questo fantomatico organismo a sistemare i problemi, a meno che non vogliamo fare propaganda elettorale. L’anticipo non potrà essere pagato se le pratiche non saranno a posto: dobbiamo capire questo. Da cinque anni il premio unico non viene più pagato a ottobre: perché? Qualcuno mi vuole dire come sono organizzate le agenzie? E sia chiaro che l’assessore risponde solo per la parte politica, non per i disservizi amministrativi”.
Per lo stesso gruppo è intervenuto l’on. Tedde, che ha condiviso “parzialmente le conclusioni del collega Cherchi. Dal 2007 doveva essere istituito questo organismo pagatore e nulla è stato fatto. Ma è certo che il tema del ritardo del funzionamento degli uffici regionali dovrà essere affrontato in modo più compiuto. Smettetela con l’autopromozione e diteci che cosa volete fare, soprattutto l’assessore all'Agricoltura”. (C.C.)  
Il capogruppo di Art.1-Sdp, Daniele Cocco, ha sottolineato l’importanza strategica dell’ente pagatore sardo ed ha ricordato l’impegno della Giunta, auspicando l’ottenimento del via libera ministeriale entro la fine dell’anno. Concetti ripresi anche dal consigliere Pds, Pier Mario Manca che ha evidenziato i disagi e le penalizzazioni cui vanno incontro gli operatori per effetto dei ritardi che ne derivano dalla “caotica” gestione a Roma di Agea. Polemico nei confronti dell’ex assessore dell’Agricoltura della scorsa legislatura (Oscar Cherchi), il consigliere del Pd, Antonio Solinas, («la giunta del dimenticato assessore Cherchi poco ha fatto per l’istituzione dell’ente pagatore sardo») che ha rimarcato l’urgenza di una riforma complessiva dei cosiddetti enti agricoli auspicandone la riduzione ad uno unico. Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha parlato di “agenzie agricole non più adeguate alle rinnovate necessità della ruralità e delle sfide che attendono gli operatori agricoli della Sardegna” e ha criticato i troppo lunghi tempi di attesa per l’espletamento delle pratiche di pagamento in Agea. La capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha posto l’accento sulla organizzazione dell’istituendo ente pagatore sardo ed ha rivolto all’assessore una serie di quesiti sulla disponibilità delle necessarie risorse umane e tecnologiche per garantire un efficace servizio agli operatori agricoli nell’Isola.
L’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha ripercorso il non semplice iter per il riconoscimento in sede ministeriale della regionalizzazione dell’attività di pagamento ed ha evidenziato l’impegno della Giunta e suo personale per istituire l’ente sardo la cui attivazione in sardegna è stata sollecitata da oltre dieci anni. «Lo scorso otto agosto – ha confermato Caria – abbiamo trasmesso al ministero delle Politiche agricole la documentazione con oltre 40 allegati e siamo fiduciosi perché si possa ottenere l’attivazione dell’ente entro al fine dell’anno in corso». «Il nostro impegno – ha precisato l’assessore – è desumibile dagli atti prodotti e dal rispetto delle tempistiche per attivare in Sardegna un servizio fondamentale la cui utilità è unanimemente riconosciuta».
L’assessore Caria ha quindi concluso ricordato la necessità di una riforma dell’organizzazione dell’assessorato («sosteniamo che l’assessorato dell’Agricoltura è strategico per la Sardegna ma alla fine ci lavorano solo 99 dipendenti e solo 20 tra questi hanno le competenze per predisporre un bando») prima di quella degli enti agricoli.
In sede di controreplica, il consigliere Pier Mario Manca (Pds) si è detto parzialmente soddisfatto della risposta dell’assessore dell’Agricoltura ed ha rimarcato la natura prettamente politica delle azioni da porre in essere nei confronti del ministero per avere certezza sul riconoscimento dell’ente pagatore sardo.
Il consigliere Oscar Cherchi (Fi), intervenendo per dichiarazione di voto, ha confermato le perplessità sulla effettiva possibilità di ottenere il via libera ministeriale ed ha replicato alle dichiarazioni del consigliere Solinas (Pd): «Sono sicuro che sarà ricordato per i suoi fallimenti ad incominciare da quello consumato sulla legge urbanistica». Il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia ha sollecitato l’impegno dell’assessore perché si definisca positivamente l’attivazione dell’ente pagator sardo in agricoltura: «Ricordo ancora, i viaggi della speranza a Roma in veste di sindaco per chiedere il pagamento di quanto dovuto ai miei concittadini». (A.M.)
Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto (Pd) che rivolto all’on. Oscar Cherchi ha detto: Lei con la sua onestà intellettuale pone un problema che riguarda tutte le gestioni passate dell’assessorato all’Agricoltura. Chi lo ha guidato non ha avuto la fiducia a costruire questo percorso perché la struttura non era d’accordo. L’ente pagatore regionale è un’esigenza politica. Il fatto che non sia stato ancora istituito è una nostra deficienza. Era una buona intuizione che non siamo riusciti a portare in porto. Se ci riuscissimo entro questa legislatura avremmo ottenuto un buon risultato, altrimenti la colpa sarebbe la nostra perché ci siamo attardati e crogiolati scaricando la responsabilità sull’apparato burocratico. Spero che si arrivi a un risultato, se no sarà responsabilità anche nostra».
Daniela Forma (Pd), in apertura del suo intervento, ha riconosciuto l’impegno dell’assessorato e di Argea per cercare di recuperare il tempo perduto. «E’ chiaro che l’organismo pagatore può funzionare bene e dare risposte al sistema agricolo regionale – ha detto Forma – la Sardegna si allinea con questa richiesta alla maggior parte delle regioni del Nord Italia e alla Calabria. Cherchi è titubante, forse perché ha in mente il caso della Basilicata dove è stato revocato l’ente pagatore regionale. io credo invece che porterà benefici importanti, porterà 400 milioni di euro di fondi europei e 150 di cofinanziamenti statali. Andiamo avanti sulla strada tracciata, facciamo pressing perché dobbiamo portare a casa il risultato».
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione la mozione n.446 (che incorpora la n.36). L’Aula l’ha approvata con 40 voti a favore e 2 contrari.
Il presidente ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16.30. (PS.P.)

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