CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.231

Data: 26/04/2017

Il Consiglio approva la proposta di legge n.371 “Integrazioni all'articolo 7 della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna)”.

Via libera al Dl n.397 “Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 11 novembre 2016, n. 28 (Completamento delle procedure per le progressioni professionali del personale dell'Amministrazione regionale).

 

Cagliari 26 aprile 2017 –  La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la Proposta di legge n.371/A (Agus e più) – “Integrazione all’art.7 della Legge regionale 2/2016” – Riordino del sistema delle Autonomie locali della Sardegna.

Prima dell’avvio della discussione, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha affermato che «non può passare inosservata la protesta dei lavoratori ex Ati Ifras che da qualche giorno occupano un Comune del Sulcis, perché il Consiglio ha affrontato il problema tante volte ed è stata creata una aspettativa che si è rivelata infondata, nel senso che i lavoratori dovevano essere stabilizzati prima con decorrenza 1° gennaio e poi 1° marzo, ma non è stata fatta alcuna ricognizione per il loro ricollocamento». Ci sarebbe, ha precisato Pittalis, «la disponibilità di Igea per accogliere 100 lavoratori su oltre 500 unità interessate, mentre la Regione non ha dato corso all’integrazione retributiva che era stata nelle more del bando di gara; una situazione complessiva, insomma, che ci porta a chiederle la convocazione urgente di una conferenza dei capigruppo per affrontare nuovamente il tema in commissione, se necessario, chiamando la Giunta alla sue responsabilità».

A nome della Giunta l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha dichiarato «che sono stati fatti molti passi in attuazione alle norme approvate dal Consiglio, dopo la legge che prevedeva, nelle more del bando, il collocamento dei lavoratori in Aspi per consentire la partecipazione ad appalti oggetto della convenzione, la profilazione delle risorse umane entro 1° marzo; tutti passaggi completati mentre, nel frattempo la Giunta ha emanato delibere per stipulare contratti a tempo determinato o presso società in house o in enti pubblici». Per quanto riguarda Igea, ha aggiunto Spanu, «è stato aumentato il suo budget ed inserire un certo numero di lavoratori ed infatti è stato pubblicato il bando per alcune qualifiche ed entro i prossimi giorni sarà pubblicato anche quello per gli operai, mentre altri avranno la possibilità di aderire al piano d’esodo gestito dall’Insar e ad altri percorsi relativi alla creazione di impresa; infine è stato predisposto un piano che permetterà agli enti pubblici che hanno presentato candidature su progetti specifici di effettuare assunzioni fino all’assorbimento totale dei lavoratori».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, sempre sull’ordine dei lavori, ha lamentato che «fra poco i lavoratori occuperanno Carbonia e Lula e le dichiarazioni dell’assessore non sono altro che il riassunto di promesse fatte e non mantenute». La realtà, ha continuato Rubiu, «è che questi lavoratori devono ricevere due stipendi e tredicesima e le assunzioni impossibili perché c’è il blocco, se va bene ne parleremo fra due anni mentre ora sono stati licenziati e percepiranno un’Aspi, cosa diversa da impegni assunti dalla Giunta; è necessario che il tema torni in commissione Lavoro per riaprire il dialogo».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, dopo aver ribadito la volontà comune di trovare una soluzione e gli atti importanti fin qui compiuti in attuazione della legge, ha riconosciuto che «i lavoratori hanno ragione sul mancato rispetto delle scadenze non rispettate come quella del 1° marzo, ed è anche vero che i Comuni che devono assumere hanno problemi per l’incidenza delle spese sul personale». Secondo Cocco, inoltre, è necessario accelerare «per integrare il trattamento Naspi che garantisce una retribuzione dell’80% che deve essere aumentata per alleggerire il disagio delle persone, fermo restando che tutti i sindacati hanno firmato un pre-accordo con cui si prevede che il 2 di maggio 130 unità possono andare in esodo con integrazione».

Il Consigliere di Sdp Luca Pizzuto ha espresso il suo sostegno alla richiesta di maggiore celerità, «utile perché la situazione dei lavoratori sia messa a sistema, va ricordato però che ora c’è una prospettiva vera, cosa che prima non era mai accaduta, ma adesso bisogna accelerare e la Regione sta facendo tutto il possibile, spero perciò che lavoratori dismettano al più preso forme estreme di lotta».

Il capogruppo sardista Angelo Carta ha criticato la vicenda oggetto del dibattito, che dimostra a sua avviso, «una gestione dilettantistica di cui nessuno può dubitare: è stata una fatta una legge con un percorso che puntava ad evitare il licenziamento dei lavoratori entro 31 dicembre e la scadenza è saltata come quella del 1° marzo». Qui nessuno, ha aggiunto, «sta cercando di speculare ma gli errori ci sono ed è per questo che i lavoratori stanno protestando».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, invece, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla vicenda dei 79 lavoratori dell’azienda sugheriera Ganau di Tempio «lasciati completamente da soli, mentre si tratta di una realtà che era un fiore all’occhiello e richiede un intervento concreto della Regione». Quanto alla situazione dell’Ati Ifras, secondo Oppi «la sistemazione dei lavoratori negli Enti locali sarà molto difficile».

Il capogruppo dei Riformatori per l’Europa Attilio Dedoni ha definito «sciocco dibattere di un problema del genere ma non inopportuno anche se maggioranza ed opposizione, su questo, non si trovano in posizioni divergenti». Piuttosto, ha suggerito, «bisogna capire al più presto cosa si è inceppato». Ha fatto bene il collega Oppi, ha continuato, «a sollevare il problema della Ganau di Tempio, ma di queste realtà ce ne sono tante e non si intravede nessuna scelta forte in materia di politiche attive del lavoro che, ora, in un quadro normativo nuovo, richiedono decisioni rapide».

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del primo punto all’ordine del giorno, la Proposta di legge n. 371, con l’intervento del relatore Roberto Deriu (Pd). Deriu ha detto fra l’altro che lo scopo della legge è quello di «lasciare ai Comuni la libertà di aderire alle Unioni che ritengono più adatte al perseguimento dei loro programmi di sviluppo, fermi restando alcuni parametri per la costituzione dei nuovi organismi».

Il consigliere di Forza Italia Oscar Cherchi ha definito positiva l’interpretazione estensiva della libertà associativa che comprende anche i Gal, precisando però che restano alcuni aspetti da chiarire e che il voto favorevole del suo gruppo sarà limitato al primo articolo del testo.

Gianmario Tendas (Pd) ha condiviso le finalità della legge che ritiene in grado di «superare difficoltà oggettive soprattutto nell’Oristanese dove alcuni comuni hanno abbandonato l’unione per costituirne una nuova; la scelta va sostenuta ed inoltre bisogna far sì che la stessa apertura si faccia per i Comuni fuoriusciti dalle Unioni esistenti che vogliono partecipare ai bandi Gal».

Michele Cossa (Riformatori per l’Europa) ha osservato che «legge intercetta una esigenza specifica e comprensibile ma occorre prestare attenzione al tema più ampio dell’applicazione di una riforma, come quella degli Enti locali, che presenta numerose criticità; serve perciò una riflessione generale sull’impianto della norma e sulla sua capacità di mandare a regime il nuovo sistema alla luce dei risultati del referendum costituzionale, senza dimenticare che i conti delle Province stanno saltando e potrebbero andare fuori controllo».

Antonio Solinas (Pd) ha ribadito che «i principi della riforma degli Enti locali restano giusti anche se quadro normativo era diverso ed il rischio di proliferazione degli enti c’è, come quello dei ricorsi, per cui la Regione deve mettere un punto fermo sulle adesioni alle Unioni dei Comuni».

Augusto Cherchi (Pds) ha sostenuto che «la legge di riordino delle Autonomie è una opportunità per la Sardegna ma deve dispiegare i suoi effetti positivi in un quadro di coerenza con le vocazioni territoriali ed i progetti di sviluppo dei diversi territori».

Attilio Dedoni (Riformatori per l’Europa) ha sottolineato l’effetto discorsivo prodotto «dall’ennesimo caso di leggi regionali che tornano in Aula per essere rimaneggiate per questo o per l’altro motivo, dimenticando che quando questi interventi si fanno sulla strutture delle autonomie si tocca la carne viva del nostro tessuto istituzionale e concretamente anche la vita dei cittadini; sarebbe meglio perciò ispirarsi al modello tedesco secondo il quale le istituzioni si formano per raggiungere gli scopi richiesti dalle comunità e questa idea guida deve ispirare un ragionamento a tutto campo su sul nostro sistema delle autonomie».

Il primo firmatario della legge Francesco Agus (Campo Progressista) ha sottolineato che, apparentemente, «siamo di fronte ad una norma di manutenzione tarata su un caso circoscritto ma, in realtà, è modo per ribadire uno dei principi della riforma, la volontarietà per i Comuni di associarsi con amministrazioni ritenute vicine ed omologhe». Potevamo forse risolvere questo problema con uno strumento diverso dalla legge, ha aggiunto Agus, precisando che in ogni caso «la norma sarà utile per evitare la proliferazione di contenziosi». Sullo sfondo, ha concluso, «resta la complessa situazione degli Enti locali post-referendum, perché le Province resteranno in Costituzione ma non sappiano dove troveranno le risorse esercitare le loro funzioni, un tema centrale la cui importanza è destinata a crescere».(Af)

Per la Giunta ha preso la parola l’assessore Erriu, secondo cui “l’elemento indefettibile della legge 2, ossia la continuità territoriale tra comuni che fanno parte della stessa unione, rischia di formare un vulnus se male interpretato e se la materia va fuori controllo”. L’esponente della Giunta ha aggiunto: “L’ultima riunione con Anci e Cal è stata positiva e credo che ci siamo: il piano di riordino sarà approvato presto e la delibera di giunta sull’assetto organizzativo dell’Unione dei comuni potrà essere adottata”.

Sull’articolo 1 e sugli emendamenti aggiuntivi 1 e 6 il Consiglio si è espresso favorevolmente. 

L’on. Lotto (Pd) è intervenuto sull’articolo 1 per rivolgere un appello agli assessori competenti: “Dietro questa vicenda c’è Anche Il tema dei finanziamenti dei Gal e credo che sia saggio che vi facciate carico di un verso l’assessore all’Agricoltura perché i Gal di tutti i territori possano svolgere la propria attività. Diversamente partiranno ricorsi e controricorsi”.

Con una serie di voti favorevoli l’Aula ha accolto gli emendamenti soppressivi degli articoli 1 bis, ter, quater, quinquies. La legge è stata poi approvata.

A seguire il Consiglio regionale ha affrontato il tema del ddl 397 Giunta (Disegno di legge della Giunta sulle progressioni professionali del personale della Regione) relativo alla legge regionale 28 del 2016 sul personale.

La Giunta ha espresso parere favorevole sulle modifiche operate dalla commissione e l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli.

La commissione e la Giunta hanno dato parere contrario agli emendamenti a firma dell’on. Rubiu relativi all’articolo 1. Il presentatore ha ritirato l’emendamento e l’articolo è stato approvato.

Approvati gli emendamenti aggiuntivi 3, 4 e anche l’articolo 1 bis e poi il testo finale della legge.

Il presidente Ganau ha dunque dichiarato conclusi i lavori. La prossima seduta è convocata per giovedì 4 maggio alle 10. (C.C.)

 

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