CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.225

Data: 28/03/2017 ore 16:00

Nota Aula

Seduta n. 225 – Pomeridiana – del 28 marzo 2017

Approvato l’articolo 2 del Dl. 393, prosegue l’esame della legge di stabilità 2017

In apertura della seduta pomeridiana, il presidente Ganau ha sollecitato un pronunciamento dell’Aula sulla richiesta, presentata in mattinata dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, di procedere alla calendarizzazione della proposta di legge sul contrasto allo spopolamento delle zone interne ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento interno.

Sul punto, è intervenuto il consigliere dei Riformatori Michele Cossa che ha chiesto di integrare la richiesta inserendo nella discussione anche la proposta di legge n.309 presentata dal suo gruppo.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, si è detto d’accordo sulla necessità di procedere a una discussione approfondita sulle zone interne ma ha suggerito di riportare la questione in Conferenza dei Capigruppo, organo deputato a calendarizzare l’esame degli atti consiliari.

A favore della proposta di Cocco si sono espressi tutti gli altri capigruppo, compreso quello di Forza Italia Pietro Pittalis. «Il richiamo all’articolo 100 del Regolamento aveva l’obiettivo di sollecitare l’attenzione dell’Aula – ha detto Pittalis – lo scopo è stato raggiunto per cui non ho problemi a ritirare la proposta purché nella Conferenza dei capigruppo si individui un’ipotesi di lavoro, prima in Commissione e poi in Aula, in tempi celerissimi».

Il dibattito è quindi proseguito con l’esame degli articoli soppressivi e sostitutivi dell’articolo 2 (“Disposizioni in materia di Enti locali, urbanistica e opere pubbliche). L’aula dopo aver respinto alcune proposte correttive della minoranza ha approvato l’emendamento n.155 (Deriu e più) che proponeva di portare il finanziamento a favore della Provincia di Nuoro per il funzionamento del Museo Man da 500 a 600mila euro.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 2 che è passato con 32 voti a favore e 19 contrari.

Successivamente il Consiglio è passato all’esame degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 2.

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha subito proposto un emendamento orale all’emendamento n. 116 presentato dal consigliere dell’Uds Giovanni Satta che, contrariamente a quanto previsto dalle disposizioni nazionali (DL n.138/2011) consente ai consiglieri comunali di godere di un’intera giornata di permesso retribuito in occasione della convocazione dei rispettivi Consigli. La proposta prevede inoltre che gli oneri per i permessi retribuiti vadano a gravare sul Fondo unico. Il presidente Sabatini, con il suo emendamento, ha suggerito di estendere la norma a tutti i rappresentanti degli enti locali.

A favore della proposta si è espresso l’assessore al Bilancio  Raffaele Paci.

Dubbi, invece sono stati avanzati dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Siamo favorevoli  – ha chiarito Pittalis – vorrei però segnalare che l’emendamento non si limita a interpretare una norma ma ne crea una ex novo. C’è inoltre una deroga a una disposizione di un decreto legge nazionale. Si è valutata la compatibilità e la coerenza in modo che possa reggere un’eventuale impugnazione?. Noi siamo d’accordo nella sostanza ma non vorrei creare aspettative vane».

Stessa preoccupazione da parte del consigliere Francesco Agus (Misto): «Condivido il giudizio dell’on Pittalis, non si tratta di un’interpretazione autentica della legge – ha detto Agus – la Commissione non aveva trovato una soluzione per bypassare una norma statale. Inoltre deve essere attentamente verificato il riferimento al Fondo Unico».
Su punto è intervenuto l’assessore agli Enti Locali Cristiano Erriu: «Bisogna essere consapevoli che su questa proposta  grava l’alea dell’impugnazione. La richiesta è sacrosanta – ha affermato Erriu – ma il DL 138 è una norma di coordinamento della finanza pubblica, ha confini stringenti e molto dipende dall’interpretazione. Per questo ho detto di rimetterci alla volontà dell’Aula. La proposta va sostenuta ma è a rischio di impugnazione».

Di diverso avviso il consigliere del Pd Roberto Deriu: «L’argomento è stato trattato e risolto dalla Prima Commissione che ha posto in capo al Consiglio il compito di approvare un regolamento di attuazione. La proposta è giusta nel merito ma  all’interno della legislazione dovrebbe entrare con un regolamento, come suggerito dalla legge 2. Senza, potremmo avere qualche problema».

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha quindi suggerito un’ulteriore modifica dell’emendamento con una dicitura che esclude il riferimento alle norme nazionali. Posto in votazione, l’emendamento orale è passato con 42 voti favorevoli e due contrari.

L’Aula ha quindi bocciato altri emendamenti aggiuntivi presentati dalla minoranza e ha dato il via libera a due emendamenti della Giunta regionale: il primo dispone che le risorse trasferite ai Comuni per interventi di recupero primario ai sensi della legge regionale n.29 /98 possono essere destinate al recupero e alla valorizzazione dei centri storici. Il secondo introduce il comma 4 bis con il quale si stabilisce che le economie sui progetti finanziati con risorse del Por 200-2006, la cui esecuzione è stata delegata agli enti locali, permangono agli enti medesimi per essere utilizzate per le finalità della programmazione unitaria.

Disco verde anche per l’emendamento n156 (Piscedda e più) che, dopo aver richiamato il finanziamento di 200mila euro stanziato dal comma 9 dell’art.2 a favore dei comuni per la regolarizzazione catastale degli immobili oggetto di rapporti patrimoniali ancora da definire, stabilisce la destinazione del 40% dello stesso contributo al Comune di Cagliari e il restante 60% alle ex frazioni. (Psp)

Sull’emendamento n. 593 è intervenuta la consigliera del Pd, Daniela Forma, che, nonostante l’invito al ritiro formulato dal presidente della commissione, ha insistito perché fosse garantito un sostegno di 200mila euro per la chiesa di San Demetrio a Bosa, teatro recentemente di un incendio doloso. A sostegno dell’emendamento Forma è intervenuto il consigliere Deriu (Pd) che ha chiesto alla Giunta di far conoscere “quale sia l’impegno che intende assumere per garantire un intervento di restauro nella chiesa di Sindia”. Marco Tedde (Fi) ha invece affermato che il finanziamento per la chiesa di San Demetrio dovrebbe essere ricompreso nel comma in cui sono stati stanziati fondi per il restauro delle chiese («San Demetrio con le marchette non va d’accordo»). Il presidente della commissione Bilancio, Sabatini (Pd), ha auspicato un incremento delle risorse nell’apposita posta di bilancio destinata al restauro degli edifici di culto senza che “si segnali chiesa per chiesa con singoli finanziamenti”. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha invece dichiarato sostegno per l’intervento in favore della chiesa di San Demetrio ed ha affermato «Il problema non è lo stanziamento alla chiesa di Sindia ma capire con quali criteri saranno ripartiti i fondi destinati al restauro delle chiese». Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha definito “vero” il problema sollevato dalla consigliera Forma («ma è grave fare marchette invece di cose serie») ed preannunciato un voto di astensione.

L’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, ha informato il Consiglio sul prosieguo dell’accordo sottoscritto a suo tempo dalla Regione con la Conferenza episcopale sarda ed ha assicurato il reperimento delle risorse necessarie per il restauro della chiesa di San Demetrio («ci sarà anche un ulteriore stanziamento della chiesa sarda con i fondi derivanti dall’8 per mille»).

Al termine dell’intervento dell’assessore Erriu la consigliera Forma ha annunciato il ritiro dell’emendamento a sua firma (n. 593). (A.M.)

L’on. Usula (Rossomori) ha illustrato l’emendamento 23 sull’edilizia abitativa privata e sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici. L’emendamento è stato però bocciato.

Respinti anche l’emendamento 41 (Dedoni) sul collegamento Cagliari –  Sestu e 42, (sempre Dedoni) sull’area metropolitana di Cagliari.

Respinti anche gli emendamenti 80, 81, 82, 174, 475.

L’on. Pittalis (FI) ha preso la parola sull’emendamento 494 (Busia e più) relativi al contributo straordinario di 10 milioni di euro per tre anni per fare fronte al risanamento dei debiti del Comune di Nuoro. “Anche noi abbiamo presentato un emendamento simile sul medesimo problema”, ha detto l’esponente di Forza Italia, “si tratta del 620”.

L’on. Crisponi (Riformatori) ha apertamente parlato del “dissesto del Comune di Nuoro, capitale delle zone interne della Sardegna, in ragione dei debiti fuori bilancio”. Sul punto è intervenuto anche il sardista Angelo Carta: “Non è una richiesta di marchetta ma aiuto quella che è arrivata dall’intero consiglio comunale di Nuoro. Con il bilancio barbaricino bloccato è chiaro che la locomotiva si è fermata. Dobbiamo dare oggi una risposta immediata a Nuoro”.

Per il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, “il problema non riguarda soltanto il Comune di Nuoro ma anche altri e soprattutto le province, compresa Oristano e Sassari. C’è un tavolo aperto dalla Giunta a livello nazionale e lo stesso sindaco di Nuoro ne è consapevole. Per questo invito la Giunta a farsi carico del problema”.

L’assessore Erriu, delegato per gli Enti locali, ha detto:”E’ un problema di importanza rilevantissima ma sono decine i Comuni oltre Nuoro che hanno bisogno di danaro per i vecchi debiti, soprattutto espropri. La soluzione non è rinvenibile con le politiche del patto di stabilità, servono risorse vere e criteri per la loro distribuzione. L’unica strada è l’accordo tra lo Stato e la Regione”.

L’on. Busia (Campo progressista) ha illustrato la sua posizione: “E’ l’aula il luogo deputato alla soluzione di questi problemi. E’ importante che oggi si assumano impegni precisi per Nuoro e non solo. Soltanto a queste condizioni siamo disponibili al ritiro”.

Per l’on. Congiu (Pds) “altri Comuni, compresi il mio, hanno dovuto aumentare le tasse per ripianare debiti. Il tema Nuoro e di indebitamento delle zone interne va collocato all’interno del tavolo sulle politiche per arginare lo spopolamento delle aree marginali”.

Anche l’on. Desini (Pds) ha preso la parola: “Cerchiamo tutte le soluzioni per tutti i problemi di tutti i Comuni indebitati. Ma non così, perché non voglio che si scatenino guerre tra Comuni poveri”.

Per Forza Italia l’on. Pittalis ha detto: “Ho capito che avete toccato il problema per poi non affrontarlo. Lo volete rimandare quando invece nella Finanziaria c’è l’ambito corretto per la sua soluzione. Questo dibattito  rivela realmente chi sta vicino agli enti locali”.

L’on. Busia ha chiesto una sospensione dei lavori per cercare una soluzione politica all’emendamento e il presidente Ganau ha disposto la pausa.

Alla ripresa l’on. Busia ha comunicato l’accordo che prevede che gli emendamenti 494, 620 e 621 siano discussi alla fine del dibattito sugli articoli della Finanziaria.

L’on. Agus (CP) ha illustrato l’emendamento 516, relativo alla continuità lavorativa e al livello retributivo del personale impiegato in Regione e negli enti strumentali. “Si tratta di salvaguardare la dignità della retribuzione, che a volte è a livelli di caporalato nel sud Italia”.

Per l’on. Daniele Cocco (DP) “è un discorso di civiltà, non è possibile che chi lavora da vent’anni sia demansionato, licenziato o sottopagato”.

Per l’on. Truzzu (FLI) “c‘è pure una risoluzione del Consiglio regionale in questo senso. Il tema riguarda i facchini e i portieri ed è vergognoso che la Regione accetti tutto questo. Meglio avere meno persone negli uffici piuttosto che far lavorare le persone sotto la soglia di povertà”.

Anche l’on. Cossa (Riformatori) ha annunciato il voto a favore: “Siamo davanti a cose sconcertanti. E mi fa specie che l’apparato regionale consideri a livello di carta straccia la risoluzione approvata dal Consiglio regionale”.

Favorevole all’emendamento anche l’on. Sabatini (PD), che ha però detto: “E’ nelle potestà della Regione legiferare su questo? Perché non la mettiamo nel testo di legge sugli appalti?”.

L’on. Comandini (Pd) ha ricordato la risoluzione citata e ha ricordato “la proposta di legge 398 con la sua clausola di salvaguardia del contratto in caso di cambio di appaltatore.  Approviamo subito quella proposta di legge”.

L’assessore Erriu ha affermato che “il codice degli appalti è molto rigido in tal senso e i vincoli normativi potrebbero risultare illegittimi. Prendiamo atto della volontà di assicurare la continuità lavorativa e i livelli retributivi adeguati, riteniamo che si debba trasfondere questo tema nel nuovo codice regionale degli appalti”.

Favorevole anche l’on. Pizzuto (DP): “Per quanto sia rischioso cerchiamo di mettere una pezza oggi a questo problema”.

L’Aula ha approvato l’emendamento Agus, Busia con 24 contrari e 25 favorevoli.

L’on. Agus ha poi ritirato gli emendamenti 517, 520, 538.

L’on. Cherchi (Pds) ha illustrato l’emendamento 583 sugli interventi tesi alla riduzione del rischio idrogeologico di Bosa: “Il dragaggio del Temo, unico fiume navigabile della Sardegna, è stato fatto vent’anni fa e sarebbe necessario perché in certi punti il pescaggio è di appena mezzo metro”.

 

Alfonso Marras (Udc) è intervenuto a sostegno dell’emendamento di Augusto Cherchi ed ha auspicato il voto favorevole dell’Aula.

L’assessore Paci ha ricordato il confronto in commissione sul tema oggetto dell’emendamento ed ha riconosciuto “la rilevanza del tema” ma – ha affermato l’assessore del Bilancio – non è possibile utilizzare la copertura indicata perché la gara europea per l’elisoccorso è in corso. «E’ possibile si liberino risorse – ha concluso Paci – e questo tema sarà all’attenzione della giunta».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha insistito perché sia data risposta al tema oggetto delle’emendamento ed ha ricordato in tono polemico le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza “sempre tendenti a vedere le cose in via più generale per eludere così il problema”. «Il consigliere Augusto Cherchi mi ha convinto – ha concluso Pittalis – ed è questa la sede per la soluzione del problema».

Posto in votazione l’emendamento n. 583 non è stato approvato (24 no contro 21 sì) così come il n. 43. Approvato il 623 che modifica il 483 con la soppressione della parte che quantifica i costi in 300mila euro per l’anno 2017.

Approvato anche l’emendamento 483 (Agus, Busia) che dopo l’articolo 2 inserisce il 2bis che così recita: « La Giunta regionale, entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, predispone il necessario documento esplicativo per la definizione, nel rispetto delle vigenti procedure, delle necessarie modifiche ed integrazioni al trattato di adesione dell'Italia all'UE, da proporre allo Stato, previa approvazione del Coniglio Regionale, perché alla Sardegna venga riconosciuto in ambito comunitario lo status di regione insulare ed i connessi regimi derogati di aiuto previsti per le regioni ultra periferiche, finalizzati anche alla realizzazione di un sistema effettivo di continuità territoriale e per l'integrazione con le reti nazionali ed europee dell'energia, delle telecomunicazioni e dei trasporti. I costì derivanti dalla attuazione della presente norma sono quantificati in 300.000 euro per l'anno 2017».

Non approvato l’emendamento 43 mentre il consigliere Agus ha ritirato l’emendamento 485.

Aperta la discussione sull’articolo 3 (disposizioni in materia di ambiente e territorio) e sugli emendamenti sui quali hai espresso il parere il presidente della commissione Bilancio (Sabatini) e la Giunta (conforme a quella del relatore).

Il presidente ha quindi concesso la parola al consigliere Antonello Peru (Fi) che ha svolto il suo intervento con riferimento alla sua assenza dal Consiglio per via dell’inchiesta che lo ha riguardato: «Cari colleghi, è trascorso un anno dall’ultima volta che entrai in quest’Aula e ho avuto modo e tempo per guardarmi nel profondo.

Sono qui, oggi, perché la mia forza interiore è tale da darmi voce e fiato, per dirvi che mai avrei potuto offendere il parlamento dei sardi con la mia presenza se in me avessi trovato una sola ombra. 

Tutto ciò che è accaduto l’ho accettato e accolto senza opporre alcuna resistenza, né alla sofferenza né al dolore, ma al contrario ho colto tutta la sua essenza di positività per dare un significato alla vita, quella vera.

Avrò modo e tempo per dimostrare fatti e cose, per accertare la verità laddove si  cerca di far trionfare l’umana giustizia.

Ma oggi il mio sguardo non è proiettato né al passato né al futuro ma alla straordinaria forza del momento presente. E questo mio presente è fatto di forza e di coraggio che non è assenza di paura ma la vittoria sulla paura.

Mi piacerebbe, infatti, trasferirvi tutta la pace, tutto il coraggio e soprattutto la forza interiore che sento in me: per migliorarci tutti, guardando alla vita e non fermandoci all’esistenza, di noi stessi e di tutti i sardi.

Parlo nel luogo deputato a trovare le soluzioni, per migliorare almeno la vita pratica degli individui che vivono e risiedono in questa parte di terra, e sono convinto che non serva ricercare responsabilità vere o presunte, quanto piuttosto ricercare una visione collettiva che riallacci il tutto alla realtà vera delle cose.  

Niente di quello che è stato già fatto può dirsi sprecato, nella politica come nella vita si fanno tanti passi per arrivare all’obiettivo ma se è vero che soltanto l’ultimo ci porta alla meta è altrettanto vero che tutti gli altri passi mai sono stati inutili.

Per questo ritengo sia il tempo di dare un seguito di consistenza alle affermazioni che troppe volte ci limitiamo soltanto ad enunciare, ad iniziare da quando ripetiamo “che vogliamo cambiare le cose”.. perché se queste non aggiungono l’autenticità più profonda in noi stessi, niente potrà cambiare né trasformarsi.

E il tutto vale soprattutto per la politica, dove le azioni, di volta in volta, si chiamano con nomi e linguaggi diversi ma che alla fine sembrano il ripetersi di recite e copioni che hanno fine a se stessi.

Penso che anche oggi, prima ancora che guardare ai riti e alle forme della politica, alla legge si stabilità e alle prassi tipiche di maggioranza e opposizione, serva guardarsi nel profondo per ritrovare il senso alto dell’agire-politico e della buona amministrazione.

Niente potrà cambiare se la prospettiva e i modelli restano quelli della ricerca della competitività e del potere. La politica del dualismo, interpretando la maggioranza e l’opposizione come gli opposti, bianco o nero, buono e cattivo, deve lasciare il passo ad una visione più alta e armonizzata perché siano riconquistati autenticità e valori.

Personalmente non vedo altre azioni e non sento altri obblighi se non quelli che mi fanno restare al fianco dei più deboli e degli ultimi.

Ad incominciare da quelli a cui hanno imprigionato il corpo ma che hanno dentro di se spirito e cuore libero, al contrario di chi invece ha scavato la sua prigione dentro, pur non avendo le sbarre davanti a se.

A questi ultimi che sono prigionieri all’infinito va tutta la mia compassione… mentre ai primi va la mia infinita riconoscenza, per avermi teso la mano una mattina in cui ne ho avuto davvero bisogno. Buon lavoro a tutti». (A.M.)

La consigliera Anna Maria Busia (Misto-Campo Progressista) ha detto di aver colto positivamente l’occasione contenuta nell’intervento del collega Peru di riconoscere «il ruolo che compete al luogo che abitiamo in cui si decidono le sorti della Sardegna, un passaggio che mi ha riguardato personalmente anche per la professione che svolgo». Quest’aula, ha proseguito la consigliera, «si deve occupare di politica e non esprimere giudizi sulle persone, deve semmai accettare giudizi di altri e attenersi alla legge, senza ergersi su posizioni che non le competono». Tornando sui temi della Legge di stabilità, la Busia ha chiesto di procedere alla votazione dell’art.3 per parti.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta.

Il presidente del gruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, riferendosi all’intervento del consigliere Peru, ha auspicato in apertura che «quelle parole non debbono cadere nel vuoto anche se cadono nel momento del dibattito che affrontiamo» ed ha espresso al collega «vicinanza e solidarietà personale e del gruppo» augurandogli inoltre «di aver fede anche nella giustizia, quella giustizia che spesso arriva anche lentamente ma arriva, quella giustizia che, lo dico con affetto fraterno, sappia riconoscere la tua estraneità dai fatti per i quali sei stato chiamato a rispondere». Qui si fa politica, ha continuato, «ma ci sono aspetti che coinvolgono la vita e, a questo proposito, ti invito a riprendere l’attività politica attiva e impegnarti ancora con noi in questa sede dove ti hanno mandato i cittadini». Arrivando alla Legge di stabilità, Pittalis ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi tranne, ha precisato, «il n.253 che mantengo perché sopprime il comma 11; se la legge di stabilità è fatta di queste norme i sardi devono sapere la qualità di cui sono fatte certe norme; il comma 11 assegna un contributo di 50.000 a Forestas ma non ai 2000 dipendenti in attesa di contratto e mansioni, ma a sostegno del progetto di gestione e valorizzazione della crosta macrosigma sarda, che noi pensiamo possa attendere mentre non si trovano risorse per i cittadini di un Comune».

Il consigliere Ignazio Locci, sempre di Forza Italia, ha messo l’accento sui commi 2 e 3 che riguardano norme nazionali in materia di rifiuti e di deposito in discarica o inceneritori di materiali indifferenziati, ricordando che «la Sardegna ha già aumentato le addizionali per cui non ci sarebbe necessità di recepire queste norme anche perché, con questa in particolare, si arriva ad aumentare ancora le addizionali ai Comuni che poi le riversano sui cittadini con ripercussioni molto pesanti sui tributi locali». Un errore, ha concluso, «perché la Regione avrebbe dovuto varare il Piano regionale dei rifiuti non con dichiarazioni di principio ma lavorando su su cose concrete e lasciando ai Comuni lo spazio necessario per abbassare le tariffe».

 

Anche il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato il ritiro degli emendamenti soppressivi.

Successivamente il Consiglio ha votato e respinto una serie di emendamenti presentati dall’opposizione. Approvati, invece, alcuni emendamenti presentati dalla Giunta e dalla maggioranza: il n. 584 (Piermario Manca-Pds- e più) che aumenta da 300.000 a 600.000 gli stanziamenti 2017 per la lotta al parassita “Lymantria dispar”, il n.645 (Giunta) che integra il testo dell’emendamento n.569 ed attribuisce al Consorzio di bonifica dell’Oristanese la possibilità di utilizzare il contributo straordinario di 2 milioni non solo per il pagamento dei debiti “pregressi” ma anche per quelli “a decorrere dal 2004”, il n. 628 che modifica la copertura finanziaria del n.585 (Piermario Manca, Pds) relativo ad un contributo di 450.000 euro al Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, il 484 (Agus, Busia) che prevede una nuova intesa Stato-Regione per una progressiva riconversione del patrimonio immobiliare dismesso dalla difesa militare, il n.570 (Giunta) che attribuisce un contributo di 300.000 euro al Parco di Tepilora, il n.629 (Piermario Manca (Pds) e più che, con 2.100 milioni, interverrà su una superficie di circa 32000 ettari infestati da parassiti, il 613 (Truzzu-Misto/Fdi) con cui si attiva, con lo stanziamento di 600.000 euro, un programma di mobilità familiare che prevede la possibilità di viaggiare gratis sui mezzi pubblici per i minori (accompagnati) di 14 anni, lo scontro del 20% per le famiglie che acquistano, sempre per minori di 14 anni, di abbonamenti che saranno gratuiti dal terzo in poi.

Successivamente il Consiglio ha votato per parti, come richiesto dalla consigliera Busia, il testo dell’art. 3 che è stato approvato.

Per quanto riguarda l’emendamento n.595 presentato dalla consigliera Daniela Forma (Pd) relativo ai cantieri verdi in aree de industrializzate, un programma in cui si sono verificati ritardi di spesa e mancanza di risorse, il Consiglio ha deciso di approfondire il problema rinviando l’esame alla fine dell’art.4.

Il consigliere Eugenio Lai, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha manifestato la solidarietà del gruppo Sdp e sua personale agli amministratori del Comune di Seui, vittime di un attentato. E’ora, ha dichiarato, «che la politica regionale e nazionale prenda atto della situazione e intervenga per tutelare gli amministratori locali e la legalità, propongo che il Consiglio dedichi una giornata ad hoc a questo tema».

Il presidente Ganau, si è associato, a nome dell’Assemblea, alla solidarietà nei confronti degli amministratori di Seui.

Successivamente ha tolto la seduta.

I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle 10.00.-

(Af)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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