Data: 25/10/2016 ore 10:30
Cagliari, 25 ottobre 2016
La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con gli articoli e gli emendamenti del Testo unico istitutivo dell’Agenzia sarda delle entrate.
Non essendoci iscritti a parlare, la commissione e la Giunta hanno fornito il parere sugli emendamenti presentati all’Art 1 (Istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate).
L’Articolo è stato approvato (34 favorevoli e 20 contrari) con le modifiche contenute in alcuni emendamenti presentati dalla maggioranza. Con il n.1 (Busia) è stato eliminato il riferimento, in questa fase, alla riscossione ai tributi per rendere il testo aderete alla cornice costituzionale vigente. Con il n.55 (Sabatini) si introduce il riferimento alla “finanza e fiscalità regionale e locale”. Con il n.152 della Giunta si definisce il “perimetro” di intervento dell’Agenzia, rinviando ad un successivo provvedimento dell’Esecutivo le modalità di disciplina del “riversamento diretto” alla Regione, ancora oggetto di trattativa con lo Stato. Con il n.54, infine, si specificano le attività di controllo “delle entrate su tributi devoluti, compartecipati e regionali derivati”.
Sugli emendamenti dell’opposizione che individuavano (con diverse proposte) la sede della nuova Agenzia, tutti respinti, i consiglieri della minoranza hanno segnalato che si tratta di una anomalia e, sul piano politico, hanno evidenziato lo scarso interesse attribuito dalla stessa maggioranza al nuovo organismo. La maggioranza ha replicato sostenendo che, nella prima fase, l’Ase opererà all’interno dell’assessorato della Programmazione mentre la nuova sede potrà essere individuata successivamente, in sede di approvazione dello Statuto dell’Agenzia.
(Af)
Sull’articolo 2 e sui relativi emendamenti si è espressa la commissione Bilancio con il suo presidente on. Franco Sabatini e poi la Giunta.
Respinto l’emendamento 43 e così il 93, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 94, 205, 206, 207.
Approvato l’emendamento della Giunta 153 sulla gestione accentrata dei tributi regionali propri.
Respinto poi l’emendamento 11.
Sul testo dell’articolo 2 è intervenuto l’on. Locci (Forza Italia), che ha ricordato “la grande battaglia degli attivisti del fiocco verde nel 2012 per gestire direttamente in Sardegna la riscossione. Ci fu una proposta di legge popolare e questo oggi è completamento di quel percorso. Beh, ci saremmo aspettati molto altro dai rivoluzionari dell’indipendenza”.
Per l’on. Congiu (Partito dei Sardi) “il governo regionale non ascoltò la sollevazione popolare nel 2012 mentre oggi questo governo ne sta tenendo conto. Non ci interessa dove deve aperta la sede dell’Agenzia, stiamo dando casa a un diritto oggi”.
Per l’on. Pittalis (capogruppo di Forza Italia) “il problema della sede dell’Agenzia è serio. Valuteremo se quest’Agenzia sarà altro rispetto a un servizio dell’assessorato alla Programmazione, come invece sembra. Vedremo anche, se l’attiverete e come, se risponderà a quel disegno intelligente della gestione diretta delle entrate”.
Per l’on. Tedde (Forza Italia) “sono inaccettabili le affermazioni della maggioranza. Chiediamo rispetto per la nostra umile azione di opposizione. Non accettiamo reprimende da ci parla e parla ma non ha detto nulla. Questa legge serve a poco o a nulla perché lo scopo che vi ponevate è frustrato: per questo ci opponiamo”.
Per l’on. Sabatini “la legge è chiara e io ho cercato nella relazione di evidenziare i suoi chiari obiettivi. Si tratta di una vera agenzia e la scelta della sede sarà indicata dallo Statuto che sarà approvato. Fate pure l’opposizione, è un vostro diritto: ma entrate nel merito della vertenza delle entrate”.
Per il sardista Angelo Carta “il diritto alle entrate è già chiaro, questa legge dovrebbe servire a dare strumenti affinché le entrate arrivino a tempo debito e non attraverso una vertenza. Questo è lo strumento che ci servirebbe e non una casa per un diritto”.
L’on. Attilio Dedoni, dei Riformatori, ha aggiunto: “Ma qual è in sostanza l’operatività di questa agenzia? A cosa serve se non mi garantisce che le entrate entreranno davvero, senza bisogno di una vertenza? Il primo atto di questa giunta è stato quello di ritirare i ricorsi presentati contro lo Stato sulle entrate mancate per la Sardegna. Lo avete dimenticato?”.
Per l’on. Augusto Cherchi (Pds) “l’on. Dedoni si ostina a non voler capire che abbiamo bisogno di certezza di entrate per programmare le uscite. A questo serve l’Agenzia che stiamo istituendo”.
L’articolo 2 è stato approvato.
All’articolo 3 sono stati presentati emendamenti, sui quali si è espressa la commissione competente e l’esecutivo.
Approvato l’emendamento 258 (Giunta) sui tributi compartecipate regionali derivati.
Sull’emendamento 154 (sostitutivo totale a firma della Giunta) si è sviluppato un lungo dibattito.
L’on. Pittalis (Forza Italia) ha detto: “State invocando l’intervento dello Stato per garantire il monitoraggio delle attività di interesse regionale, siete una contraddizione in termine, altro che sovranità”.
Secondo l’on. Congiu (Pds) “le cose non stanno così, l’articolo 3 è quel lanciare il cuore oltre l’ostacolo che qualcuno riteneva non ci fosse. Noi vogliamo l’inversione dei flussi e diamo gambe proprio a quell’obiettivo. Vogliamo occuparci del tributo in un ambito di contrattazione costante con il governo centrale”.
L’on. Busia (Cd) ha detto: “Questa materia è sensibile, dobbiamo sederci a quel tavolo e partecipare al calcolo di quanto ci spetta”.
Per l’on. Alessandra Zedda “è condivisibile quanto dice l’on. Busia ma il comma 2 cancella in ogni modo la nostra autonomia. Stiamo consentendo allo Stato di intervenire anche sul monitoraggio dei nostri tributi regionali”.
Per l’assessore Paci “nessuno voleva fare una legge impugnabile e la convenzione con l’Agenzia delle Entrate era in Regione da prima che arrivassimo noi e forse anche da prima che governasse il centrodestra. Mi sembrano polemiche inutili”.
Ha preso poi la parola l’on. Dedoni (Riformatori), che ha detto: “I lasciti di ogni amministrazione sono positivi e negativi. Come lo saranno i vostri. Noi non ci accontentiamo di quello che ci passa lo Stato e questo è il frutto di quello che siete riusciti a fare”.
Per l’on. Sabatini “il legislatore statale può comunque fare quello che vuole dei tributi, sopprimerli e modificarli. Questa è la Costituzione, che vi piaccia o no. Dunque, possiamo soltanto portare avanti la battaglia per la nostra agenzia”.
L’emendamento 154 (sostitutivo totale) è stato approvato.
Il Consiglio ha quindi iniziato l’esame dell’art.4 (Coordinamento della riscossione del sistema Regione).
La commissione e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «è nostra intenzione ritirare i soppressivi ma vogliamo capire la situazione delle transazioni extra-giudiziali che poi si arenano negli uffici o degli assessorati che scoraggiano l’uso di questo strumento, con danno anche per le casse regionali oltre che dei contribuenti.
L’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha replicato precisando che «il senso dell’articolo è proprio quello di accentrare competenze ora disperse in molti settori della Regione e mettere a punto una linea unitaria di risposta dell’amministrazione regionale, superando il tema generale della cosiddetta amministrazione difensiva, cioè quella che in qualche modo spinge i dirigenti a non utilizzare lo strumento della transazione per paura di rivalsa da parte della Corte dei conti». Spero, ha concluso, «che dopo la cancellazione di Equitalia si possa imboccare una strada diversa».
Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato che «dove è stato sperimentato un rapporto più umano con il contribuente sono migliorati sia gli adempienti spontanei che i rapporti fra amministrazione e contribuente».
Successivamente è stato approvato il testo dell’art.4.-
Il testo è stato integrato dall’emendamento n.63 (Busia) che introduce «meccanismi di tutela dei debitori per evitare il rischio di chiusura di imprese di momentanea difficoltà». Sulla proposta hanno espresso apprezzamento sia la stessa consigliera Busia (Misto) sottolineando che «viene riconosciuta la specificità del tessuto economico regionale», che i consiglieri Pittalis (Forza Italia) «forse sarebbe il caso di studiare una sorta di sanatoria, almeno su interessi e sanzioni» e Crisponi (Riformatori) «buona norma ma troppo generica, che lascia comunque uno spazio interpretativo immenso».
Subito dopo il Consiglio ha approvato l’art.5 (Supporto alla finanza locale) e l’art.6 (Osservatorio della fiscalità regionale); quest’ultimo articolo è stato approvato attraverso l’emendamento sostitutivo totale n.56 (Sabatini) che definisce i compiti dell’osservatorio allargandoli sia a tutto «il sistema degli Enti locali che ad una valutazione ex ante ed ex post della leva fiscale». Approvati anche gli articoli n.7 (Strumenti e flussi informativi) e 8 (Rapporti con il garante del contribuente).
Successivamente il presidente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 17.00.-
(Af)