CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.159

Data: 18/03/2016 ore 16:00

Prosegue l’esame della manovra finanziaria 2018-2018. Approvati gli articoli 1 (Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziaria) e 1 bis (Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione)

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con i Dl n.297  e 298 relativi alla manovra finanziaria 2016-2018.
Proseguendo nell’esame degli emendamenti all’art.1 l’Assemblea ha respinto gli emendamenti n.583 e 724.
Sull’emendamento n.4 (Carta e più) che propone l’abrogazione della legge regionale 35/2015 che prevedeva l’aumento della pressione fiscale, si è sviluppato un ampio dibattito.
Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha affermato che la proposta rilancia positivamente la polemica di fine mattinata sulla fiscalità, perché «abrogare la legge regionale 35/2015 fa capire alla società sarda che la politica non vuole aumentare le tesse e andare in un’altra direzione». Sulla materia, ha aggiunto, «voglio piuttosto porre la questione di valutare l’autoriduzione degli accantonamenti, dato che sicuramente c’è una azione sproporzionata da parte del governo che pesa per 680 milioni, sono risorse che dobbiamo usare per le politiche e per fare vero sviluppo; se non rivendichiamo le nostre facoltà di programmazione senza nemmeno alzare la voce non facciamo un buon servizio alla Sardegna, quindi utilizziamoli e aspettiamo una mossa da parte del Governo».
Il consigliere sardista Angelo Carta, promotore dell’emendamento, ha osservato che «siamo arrivati a un punto che ci consente di fare chiarezza col popolo sardo, dopo la bufera interna alla maggioranza e dopo aver deciso l’aumento della tasse pur precisando che era temporaneo, una piccola magnesia per differire il nulla perché in effetti l’aumento non si applica ma solo per quest’anno». Sciogliamo questa ambiguità, ha esortato Carta, «e facciamo chiarezza, mi aspetto una approvazione all’unanimità».
Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi), dopo aver chiesto di aggiungere la sua firma sull’emendamento, ha parlato di una «proposta che fa giustizia dopo il dibattito di stamattina e risponde in qualche modo alla dichiarazione dell’assessore Maninchedda che parla di finanziaria di regolazione; per me vuol dire che, guardando le singole voci di spesa, al secondo posto troviamo gli accantonamenti imposti dallo Stato e solo al 172° una vera voce di investimento, questo non lo possiamo accettare e questa, semmai, è la vera regolazione da fare».
Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che l’emendamento «merita grande attenzione anche se viene qualche dubbio sulla presenza di veri autonomisti dentro la maggioranza, perché in effetti la legge affibbia uno schiaffone al nostro Statuto speciale e particolarmente l’art.10 e va ricordato che la maggioranza si è scontrata proprio su questo; non si può fare gli autonomisti a seconda delle convenienze o nell’imminenza delle campagne elettorali, la legge deve sparire dal nostro ordinamento».
Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato di aver chiesto all’opposizione di «verificare l’impatto dell’emendamento di questa mattina che avrebbe riportato in vita le tasse, per adesso ma anche per dopo, lo dice la legge; quindi non si capisce di cosa si stia parlando, ribadiamo che la norma è chiara quindi l’emendamento va respinto».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato Cocco a non «attardarsi su bizantinismi; se le tasse non le volete allora toglietele dal nostro ordinamento; la verità è che nella finanziaria c’è una riserva di reintrodurle e questo costituisce uno spazio aperto, la maggioranza esca una buona volta dalla commedia degli equivoci, alimentata anche recentemente dalla Cgil schierata per il No al referendum ed il governo amico che invita perfino all’astensione».
Il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini ha tenuto a precisare di non volersi scontrare con l’opposizione su alcuni argomenti «con particolare riferimento al disavanzo sanitario riconducibile ad una responsabilità diffusa, così come sugli accantonamenti dello Stato per i quali non si tratta di un fatto attribuibile al centro sinistra». Ribadisco, ha proseguito, «che quell’accordo va rimesso in discussione mentre sulla legge 35 è tutto molto chiaro; sulla manovra fiscale avevamo una forte preoccupazione per un disavanzo di proporzioni gigantesche e di fronte scadenze molto pressanti, poi abbiamo lavorato per trovare un rimedio, l’abbiamo trovato e ora possiamo dire che non c’è bisogno». La legge però, in realtà, «da più autonomia alla Regione consentendole già nella prossima finanziaria, ad esempio, di ripensare l’Irpef e renderla più progressiva perché le aliquote attuali penalizzano le fasce deboli».
Il capogruppo di Sdl Roberto Desini, contrario, ha ricordato a proposito della manovra sull’Irpef poi sospesa che «c’era l’esigenza di mettere in sicurezza il bilancio della Regione entro il 31 dicembre, poi abbiamo messo a punto i provvedimenti adeguati a scongiurarla; è atto di umiltà rivedere le proprie posizioni e tornare su un provvedimento ingiusto, non ci sto al gioco delle parti e non potete accusarci di incoerenza».
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.4 che il Consiglio ha respinto con 27 voti contrari e 16 favorevoli.
Subito dopo è stato messo in votazione il testo dell’art.1
Per dichiarazione di voto, il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha ribadito il suo parere contrario, precisando che «la finanziaria, pur riscritta e manipolata più volte, non abbia quella spinta che serve alla Sardegna; la strategia del governo regionale è debole nella revisione della spesa, forse è davvero di regolazione (di conti interni alla maggioranza) e non sostiene adeguatamente lo sviluppo di cui c’è molto bisogno; un nuovo ragionamento sugli accantonamenti si impone e fa specie che non sia raccolto da sovranisti e indipendentisti».
Anche il consigliere Marco Tedde, sempre di Forza Italia, ha annunciato il voto contrario. E’una finanziaria, ha detto, «che somiglia ad un contenitore di desideri, una allegra confusione che fa a pugni con i propositi più svolte sbandierati all’opinione pubblica con una gran massa di informazione priva di ogni concretezza, un marchettone in previsione delle elezioni».
Ancora per Forza Italia, il vice capogruppo Alessandra Zedda, contraria, ha parlato di «una manovra molto carente nel rapporto con lo Stato, mentre per difendere l’autonomia della Sardegna sarebbe stato meglio impugnare l’art 26 della legge di stabilità; invece si lascia intendere che le tasse ora sospese potranno arrivare l’anno prossimo e questo è un pessimo segnale per il rilancio vertenza entrate». Quanto alla programmazione unitaria, ha concluso, «è importante ma ad oggi i risultati sono piuttosto scarsi e molte attività sono ingessate, soprattutto su materie come attività produttive e lavoro, inoltre vogliamo ribadire la nostra preoccupazione per la possibilità di aumentare ancora l’indebitamento».(Af)
I consiglieri di Forza Italia, Stefano Tunis  e Oscar Cherchi, hanno dichiarato voto contrario e così il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) e tutti hanno fatto riferimento all’aumento delle aliquote approvato con la legge dello scorso dicembre, mentre il consigliere Mario Floris (Misto-Uds) ha posto l’accento sull’assenza dai lavori dell’Aula del presidente Pigliaru e sulla necessità di restituire “ruolo alla politica”. Il presidente della commissione Bilancio, polemizzando con Oscar Cherchi ed ha affermato “che al contrario di quanto sostenuto da quest’ultimo le politiche del lavoro sono al centro della manovra finanziaria che se è vero che deve sostenere la crescita è altrettanto vero che ha come cartina di torna sole l’aumento dei posti di lavoro”. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha invitato giunta e maggioranza a lasciare da parte toni trionfalistici sul lavoro ed ha riportato i dati Istat e di banca Italia nei quali si evidenzia un calo degli occupati nei settori turistico-ricettivo, nell’edilizia e nell’industria. «Sono i settori nevralgici della nostra economia e servirebbero misure  straordinarie che non intravediamo in questa finanziaria ed anche per questa ragione preannuncio il voto contrario».
Posto in votazione il testo dell’articolo 1 (Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziaria) è stato approvato con 26 favorevoli e 16 contrari.
Annunciata la votazione dell’emendamento n. 734, il consigliere di Fi, Ignazio Locci, è intervenuto per chiedere chiarimenti sulla sua formulazione e il consigliere di Fd’I, Paolo Truzzu ha chiesto di unificarlo ad un emendamento da lui stesso presentato ma all’articolo 3. Il relatore di maggioranza, Sabatini, ha accordato e così il presidente Ganau ha comunicato lo spostamento dell’emendamento n.734 all’articolo 3 così da poter essere unificato con l’emendamento n. 329.
L’Aula non ha approvato i sostituivi parziali all’emendamento n. 419 (gli emendamenti 788 e 789) ed ha poi votato il 419 con un emendamento orale di natura tecnica proposto da Luigi Lotto (Pd) (27 a favore e 14 contrari). Non approvato l’emendamento 652, l’Aula non ha accordato l’emendamento orale proposto dal Consigliere Demontis (Pd) e sul quale aveva espresso perplessità l’assessore Paci, all’emendamento aggiuntivo 735 che è stato approvato nella sua formulazione originaria del testo con 27 voti a favore e 15 contrari. (A.M.)
L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 1 bis “Organismo strumentale per gli interventi europei della Regione”. La norma istituisce un nuovo soggetto, dotato di autonomia gestionale e contabile privo di personalità giuridica, con il compito di gestire gli interventi europei.
Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento soppressivo n.16.
Sul punto è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi all’articolo 1 bis presentati dall’opposizione.
Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 1 bis che è stato approvato dal Consiglio.
L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 485.
Il primo firmatario Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha illustrato i contenuti della proposta. «Vista la povertà di risorse da mettere a bilancio abbiamo fatto lo sforzo di reperire risorse aggiuntive da utilizzare per far fronte alle emergenze dell’Isola – ha spiegato Usula – la ricognizione ha consentito di individuare circa 150 milioni di euro attualmente nelle disponibilità della Sfirs. Su questo punto abbiamo chiesto un’audizione dei vertici della finanziaria regionale in Commissione Bilancio e, successivamente, una dettagliata relazione scritta. A un mese di distanza da quell’audizione non abbiamo ancora ricevuto risposta. E’ un atteggiamento inaccettabile e irriguardoso nei confronti del Consiglio. Chiediamo di sapere quali sono i vincoli che impediscono il riversamento dei fondi Sfirs nel bilancio regionale».
A Usula ha replicato l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci. «Il reperimento di risorse aggiuntive è un tema che ha impegnato anche la Giunta – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – abbiamo provato a verificare la disponibilità di fondi attualmente gestiti dalla Sfirs, ma anche da altre agenzie regionali
Il problema dei fondi Sfirs è che, per la quasi totalità, fanno riferimento a risorse comunitarie (FSE-FESR) vincolate per tutto il 2016 e parte del 2017.
Occorre poi fare attenzione su un altro punto: la Sfirs è una società per azioni che opera sotto il controllo della Banca d’Italia. Non si può intervenire nei suoi bilanci modificandoli a piacimento. In ogni caso, le risposte alle domande del consigliere Usula arriveranno, il dossier è in fase di ultimazione e presto sarà presentato. Per questo chiedo il ritiro dell’emendamento».
Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, anche lui firmatario dell’emendamento n.485, ha accolto la richiesta dell’assessore. «Mi fido di Paci e spero che le notizie arrivino al più presto possibile. E’ doveroso dare una risposta a queste domande».
La richiesta di ritiro dell’emendamento è stata accolta anche dal primo firmatario Emilio Usula.
Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio sulla manovra finanziaria 2016-2018 riprenderanno martedì prossimo alle 15.00. La seduta sarà preceduta in mattinata dalla riunione della Commissione Bilancio convocata per le 9.30. (Psp) 

 

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