Data: 04/08/2015 ore 10:30
Il presidente ha informato il Consiglio della sospensiva della sentenza del Consiglio di Stato che dichiarava decaduti i consiglieri Arbau, Azara, Fenu e Sale
Approvato Disegno di legge n. 202 (Trasformazione in agenzia del Consorzio per l'assistenza alle piccole e medie imprese "Sardegna ricerche", istituito con la legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 “Istituzione di un fondo per l'assistenza alle piccole e medie imprese, in attuazione dell'articolo 12 della legge 24 giugno 1974, n. 268”)
Approvato l’ordine del giorno sull’attività del Corecom
I lavori riprenderanno alle 16
La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato la presa d’atto del Consiglio regionale del decreto della quinta sezione del Consiglio di Stato che ha sospeso l’efficacia della sentenza del 21 luglio scorso con cui lo stesso Consiglio di Stato aveva dichiarato la decadenza dei consiglieri regionali Efisio Arbau, Michele Azara, Modesto Fenu e Gavino Sale, fissando per il prossimo 26 agosto l’udienza per la decisione di merito. Il presidente ha quindi invitato i consiglieri a formalizzare la propria appartenenza ad un gruppo consiliare, nel caso fosse diversa da quella fornita in precedenza. Il presidente ha comunicato inoltre che il gruppo di Sardegna Vera ha confermato la sua precedente composizione e che, prima della seduta odierna, la Giunta per le elezioni ha presto atto a sua volta del decreto di sospensiva del Consiglio di Stato.
Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha sollecitato la predisposizione di un apposito regolamento sull’attività della Giunta per le elezioni «dove è emersa a mio giudizio molta confusione». Anche a futura memoria, ha proseguito Arbau, «è necessario evitare che nel Consiglio regionale subentrino portoghesi, garantendo in ogni situazione il rispetto della legge senza il quale il parlamento sardo non serve a niente».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sempre sull’ordine dei lavori, ha affermato che sarebbe stata necessaria una precisazione del presidente o del presidente delle Giunta per le elezioni ed ha espresso compiacimento per il ritorno dei colleghi “decaduti” sui banchi del Consiglio. La Giunta per le elezioni, ha però osservato, «non è assolutamente andata oltre le sue competenze, limitandosi a prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato senza entrare nel merito di quella decisione e senza emanare alcun atto al fuori delle disposizioni vigenti, decidendo all’unanimità nel quadro di un rapporto più che corretto fra componenti di maggioranza ed opposizione». Se poi si ravvisa la necessità di nuove norme “siamo disponibili, ma è bene evitare interpretazioni eccessive, ricercando responsabilità che forse sono della legge elettorale e forse dello stesso Consiglio di Stato, responsabilità che comunque non possono essere scaricate sulla Giunta che ha lavorato con equilibrio e serietà».
Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, intervenendo anch’egli sull’ordine del lavori, ha condiviso le argomentazioni del consigliere Pittalis. La Giunta, ha precisato, «non ha fatto altro che prendere atto di una sentenza, al solo fine di consentire la piena funzionalità del Consiglio regionale; se poi c’è bisogno di modificare il regolamento non abbiamo nessuna preclusione, ma diciamo no ad interpretazioni eccessive ed ingenerose».
La consigliera Anna Maria Busia (Sdl), ha ricordato che la vicenda della decadenza dei consiglieri regionali «è stata dolorosissima dal punto di vista umano ma, detto questo, niente può essere contestato alla Giunta per le elezioni, come hanno spiegato con argomenti condivisibili i consiglieri Pittalis e Cocco». La Giunta, ha detto ancora la Busia, «ha fatto un lavoro molto delicato in una materia assai complessa come quella dei rapporti fra istituzioni dello Stato e, sul punto, non c’è regolamento che possa modificare la necessità di prendere atto della sentenza di un tribunale della Repubblica».
Il consigliere Mario Floris, premettendo di non voler entrare nel merito delle procedure seguite, ha voluto prendere le distanze «da un comportamento caratterizzato prima dal fare alcune cose e poi disconoscerne la paternità”, ricordando fra l’altro che «la legge elettorale regionale ha superato il vaglio del Tar». Il Consiglio regionale, secondo Floris, «avrebbe comunque dovuto occuparsi della materia in un dibattito pubblico per assumersi le responsabilità degli atti che poi si compiono; è un passaggio necessario che va affrontato, perché è vero che le sentenze si applicano ma prima si studiano ed abbiamo visto la profonda disparità di vedute che esiste nello stesso mondo del diritto».
Il presidente Ganau, ritenendo che in Aula si stia sviluppando una sorta di dibattito su questioni non all’ordine del giorno, ha tenuto a ribadire che «il Consiglio non ha compiuto omissioni ed ha seguito sempre le procedure indicate dalla legge, acquisendo anche un parere legale, investendo del problema la Giunta per le elezioni per la parte di competenza e tutelando il Consiglio nelle sedi opportune attraverso l’ufficio legale». In altre parole, ha aggiunto, «è stato fatto tutto quello che si doveva fare in una situazione di grandissima difficoltà, tenendo conto anche che la vicenda coinvolgeva consiglieri regionali; al momento della decisione di merito fissate per il prossimo 26 agosto, dovremo comunque prendere atto anche di quella decisione senza rinunciare a sostenere le ragioni del Consiglio regionale nelle sedi appropriate».
Il consigliere Floris ha osservato che il Consiglio deve affrontare il problema in termini diversi, nel senso che «c’è bisogno di chiarire il modus operandi del Consiglio regionale e dei suoi organi di fronte a situazioni come quelle che si sono verificate, anche con riferimento all’acquisizione di pareri legali esterni ed all’attività della Giunta per le elezioni».
Il presidente ha risposto ricordando che il parere legale acquisito dal Consiglio era articolato in quattro punti e solo su uno la Giunta per le elezioni ha ritenuto di adottare una decisione diversa. Quanto alla discussione su una nuova legge elettorale, per il presidente Ganau è senz’altro «opportuna».
Successivamente, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Disegno di legge n. 202 (Trasformazione in agenzia del Consorzio per l'assistenza alle piccole e medie imprese "Sardegna ricerche", istituito con la legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 “Istituzione di un fondo per l'assistenza alle piccole e medie imprese, in attuazione dell'articolo 12 della legge 24 giugno 1974, n. 268”), che nella precedente seduta era stato interrotto al momento della discussione dell’art.6. Il Consiglio ha approvato la legge con 30 voti favorevoli e 20 contrari, introducendo alcune modifiche solo all’art.8 (Ordinamento del personale) attraverso specifici emendamenti presentati dalla Giunta e dai consiglieri Desini-Busia, del gruppo Sdl. Con l’emendamento della Giunta viene stabilito che il personale di ruolo non sarà inquadrato nell’ambito del contratto collettivo dei dipendenti della Regione ma manterrà l’inquadramento attuale del comparto bancario, con l’anzianità di servizio maturata. Nell’emendamento Desini-Busia, invece, è stato chiarito il riferimento normativo al Decreto legislativo 165/2001. (Af)
L’Aula è quindi passata all’esame del secondo punto all’ordine del giorno: “Documento n.6/XV/A. Programma attività Corecom per il 2015”.
Il presidente della Seconda Commissione “Lavoro e Cultura”, Gavino Manca (Pd), ha illustrato il programma del Comitato regionale per le comunicazioni annunciando per il 2015 la conferma della dotazione finanziaria del 2014: 185mila euro.
«Rispetto alle richieste presentate dal Corecom c’è un taglio di 80mila euro spalmato tra le diverse voci di spesa presunta – ha detto Manca – tuttavia sarà garantita la funzionalità dell’organismo e il suo fondamentale ruolo nell’ambito dell’informazione locale”.
Il presidente Ganau ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno sulla proposta della Commissione che prende atto dell’istruttoria effettuata dall’organismo consiliare e ne condivide le modifiche e la riduzione del preventivo di spesa. L’ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio con 36 voti a favore e nessuno contrario, 16 gli astenuti.
Al termine della votazione, il presidente Ganau ha convocato la Conferenza dei Capigruppo per decidere sulla prosecuzione dei lavori.
Alla ripresa, Ganau ha comunicato la decisione della Conferenza di sospendere la seduta del Consiglio per consentire alle Commissioni Prima e Seconda di dare il parere di competenza sulle norme di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela della lingua sarda e alle Commissioni Terza e Quinta sulla proposta di legge n.237 “Realizzazione di campagne pubblicitarie degli attratori e dei prodotti della Sardegna”.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle 16. (Psp)