CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.76

Data: 27/02/2015 ore 15:30

Approvata la Finanziaria 2015
Approvato il Dl 171\a “Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017”
Approvato il Bilancio del Consiglio regionale

 Il Consiglio regionale ha approvato la Finanziaria 2015, il Bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017 e il Bilancio del Consiglio regionale.

 La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito con l’esame del Dl 171\a “Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017”.
Il presidente ha dichiarato aperta la discussione sull’articolo 1 (Entrate) e sugli emendamenti presentati (n. 8 e n. 105), per i quali hanno espresso parere contrario il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) e l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci. Il presidente, constatato che i due emendamenti sono entrambi soppressivi totali ha quindi posto in votazione il mantenimento del testo dell’articolo 1. Al termine dello scrutinio palese elettronico, il presidente ha proclamato l’esito della votazione:  votanti, 27; favorevoli, 26; contrari, nessuno; un astenuto; l’articolo 1 è approvato. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è intervenuto per dichiarare che la mancata partecipazione alla votazione dei consiglieri della minoranza è stata di natura prettamente politica.
I gruppi della minoranza hanno inoltre comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi totali presentati al bilancio ed il presidente del Consiglio ha così posto in votazione, in sequenza, il testo dell’articolo 2 (Limiti alla riscossione); il testo dell’articolo 3 (Totale spesa); l’articolo 4 (Limiti al mantenimento dei residui ); l’articolo 5 (Quadro generale riassuntivo); l’articolo 6 (Elenchi n. 1, n. 2 e n. 3); l’articolo 7 (Riassegnazione spese ex articolo 21 della legge regionale n. 11 del 2006); l’articolo 8 (Iscrizioni e variazioni ), l’articolo 9 (Programmi correlati a spese vincolate e cofinanziamento regionale programmi comunitari); l’articolo 10 (Rate mutui); l’articolo 11 (Adeguamenti SIOPE); che sono stati tutti approvati per alzata di mano.
Il presidente ha quindi posto in votazione l’emendamento all’articolo 12 (Sentenze, liti, arbitrati), sostitutivo parziale n. 27 (Rubiu e più), che non è stato approvato. Stesso esito per l’emendamento 28 (Rubiu e più). Posto ai voti l’articolo 12 è stato approvato, così è stato per l’articolo 13 (Disposizioni contrattuali); l’articolo 14 (Variazioni di spese del personale, di funzionamento e per l'attuazione di progetti); l’articolo 15 (Partite di giro), l’articolo 16 (Iscrizione interessi attivi) e l’articolo 17 (Compensazioni spese su immobili regionali).
Non approvati gli emendamenti 50, 51, 52, 55, 56, 57, 59, 61 e 63, posto in votazione il testo dell’articolo 18 (Iscrizione di fondi regionali a destinazione vincolata) è stato approvato. Approvati di seguito gli articoli 19 (Riparto spese sanitarie); 20 (Approvazione bilancio pluriennale e quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale) e 21 (Entrata in vigore).
Si è passati dunque alla votazione dello schema riportante il “Quadro generale riassuntivo delle entrate del bilancio pluriennale” e quello che riporta il “Quadro generale riassuntivo delle spese del bilancio pluriennale”, entrambi i quadri contabili sono stati approvati per alzata di mano. Via libera anche allo “Stato di previsione dell’entrata anni 2015 e 2016”;  allo “Stato di previsione dell’entrata anno 2017”; allo “Stato di previsione della spesa anni 2015 e 2016” e allo “Stato di previsione della spesa anno 2017”.
Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione la “Strategia 01” (Istituzionali, la riforma della Regione, semplificazione e efficienza) che è stata approvata dopo la non approvazione dell’emendamento 71. Approvato l’emendamento aggiuntivo n. 142, sull’aggiuntivo 108 presentato dalla Giunta regionale, è intervenuto il consigliere Oscar Cherchi (Fi) per sottolineare in tono critico la riproposizione da parte dell’esecutivo (dopo la cancellazione degli stanziamenti da parte della Giunta Cappellacci) del capitolo delle consulenze con uno stanziamento di 50mila euro. L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha dichiarato di comprendere la reazione del consigliere Cherchi ma ha precisato che si tratta di somme necessarie per la chiusura di un percorso di stabilizzazione di Cococo,  deliberato proprio dalla Giunta Cappellacci. L’Aula ha proceduto con l’approvazione dell’emendamento aggiuntivo 108 che nell’ambito della “Strategia 1” stanzia 50.000 euro alla U.P.B. S01.04081 (Studi, ricerche, collaborazioni e simili).
Aperta la discussione sulla “Strategia 2” il presidente della commissione Bilancio ha dichiarato parere contrario agli emendamenti 73, 74, 76; favorevole per gli emendamenti 134, 135 e 136; ed ha formulato l’invito al ritiro ai presentatori degli emendamenti 134, 135 e 136. (A.M.)   
Il Consiglio ha quindi approvato la Strategia 2 (Educazione-valorizzare e potenziare i luoghi dell’educazione)  e respinto gli emendamenti presentati, fatta eccezione per il n° 134 (Interventi per manifestazione di attività e di spettacolo-200.000 euro), 135 (Interventi a favore degli emigrati-250.000 euro), 136 (Formazione integrata 400.000) e 140 (Interventi a favore degli emigrati-38.000).
Sull’emendamento n. 73, relativo ai fondi di garanzia nell’artigianato, si è sviluppato un ampio dibattito.
Il vice-capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha citato, «con amarezza» i dati forniti dalle associazioni di categoria di quel comparto che, ha ricordato il consigliere, «chiedeva attenzione in più, a parte il fatto che la Giunta ha promesso un intervento che ancora non si è visto».
Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha suggerito «di operare con trasparenza, però si dovrà chiarire meglio la posizione della Giunta sui consorzi fidi, oggetto di molte contestazioni; non è vero, in particolare, che le banche stanno rifiutando il supporto dei consorzi, al contrario le imprese hanno bisogno di questi organismi per stare sul mercato».
L’assessore dell’Artigianato, Francesco Morandi, ha sottolineato la delicatezza del tema, ricordando che le aziende del settore, 38 mila imprese che danno lavoro ad 80.000 persone, sono in grande sofferenza. La Giunta, ha annunciato, «ha fatto una proposta per rifinanziamento la legge 51 con 12 milioni ma con modalità diverse perché il quadro generale è cambiato». A queste risorse, ha precisato, «dovranno essere aggiunte quelle dell’Asse 3 della programmazione europea; insomma, una risposta chiara che andrà incontro al mondo delle imprese che hanno bisogno di crescere con un sostegno che deve essere articolato in molte forme per creare reti di impresa, innovazione di processo e di prodotto». Per quanto riguarda i consorzi fidi, ha concluso, «c’è un’altra proposta della Giunta ora allo studio, segno comunque della attenzione per il comparto e della volontà di lavorare in collaborazione con associazioni di categoria».
In sede di scrutinio, l’emendamento n. 73 è stato respinto.
Dibattito e confronto dialettico Giunta-opposizione anche sull’emendamento 135 che prevede interventi a favore degli emigrati.
Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru si è detto convinto che occorra rifiutare «la logica di considerare i sardi nel mondo un costo per la Regione, l’intervento per gli emigrati è un obbligo morale per la nostra terra».
L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha comunicato un incremento di un particolare capitolo fino a 250.000 euro.
Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, preso atto dichiarazioni assessore Paci per incremento capitolo, ha lamentato che «è un aumento molto relativo che non dà una risposta efficace ai sardi presenti nei 5 continenti, serve uno sforzo ulteriore per arrivare almeno 3 milioni».
L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha precisato che complessivamente, sommano tutte le risorse stanziate ai residui, si arriva a 4 milioni, «significa che stiamo dando una risposta».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rilanciato le argomentazioni del consigliere Peru: «I sardi sono una vera risorsa, evitiamo che i circoli debbano vivere con l’ansia del domani perché non sanno come chiudere i conti e come programmare le attività, uno sforzo in più si può e si deve fare».
Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ricordando che sulla stessa materia sono presenti anche emendamenti inseriti nella Strategia 5, ha chiesto alla Giunta chiarimenti sull’opportunità di accorpare le diverse proposte.
L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha espresso parere favorevole.
Il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini ha invitato i presentatori a ritirare l’emendamento, per la presenza di un emendamento di sintesi.
Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha osservato che le risorse a disposizione degli emigrati non c’entrano nulla con i residui e, in ogni caso, «2 milioni sono assolutamente pochi».
Sottoposto allo scrutinio, l’emendamento 135 è stato comunque approvato. (Af)
Si è poi passati all’esame della Strategia 3 (Patrimonio culturale). Il presidente Ganau ha messo in discussione l’emendamento 83, presentato dal Gruppo riformatori Sardi, per chiedere un incremento della dotazione finanziaria da assegnare all’Istituto Superiore Regionale Etnografico di un milione di euro. 
«Un intervento dovuto – ha detto il consigliere Luigi Crisponi – un sostegno a uno degli Istituti più prestigiosi della Sardegna. Nei prossimi mesi sarà aperta la nuova ala del Centro Studi Tradizioni Popolari, presto arriverà il nuovo direttore generale. La Regione dia un segnale per favorire una nuova fase di crescita».
Anche Pietro Pittalis (Forza Italia) ha sollecitato i consiglieri nuoresi del centrosinistra a far sentire la loro voce. «L’Isre deve avere una prospettiva o deve chiudere? – ha chiesto Pittalis – Non si può ignorare un Istituto che svolge un ruolo importantissimo nella conservazione del patrimonio culturale, antropologico e identitario della Sardegna».
Roberto Deriu (Pd) ha assicurato che la maggioranza ha avviato un’interlocuzione con la Giunta riguardo alle istituzioni culturali che hanno sede a Nuoro. «Devono essere oggetto di un profondo ripensamento delle loro funzioni per la città e per la Sardegna – ha affermato Deriu – è evidente che a un’eventuale stanziamento deve corrispondere un impegno di ripianificazione».
Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha invitato l’Aula a sostenere l’emendamento in discussione  rimarcando l’importanza dell’Isre nel panorama culturale isolano. «Se si devono fare tagli – ha sostenuto Dedoni – lo si faccia per gli enti inutili come le ZIR. I soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati per la scuola o per istituti come l’Isre che svolgono un servizio importante per la Sardegna».
L’assessore Raffaele Paci ha rassicurato l’Aula. «Nel 2014 lo stanziamento per l’Isre era di 2,4 milioni, adesso è di 2,5. Le risorse sono corrette se si considera che ci sono ancora un milione e duecentomila euro di residui da trasferire. Lo stanziamento per il 2016 sarà di 3,2 milioni di euro». Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento che è stato respinto
Disco rosso anche per gli emendamenti sostitutivi parziali n.82 e 84 presentati dal gruppo dei Riformatori che chiedeva di incrementare il fondo per le manifestazioni e le attività culturali di 200mila euro e il fondo per la tutela e conservazione del patrimonio culturale di 2 milioni di euro. Bocciato infine l’emendamento aggiuntivo n.171 del gruppo di Forza Italia che stanziava altri 500mila euro per il bilancio dell’Isre.
Subito dopo l’approvazione della Strategia 3, l’Aula è passata all’esame della strategia 4 (Ambiente e territorio). I due emendamenti presentati da Forza Italia, n. 86 e 132, che proponevano lo stanziamento di un ulteriore milione di euro per le compagnie barracellari e 100mila euro per la gestione del Parco naturale di “Porto Conte”, sono stati respinti. Via libera invece alla Strategia 4.
Si è poi passati alla discussione sulla Strategia 5 (Servizi alla persona). L’Aula ha respinto l’emendamento n. 91 dei Riformatori per l’incremento dei fondi a favore del cinema di 500mila euro. Subito dopo sono stati esaminati due emendamenti (n.87 e 88) di Forza Italia che stanziavano, complessivamente, un milione e mezzo di euro per i privati e le aziende colpite da calamità naturale. Il primo firmatario Giuseppe Fasolino ha ribadito la necessità di intervenire per dare ristoro alle famiglie e alle attività produttive invitando l’Aula a votare gli emendamenti. Entrambe le proposte sono state respinte. (Psp)
Il presidente ha messo in votazione la Strategia 6 (Il lavoro come intrapresa) e gli emendamenti. Il Consiglio ha approvato l’emendamento di sintesi 143 (Pietro Cocco e più) che incrementa il fondo per la “Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli – spese correnti” di 528mila euro per il 2015. Il testo ha riunito gli emendamenti 1,2,3,4 e 5. All’emendamento 143 sono state aggiunte anche le firme di Gianluigi Rubiu (Area popolare sarda) e Oscar Cherchi (Fi). L’assessore Paci ha detto di essere stato sollecitato da tutti i settori del Consiglio e ha cercato con questo aumento di dare una prima risposta. Per Oscar Cherchi (FI) lo sforzo è apprezzabile ma sono necessarie maggiori disponibilità. Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd), ha ringraziato la Giunta di aver accolto le richieste di tutte le parti politiche e del mondo dell’agricoltura. Un intervento importante, ha detto. Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area popolare sarda, ha ringraziato la Giunta per avere accolto le sollecitazioni arrivate dalla Commissione: «Un intervento importante a sostegno di queste associazioni fondamentali per il mondo dell’agricoltura».
Approvato anche l’emendamento 69 della Giunta regionale (Promozione e propaganda nei settori del turismo, artigianato e commercio) che aumenta il fondo di 3 milioni 702mila  per il 2015.
Il Consiglio ha poi approvato il testo della Strategia 6. Approvate poi di seguito le Strategie 7 (Crescita delle reti infrastrutturali) e Strategia 8 (Somme non attribuibili). In rapida successione l’Aula ha approvato le Strategie dalla 1 alla 8 per il 2017. Approvato poi l’Elenco 1 (Spese obbligatorie d’ordine)  con l’emendamento della Giunta regionale n. 139. Il testo prevede oneri obbligatori per il personale dipendente dell’Amministrazione regionale. Via libera anche all’Elenco 2 (Spese occorrenti per restituire tributi indebitamente percetti, tasse ed imposte su prodotti che si esportano, e per stipendi, pensioni e altri assegni fissi, tassativamente autorizzati e regolati per legge) e all’Elenco 3 (Spese occorrenti per la restituzione di somme avute in deposito o per il pagamento di quote di entrata devolute ad enti e istituti o di somme comunque percepite per conto terzi). (eln)
Conclusa la discussione della Finanziaria e del Bilancio annuale e pluriennale si è passati all’esame dei tre ordini del giorno da collegare alla Manovra economico-finanziaria. Il presidente del Consiglio ha aperto la discussione dell’ordine del giorno n. 1 (Cocco Pietro e più) che è stato approvato e  che “individua nel disegno di legge 172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiate a seguito di eventi calamitosi in Sardegna) da collegare alla manovra economica-finanziaria 2015-2017”.
Si è proceduto con l’esame dell’ordine del giorno n. 2 e il primo firmatario, Cesare Moriconi (Pd), ha illustrato il documento sull’emergenza sicurezza della strada statale 544 e di raccordo con le altre grandi arterie viarie SS 131- Nuova SS 554 – SS125, e ha auspicato il voto favorevole del Consiglio. Il capogruppo del Psd’Az Christian Solinas ha dichiarato il voto favore e ha sottolineato con tono polemico, rivolto alla maggioranza che “tra le pesanti eredità lasciate dalla precedente amministrazione anche molti nastri da tagliare ad incominciare di alcune opere citate nell’ordine del giorno”.
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau, ha posto in votazione l’ordine del giorno n. 2 che è stato approvato ed impegna la Giunta “ad assumere le iniziative possibili e ad adottare tutti i provvedimenti utili al fine di reperire le risorse, stimate in circa 5 milioni di euro, necessarie per realizzazione del collegamento tra Sinnai e Maracalagonis con la stazione metropolitana di Settimo San Pietro e la messa in sicurezza del strada provinciale 12, compreso il suo innesto nella strada statale 387. A convocare un tavolo di confronto con i rappresentanti degli enti locali territoriali al fine di considerare e includere l’area di Sinnai, Maracalagonis e Settimo San Pietro nella programmazione delle principali opere infrastrutturali strategiche isolane”.
Approvato infine l’ordine del giorno n. 3 (Arbau e più) che impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale “a porre in essere con urgenza le azioni necessarie perché l’amministrazione regionale possa ottemperare al pagamento dei crediti vantati dall’Arst nei confronti della Regione”.
Il presidente del Consiglio ha quindi proceduto con la votazione finale del bilancio annuale e pluriennale della Regione.
Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha espresso apprezzamento per quello che ha definito “il primo provvedimento del nuovo governo regionale”. «Restano sullo sfondo – ha proseguito Deriu – le grandi necessità della Sardegna ad incominciare dalla riforma degli enti locali». Le incognite, a giudizio dell’esponente della maggioranza, derivano dalla questione entrate («sono legate agli esiti del negoziato con il governo») mentre “sono scelte coraggiose” quelle messe in campo per le entrate tributarie. «Abbiamo salvaguardato la spesa sociale – ha proseguito il consigliere Pd – mentre resta da revisionare la spesa sanitaria». Per Roberto Deriu, l’ulteriore nota positiva è rappresentata “dalla messa sotto controllo dei conti di Abbanoa”.
La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha ricordato le dichiarazioni del presidente della Giunta all’indomani dell’accordo sulle entrate, siglato con governo lo scorso luglio. «Abbiamo molti dubbi – ha dichiarato l’esponente della minoranza – che si realizzino i suoi auspici riguardo alle maggiori risorse per l’economia reale, perché nel 2015 le norme nazionali e lo stesso accordo di luglio vincoleranno il bilancio della nostra Regione». Alessandra Zedda ha criticato la cancellazione della riduzione Irap e l’assenza di interventi per le imprese. «Temo che i risultati attesi – ha conncluso la vice capogruppo Fi – non ci saranno».
Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, si è detto deluso dalla Manovra ed ha sottolineato “l’assalto alla diligenza” da parte della maggioranza. «Da una parte – ha spiegato l’esponete della minoranza – il centrosinistra dà un messaggio di rigore e dall’altra si inseriscono in finanziaria sgradevoli elementi di clientelismo di piccolo cabotaggio».     (am)

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico) ha detto che la Finanziaria «non potrà soddisfare tutte le esigenze dei cittadini ma è reale e veritiera, fermo restando che la vera sfida della legislatura è imprimere una svolta integrando le risorse nazionali regionali e comunitarie che cambieranno il passo della nostra Regione». Poi, ha continuato Desini, restano da fare due grandi riforme: della sanità la cui spesa è fuori controllo, a causa di scelte del passato e degli enti locali. La vera svolta arriverà da queste due riforme condizionerà il mandato amministrativo». Va inoltre ricordato, ha concluso Desini, «che nella partita del sociale i risultati sono tangibili e domani si potrà solo migliorare».
Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha affermato che, secondo le apparenze, «fra poco si vota e tutto va bene ma, se guardiamo fuori dal palazzo, la società sarda ha poco da essere soddisfatta». La verità, ha sostenuto, «è che la Finanziaria non ha un’anima, è incapace di proiettarsi nella Sardegna del domani con scelte indirizzate verso obiettivi precisi». Grazie alla minoranza, ha detto ancora Dedoni, «in Commissione si è migliorato molto il testo pur non essendo riusciti a eliminare quelle distorsioni che hanno riportato l’orologio indietro a 30 anni fa: o siamo consapevoli della necessità del cambiamento, altrimenti continueremo a rimestare acqua sporca, abbiamo perso un occasione per fare di più e meglio».
Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai.
Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha ribadito che «siamo davanti ad una finanziaria farlocca che non può essere definita coraggiosa, è scellerata; dalla prima impostazione rigorista si è arrivati a elargizioni di contributi e finanziamenti di tipo territoriale assegnati a chi ha alzato di più la voce». Il mutuo, a suo avviso, «è l’indebitamento che si rivelerà una trappola per l’economia sarda mentre l’agricoltura è stata colpevolmente trascurata nonostante i proclami». Novità, in definitiva, non ce ne sono, ha concluso Cherchi, «fatta eccezione per alcuni aggiustamenti operati grazie al Consiglio anche se, purtroppo, per l’economia non c’è un piano di rilancio ed il giudizio finale resta fortemente negativo».
Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha ribadito la preoccupazione del suo gruppo, «preoccupazione che nasce dal fatto che si sono imbarcati in molti su questa nave, ma resta una delusione diffusa soprattutto nel il mondo delle imprese, avvilito e tradito, come testimonia l’azzeramento del bando della lunga estate atteso da oltre 100 imprese, come hanno denunciato associazioni di categoria».
Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera) ha osservato che predisporre la prima finanziaria «non è stato semplice perché abbiamo operato con una pesante eredità e siamo stati costretti a costruire sulle macerie precedenti, però siamo riusciti a fare una finanziaria con contenuti innovativi consapevoli del fatto che la Sardegna non sta andando bene ma ora c’è un nuovo modo di concepire la politica e di utilizzare i soldi pubblici». Bisogna lottare a fondo, ha suggerito Manca, «per abbattere la burocrazia improduttiva consapevoli che le risorse di prima non ci saranno più; di qui la scommessa sui fondi europei per i quali c’è grande bisogno di una amministrazione efficiente per condurre in porto la programmazione integrata».
Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha messo l’accento sul fatto che, nonostante il mutuo da 700 milioni, «l’aumento dell’Irap avrà conseguenze negative sul sistema economico regionale; solo il comune di Cagliari, ad esempio, avrà un introito di 600.000 euro in meno, fondi sottratti alla lotta alla povertà ed alla disoccupazione». Il momento storico è molto drammatico, nonostante impegno dell’assessore e di buona parte della Giunta, ha concluso Tocco, «ma indubbiamente manca un respiro strategico e questo non fa ben sperare, soprattutto per la difficoltà di valutare i problemi che si manifesteranno dopo in molti settori, a cominciare dalla sanità».
Il consigliere Raimondo Perra (Sardegna Vera) si è detto convinto che «se non si tiene conto del momento storico che stiamo vivendo, tutte le considerazioni sulla finanziaria sono fuori luogo». Il provvedimento, ha spiegato, «contiene di certo sacrifici con poche risorse su alcuni capitoli ma non si può obiettivamente negare la presenza di risposte positive, e ce ne sono molte anche in materia di crescita». In altre parole, ha concluso, «non si può cambiare in pochi giorni ma è necessario fare riferimento all’orizzonte della legislatura; è importante però essere partiti bene e con questa finanziaria si stanno iniziando a creare le condizioni per far ripartire la Sardegna». (Af)
Per il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, quella del 2015 è manovra senz’anima, senza corpo e senza prospettive per i sardi. «C’è un eccesso di interventi discrezionali – ha detto Peru – queste considerazioni non arrivano solo dall’opposizione ma da tutti i rappresentanti delle attività produttive».
Peru ha poi rimarcato l’assenza di misure per l’artigianato, le imprese, il commercio e l’agricoltura. Nessuna risposta, secondo l’esponente azzurro, nemmeno per i cassintegrati, i lavoratori delle società in house, gli studenti, soprattutto quelli disabili, che non riescono ad andare a scuola. «E non c’è una riga – ha concluso Peru – che parli di trasporti».
Manovra insoddisfacente anche per Marco Tedde (Forza Italia). «Più che keynesiana sembra una finanziaria lapalissiana – ha detto l’esponente della minoranza – non affronta i nodi dello sviluppo e della crescita, tocca marginalmente le grandi questioni dell’energia, dei trasporti e del credito».
Tedde ha poi elencato gli aspetti più negativi della Manovra 2015: a) l’aumento dell’Irap, il limitato sostegno ai Consorzi Fidi e lo stop al rifinanziamento della legge n.9; b) il mutuo da 700 milioni per le infrastrutture che “non si tradurrà in un Piano Marshall per la Sardegna”; c) la distrazione verso le famiglie in difficoltà.
Da Tedde, infine, un duro attacco alla maggioranza per le “mance che hanno funestato la finanziaria”.  «Stamattina hanno preso le mance e poi sono andati a spenderle evitando di presentarsi in Aula».
Antonio Solinas (Pd) si è detto ironicamente d’accordo con le critiche di alcuni esponenti della minoranza.  «Sarebbe stato facile sostenere, vista la situazione ereditata,  non si poteva fare di più. Abbiamo evitato di dirlo. Se non si fosse interrotte le battaglie di Renato Soru oggi forse staremmo parlando d’altro. Nonostante questo, credo di poter dire che bene ha fatto la Giunta a battere i pugni sul tavolo del Governo: 300 milioni in più dalla vertenza entrate sono un buon risultato».
Solinas ha poi auspicato la prosecuzione del confronto con lo Stato. «Aumentiamo il livello dello scontro – ha concluso – per ottenere ciò che ci spetta».
Per Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) l’aspetto più critico della manovra è la discrasia tra le parole rigore e sviluppo e quello che si invece si è fatto. «Il ricorso al mutuo è stato una buona intuizione per cercare di rilanciare la crescita. Speriamo non diventi la solita distribuzione di acqua in piccoli orticelli». Bene, secondo Truzzu, gli interventi sul sociale: «Occorre adesso verificare l’impatto sulla spesa – ha rimarcato l’esponente di Fratelli d’Italia – in ogni caso questi principi devono essere estesi ad altri settori come la Sanità».
Fuori dal coro l’intervento di Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda). Il consigliere di maggioranza ha definito “ingessata” e “troppo dipendente dalle spese obbligatorie” la manovra 2015. «E’ necessario avviare una  spending review sugli sprechi – ha sostenuto Anedda – gli emendamenti approvati non hanno corretto l’impostazione iniziale. Si sono date risposte solo alle piccole esigenze dei territori, senza pensare alla creazione di posti di lavoro e al sostegno alle imprese».
Giudizio negativo anche sugli interventi sulla Sanità: «Il disavanzo di 300 milioni dello scorso anno probabilmente si ripeterà anche nel 2015, quelle risorse si sarebbero potute utilizzare per il lavoro. Serviva più coraggio, così come serviva più attenzione per le povertà estreme. Questa finanziaria – ha concluso Anedda non dà risposte alle esigenze del popolo sardo». (Psp)
Dopo  Anedda  è intervenuto  Christian Solinas (Psd’az) che  ha sottolineato la rapidità con cui è avvenuta l’approvazione di questa Finanziaria. Una sveltezza dovuta anche al senso  di responsabilità di maggioranza e opposizione.  La dichiarazione di voto del capogruppo dei sardisti si è incentrata  sulle politiche delle entrate. Con il pareggio di bilancio – ha detto – o si aumentano le entrate o si liberano le risorse. Questo vuol dire riprendere “la vertenza con lo Stato”. 
Per Daniele Cocco (Sel) questa Finanziaria va inquadrata in un contesto difficile e di grande emergenza. Non è una finanziaria farlocca, ma è una finanziaria che ha cercato di dare risposte a tutti. Non è stato  facile – ha concluso Cocco – ma noi abbiamo  provato a invertire la rotta e a intervenire sui problemi che affliggono la nostra isola.
Stefano Tunis (Forza Italia Sardegna)  ha detto che il suo voto è “convintamente contrario ma costruttivo”. E’ una manovra che non va bene frutto di un  centrosinistra che carica la spesa pubblica, che non riesce a staccarsi dal peso ideologico. Questa manovra finanziaria, pur nell’emergenza,  poteva essere migliore soprattutto nella fase progettuale.  Efisio Arbau (Sardegna Vera) ha espresso un parere positivo. E’ una finanziaria che stende una rete importante per le persone più deboli, progetta e programma il futuro,  interviene nei settori produttivi, programma i fondi europei, interviene in settore piccoli ma  importanti, come quello ippico. Per il capogruppo di Sardegna Vera è  una finanziaria di passaggio e ora il vero obiettivo è la riforma della sanità.  Da adesso in poi parte la sfida vera.  Vediamo – ha concluso – se siamo capaci di spendere. Gianluigi Rubiu (Area popolare sarda)  ha detto di essere deluso e amareggiato.  Perché in  questa Finanziaria  nutriva grandi aspettative. Invece  il risultato è modesto e questo  bilancio  è lo specchio degli amministratori. Questi documenti finanziari fanno emergere che sono stati fatti da impiegati della politica, non da politici che hanno deciso di metterci la loro faccia. Per il consigliere ci sono vari aspetti di criticità come il  sociale, il   lavoro (che  è il grande assente di questo bilancio), l’impresa e l’agricoltura.  Alessandro Unali (gruppo Misto) ha sottolineato l’impegno per l’intero Consiglio di vigilare.
Voto  a favore è stato espresso dal presidente della terza commissione Franco Sabatini. Con una  finanziaria non si possono dare  risposte a tutti. Ma c’è stato un grande confronto tra maggioranza e opposizione con gli enti locali, con le associazioni di categoria, con la società sarda. E’ stata data grande attenzione alle fasce più deboli e all’ istruzione. Questa maggioranza ha fatto un buon lavoro cercando di dare risposte equilibrate.  Ora  dobbiamo riqualificare la spesa e approvare, per far questo,  molte riforme della nostra Regione.     (r.r.)
Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Presidente Pigliaru, assessore Paci, penso che abbiate ben chiaro, dopo un anno di governo, la differenza che passa tra la teoria e la pratica della gestione della cosa pubblica». Pittalis si è detto preoccupato nel sentire interventi da parte della maggioranza solo di difesa della manovra, senza rilevare le criticità. L’unico esponente, secondo Pittalis, che si è espresso in maniera preoccupata è stato “l’on. Anedda che ha parlato di una manovra ingessata e legata alla spesa corrente». «La crisi non si affronta con gli strumenti di ordinarietà», ha affermato Pittalis, definendo la manovra “senza nerbo” e annunciando una verifica dei risultati sull’economia, sul lavoro e sul Pil a giugno.
Il presidente Ganau ha dato quindi la parola al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il quale si è detto assolutamente d’accordo sulla necessità di valutare i risultati dell’azione politica. Pigliaru ha spiegato che la Sardegna vive una crisi profonda e seria e che la manovra è stata impostata tenendo presente la grave situazione. In questo momento, ossia quello in cui le aziende private perdono fiducia e sono in difficoltà, è compito del settore pubblico compensare queste difficoltà ed è quello che questa manovra sta cercando di fare. «E’ stato un lavoro attento per mettere insieme le risorse regionali ed europee», ha affermato Pigliaru e ha spiegato che quando c’è un periodo di crisi ci si indebita, mentre quando le cose vanno meglio si iniziano a restituire i debiti. Questo è stato, ha continuato, lo spirito della contrazione del mutuo che se, come ci si augura, porterà assieme con gli interventi in campo a un rilancio dell’economia e a maggiori entrate, consentirà di iniziare a pagare i debiti. Pigliaru ha assicurato che la spesa sarà il più veloce possibile e ha ricordato che se oggi si possono spendere tutte le risorse è perché «ci siamo liberati del Patto di stabilità». Il presidente ha elencato gli interventi importanti di questa Finanziaria, dal lavoro per gli enti locali, all’inclusione sociale, all’intervento per la non autosufficienza, per l’università e la scuola. Per capire quale idea di sviluppo ha questa maggioranza bisogna leggere e analizzare il Prs, «dove idee e progetti sono declinati». «Fatemi dire  – ha aggiunto il presidente Pigliaru – che sarà un bel giorno quando si potrà parlare di dove allocare le risorse, quando si discuterà, prima delle cifre, di idee e progetti. Non tutte le idee hanno bisogno di soldi, non tutti i soldi portano sviluppo». Pigliaru ha infine invitato tutti a dare il proprio contributo per il Prs e ha ringraziato l’Aula per il confronto franco e per aver mantenuto l’impegno di chiudere questa legge finanziaria nei tempi, evitando il terzo mese di esercizio provvisorio.
Il presidente Ganau ha messo in votazione la legge Finanziaria che è stata approvata con 28 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto. Approvato subito dopo anche il Dl 171\a “Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017” con 26 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto. (eln)
Dopo la votazione il presidente Ganau ha invitato i questori ad illustrare il conto consuntivo 2013 del Consiglio regionale e la proposta relativa al bilancio di previsione 2015. Il consigliere Mario Floris ha chiesto che, prima di iniziare l’esame della documentazione da parte dell’Assemblea, ha osservato che «il progetto non è stato firmato dai questori». Il presidente Ganau ha chiarito che è prassi corrente, come risulta dalla documentazione.
Il consigliere Mario Floris ha aggiunto che dai documenti non emerge il passaggio formale dei documenti presso l’ufficio di presidenza.
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto i motivi dell’assenza di un questore, sostenendo l’opportunità che il collegio sia al completo.
Il presidente del Consiglio Ganau ha detto di non conoscere le ragioni dell’assenza di un questore ed ha chiarito che l’Aula dovrà occuparsi dell’esame di tutta la documentazione contabile a partire dal 2013.
Il consigliere Pier Mario Manca, nelle sue funzioni di questore, ha chiarito che si tratta di un «atto dovuto, frutto della verifica dei conti in ingresso e in uscita attraverso l’esame dei dati fondamentali». Il consuntivo, ha spiegato Manca, ammonta a 60 milioni ed è stato redatto a norma del regolamento del Consiglio, con diffuse economie di spesa che hanno riguardato tutte le voci.
Il Consiglio ha approvato tutta la documentazione contabile, comprese le tabelle e gli allegati, con lo scrutinio finale che ha visto 28 voti a favore.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2015, «a fronte di molte polemiche a volte demagogiche che bisogna sfatare» il consigliere Pier Mario Manca ha parlato di «un bilancio sano che può essere migliorato che segnala comunque una costante diminuzione della spesa; piuttosto, non ci sono più avanzi di amministrazione riferibili ad anni precedenti e di conseguenza, per chiudere i conti, è stato necessario uno stanziamento di 5 milioni nella finanziaria, fermo restando che si sta risparmiando in tutti capitoli».
Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha chiesto informazioni su spese di carattere assistenziale, la sua suddivisione ed i criteri di concessione dei contributi.
Il presidente Ganau ha comunicato che il capitolo è stato potenziato e che le richieste di contributo, fino ad un massimo di 500 euro, vengono valutate dietro presentazione del modulo Isee  per certificare lo stato di indigenza. Rispetto al passato, ha proseguito il presidente Ganau, non è stato modificato niente. (Af)
Attilio Dedoni ha parlato della necessità di tutelare la dignità della massima istituzione della Sardegna. «I componenti e i gruppi politici non riescono ad esercitare al meglio il loro mandato. Mancano gli strumenti e dobbiamo pagare di tasca nostra alcune attrezzature».
Dedoni ha contestato anche i criteri di assegnazione l’assegnazione dei locali ai gruppi politici e sollecitato una “sana” discussione sulla situazione interna al Palazzo.
«E’ una vergogna come viene tenuto e gestito il Palazzo – ha concluso il capogruppo dei Riformatori – è venuta l’ora di approfondire il dibattito».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur comprendendo le difficoltà nella gestione del bilancio del Consiglio, ha chiesto procedure più agili per la consultazione degli atti e delle dinamiche interne. «E’ importante sapere – ha detto Pittalis – come vengono gestiti i fondi per i contributi, chi fa le richieste e a chi vengono erogati i fondi».
Pittalis ha poi chiesto chiarimenti sullo stanziamento di 100mila euro per l’Ufficio del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza e sull’espletamento delle gare per i servizi di pulizia, guardiania e manutenzione dello stabile.
Al capogruppo azzurro ha risposto il presidente Ganau: «Sui contributi esiste un regolamento pubblicato nel sito del Consiglio – ha detto il presidente – le erogazioni superiori ai mille euro sono tutte certificate».
Sullo stanziamento per il Garante dell’infanzia e quello per il Difensore Civico, Ganau ha spiegato che si tratta di poste in bilancio stabilite dalla legge. «La norma è rimasta finora inapplicata ma il Consiglio ha il dovere di prevedere una spesa nel caso in cui dovesse diventare operativo l’Ufficio».
Il Questore Pier Mario Manca ha invece annunciato l’immediato avvio della gara per il servizio di guardiania. A breve saranno espletate anche quelle per le pulizie e per la manutenzione degli impianti di condizionamento.
Il presidente ha quindi messo in votazione le tabelle delle entrate e delle uscite che sono state approvate dall’Aula.
Subito dopo, l’Assemblea ha dato il via libera al bilancio interno. Questo l’esito della votazione: presenti 42, votanti 27, favorevoli 26, contrari 1, astenuti 15.
Il presidente ha quindi dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. (Psp)

 

 

Condividi: