Interrogazione n. 283/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 283/A

COSSA – MARRAS – SALARIS – SATTA Giovanni Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull’introduzione del NIPT (test di screening neonatale non invasivo) a carico del servizio sanitario regionale.

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I sottoscritti,

premesso che la Sardegna è la regione italiana con il più basso indice di natalità, con una media di 1,06 figli per coppia, contro la media nazionale di 1,43 figli per coppia;

considerato che l’Ospedale pediatrico Microcitemico “Antonio Cao” dell’Azienda ospedaliera Brotzu è da tempo all’avanguardia nelle attività di screening e diagnosi prenatale per le anomalie cromosomiche fetali;

constatato che la Regione ha effettuato importanti investimenti in tecnologia e risorse umane presso il Presidio ospedaliero “Antonio Cao” al fine di rafforzarne la capacità diagnostica e di supporto alle donne gravide a rischio;

tenuto conto che il presidio ospedaliero “Antonio Cao” è riconosciuto come centro di riferimento per ampia parte del territorio sardo e non solo;

sottolineato che i servizi di Ginecologia e di Genetica medica del presidio ospedaliero “Antonio Cao” rappresentano un’eccellenza riconosciuta nello screening fetale;

viste le tabelle 2017, recanti gli aggiornamenti dei LEA, che hanno introdotto un nuovo test di screening neonatale non invasivo per le donne gravide ad alto rischio (il NIPT), che ha un indice di attendibilità pari al 99 per cento;

valutato che l’appropriata esecuzione routinaria del NIPT, in tutti i casi che lo richiedono, consentirebbe di ridurre significativamente il ricorso alle procedure di accertamento diagnostico invasivo che sono gravate di un importante rischio di aborto (0,5-2 per cento);

verificato che il test NIPT, pur introdotto all’interno dei LEA nel 2017, non è ancora erogato direttamente dal Sistema sanitario nazionale in quanto non è stata ancora completata l’indispensabile revisione del Nomenclatore tariffario;

evidenziato che pertanto il test NIPT, pur essendo suggerito in modo assolutamente preferenziale da tutte le specifiche linee guida nei casi in cui è utile per il percorso di screening, in Sardegna è ancora a totale carico economico delle pazienti;

appreso che altre regioni italiane, come Toscana, Piemonte e Puglia, nell’attesa della piena rimborsabilità del NIPT da parte del Sistema sanitario nazionale, hanno comunque finanziato propri progetti extra LEA, finalizzati a rendere gratuito l’accesso ai test quanto meno alle fasce di rischio intermedio/alto per trisomia 21,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto esposto;
2) se non ritengano di dover immediatamente istituire un tavolo tecnico che coinvolga genetisti e ginecologi, finalizzato all’attivazione di un progetto extra LEA che consenta anche alle donne gravide sarde a rischio di anomalia cromosomica fetale di accedere sin d’ora al test NIPT in modo gratuito.

Cagliari, 23 gennaio 2020

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