Mozione n. 111

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 111

AGUS – ZEDDA Massimo – CADDEO – LOI – ORRU’ – PIU – STARA – SATTA Gian Franco sulle iniziative per garantire la continuità del servizio pubblico RAI nel territorio regionale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la RAI, Radiotelevisione italiana Spa, è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia;
– l’azienda garantisce l’erogazione su tutto il territorio nazionale dell’offerta radiofonica, televisiva e multimediale, sulla base di un contratto nazionale di servizio stipulato con il Ministero dello sviluppo economico e di contratti di servizio regionali, attraverso i quali sono individuati i diritti e gli obblighi della società concessionaria;
– la RAI, tra i vari compiti, deve garantire la trasmissione quotidiana di informazione nelle diverse piattaforme disponibili e la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua sarda per la Regione autonoma della Sardegna, in applicazione delle norme nazionali finalizzate alla tutela, nelle relative aree di appartenenza, delle lingue di cui alla legge 15 dicembre 1999, n. 482;

CONSIDERATO che:
– le organizzazioni sindacali dei dipendenti non giornalisti delle sedi RAI in Sardegna hanno proclamato uno stato di agitazione dal 18 ottobre al 10 novembre al fine di sollecitare l’azienda al ripristino di un adeguato organico del personale nelle sedi di Cagliari e Sassari, considerato non più sufficiente per garantire la qualità del servizio pubblico offerto nell’isola dall’azienda concessionaria;
– le organizzazioni sindacali già in passato avevano sollecitato la direzione territoriale della RAI affinché l’azienda procedesse all’assunzione di nuovo personale per risolvere definitivamente le criticità che avevano portato fino ad allora a una gestione emergenziale delle risorse umane;
– il personale addetto alla produzione attualmente disponibile nelle sedi isolane della RAI conta di 25 unità in totale, contingente non più sufficiente per garantire un’adeguata organizzazione delle attività di produzione e messa in onda di tutta la programmazione radiotelevisiva RAI prevista in Sardegna;
– lo stato di agitazione del personale proclamato nei giorni scorsi ha avuto ripercussioni nella messa in onda dei notiziari regionali e delle trasmissioni in lingua sarda, mostrando di fatto le criticità che verrebbero a manifestarsi nella programmazione quotidiana della RAI isolana se non fosse per la grande dedizione al lavoro dimostrata dal personale dipendente che ha garantito, finora, la continuità dell’informazione pubblica a livello regionale;

EVIDENZIATO che:
– l’articolo 8 della Convenzione sottoscritta nel 2017 da MISE e RAI introduce gli obblighi di continuità del servizio, stabilendo che “la società concessionaria deve garantire la fornitura del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, senza interruzioni o sospensioni, salvo comprovate cause di forza maggiore, fermo restando l’obbligo di effettuare le possibili operazioni di intervento”;
– gli obblighi della RAI devono essere garantiti nel rispetto dei diritti dei dipendenti RAI di poter beneficiare di tutte le prerogative stabilite nel loro contratto di lavoro e senza che i lavoratori siano posti, frequentemente, nella condizione di dover svolgere le loro mansioni in regime emergenziale;
– la RAI ha il dovere di intervenire quanto prima per risolvere le proprie problematiche di organizzazione aziendale che incidono sulla qualità e la continuità della programmazione radiotelevisiva locale prevista in Sardegna;

POSTO che:
– la legge n. 482 del 1999 sulla tutela delle minoranze linguistiche all’articolo 12 prevede che nella convenzione tra il Ministero e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, e nel conseguente contratto di servizio, siano assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza;
– con la legge regionale n. 22 del 2018 sulla “Disciplina della politica linguistica regionale” all’articolo 23 la Regione promuove e incentiva la produzione e la diffusione di programmi radiofonici e televisivi in lingua sarda, in catalano di Alghero e in sassarese, gallurese e tabarchino, anche attraverso la specifica convenzione (già prevista nell’articolo 22, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 22 del 2018) sottoscritta con la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, e per la quale sono stanziate periodicamente risorse finanziarie regionali;
– il protrarsi della carenza di personale di produzione nelle sedi RAI isolane determina crescenti difficoltà nella produzione e messa in onda delle trasmissioni in lingua sarda previste nelle convenzioni sottoscritte ai sensi dell’articolo 22, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 22 del 2018,

impegna il Presidente della Regione

1) a rappresentare ai vertici aziendali isolani della RAI le preoccupazioni espresse dal Consiglio regionale sulla carenza di personale di produzione registrata nelle sedi regionali dall’azienda e sulle ripercussioni in termini di qualità e continuità nella programmazione locale del servizio pubblico radiotelevisivo;
2) a intervenire nei confronti dei vertici aziendali isolani della RAI affinché siano attivate quanto prima misure organizzative che garantiscano un adeguato organico del personale di produzione RAI nelle sedi di Cagliari e Sassari.

Cagliari, 11 novembre 2019

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