XV Legislatura – Seduta N° 208 del: 01/12/2016 Pomeridiana

Presidenza dei Presidenti: Eugenio Lai (Vice Presidente del Consiglio) – Gianfranco Ganau (Presidente del Consiglio)
Intervenuti: Fabrizio Anedda [Gruppo Misto] – Luigi Arru (Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale) – Angelo Carta [PSd’Az] – Oscar Cherchi [FI] – Daniele Cocco [SEL] – Pietro Cocco [PD] – Alessandro Collu [Soberania e Indipendentzia] – Giampietro Comandini [PD] – Gianfranco Congiu [Partito dei Sardi] – Attilio Dedoni [Riformatori Sardi] – Salvatore Demontis [PD] – Roberto Deriu [PD] – Roberto Desini [Partito dei Sardi] – Giuseppe Fasolino [FI] – Daniela Forma [PD] – Ignazio Locci [FI] – Giorgio Oppi [UDC Sardegna] – Raffaele Paci (Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio) – Raffaele Paci (Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio) – Pietro Pittalis [FI] – Alberto Randazzo [FI] – Francesco Sabatini [PD] – Antonio Solinas [PD] – Marco Tedde [FI] – Gianmario Tendas [PD] – Edoardo Tocco [FI] – Paolo Truzzu [Gruppo Misto] – Alessandra Zedda [FI]
Argomenti:

CCVIII Seduta

Giovedì 1 dicembre 2016

(POMERIDIANA)

Presidenza del Presidente GIANFRANCO GANAU

indi

del Vicepresidente EUGENIO LAI

La seduta è aperta alle ore 16 e 30.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale
della seduta pomeridiana del 29 novembre 2016 (204), che è
approvato
.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Anna Maria
Busia, Luigi Crisponi, Mario Floris, Gaetano Ledda, Pier Mario
Manca, Giuseppe Meloni, Luca Pizzuto, Emilio Usula e Francesco
Zanchetta hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 1°
dicembre 2016.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono
accordati.

Continuazione della discussione
dell’articolato del disegno di legge numero 382/A: “Variazioni
del bilancio per l’esercizio finanziario 2016 e del bilancio
pluriennale 2016/2018 ai sensi dell’articolo 51 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, numero 118 (Disposizioni in materia
di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di
bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi,
a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, numero
42), e successive modifiche e integrazioni, e disposizioni
varie” (382/A)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la continuazione della
discussione dell’articolato del disegno di legge numero 382.

Passiamo alla votazione dell’emendamento soppressivo parziale
numero 41 uguale al numero 160 uguale al numero 298 per cui era
mancato il numero legale nella seduta precedente, pagina 143, 144 e
145.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
41, numero 160, numero 298.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 54 uguale al numero 152.
Procediamo con scrutinio elettronico?

PITTALIS PIETRO (FI). Sì ancora qualche votazione.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
54 e numero 152.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 299.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
299.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 55 e numero 153.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
55 e numero 153.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 300.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
300.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 56 e numero 154.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
56 e numero 154.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 301.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
301.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 57 e numero 155.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
57 e numero 155.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 302.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
302.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 58 e numero 156.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero
58 e numero 156.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 303.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
303.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della
votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
59, uguale al 157.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
304.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
60, uguale al 158.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
305.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
61, uguale al 159.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
306.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all’emendamento numero 42, uguale al 163 e 307.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha
facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per ritirare la richiesta di voto con
modalità elettronica.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 42, uguale al 163 e 307. Chi lo approva
alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non
lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 62, uguale al 161. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 63, uguale al 162. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 43, uguale al 164 e 309. Chi lo approva
alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all’emendamento numero 44, uguale al 165 e 310.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Si è il
comma 40 di questo disegno di legge dell’articolo 1. Noi
pensiamo, l’abbiamo fatto presente anche in commissione, che la
Giunta debba essere conseguente rispetto alla delibera adottata
l’anno scorso sulla chiusura delle gestioni liquidatorie che
oramai arrivano nientemeno che dal 2005. C’è una galassia di
società in liquidazione, partecipate dalla Regione, scatole
dentro cui ci sono altre società, delle holding in buona
sostanza, che ormai da decenni aspettano la conclusione della
liquidazione. Ci sono degli indirizzi precisi da parte della
Giunta, che sono stati trasmessi, che addirittura dovevano
portare alla sostituzione dei commissari inadempienti, o
comunque di lungo corso. Ad oggi invece con questo comma si dà
anche l’autorizzazione a continuare ad utilizzare risorse che
invece potrebbero essere utilizzate meglio, anche se la legge
forse vi obbliga a dare quelle coperture. Però, assessore Paci,
non cambia la questione, bisogna chiudere. Ve l’ha detto anche
la Corte dei conti nelle ultime relazioni sulle partecipate
eccetera, quindi è il caso di farlo. E’ importante.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 44, uguale al 165 e 310. Chi lo approva
alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non
lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all’emendamento numero 45, uguale al 312.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI).
Presidente, anche qui volevo dire si associa la possibilità di
dare assistenza tecnica, quella che dà la SFIRS alle imprese,
anche nello sviluppo di piani, di studi eccetera, alla società
BIC Sardegna che è una società che è stata messa recentemente in
liquidazione, è stato fatto anche un verbale che indica la
strada con una direttiva data dalla Giunta, proprio proposta dal
vicepresidente Paci, non si è ancora conclusa la fase neanche di
passaggio del personale su cui ci sarebbe da aprire un bel focus
perché sono 27 unità, chissà assunte come, probabilmente con
concorso pubblico e che entrano in un’altra società del sistema
Regione, e voi oggi associate le stesse funzioni che ha la SFIRS
e le ampliate al BIC Sardegna che voi avete messo in
liquidazione. Francamente, Assessore, non se ne vede la
funzionalità, perché se ci sono degli indirizzi precisi per
chiudere definitivamente questa società, non si capisce perché
gli si deve restituire operatività laddove opera già la
finanziaria regionale sarda.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 45, uguale al 312. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 166, uguale al 313. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva
alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 167, uguale al 314. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva
alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 46, uguale al 168 e 315. Chi lo approva
alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 47, uguale al 317. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 64, uguale al 169. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 65, uguale al 170. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 66, uguale al 171. Chi lo approva alzi la
mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’articolo/emendamento numero 67. Chi lo approva alzi la mano.
(Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi
la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 215. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 216. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 217. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 219. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 220. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 222. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 223. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 88.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per
annunciare il voto contrario a questo emendamento della Giunta,
che in buona sostanza suddivide lo stanziamento di 120 milioni
che in prima battuta era stato destinato al ripiano di parte del
disavanzo sanitario 2015, proveniente peraltro dall’esercizio
2017, questa sorta di suddivisione per mettere in rilievo da una
parte che non completiamo quindi il processo di chiusura di
ripiano del disavanzo dell’anno 2015, ma soprattutto vorrei
ricordare che con questa norma ci stiamo pagando per intero i
farmaci innovativi. Quindi l’abbiamo detto stamattina e lo
ripetiamo, è il caso che l’assessore alla sanità faccia la voce
grossa e se fosse il caso la faccia anche il Governatore, perché
vogliamo semplicemente lo stesso trattamento che viene riservato
al resto delle regioni d’Italia. Questa è una spesa che deve
essere sostenuta dallo Stato, nel rispetto dei livelli
essenziali di assistenza, e che non è assolutamente tollerabile
che venga caricata come spesa aggiuntiva della sanità sul
bilancio regionale sardo.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 88. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(E’ approvato)

A seguito dell’approvazione di questo emendamento decadono gli
emendamenti numero 241, 252, 79, 80 e 262.

Metto in votazione
l’emendamento numero 198. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 225. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 200. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 201. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 231. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 233. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 190. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 103. C’è un invito al
ritiro, onorevole Zedda. L’emendamento è stato ritirato.

Metto in votazione
l’emendamento numero 237. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

L’emendamento numero 203 è inammissibile.

Metto in votazione
l’emendamento numero 239. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 204. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

L’emendamento numero 110 è inammissibile.

Metto in votazione
l’emendamento numero 247. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 195. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

All’emendamento numero 97 è stato presentato un
emendamento
aggiuntivo, il numero 335.

Metto in votazione
l’emendamento all’emendamento numero 335. Chi lo approva alzi la
mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 97. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 253. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 258. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 260. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Comunico che è rientrato l’onorevole Pizzuto dal congedo.

Metto in votazione
l’emendamento numero 264. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 266. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 268. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 187.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI).
Presidente, due battute su quest’emendamento perché crediamo che
a livello nazionale, poi non sappiamo se è solo una trovata per
la campagna elettorale adesso referendaria, però abbiamo visto
l’adeguamento dei contratti, quindi crediamo che anche a livello
regionale, anche se c’è stato l’ultimo rinnovo, questa possa
essere una proposta di rinnovo contrattuale, di integrazione del
rinnovo contrattuale, anche perché crediamo che sia veramente
poi una cifra irrisoria per ciascun dipendente. Quindi la nostra
proposta è quella di un adeguamento, ovviamente ci sono tutte le
varie leggi di riferimento e crediamo che, anche per pari
dignità, insomma, si possa fare la stessa manovra.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 187. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 270, che è uguale al 331. Chi lo approva
alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 284. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 287. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 288. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 292. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 294. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 297. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 90. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 308. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 316. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione il testo
dell’articolo. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 212. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 100. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 226. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 105.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC
Sardegna)
. Mi dichiaro contrario e lo giustifico: è una
marchetta. Spiego perché. “Case serene” in Sardegna ce ne sono
tre: una ad Iglesias, una a Sassari e una ad Alghero. Sempre,
siccome vi era molto personale regionale, veniva rimborsata la
cifra alle tre strutture. Io credo che non ci possano essere
differenze. Sarei d’accordo se vi fosse lo stesso trattamento,
io sono un iglesiente, per essere chiari, però ritengo che
questo debba essere collegato strettamente alle altre due “Case
serene”, non c’è motivo perché lo si faccia ad Iglesias e ci sia
un trattamento diverso nei confronti delle “Case serene” di
Sassari e di Alghero. Pertanto sono contrario e invito anche il
Presidente e il professor Paci a valutare con attenzione che
questo è un atto di ingiustizia nei confronti di altre due
comunità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI).
Presidente, non posso che condividere quelle che sono
preoccupazioni più che denunce dell’onorevole Oppi. È
profondamente ingiusto e discriminatorio prevedere delle risorse
per una casa di riposo e trascurare completamente tutte le
altre, quasi che le altre case di riposo, perché gravitano su
territori differenti rispetto a quelli di pertinenza di alcuni
consiglieri regionali di maggioranza, non abbiano diritto di
avere le stesse risorse. Io con grande pacatezza chiedo che il
vicepresidente Paci rifletta su questo punto, che i consiglieri
riflettano su questo punto, perché poi credo che non sia
assolutamente a loro favorevole una decisione di questo tipo,
perché una decisione di questo tipo così pesantemente
discriminatoria credo che negli altri territori, e mi riferisco
ai consiglieri regionali colleghi della provincia di Sassari,
credo che questa decisione così pesantemente discriminatoria poi
qualcuno dovrà pagarla e la pagheranno sicuramente i consiglieri
regionali della provincia che hanno comunque utilizzato il loro
voto in modo poco razionale, in modo poco attento alle esigenze
di tutta la Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL).
Condivido l’intervento del collega Marco Tedde e del collega
Giorgio Oppi. Io credo che non costi nulla all’assessore
vicepresidente Raffaele Paci prendere un impegno affinché nella
prossima finanziaria siano equiparate anche le altre case di
cura presenti negli altri territori della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l’Assessore della
programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha
facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Questo intervento messo così può
destare delle criticità e perplessità. In realtà è l’approdo di
un processo di riorganizzazione e, mi dicono, di chiusura della
funzione attuale della “Casa serena” di Iglesias e serve per
coprire un’una tantum e debiti pregressi…

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Gli abbiamo regalato 3
miliardi…

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio.
Onorevole Oppi,
così mi è stato illustrato.

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Chi gliel’ha illustrato le ha detto
una frottola!

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio.
Scusate, onorevoli
consiglieri, così mi è stato spiegato e così io in quest’Aula lo
riporto. Personalmente sono contrario a interventi una
tantum
che non siano inseriti in una razionalizzazione e così
questo mi viene spiegato essere. Dopodiché ovviamente se ci sono
interventi analoghi da fare sulle altre strutture in altri
territori della Sardegna ovviamente la Giunta regionale dà la
massima disponibilità all’interno di un processo di
razionalizzazione come quello che interessa “Casa serena” di
Iglesias. Quindi piena disponibilità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto
Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Partito dei
Sardi)
. Presidente, sull’ordine dei lavori, gentilmente due
minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco.
Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Chiedo
di intervenire, Presidente, perché conosco l’argomento. “Casa
Serena” ce ne sono tre, come ha detto il collega Oppi, in tutta
la Sardegna, erano patrimonio regionale gestito dalla Regione,
luoghi nei quali i pazienti venivano trasferiti e gestiti dalla
Regione direttamente. Dopodiché era stata fatta una legge che
aveva trasferito, al prezzo simbolico di un euro, le strutture
ai Comuni i quali Comuni con le leggi che cambiano, con le
variazioni che ci sono in piedi, non riescono oramai a gestire
nulla, io conosco in particolare il comune di Iglesias ma non
metto in dubbio che il problema riguardi anche le altre
strutture. Nel caso specifico c’è una relazione presentata dal
sindaco del Comune di Iglesias, presentata alla Commissione
bilancio di questo Consiglio regionale che è agli atti, in cui
racconta le difficoltà oggettive che ci sono nel gestire una
struttura che è oramai derelitta, in rovina, che incide sul
bilancio del Comune di Iglesias per 3 milioni di euro. La cosa
più rilevante della spesa naturalmente anche in questo caso è la
presenza di 60 dipendenti assunti negli anni, da molta gente, ci
sono 60 dipendenti in quella struttura per 60 pazienti per cui
la struttura dovrà credo essere chiusa fra breve, magari
destinata ad altro uso perché è una struttura grande che non può
più essere utilizzata in questo modo, ci rendiamo conto e
probabilmente il Comune di Iglesias utilizzerà un altro luogo
per mandare i pazienti ad essere seguiti. Occorrerà fare
probabilmente anche un intervento per verificare se ci sono le
condizioni di gestire la struttura con tutto il personale in
quel modo, se bisognerà trovare degli accorgimenti per
inventarsi nuove forme di gestione del sistema. Questa è la
ragione per la quale il Comune ha presentato una richiesta anche
superiore rispetto a quella che è nella proposta di questo
Consiglio regionale. La conosco per avere letto la relazione e
per conoscere la situazione del Comune di Iglesias e perché è
agli atti di questo Consiglio regionale una richiesta. Ciò non
toglie che anche altri ovviamente avranno… è solo questa la
ragione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Era sulla modalità di voto,
Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Adesso scopro un’altra di quelle barzellette, perché
non posso che dirle così. Mi risulta che il Comune di Iglesias
abbia già fatto le variazioni in bilancio ieri su questo tema.
Mi capite? Sino all’altro giorno, quando si discuteva di
armonizzare i lavori in Consiglio, era una cosa impossibile e
non vera. Assessore Paci, scopro questo. C’è chi ha troppo
fretta e pensa che le dinamiche d’Aula le possa guidare solo
ad usum, e chi invece vuole favorire una legislazione
corretta, serena, aperta, libera, e un dibattito di alto valore
in quest’aula. Così non va bene, io proporrei una cosa,
Assessore, accantoniamo questi danari perché ne cerchiamo anche
altri per le famiglie numerose, e vediamo cosa succede domani al
bilancio per tutte e tre le Case Serena, così siamo equilibrati
in prospettiva e riusciamo a fare anche un’opera meritoria nei
confronti di chi fa figli in Sardegna e qualche altro che pensa
che bastino gli immigrati a sostituire, non l’etnia sarda,
perché così non è, a sostituire gli abitanti della Sardegna.
Credo che qualcuno debba se non altro ragionarci e capire che le
famiglie vanno aiutate, ma su questo riprenderò l’argomento e ne
dirò altre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Noi
cogliamo le intenzioni positive, quindi accogliamo anche quanto
ci ha detto l’assessore Paci, nel senso che sarà fatta,
evidentemente nello spirito richiesto da molti colleghi che sono
intervenuti prima, una verifica in sede di finanziaria della
situazione di questi istituti, capiamo anche però che si tratta
di un caso particolarissimo che richiede un intervento
immediato, per cui la nostra espressione, la mia espressione in
questo momento è di un voto favorevole all’emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alberto
Randazzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RANDAZZO ALBERTO (FI). Chiedo scusa, c’era una richiesta di
sospensione prima dell’intervento, volevo sapere se vale ancora, se
no interveniamo se andiamo a votare. Se dovete sospendere, chiedo
di intervenire dopo la sospensione, siccome c’era una richiesta del
collega Desini prima.

PRESIDENTE. È ritirata la richiesta di sospensione.

RANDAZZO ALBERTO (FI).
Assessore Paci, conforto suo, conforto del collega Deriu,
bellissimo, sarebbe stata una proposta seria fare un emendamento
orale per dare in proporzione in tutte le altre Case Serena,
perché il collega Tedde mi spiegava che Alghero è messa peggio e
non ha fatto ancora un’operazione di bilancio e non ha la
fortuna di avere quelle somme a disposizione. Io spero che
quello che ha detto il collega Dedoni sia una bugia, perché se è
vero che ieri hanno approvato, e io chiederò gli atti ufficiali
con richiesta scritta al Comune di Iglesias, se hanno approvato
ieri la variazione di bilancio con questa somma iscritta al
bilancio sono problemi diversi. Come annuncia la collega Busia,
io non vado in tribunale, … il questore e chiede scusa a chi ha
garantito sulla correttezza di come stiamo votando in
quest’aula, perché quando diciamo che votiamo con la conoscenza
degli atti, assessore Paci, sono tutti una tantum, ne
abbiamo fatto dieci una tantum in questa legge.
Armonizzazione, se questa è armonizzazione, quando andiamo fuori
a dire che stiamo armonizzando, diciamo che stiamo facendo cose
diverse rispetto all’armonizzazione. Ne abbiamo parlato anche
altre volte, o entriamo concretamente nelle voci, io non ho
niente contro la Casa Serena di Iglesias, possiamo dare anche 1
milione se serve, premetto questo, però se le esigenze sono
anche in altre due strutture, io avrei apprezzato di più se
l’assessore Paci, con la sua serietà, avesse detto: “Vediamo la
disponibilità e le esigenze che servono, do copertura doppia
all’emendamento e do la disponibilità immediata come sempre per
Iglesias ad intervenire subito”, ma il collega Tedde ha detto
che è messa peggio strutturalmente, che non ha neanche
l’accreditamento e la certificazione, siamo poco corretti noi
che stiamo votando questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto
Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Partito dei
Sardi)
. Su questa vicenda delle Case Serena bisognerebbe
sicuramente fare una riflessione, e anche comunque bisognerebbe
vedere come si sono create queste Case Serena e tutto quello che
è il passato, anche perché non ci dimentichiamo che noi stiamo
continuamente cercando di mettere dei rimedi a delle situazioni
che stiamo ereditando negli anni e decenni, di scelte a dir poco
condivisibili. Detto questo, così come qualche collega che mi ha
preceduto ha messo in evidenza il fatto che ci sono altre due
Case Serena ad Alghero e a Sassari, parrebbe, penso che
l’Assessore possa dare conferma, che non risultino
all’Assessorato, assessore Paci, delle richieste da parte di
Alghero e di Sassari, però, così come lei ha dichiarato, qualora
si dovessero verificare, siamo a disposizione eventualmente,
speriamo che non ce ne sia bisogno, per fare interventi così
come si sta facendo in questo momento per quanto riguarda la
Casa Serena di Iglesias. E per annunciare il voto favorevole da
parte del nostro Gruppo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC
Sardegna)
. La mia è una precisazione perché bisogna
ripristinare la verità. Va detto che molti non hanno una
cognizione precisa, non ci sono cose del passato, erano
strutture dell’Enaoli, che l’Enaoli ha ceduto, è chiaro che le
ha cedute, però con personale che era personale della Regione.
Per cui è chiaro che il Comune molte volte anticipava i soldi e
quindi la Regione glieli rimborsava, prendevano orientativamente
circa 3 miliardi di vecchie lire ciascuna. Nel caso specifico,
siccome è zonale, è pur vero che hanno gravato sui poveri
vecchi, addirittura chiedendogli il 100 per cento di quella che
era la loro pensione, eccetera. Però la verità è che alcuni anni
fa Iglesias non aveva risorse per poter far fronte, e aveva
circa un buco di 2 miliardi e 500 di vecchie lire. Fu fatta una
proposta in Commissione bilancio, che fu bocciata, questa stessa
proposta è stata approvata in Aula, per cui praticamente la
Regione si è fatta carico di regalare 2 miliardi e 500 di
vecchie lire al Comune di Iglesias. Questa è la storia per
quanto riguarda i costi. I dipendenti non saranno proprio
sessanta, sta di fatto però che è ingiusto nei confronti degli
altri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe
Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI).
Stiamo assistendo a un metodo di fare politica, un metodo che
veramente ci è distante. Non tutti i territori sono
rappresentati nella stessa maniera, ho sentito veramente un
sacco di scuse per giustificare una cosa che è assurda. Ma dopo
due anni e mezzo, dopo quasi tre anni ancora per giustificare i
fallimenti di questo Governo sento parlare di quello che hanno
fatto i governi precedenti. Ma ancora quanto ne avrete, dopo
quanto smetterete e comincerete a prendervi le responsabilità
dei vostri fallimenti? Quanto ancora dobbiamo aspettare per
sentire: “Abbiamo sbagliato.”? Questa è una cosa che non state
facendo voi. E non mi meraviglio tanto di chi difende il proprio
territorio, come fanno i rappresentanti che rappresentano,
appunto, il territorio dove sta la Casa Serena di Iglesias,
quelli che mi stupiscono sono i consiglieri regionali espressi
dal territorio sassarese, che vanno a giustificare queste scelte
pur di non andare, pur di difendere il proprio territorio. E di
questo, guardate, prima o poi ne dovrete rendere conto ai
cittadini, non tanto qua a noi, non tanto dovrete essere bravi a
trovare delle risposte per noi, ma dovrete essere bravi a
trovare delle risposte da giustificare questi comportamenti nei
confronti dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az).
Stavo pensando a cosa potrebbe essere assimilabile quello che
stiamo vedendo, e pensavo ad un tribunale del post estrazione
del lotto, quando si estrae il numero vincente, allora c’è un
tribunale che dice: “No, fermo, quel numero non va bene, bisogna
cambiarlo perché quel numero io non ce l’ho”. In effetti,
l’onorevole Oppi l’ha definita per quella che è, una marchetta,
ma tutto è una marchetta a dire il vero, perché tutto va verso
un territorio, e mi rendo conto che non può andare in tutto il
territorio, e non tutte le esigenze possono essere certamente
salvaguardate e neanche soddisfatte perché la copertina è corta.
Il meccanismo che si sta utilizzando è semplicemente questo,
sotto la copertina cerchiamo di mettere quelli che hanno Santi
in paradiso, chi non ha Santi in paradiso sta fuori dalla
copertina e questo non va bene, questa è una cosa assolutamente
non condivisibile. Ma non è che perché questa maggioranza fa
probabilmente come hanno fatto tutte le maggioranze, deve
cercare giustificazioni andando a dire l’hai fatto anche tu e
quindi lo voglio fare anche io, ognuno si assume le
responsabilità di quello che fa, nel giorno in cui lo fa. Oggi,
credo che, cercare giustificazioni su assunzioni di chissà
quando, di assunzioni chissà fatte come, o pensare che serva più
tempo per fare disastri, i disastri si possono fare in un
battibaleno. Quindi non è questione da quando sono state fatte,
è questione che non si devono fare semplicemente le cose che non
vanno bene. In questo caso credo che casa serena di Iglesias,
che io non conosco e che rispetto, abbia diritto uguale a casa
serena di Alghero e a casa serena di non mi ricordo dove. Per
cui, lo sforzo qual è, eventualmente che dovrebbe fare la
maggioranza, di far infilare sotto la copertina tutti quelli che
si trovano in quelle condizioni, se non si riesce 500 per tutti
facciamo 500 diviso tre. Tutto qui. A questo emendamento voto
contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore
Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Io
credo che si stia davvero strumentalizzano, in questo caso
comune di Iglesias, come ci è stato detto, ha fatto richiesta di
finanziamento come in passato lo ha fatto il comune di Sassari e
immagino anche quello di Alghero. In passato casa serena di
Sassari è stata oggetto di interventi di ristrutturazione
importanti con finanziamenti che ha ottenuto, stiamo parlando di
un paio di anni fa. Immagino che il sindaco del comune di
Alghero, come quello del comune di Sassari, qualora ci fossero
altri interventi da effettuare, chiederà altre risorse. Io non
credo che sia da bocciare un emendamento che risponde
all’esigenza di un comune, in questo caso, non sapendo se negli
altri due comune e nelle altre due case serena, nel comune di
Sassari e nel comune di Alghero, ci si esigenza di altrettante
risorse. Mi sembra davvero strumentale devo dire e pretestuoso.
Quanto poi al fatto che il comune di Iglesias abbia stanziato in
bilancio, nel bilancio di previsione, stanziate, e non impegnate
evidentemente, delle somme sulle aspettative che oggi o sulla
base di questa variazione di bilancio sarebbero state stanziate
anche nel corrispondente bilancio dell’Amministrazione
regionale, non vedo davvero cosa ci sia di inquietante né di
strano. Se io fossi un amministratore di un ente locale farei
esattamente questa cosa, sapendo che l’ultima variazione di
bilancio posso farla il 30 novembre, stanzio delle somme
attendendo di avere poi corrispondenza sul bilancio regionale.
Qualora poi non fosse così con una variazione successiva la
eliminino. Voglio dire si tratta di avere semplicemente
dimestichezza con un bilancio di un ente locale, né più né
meno.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
105, uguale al numero 248
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

Metto ora in votazione l’emendamento numero
82. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini,
relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD),
relatore di maggioranza
. Intervento su questo
emendamento, la cui prima firmataria è la collega Daniela Forma,
perché l’emendamento mi pare profondamente condivisibile perché
pone il problema delle famiglie numerose, che nell’annualità
2016 non hanno avuto risorse. Noi in Commissione abbiamo
esaminato il tema e dopo la Commissione, dalla Commissione
all’Aula, mi sono premurato di approfondire il tema e intanto
c’è da dire che il Reis dà parzialmente una risposta alle
famiglie numerose, la delibera è in prossima all’approvazione in
Giunta, che è conseguente alla legge che abbiamo approvato, e
tiene conto del numero dei figli nell’attribuire le risorse. E
altre iniziative invece che riguardano la politica delle
famiglie si stanno proprio in questi giorni mettendo in campo,
si stanno approfondendo con l’utilizzo di fondi comunitari. Oggi
le risorse, l’analisi e l’approfondimento che abbiamo fatto
anche in Commissione messe e allocate ai primi di dicembre in
questa manovra, in questa variazione di bilancio, non sono in
tempo utile per essere attribuite ai comuni, che tra l’altro,
avrebbero solo difficoltà nel vedersi trasferire le risorse se
mai la Regione fosse in tempo ad attribuirle. Quindi, io
chiederei alla collega di ritirare l’emendamento con l’impegno
che nella finanziaria 2017 facciamo tutto l’approfondimento del
caso ed eventualmente stanziamo le risorse per tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (PD). Per
sottolineare il fatto che seppure nel Reis si riesce a dare una
risposta parziale alle famiglie numerose, perché molti vivono in
condizioni di povertà, ieri il rapporto della Caritas
sottolineava la presenza di 107.000 famiglie in Sardegna in
condizioni di povertà, è anche vero che le famiglie numerose
chiedono politiche per la famiglia, oltre che politiche per la
povertà. Quindi, io chiederei anche comunque attendo un
intervento dell’Assessore perché se è vero che ora i comuni
stanno erogando i contributi bonus delle famiglie numerose per
l’annualità 2015 è anche vero che c’è la necessità di avere
continuità e che quindi non rimangano dei vuoti rispetto al
sostegno alle famiglie e alle famiglie numerose. Quindi io
gradirei un intervento della Giunta prima di prendere una
decisione in merito a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI).
Intervengo a sostegno dell’emendamento dell’onorevole Forma e,
se mai ce ne fosse ancora bisogno, per puntare il dito su queste
politiche che sono da rendere operative. Perché dalla nostra
società… io non voglio neanche richiamare i rapporti della
Caritas, delle Acli, perché tanto sono addirittura truccati
perché provengono da una precisa direzione politica e hanno
anche come funzione che le cose vanno un po’ bene. In realtà la
cosa è anche peggiore, rispetto a quello che ha detto
l’onorevole Forma, e basta farsi un giro nei quartieri delle
città e dei nostri paesetti per vedere qual è la situazione
reale, chiedete ai vostri assessori alle politiche sociali.
Quindi, non si può certamente dire che… voi siete specialisti
nel far sparire le risorse per le categorie più deboli, voi
preferite la Confindustria e organismi di questo genere,
Assessore, lo sappiamo nei suoi sogni vede solo Confindustria e
questa gente qua. Noi invece vediamo la gente, se questa gente
poveraccia riesce ancora fare tanti tipi che sono quelli che
provano a garantire un po’ di continuità alla nostra regione
forse qualche volta un minimo di sostegno potremo provare a
farlo e anche se le fa così con la testa come dire me ne frego,
me ne frego non se ne freghi, Assessore, non se ne freghi,
perché le assicuro che su queste politiche voi con banche
eccettera ci lasciate le penne perché poi votano tutti i sardi
salvo che Renzi non ci voglia anche togliere il diritto di
andare a votare per i consigli comunali e per il Consiglio
regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Gruppo
Misto)
. Grazie Presidente, io sono sinceramente basito,
basito anche della risposta del collega Sabatini che reputo
persona stimata e concreta, perché le giustificazioni che ha
addotto per non trovare all’interno del bilancio regionale 3
milioni di euro, che sono lo 0,5 per mille e anche di meno del
bilancio regionale per le famiglie numerose sono assurde. Non si
può innanzitutto dire che si provvede già con i REIS perché il
sostegno alla famiglia un conto, il sostegno alla povertà e il
supporto per il sostegno per la povertà è un altro, sono due
concetti differenti. Il fatto di associare sostegno alle
famiglie sempre come sostegno alla povertà è una cosa
vergognosa, è una cosa vergognosa! La famiglia è un fattore
importante per la crescita e lo sviluppo di qualsiasi comunità,
è il primo nucleo in cui si forma una comunità in cui si forma
la società e noi continuiamo a trattarlo come qualcosa a cui
fornire un’elemosina, questo Consiglio, che poi trova la
capacità di individuare mance e mancette per le esigenze più
disparate, per le richieste più disparate e noi qua non
riusciamo a trovare 3 milioni di euro perché tanto i comuni non
riuscirebbero spenderli. Perché le linee guida che stanno
facendo per i REIS, c’è il tavolo di concertazione o non so cosa
sia in questi giorni consentiranno di spendere quei 30 milioni
di euro? Ma di che cosa stiamo parlando, ma a chi la volete
raccontare, non ve ne frega niente o meglio ve ne frega a parole
e nei fatti non ve ne frega niente.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’Assessore dell’igiene sanità
e dell’assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore
tecnico dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale
.
Grazie Presidente, buonasera onorevoli consiglieri, posso
assicurare l’onorevole Forma che c’è la massima attenzione per
il problema delle famiglie, come forse lei saprà stiamo cercando
di fare un pacchetto di iniziative al di là del bonus che
sostengano e permettano di conciliare la vita lavorativa,
genitorialità della donna, dei genitori, perché non è solo un
problema di genere femminile quello di assicurare la tutela
della famiglia. Quindi abbiamo una serie di pacchetti che vanno
dagli asili nido al sostegno per le mense, per cui nel 2017
attiviamo tutta una serie di procedure e di investimenti per
sostenere la famiglia ma per un motivo, io dico forse anche
egoistico, mi permetto di dire noi non possiamo più sostenere un
tasso di sostituzione di 1 e 16, non possiamo più permettere di
avere ogni donna sarda che potenzialmente è in età fertile alla
possibilità fa solo un figlio, non è più sostenibile per la
nostra società. Quindi c’è una motivazione molto pratica per cui
dobbiamo sostenere la famiglia e vogliamo sostenere anche le
famiglie numerose con una politica un po’ più articolata di là
del bonus.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI).
Intanto ben arrivati Assessori perché non vi abbiamo visto quasi
tutti nel corso della manovra e pure vi erano provvedimenti
importanti sui quali avremmo voluto anche una interlocuzione sul
merito di alcune questioni che attengono al merito, quindi siamo
quasi alla fine, se siete venuti ad ascoltare le conclusioni del
dibattito, se vi serve a qualcosa bene. Perché, lo dico
seriamente, bisogna essere dall’inizio alla fine di un
provvedimento soprattutto quando si trattano argomenti che
interessano settori importanti e settori che in qualche misura
hanno la necessità di vedere politiche concrete e reali di
governo della materia di cui voi siete responsabili. Detto
questo sulla questione delle famiglie, assessore Arru, forse io
non so se le notizie che ho io degli asili nido, delle scuole
paritarie, delle scuole materne, di tutto quel variegato mondo
che riguarda la famiglia siano le stesse che ha lei, che ha il
suo assessorato dove ci sono ritardi, dove ci sono addirittura
situazioni che ormai sono al collasso, rischiano la chiusura, io
non so a quali pacchi lei si riferisca che state predisponendo
come Regione i pacchetti natalizi da distribuire come si faceva
trent’anni fa ai poveri, qui c’è un problema che è un dramma.
quello che richiamava la collega Daniela Forma, un dramma della
povertà che è in continua crescita, che è in continuo aumento e
mi pare che questo intervento in un momento di crisi come questo
vada nella direzione giusta, non è l’intervento risolutore ma è
un segnale importante. Ecco perché è un appello a sostenere
quest’emendamento della collega, quindi non è neanche della
nostra parte politica, però le cose che hanno un senso, le cose
che hanno un collegamento con la drammatica realtà che c’è fuori
di questo palazzo ci sentiamo di sostenerle; vengano anche dai
colleghi della maggioranza come in questo caso. E se mi consente
la collega Forma a norme del mio Gruppo ma direi di tutta
l’opposizione di aggiungere anche le nostre firme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Grazie Presidente, io credo che quello che ho potuto
conoscere della collega Forma è che è una persona che ha
carattere e che è ferma nei principi e nel suo modo di essere
all’interno dei lavori dell’Aula e credo che manterrà questa sua
ferma posizione al di là dei suggerimenti, delle carezze, delle
promesse, vaghe promesse peraltro e non credo che si lasci così
in maniera indomita… Presidente io… E credo una cosa che non sia
il caso di fraintendere fra famiglie povere e famiglie numerose.
Ci sono famiglie numerose che sono anche povere e ci sono
famiglie numerose che fanno tutto il possibile per poter avere
almeno in più quel terzo figlio che modifica il dato statistico
a cui mi pare l’Assessore si riferiva. Io vorrei dire e
ricordare che non è facile all’interno dei tre minuti parlare di
un qualcosa che dovrebbe essere approfondito, curato
nell’interesse di tutti i sardi. Anche perché qui dentro
dovremmo amministrare al meglio le cose. Assessore, stamattina
io ho ricordato che TIR di materiale buono, intonso anche nelle
cose, sono stati tolti da magazzini di alcune ASL e dati al
ferro vecchio, scritto, ma effettivamente per rivendere quale
nuovo. Io credo che quelli siano molti denari e non pochi ed è
uno spreco, è uno schiaffeggio nei confronti di chi affronta una
vita familiare con serenità ma con gravosità e non viene
assolutamente assistito dalle istituzioni. E quando si tratta di
assistere non è solo dare danaro e dare le opportunità di
servizi che non hanno, anziché creare immagini per un futuro che
non esiste. Vorrei che la coscienza di ciascuno avesse il tempo
di verificare. Io credo, e prenderò la parola, provengo da una
famiglia numerosa…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Se
hanno tutti il volume di Attilio, immagino com’è festa in casa,
cioè proprio deve essere! Allora io vorrei capire, Presidente,
siamo in dichiarazione di voto di un emendamento per il quale
c’è stato l’invito al ritiro e la presentatrice ha sospeso la
decisione in attesa dell’Assessore. Ma non sarebbe quindi
conveniente capire che fine fa in base alla volontà della
presentatrice e poi intervenire?

PRESIDENTE. Sì, stavo aspettando che si esaurissero le
dichiarazioni di voto per fare poi la richiesta se manteneva o meno
l’emendamento.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Quindi poi possiamo rintervenire per
dichiarazione di voto?

PRESIDENTE. No, poi è finita. Se lo ritira lo ritira, altrimenti
si vota.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Ho capito. Tanto lo faremo nostro. Allora
approfitto di questi minuti che mancano, era solo per capire dove
mi trovavo in questo momento, per dire all’assessore Paci,
l’allegato 5.1: il prospetto esplicativo della copertura
finanziaria delle autorizzazioni di spesa, di cui all’articolo 1
della presente legge, dove troviamo l’intervento, la
quantificazione della spesa e la copertura finanziaria. Io
chiederei se è possibile, prima della votazione finale, di avere
aggiornata questa tabella, di modo che le quantificazioni di spesa
vengano aggiornate e le coperture idem, per avere un quadro preciso
di quello che poi si andrà a votare nella votazione finale. Per
quanto riguarda l’emendamento presentato dall’onorevole Forma lo
condivido pienamente, perché trattasi sicuramente di un argomento
che penso al quale tutti siamo sensibili, e ritengo che abbia fatto
il compito bene, perché non è che ha proposto di stracciare 3
milioni e poi andiamo a trovarli, ha anche detto dove andarli a
prendere. Quindi credo che il lavoro sia stato fatto bene dalla A
alla Z. Per cui il mio voto è sicuramente favorevole e, com’è stato
preannunciato, se dovesse ritirarlo sicuramente lo dovremo votare
perché lo faremo nostro. Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo all’onorevole Forma se intende mantenere
l’emendamento.

Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha
facoltà.

FORMA DANIELA (PD).
Presidente, io ribadisco quanto ho detto in Commissione sanità.
A mio avviso è stato un errore non tutelare 3 milioni di euro
dedicati alle famiglie numerose, che appunto nel momento in cui
abbiamo approvato la finanziaria del 2016 sapevamo essere
inseriti nel pacchetto dei 30 milioni per le estreme povertà, ma
che effettivamente come è emerso anche dalla discussione di ieri
e di questa sera non sono strettamente politiche per la povertà,
ma sono anche politiche per la famiglia. La preoccupazione delle
famiglie numerose, in particolare anche relativamente al fatto
di avere una risposta seppur parziale col REIS, è legata proprio
al reddito ISEE. Io vorrei ricordare che nel 2013 quando noi
siamo entrati avevamo in mano i bonus del 2013, il reddito ISEE
delle famiglie per poter accedere al bonus era di 30.000 euro
all’anno, nel 2014 quando l’abbiamo preso in mano noi l’abbiamo
ulteriormente abbassato e ridotto a 20.000 euro all’anno, adesso
non vorrei che le risposte che venissero date alle famiglie
numerose col REIS poi richiedano un reddito di 5000, di 10.000
euro all’anno. Perché, ribadisco, è vero che si va a dare la
risposta alle famiglie numerose, quelle in condizioni di
maggiore povertà, ma quello che qui chiediamo è appunto un
intervento, uno, sulle politiche per la famiglia. Quindi io
vorrei sottoporre questo all’attenzione dell’Assessore. Per me è
una situazione difficile, nel senso che su questa misura io
avrei gradito proprio una posta specifica sul nostro bilancio
del 2016, e naturalmente che questa venisse nei mesi scorsi
messa a correre. Purtroppo ci ritroviamo al 1 dicembre è così
non è. Quindi io prendo atto dell’impegno che questa sera è
stato assunto dall’Assessore, e gradirei che tutta la partita
relativa alle politiche per la famiglia, per la quale
l’Assessorato mi è sembrato di capire voglia dare priorità per
l’annualità 2017, gli venga data dal mese di gennaio, e non dal
mese di giugno, di luglio o di settembre, in modo che ribadisco
ci sia continuità nel sostegno alle famiglie numerose che adesso
si stanno ancora barcamenando con l’annualità 2015. Quindi per
questo impegno che l’Assessore ha assunto, e che spero di non
dovermi ritrovare nel mese di febbraio, marzo, piuttosto che a
settembre a comunque ricordare o riprendere in mano, su questo
impegno io ritiro l’emendamento.

PRESIDENTE. Allora l’emendamento è ritirato.

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha
facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Lo faccio mio, ma tutti i
colleghi della minoranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). No perché, collega Forma, però bisogna
essere seri. La Finanziaria in aula non è neppure entrata, come si
può ipotizzare, anche se la Giunta assumesse l’impegno, che da
gennaio 2017 possa decorrere il mese? Siamo seri! Allora si dica
che per ordine di scuderia l’emendamento si ritira, ma non perché
c’è la volontà che da gennaio possa partire qualcosa, perché non
c’è assolutamente nulla. Su questo con la stessa intensità, e mi
creda veramente, lealtà con la quale abbiamo sostenuto la sua
iniziativa, con altrettanta però chiarezza bisogna dire le cose
come stanno. Quindi, non creiamo false illusioni o aspettative che
non esistono, perché la finanziaria non è neanche approvata dalla
Giunta a quanto ci risulta.

PRESIDENTE. Allora l’emendamento è fatto proprio dalla
minoranza. Onorevole Dedoni, lei è già intervenuto però.

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha
facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sì, Presidente, se mi è
consentito io non è che sia intervenuto… volevo chiedere, siccome è
presente in Aula l’Assessore della sanità, poi potrei anche
riaffermare quello che ha detto adesso, prima di aprile se va bene
non si approva la finanziaria, ma non è questo il tema. Vorrei
approfittarne, siccome è stata chiusa l’emodinamica a Carbonia, e
pare che sia al vaglio dell’Assessorato, ed è stata chiusa…

Ma il generale è ancora più su di giri! Ho capito, ma credo che
serva per la sanità. O perché la sanità va bene? Oh Pietro!

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, siamo in dichiarazione di
voto.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ho chiuso!

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
82.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione
l’emendamento numero 101. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’emendamento numero 192.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Di
questo ne ho accennato stamattina, quando abbiamo parlato del
comma 11, e ho illustrato quali sono i problemi che in questo
momento si trovano a far fronte i Sindaci. Anche in questi
momenti, anche in questi giorni c’è qualche sindaco che è nel
dubbio di come dover procedere, per cui questo emendamento
aggiuntivo praticamente dava una possibilità, eventualmente la
maggioranza decida di approvarlo, e cioè la possibilità di poter
procedere con la gara d’appalto, come è obbligatorio, e ricordo
come è stato stabilito dalla sentenza del Tar Sardegna, e a
questa gara d’appalto prevedere per legge l’inserimento della
clausola sociale … del personale attualmente impiegato. Questo
farebbe chiarezza per quella che è la procedura che deve essere
eseguita dai comuni, metterebbe al sicuro i dipendenti che non
perderebbero neanche un’ora di lavoro, e consentirebbe di
riportare tutto negli alvei della legalità, in attesa poi che
eventualmente un disegno di legge, com’è stato annunciato
dall’onorevole Sabatini stamattina, possa prendere corpo ed
essere fatto, ma nel frattempo con questo provvedimento potremmo
dare una risposta e una via maestra alla quale attenersi senza
far correre alcun rischio. Questo intendevo semplicemente
chiarire per quanto riguarda lo spirito di questo emendamento,
che non è certamente un emendamento che va contro chi lavora e
contro chi fino a oggi ha svolto un servizio essenziale e
fondamentale di gestione e valorizzazione dei nostri beni
archeologici, museali e archivistici.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 192.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la
controprova.
) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 84.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Questo
emendamento che abbiamo voluto presentare attiene la gestione
delle emergenze archeologiche. Noi stamattina, questo Consiglio
regionale ha deciso di prorogare di un ulteriore anno la
gestione di questi beni archeologici, che funzionano grazie a
trasferimenti che la Regione effettua a favore degli enti
locali, viene pagato il costo del personale perché questi sono
piani di gestione dei beni culturali che derivano nientemeno che
dai piani di lavoro inventati dall’onorevole Cogodi negli anni
80. Bene, siamo ancora qui, non c’è nessuna modifica, è
necessario dare delle dotazioni finanziarie ai comuni per
completare questo anno, perché altrimenti nei prossimi giorni
verranno chiusi i musei, verranno chiusi tutti i poli
archeologici che usufruiscono di queste risorse. La finanziaria
aveva previsto un finanziamento fino al 90 per cento, è stato
dato solo l’85 per cento imbrogliando sia il Consiglio regionale
sia i lavoratori, che sono circa 1000, e quindi noi con questo
emendamento intendiamo ripristinare le cose e portare la
dotazione finanziaria ai livelli precedenti alla finanziaria
numero 5 del 2016, e coprire il costo del personale per intero
oltre il 5 per cento dei costi necessari per le manutenzioni.
Quindi chiediamo il voto favorevole di questa Aula, perché è
possibile, grazie anche alla copertura finanziaria indicata,
dare ristoro a questi lavoratori e dare ristoro soprattutto a
queste cooperative che gestiscono da sempre questi beni
culturali. Quindi non si può disimpegnare la Regione proprio nel
giorno in cui viene il Ministro Franceschini a firmare un patto
sui beni culturali e sulle Isole minori, sulla riqualificazione
dei centri urbani, privo di risorse finanziarie. È venuto qui a
raccontare la storiella dell’accordo, del patto, dell’ulteriore
contratto con le Isole minori e per la cultura, e noi diminuiamo
le risorse, o meglio, voi diminuite le risorse per la
gestione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro
Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD).
Io non ho fogli da sbandierare, ma ho solo in qualche modo la
concretezza di dire che questo problema è in qualche modo nella
testa e anche nei fatti concreti di questa maggioranza. Sa bene
il collega Locci, che partecipa anche alle riunioni della
Commissione bilancio, che il Partito Democratico ha per primo
presentato l’emendamento attraverso il quale si è permessa la
proroga dei contratti, l’abbiamo in qualche modo voluto con
forza, perché era un emendamento che ci permetteva in maniera
responsabile di garantire che anche nel 2007 si potesse
consentire a questi lavoratori di portare avanti le iniziative e
assicurare la presenza nei siti archeologici di estrema
importanza. Non dico qui quello che sta facendo il Governo,
perché lui lo sa benissimo, gli investimenti nel settore
archeologico, che sono investimenti strutturali e importanti.
Esiste sicuramente un problema di finanziamenti, che devono
coprire non il 105 per cento, ma almeno il 100 per cento, e sul
quale c’è stato già un impegno stamattina nella discussione del
comma 11, relativamente a intervenire in maniera strutturale su
questo settore. Non possiamo più andare avanti con le proroghe,
dobbiamo avere il coraggio, la consapevolezza e la capacità di
fare un intervento legislativo, prima per tutti per gli stessi
lavoratori e le stesse cooperatori e il sistema degli enti
locali. I soldi sono importanti, e noi anche nella passata
finanziaria siamo riusciti a intervenire con 2 milioni 300 mila
euro, in modo da garantire tutto il 2015, sappiamo e siamo
consapevoli dei sacrifici che stanno facendo e portando avanti
le cooperative, però riteniamo che sia con gli impegni che ha
preso anche l’Esecutivo, ma con l’intervento legislativo,
possiamo definire in maniera più concreta, stabile e
strutturale, una presenza, la professionalità di queste
cooperative nel sistema archeologico. Io credo che questo è
stato preso sia dal Presidente della Commissione,
dall’Esecutivo, ma soprattutto, in maniera concreta,
dall’emendamento fatto proprio dalla Commissione bilancio e
votato anche unanimemente dall’intero Consiglio regionale, che
permette la proroga che era l’obiettivo principale che tutti
quanti ci auguravamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Non voglio ripetermi, perché ne avevamo parlato
stamattina, e ho ricordato che c’era una proposta di legge
votata all’unanimità in Commissione cultura a suo tempo, me
Presidente di quella Commissione cultura, poi per giochetti
strani, ripeto, della minoranza di allora, attuale maggioranza,
la cosa si fermò in Aula e non se n’è fatto più niente. Aveva
anche la firma favorevole dell’onorevole Uras allora. Poi
stamattina mi è stato detto che c’è qualcuno che propone una
proposta di legge all’attenzione anche degli altri. Io mi
auguro, Sabatini, che ce lo faccia vedere e così vogliamo
chiudere al più presto, perché bisogna dirci con chiarezza che i
comuni ad aprile non è che avranno in mano i soldi della
finanziaria. Assessore Paci, nonché Vicepresidente, non vogliamo
prenderci in giro, vero? E allora siccome bisogna anche sanare
anche in via definitiva questa posizione di 850 persone, tra
biblioteche, musei e emergenze archeologiche, è bene
intervenire. Vorrei dire all’amico onorevole che mi ha
preceduto, che Franceschini ha fatto anche nobili cose in tutta
l’Italia, meno in Sardegna e poteva qualificarla di più e
meglio, anche perché ha qualche origine sarda. Dirò però che noi
stiamo parlando di un’altra cosa, perché una cosa sono le opere
strutturali, che forse di queste ne sa molto l’Assessore ai
trasporti, mentre invece… beh, le opere strutturali credo che le
conosca e che servano, sono un veicolo di sviluppo, se non ci
sono quelle non si fa niente… allora è importante che invece
però diamo un’aspettativa a questi che già lavorano, li possiamo
anche qualificare al meglio, perché non è solo conservare, ma è
valorizzare e poter esternare in termini turistici se ci
verranno turisti a visitare, ovviamente. Non mi pronuncio di
più.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giammario
Tendas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TENDAS GIAMMARIO (PD). Solo
per evidenziare che molte delle considerazioni e riflessioni che
ha fatto il collega Locci sono pienamente condivisibili e credo
peraltro che siano anche frutto di un dibattito che si è già
aperto anche all’interno della seconda Commissione consiliare. È
inutile negare che c’è una situazione di difficoltà oggettiva
che ha visto dapprima ridursi da 105 a 95 sino al 90 per cento i
fondi erogati dalla Regione, però credo che non possiamo fare a
meno di evidenziare che c’è la necessità urgente di una
revisione complessiva degli strumenti normativi che regolano la
gestione dei beni culturali, perché credo che vada
necessariamente fatta una differenziazione tra quelle che sono
le biblioteche e quelli che sono i beni archeologici e museali
che talvolta consentono anche agli enti locali di incamerare
risorse sulla base di biglietti di ingresso che vengono fatti e
spesso la gestione anche di queste risorse non sono attinenti
poi alla valorizzazione di quelle strutture. Oltre a questo
limite che non è un limite da poco perché se io incamero delle
risorse dalla vendita dei biglietti non li posso certamente
utilizzare però al momento non ci sono vincoli di questa natura
per fare magari attività nel settore dei lavori pubblici che
niente ha a che fare con il problema della valorizzazione dei
beni culturali. Credo peraltro che un altro argomento molto
attinente, che lo stesso è stato discusso in Commissione e che
necessariamente dovrà essere oggetto di questa proposta di legge
di cui si sta discutendo, è il fatto che anche assolutamente
necessario fare una revisione complessiva di quelli che sono i
beni museali che al momento godono di questi finanziamenti
perché nel frattempo, da quando c’è la legge, ci sono altre
strutture che vengono valorizzate e che sono sicuramente di
grosso pregio e che però non possono beneficiare di queste
risorse. Tutto questo per dire che c’è la necessità di una
revisione organica e strutturale dell’intero settore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro
Collu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COLLU ALESSANDRO (Soberania e
Indipendentzia)
. Io voterò conformemente alla maggioranza
però una cosa la devo dire: occorre intervenire subito, subito,
perché non è solo una questione di soldi, si è parlato di soldi,
di riduzione, in realtà il problema più grave è che non abbiamo
una strategia che riguarda il turismo, non ce l’abbiamo perché
ognuno di questi siti viaggia per conto proprio. Noi dobbiamo
intervenire per far sì che la Regione possa dire la sua,
connettere tutti i siti, dobbiamo avere una pubblicità unica.
Ogni comune va per conto proprio, non possiamo più permettere
che succeda questo perché i soldi li spendiamo ma non li stiamo
spendendo bene, la verità è questa, potremo risparmiare e
ottenere risultati migliori. Non possiamo consentire che il
turismo venga frazionato e frammentato in centinaia di parti,
noi dobbiamo presentarci come Sardegna quanto meno, non vedere
ogni singolo comune che magari si presenta a una fiera con un
suo piccolo bene, non possiamo più permetterlo. Bisogna
intervenire in modo organico, serio e farlo subito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
84
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione
l’emendamento numero 188 uguale al numero 107. All’emendamento
numero 107 è stato presentato l’emendamento

all’emendamento
numero 333.

Metto in votazione l’emendamento all’emendamento numero 333. Chi
lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione gli
emendamenti numero 107 e 188, uguali. Chi li approva alzi la
mano.

(Sono approvati)

Metto in votazione l’emendamento numero 243.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha
facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Chiedo la votazione nominale.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
243
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l’emendamento numero 109.

Ha domandato di parlare l’Assessore della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Sull’emendamento numero 109,
presentato dall’onorevole Truzzu, c’era il parere favorevole
della Commissione con modifiche alla copertura. Se permettete in
Commissione non avevamo trovato la copertura per l’anno 2018,
invece adesso gli Uffici mi hanno indicato la copertura che
quindi può essere per l’intero triennio 16-17-18 così come
presentato dal proponente. La copertura, quella che avevo già
dato in Commissione, per il 2016 SC080001, per il 2017 SC080045
e per il 2018 SC020839.

PRESIDENTE. L’emendamento orale trova la copertura per il 2018
nel capitolo SC020839. Chiedo se ci sono obiezioni all’accoglimento
di questo emendamento orale. L’emendamento orale è accolto.

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha
facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione
nominale

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
109 modificato
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l’emendamento numero 193.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Solo
perché, ne ho parlato anche ieri, era presente anche l’Assessore
dell’agricoltura, io ho fatto un’interrogazione molto tempo fa
relativamente ai contributi che vengono addebitati ai
consorziati e lamentavo nell’interrogazione la misura di questi
contributi, nonché anche il metodo col quale questi contributi
vengono calcolati dai rispettivi consorzi. Visto il disagio che
sta creando ai consorziati, io con questo emendamento intendevo
inserire in legge la certezza che i 5 milioni che il Consiglio
regionale sta dedicando ai consorzi di bonifica vadano agli
agricoltori. Mi è stato risposto che comunque vanno
indirettamente agli agricoltori e ai contadini, ma siccome
sempre i contributi che sono stati dati ai consorzi di bonifica
dovevano indirettamente poi andare agli agricoltori e ciò non è
avvenuto, l’emendamento che io sto proponendo è perché ci sia
una previsione normativa vincolante che preveda che i 5 milioni
che oggi noi stiamo stanziando vadano comunque proporzionalmente
rivolti ad abbassare e diminuire le quote degli agricoltori che
non devono ritrovarsi più cartelle pazze come quelle che fino a
oggi hanno trovato. Questa è la filosofia e l’intendimento di
questo emendamento presentato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Noi abbiamo discusso in legge apposita di questi 5
milioni e ciascuno di noi ha detto quello che riteneva
opportuno, addirittura la minoranza si è astenuta per consentire
l’approvazione di quella norma, anche per accelerare il processo
di quest’altra. Siccome qualcuna si sente, assessore Paci, non
basta che chiami l’Assessore dell’agricoltura, fa chiamare anche
dalle organizzazioni sindacali, a cui è andato a rivolgersi per
altro. Io capisco tutto, ma stiamo un pochino attenti e dentro
l’alveo, altrimenti, veramente, anziché capire che cosa si fa si
pensa per gioco meramente politico di travisare tutto. Allora,
se si scende in campo, diciamo molte altre cose anche pericolose
per qualcuno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Non
sarei voluto intervenire, ma l’onorevole Dedoni mi ha preceduto,
cioè la grande preoccupazione di quello che è successo in aula
l’altra sera è arrivata addirittura alle associazioni sindacali,
che si sono poste il problema su come mai abbiamo maltrattato
l’Assessore dell’agricoltura. Noi non abbiamo maltrattato
nessuno, abbiamo soltanto espresso una posizione contraria, ma
soprattutto ci siamo posti il dubbio del perché quando un
Assessore aveva un ruolo differente, cioè quello di presidente
di associazione di categoria, ragionava in un determinato modo,
poi stranamente si diventa assessori e si cambia completamente
la posizione. Il dubbio è, ed è doppio, perché questo comma 15
non lo abbiamo inserito tre giorni fa nella legge che abbiamo
approvato dei consorzi di bonifica, era la cosa più logica e
naturale, sarebbe bastato stralciarlo e con un semplice
emendamento reinserirlo. Ma soprattutto vogliamo capire qual è
la distribuzione reale di questi fondi, perché c’è qualcuno che
sostiene che questi 5 milioni di euro potrebbero essere utili e
sommati a risolvere problemi di vecchie cartelle, salvando
qualche commissario da qualche errore commesso tanti anni fa,
quando qualcuno si è dimenticato, soprattutto chi di quelle
cartelle né è partecipe diretto, perché imprenditore agricolo,
chiedeva la sospensione di quelle cartelle, perché quelle
cartelle non davano certezza, soprattutto nel famoso
ragionamento del prezzo dell’acqua, ma perché erano eccessive ed
esagerate, e oggi invece si dice tutto il contrario. Quindi, noi
abbiamo necessità, assessore Paci, lo chiediamo a lei, che
questo finanziamento abbia la certezza che serva a sanare un
vecchio problema legato alle cartelle pregresse che gli stessi
agricoltori, di concerto con la politica, avevano deciso di
sospendere per trovare nuove soluzioni. Nel tempo qualche
soluzione è stata trovata perché negli anni precedenti sono
stati finanziati oltre 10 milioni di euro, oggi ne stiamo
mettendo altri 5. Quindi vorremmo capire se effettivamente vanno
a risolvere il problema degli agricoltori.

PRESIDENTE. Metto in votazione
l’emendamento numero 193. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 245. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 83, parere favorevole della Commissione e
della Giunta. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 111. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 255. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 98, parere favorevole della Commissione e
della Giunta. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 275. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 278. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 279. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 281. Chi lo approva alzi
la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo
approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 285. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 289. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 89, pagina 272, parere
favorevole della Giunta e della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Io
vorrei far notare all’Aula che con questo emendamento si
utilizza, o meglio nelle more dell’attivazione del famoso fondo
Social Impact Investment, quello della Melandri per intenderci,
quello di cui lei è presidente, i lavoratori di Tossilo potranno
essere inseriti in un percorso di utilizzo, percorso di utilizzo
fuori comunque dalle norme della previdenza, quelle sugli
ammortizzatori sociali, quale che prevedono che il 5 per cento
di lavoratori in cassa integrazione secondo gli accordi fatti
poi, Assessorato del lavoro, sindacati, eccetera, possano essere
inseriti in questi percorsi. Percorsi che sono finiti per legge
con il decreto del 1° agosto 2014, quello che ha fatto fuori
tutti i lavoratori in utilizzo della Sardegna, che oggi sono di
fatto sostenuti grazie a risorse regionali, in questa stessa
variazione stiamo prevedendo un ulteriore milione in aggiunta
agli altri già stanziati in finanziaria, dopo di che poi sono in
carico a cooperative, enti locali, a seconda, appunto, della
graziosa operazione degli amministratori dei comuni. Quindi,
deve essere chiaro a tutti che con questa iniziativa si corre il
rischio di implementare questa platea di precari che noi stiamo
tentando con varie operazioni di diminuire, e invece la Giunta
da una parte dice no alle operazioni di eliminazione dei
precari, e dall’altra li aumenta con queste iniziative. Bisogna
fare attenzione perché non si devono poi seminare anche false
aspettative nei confronti di questi lavoratori che sono già
deboli di per sé. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (PD).
Riguardo a questo emendamento, effettivamente la Giunta sta
presentando una proposta rispetto a questa platea di lavoratori
dell’impianto di incenerimento di Tossilo, prevedendo appunto
l’istituto del distacco, per dare risposta relativamente al
fatto che il 31 dicembre scadono i contratti di solidarietà che
interessano questi lavoratori. Ora, però, io volevo fare una
domanda all’Assessore della programmazione, perché nell’accordo
sottoscritto nel mese di marzo presso l’Assessorato del lavoro
effettivamente erano stati previsti una serie di ammortizzatori
sociali per accompagnare gli anni che abbisognavano per il
completamento del revamping e, apro parentesi, non entro
nel merito dell’intervento del revamping, sul quale mi
sono espressa in maniera chiara nel momento in cui abbiamo
affrontato in aula la mozione sul via rispetto a questo
intervento. Ora mi concentro su questo caso particolare, e in
quell’accordo, oltre alla parte in carico all’Assessorato del
lavoro che garantiva la copertura col contratto di solidarietà
fino al 31 dicembre, assegni di solidarietà fino a un massimo di
dodici mesi, assegno ordinario di ventisei settimane, vi era
l’impegno dell’Assessorato della programmazione ad elaborare un
progetto da attivarsi con imprese del territorio per utilizzare
appunto questi lavoratori per il periodo di dodici – diciotto
mesi che sarebbero necessitati per terminare questo intervento.
Quindi io vorrei capire se effettivamente la programmazione ha,
almeno prima di proporre il distacco presso gli enti locali,
messo su un progetto, ha provato a verificare se un progetto che
prevedesse l’inserimento di questi lavoratori in imprese nel
territorio effettivamente sia stato elaborato, presentato a
qualcuno e quale sia lo stato dell’arte su questo accordo.
Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l’Assessore della
programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Lo scopo dell’emendamento è esattamente
quello che l’onorevole Forma e anche l’onorevole Locci stavano
ricordando, ci sono delle situazioni specifiche, temporanee, di
chiusura di questo impianto. Ci sono degli strumenti di
ingegneria finanziaria legati al sociale, che stanno partendo,
per i quali probabilmente c’è bisogno di qualche mese in più,
per avere piena efficacia, quindi i progetti sono stati fatti e
vengono attuati. Non si riesce ad averli già in funzione al
31/12/2016 e con questa norma che riguarda il 2017 si dà
copertura ai lavoratori, che penso sia un tema che riguarda
tutti quanti. È scritto con molta chiarezza, nelle more della
partenza di quegli strumenti, quindi appena gli strumenti sono
operativi non ci sarà più bisogno di attuare questo. È
esattamente lo stesso tipo di intervento che stiamo facendo per
altre situazioni in piena tutela dei lavoratori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ogni
provvedimento, che mette in sicurezza i lavoratori, di qualunque
settore, trova la nostra massima attenzione e anche il nostro
sostegno. Lo dico senza retorica, la Giunta però non faccia
cadere nel vuoto l’osservazione pertinente che ha fatto il
collega Locci, noi dobbiamo definire una volta per tutte, la
partita dei lavoratori in utilizzo. Che, vuoi per ragioni
finanziarie, una volta, vuoi per difficoltà che si frappongono
gli uffici, un’altra volta, vuoi per le più disparate situazioni
che si frappongono, in termini poi di conformità, norme
dell’ordinamento giuslavoristico nazionale e via discorrendo,
non hanno ancora una stabile e definitiva regolamentazione, che
significa poi dare una prospettiva di certezza e non di
precarietà nella quale oggi vivono. Quindi, anche per questi
lavoratori, stendendo un velo pietoso sulla gestione della
vicenda di Tossilo, questo lo vogliamo ribadire, da parte di una
Giunta che non ha avuto il coraggio, la determinazione, la
chiarezza di dire esattamente che cosa intendeva fare, avendo
detto una cosa in Aula, fatto un’altra cosa davanti ai tribunali
della giurisdizione amministrativa. Ma, ripeto, il problema oggi
in esame è quello dei lavoratori. Quindi, va bene la soluzione
che si prospetta, ma non vorremmo che si trattasse di altri
lavoratori destinati a non avere futuro e non avere,
soprattutto, la speranza della sicurezza e della stabilità, che
mi pare sia un diritto di quella parte della Costituzione, viva
Dio, che neppure Renzi riuscirà mai a scalfire, neanche con il
voto del 4 dicembre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az).
Ovviamente, visto che ne stiamo parlando molto, oggi purtroppo
la disponibilità delle risorse non è certamente pari alla
volontà di risolvere i problemi di tutti coloro che stanno
affrontando un momento di crisi veramente terrificante. Io
quello che vorrei sottolineare è che stiamo parlando di Tossilo
e cioè quindi della possibilità, che esiste, di poter trovare,
per questi lavoratori, delle alternative diverse
dall’inceneritore. E quindi, non voglio entrare nel merito della
risposta che il presidente Pigliaru ha dato al presidente Ganau,
ma certamente non è una risposta che rende giustizia a quello
che il Consiglio regionale aveva deliberato. Questo sicuramente
lo esamineremo in un altro momento, però è chiaro che il
combinato-disposto fra questi provvedimenti, i ricorsi in
tribunale, il procedere verso un inceneritore, che chissà cosa
ci porterà in Sardegna, comunque rimane la questione lavoratori,
oggi si sta dando un minimo di speranza, per cui il voto è
sicuramente favorevole all’emendamento numero 89.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Proprio per dire due battute perché non so chi sia
l’Assessore competente, o se sia addirittura il Presidente della
Giunta, che trasmette notizie poco simpatiche ai lavoratori. I
quali mi hanno telefonato qualche volta dicendo che è colpa mia
che sono intervenuto pressantemente, anche nella stampa, a
parlare del fattaccio che si è verificato in quelle di Tossilo.
Perché per me è un fattaccio. Quando si sprecano 20 milioni di
euro per il revamping in Tossilo è delinquenziale, sotto
tutti gli aspetti. Allora, apriremo il dibattito… ma volevo solo
dire che noi non ce l’abbiamo con gli operai, anzi, se si
trovassero altri modi di poter percorrere strade diverse di
quella che sino ad oggi non è stata capace di proporci
l’Assessore alla difesa ambiente, forse non saremmo qui a
chiacchierare neanche di questi aspetti. Ci riempiamo la bocca
di Europa, di zero emissioni e di quant’altro di bello e poi,
alla fine, non facciamo niente. Resta tutto quello che è il
regolamento previsto dall’83 sulla raccolta dei rifiuti solidi
urbani e superiamo il 60 percento di rimischiaggio all’interno
di questi bruciatori.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LAI

(Segue DEDONI ATTILIO.) È un atto doloso! Poi il
Presidente della Giunta va in Marocco per difendere la nuova
energia e trovare soluzioni diverse. Vergognatevi!

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
89
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

Metto ora in
votazione l’emendamento numero 108. Chi lo approva alzi la
mano.

(E’ approvato)

Metto ora in votazione
l’emendamento numero 296. Chi lo approva alzi la mano. Chi non
lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto ora in votazione l’emendamento numero 81.

Ha domandato di parlare l’assessore Paci. Ne ha facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Come abbiamo detto in Commissione, la
copertura corretta è SC.080001.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni l’emendamento orale si
intende approvato. L’onorevole Comandini aggiunge la firma
all’emendamento.

Metto ora in votazione
l’emendamento numero 81. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’emendamento numero
311.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo
approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi
non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 91. Comunico che
l’emendamento
aggiuntivo numero 334 è inammissibile. L’emendamento
all’emendamento numero 334 è inammissibile perché non è connesso
all’emendamento numero 91.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha
facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI).
Allora l’emendamento numero 334 contiene la previsione della
proroga, che per la verità è stata segnalata al nostro Gruppo
dall’onorevole Randazzo, come un problema importante per quanto
riguarda le disposizioni in materia urbanistica ed edilizia,
sapendo che il termine scade il 31 dicembre 2016. Ora c’è per la
verità un progetto di legge che non solo mi pare che sia in
discussione nella Commissione competente, anzi approfittando
anche della presenza dell’onorevole Solinas che mi auguro che
questo provvedimento, presidente Solinas, possa essere esitato
in tempi rapidi e con questo auspicio e soprattutto ricorrendo
alla sua indubbia capacità anche di poter mettere in calendario
quanto prima l’argomento possa, appunto, creare le condizioni
perché questa proroga si possa materializzare in provvedimento
di legge. Quindi con questo auspicio noi ritiriamo
l’emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio
Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Io
avevo chiesto prima all’onorevole Randazzo di ritirare
l’emendamento, onorevole Pittalis, la Commissione ha già esitato
il progetto di legge che è già stato trasmesso alla Presidenza
del Consiglio e ha avuto rassicurazione da parte della
Presidenza del Consiglio che verrà iscritto al giorno in giorno
al prossimo Consiglio che si terrà la prossima settimana quindi
il mio invito era quello del ritiro, gli Uffici lo hanno
dichiarato inammissibile, io credo che se non fosse
inammissibile chiedo nuovamente all’onorevole Randazzo di
ritirarlo perché oltre alla proroga dei termini al 31 dicembre
2016 al 31 dicembre 2017 ci sarebbe anche qualche altro
emendamento da presentare per fare una cosa organica.
Grazie.

PRESIDENTE. L’emendamento numero 334 è ritirato.

Metto in votazione
l’emendamento numero 91.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo
approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l’emendamento numero 92. Con parere
favorevole della Commissione e della Giunta

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Mi
corre l’obbligo semplicemente perché, guardate, io sarò eretico
ma a me non mi stanno molto simpatici i connubi tra il
centrosinistra e la Confindustria, lo dico con amicizia. State
pur tranquilli che non ho neanche simpatia generalmente per
queste organizzazioni di rappresentanza che non rappresentano in
realtà nessuno. Perché gli industriali e gli imprenditori
difficilmente si fanno rappresentare, lavorano sodo. E quindi
non trovo giusto che ci siano risorse pubbliche dei sardi che
vadano per l’utilizzo di queste rappresentanze datoriali ma
soprattutto vanno per il funzionamento dei loro uffici. Io
francamente non lo condivido, per carità è una scelta che questa
Giunta fa, spero che non sia per il manifestato sì al
referendum o forse per la partecipazione avuta da alcune
iniziative di sostegno al sì referendario da parte di importanti
esponenti del mondo dell’impresa però dico no, un no convinto ai
soldi dei sardi dati alla Confindustria e alla confederazione
delle imprese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori
Sardi)
. Grazie, volevo chiedere se date anche contributi
alla ANAO e le tutte le altre sigle mediche. Io, assessore Paci,
le chiedo la gentilezza di ascoltarmi un solo secondo per dirle:
forse è il caso, supero questo non mi interessa neanche e non
entro, ma è il caso di vederci anche come Conferenza dei
Capigruppo e tutti i denari che non vanno direttamente a chi
lavora, utilizza o famiglie o gruppi sociali non vada più
buttato. Le dico questo perché probabilmente mi intende cosa
vuole significare al di la di sigle di destra, sinistra centro e
di qualunque paternità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Grazie
signor Presidente, io rimango veramente perplesso quando leggo
un emendamento di questo tipo. Io credo che dobbiamo metterci
tutti la mano sulla coscienza. Ora, viva Confindustria, viva
Confartigianato, Confcommercio, la Cgil, Cisl e Uil, viva tutti
coloro che rappresentano chi lavora e chi intraprende ma io
vorrei capire se il Consiglio regionale si deve occupare in sede
di variazione di bilancio di un contributo a Confindustria di
200.000 euro che Confindustria utilizzerà sicuramente per
svolgere dei servizi. Allora io mi chiedo questi servizi
verranno affidati a chi e come. Ci rendiamo conto, Assessore, di
che cosa stiamo parlando. Questo è un emendamento che pone
questioni di una gravità inaudita, questioni di civiltà
legislativa. Il Consiglio regionale è chiamato a dare a fare una
marchettina, qualcuno mi suggerisce una marchettona. Io credo
che Confindustria non abbia necessità di queste prebende se
qualcuno ha stretto accordi con qualche amministratore, con
qualche consigliere per avere queste prebende ebbene ha fatto un
errore, anche perché tra le altre cose ci sono associazioni che
per esempio tutelano categorie di persone deboli che avrebbero
ben più diritti per avere contributi di questo tipo, 200.000
euro. Voto no ovviamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Io,
Assessore, davvero voglio formularle un invito pressante a
ritirare questo emendamento. Io lo voglio leggere perché questo
sarà oggetto di una pubblicazione che faremo su tutti i nostri
mezzi di informazione. In un momento di vacche magre, cioè in
una seduta nella quale non si consente per le famiglie numerose,
per altri settori di intervento, per le case di riposo di poter
avere quel minimo di sostegno, di solidarietà, qui io lo voglio
leggere perché i sardi che ci stanno seguendo in questo momento
lo sappiano, mi rivolgo ai sardi che ci seguono. È autorizzata
per l’anno 2016 la spesa di euro 200.000 per l’erogazione di
contributi in favore delle confederazioni delle imprese
industriali e delle piccole medie imprese più rappresentative
operanti in Sardegna con proprie strutture uffici in almeno tre
province – udite cari sardi, non per darvi lavoro, non per
creare pane – per lo svolgimento di attività di supporto
all’amministrazione regionale, quasi che l’amministrazione
regionale non abbia uffici di supporto, non abbia già abbastanza
consulenti anche mediante convenzioni, nella realizzazione di
progetti, iniziative ed azioni sui problemi dello sviluppo
economico. Come se alla guida di questa Regione non ci fosse un
Presidente economista e un Assessore della programmazione
altrettanto economista. “Con particolare riferimento ad energia
internazionalizzazione ed interventi per le aree crisi”. Ma di
che cosa stiamo parlando? Guardate, Assessore, l’invito che vi
formulo è che la cosa si chiuda stasera qui in quest’Aula e di
ritirare questo emendamento in un momento di crisi, di vacche
magre, altrimenti sono tutte balle quelle che ci avete detto
dall’inizio di questa discussione, che avete dovuto tirare la
coperta perché troppo stretta, e trovate 200.000 euro di
prebende da dare per sostegno all’amministrazione per
consulenze. E’ vergognoso, e noi questo lo denunceremo ogni
sede!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd’Az). Ma a
me non scandalizza il fatto che si diano soldi a privati, perché
in effetti, diciamo, sono tutti privati. Quello che in effetti
maschera questo emendamento è una convenzione, perché
praticamente è come se la Giunta regionale sia stipulando una
convenzione con la confederazione delle imprese industriali e
delle piccole medie imprese. Questo credo che sia contro un
principio che voi stessi avete enunciato, nel quale dicevate:
abbassare le convenzioni, ridurle e possibilmente portarle zero.
In questo caso in un momento in cui stiamo affrontando e abbiamo
affrontato problemi come quello delle famiglie numerose, come
quello degli operai in utilizzo, come quello di Casa Serena e
altri argomenti sensibili, credo che la presentazione di questo
emendamento strida con tutto quello che lei, Assessore, ha
voluto in qualche maniera rappresentare con questo disegno di
legge, con l’urgenza che c’è stata dipinta come un qualcosa di
assolutamente irrinunciabile l’approvazione entro ieri,
possibilmente, di questo disegno di legge. Questo emendamento in
effetti non torna con questi ragionamenti, non torna con il
disegno di legge complessivo, perché effettivamente credo che
stanziare 200.000 euro e dire anche che questo si deve fare con
delle convenzioni, dire anche che la Giunta regionale approverà
poi il programma che queste confederazioni datoriali
presenteranno alla Giunta per vedere se il programma corrisponde
a quelli che sono gli intendimenti della Giunta, beh ritengo che
sia veramente in maniera del tutto arbitraria presentato senza
una coerenza, senza nessun aggancio con le vere problematiche
che invece stiamo grazie a dio affrontando pur nella
ristrettezza di risorse. Ed è questa ristrettezza di risorse che
mi spinge a chiederle anch’io il ritiro di questo emendamento,
altrimenti, per quello che potrà influire, sarà un voto
assolutamente convintamente contrario dell’emendamento 92.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra
Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI)
Presidente, ma non credo di dover aggiungere molto a quello che
hanno già detto i colleghi, però Assessore alcune osservazioni
mi saltano agli occhi. Noi intanto stiamo parlando di una
competenza 2016, le faccio presente che oggi siamo al 1 di
dicembre, sempre che lei e i suoi uffici e poi chi dovrà avere
questi contributi non se ne sia ancora accorto. Vorrei capire
quali sono le attività che sono state messe in campo per
l’energia, l’internazionalizzazione e le aree di crisi, visto
che avete già fatto tutto, e vorrei capire sulla base di che
cosa a dicembre, quindi pensate di poter svolgere tutto in
pochissimi giorni, dovete impegnare, erogare, avere già fatto un
programma, cioè siete veramente una vergogna! Soprattutto perché
state cercando di prendere in giro questo Consiglio regionale e
l’intera Sardegna per delle prebende. Ma non sarebbe stato molto
più elegante a questo punto, perché è anche di eleganza
governativa si tratta, programmare il tutto con la prossima
finanziaria, se proprio glieli volete dare? Se proprio ritenete
che sia una confederazione che è stata esclusa? Se proprio
dovete fare dei programmi che riguardano internazionalizzazione,
energia e aree di crisi? Ma chi volete prendere in giro? Ma dove
pensate che noi abitiamo? Dove pensate che noi viviamo
quotidianamente? Continuo a ripeterlo, siete una vergogna sotto
tutti i profili, in particolar modo amministrativo e
legislativo. Si parla di competenza al primo di dicembre!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI).
Assessore, io le riconosco da sempre veramente una grande
dignità. Io mi aspetto da lei che adesso si sollevi dalla
poltrona e ci dica qualcosa, lo dico proprio con tutta onestà,
perché questo è uno schifo. Questa è veramente una cosa che,
guardi, commentare con questa parola “schifo” forse è anche
poco. Io credo che una cosa del genere, con la situazione che
stiamo vivendo… stasera c’erano dei poveracci qua sotto. Ma si
rende conto cosa significa se questa gente dovesse venir a
sapere che cosa stiamo facendo in quest’aula oggi? Quando sono
lì sotto che stanno protestando perché non riescono ad avere 500
euro al mese magari. Ma io dico, è possibile che non si riesca a
trovare… Esistono tante altre formule, e voi le conoscete bene,
se si vuole fare qualcosa. Questa è una cosa eclatante! Questo
fa venire la vista a un cieco una cosa del genere! E’ una cosa
allucinante! Io mi aspetto veramente, per come le riconosco di
essere un uomo di alta moralità e di grande dignità, uno scatto
d’orgoglio perché non vorrei che veramente questa cosa ricada
solo ed esclusivamente sulla sua persona.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Sì,
fermo restando che l’invito è al ritiro, Assessore, ipotizziamo
che ci sia la disponibilità di 200.000 euro, è possibile
destinarli, sempre per anche le stesse finalità, perché
probabilmente il sistema delle autonomie locali è forse più in
grado di individuare le aree di crisi, porsi il problema
relativo all’energia e all’internazionalizzazione, è possibile
destinarli almeno ai Comuni? Forse questo avrebbe un senso e
sarebbe anche strumento di utilità. Ma per cortesia, perché mi
si deve spiegare qual è l’urgenza di fare che cosa, una
convenzione la prossima settimana? E impegnare queste somme per
chi e per che cosa? Siamo seri!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco
Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONGIU GIANFRANCO (Partito dei
Sardi)
. Sì, capisco la ratio del provvedimento in
discussione, colgo nelle parole del collega Pittalis un invito
alla riflessione, e estendo il ragionamento avendo forse
partecipato allo stesso tavolo che ha occasionato il pensiero
dell’onorevole Pittalis poc’anzi. Estendo il ragionamento
dicendo: se vogliamo dare un sostegno finanziario a chi è
veramente coinvolto nella progettazione dei progetti
territoriali, nei progetti di rilancio delle aree di crisi e
quant’altro, è ovvio che il mio sguardo va sugli enti locali, e
allora potrebbe essere discussa da quest’Aula una proposta
alternativa che è quella di sostenere effettivamente chi è
coinvolto nella progettazione territoriale, e non ha per esempio
le risorse. Mi riferisco a quei Comuni che sono coinvolti in
prima persona, in prima battuta, in prima fila su queste
operazioni di rilancio, Comuni che magari ricadono in aree di
crisi. Ad esempio l’altro giorno ho sentito il tavolo del
nuorese, mi pare di aver capito che vi sono dei Comuni che hanno
una qualche forma di deficit finanziario per portare a casa una
progettazione che abbia un senso, ecco la discussione potrebbe
essere questa, impieghiamo le risorse finanziarie in quella
direzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio
Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Ma io
da questo emendamento non vedo contributi a Confindustria o
quant’altri. Credo che il contributo sia alle associazioni di
categoria che seguono l’attività dell’amministrazione regionale,
che seguono magari i bandi che l’amministrazione regionale ha
messo in campo. Non credo che sia la prima volta che
l’Amministrazione regionale finanzia le associazioni di
categoria, come Confapi o le associazioni… adesso non cerchiamo
di portare un finanziamento che ha una finalità nelle
associazioni di categoria a un altro scopo solo dal punto di
vista territoriale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro
Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD).
Io devo dire che i componenti della Commissione bilancio sanno
bene che ho mostrato delle riserve nei confronti di questo
emendamento, però poi sono andato a capire più nel merito cosa
significava questo contributo dato a Confindustria, ma anche
alle associazioni delle piccole e medie imprese, quindi parliamo
anche delle piccole e medie imprese, e in qualche modo si tratta
di capire che oltre la crisi dei lavoratori c’è anche la crisi
delle imprese, ci sono anche le imprese che hanno meno
associati, ci sono le imprese che hanno sempre più costi da
sostenere per poter svolgere la propria attività, e c’è un
sistema delle imprese che deve essere in qualche modo a fianco
degli enti locali e della Regione. E allora possiamo far in
qualche modo non vedere cosa significa, possiamo far finta di
nulla? Però se vogliamo sostenere le imprese a portare avanti i
programmi di sviluppo che il sistema Regione e il sistema degli
enti locali vuole portare avanti, imprese stesse che con le loro
associazioni si trovano in crisi, io credo che questo
emendamento non rappresenti nulla di scandaloso, significa
solamente aiutare chi insieme a noi vuole creare e costituire il
lavoro, e lo fanno le imprese e le associazioni, e in qualche
modo dare una risposta efficiente, attraverso una
collaborazione. Nulla di scandaloso, nulla di equivoco, nulla di
aiuto a associazioni che vivono momenti di facilità, ma vivono
momenti di difficoltà come altri. Poi al collega Tocco, ma
soltanto per … quei poveracci che sono sotto il palazzo del
Consiglio regionale, che sono lavoratori, ex lavoratori del
sistema province, io credo che quest’Aula abbia dato una
risposta positiva, concreta, attraverso un emendamento che tutti
abbiamo sostenuto e che in qualche modo rappresenta come
vogliamo effettivamente intervenire con legittimità quando ci
sono problemi che riguardano i lavoratori e le imprese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Gruppo
Misto)
. Per dire due cose. Io non trovo scandaloso che si
possano dare dei soldi a un’associazione di categoria, come del
resto si danno anche a tante altre associazioni di categoria,
trovo scandaloso che si utilizzi questo metodo, perché alle
soglie del Natale è assurdo che si dia un’altra “mancetta” per
le associazioni di categoria, e soprattutto è in contraddizione
con quello che questa maggioranza e questa Giunta hanno fatto in
questi anni. Perché, Assessore, io mi ricordo tutta l’attività
che è stata fatta per esempio nel corso del 2015 per
riconsiderare il sistema dei Consorzi Fidi, e allora forse è uno
di quei temi che andrebbe trattato non con emendamenti inseriti
all’ultimo momento in un disegno di legge di revisione del
bilancio, ma andrebbe strutturato e inserito in un sistema
complessivo di sostegno alle associazioni di categoria, in modo
tale da non creare disparità e soprattutto da non generare una
situazione in quella condizione in cui ci troviamo oggi, che è
la condizione di emergenza, di regalare 200 mila euro a soggetti
che non hanno bisogno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu
per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Ci
rendiamo conto della difficoltà adesso di cambiare in corsa la
finalità di alcune misure che evidentemente sono pensate in
raccordo anche con organizzazioni esterne all’amministrazione,
quindi frutto evidentemente di intese, di accordi, oppure in
vista di finalità che non sono immediatamente comprensibili da
una voce di bilancio, però ciò che è stato detto in Aula da più
parti, da molti Gruppi, evidentemente riflette anche un bisogno
reale… è curioso che proprio dal mio Gruppo si disturbi la
Giunta mentre parla qualcuno del Gruppo… gli enti locali
impegnati dalla nostra Giunta in una riprogrammazione delle
azioni economiche sul territorio, si trovano nella difficoltà di
non poter sostenere le spese della programmazione o della
progettazione che è richiesta. Questo è un annoso problema,
bisognerebbe in questo momento da parte della Giunta dare una
risposta rispetto a questa domanda. Naturalmente non deve essere
necessariamente la modificazione del testo in esame, però è
gradita da parte del Consiglio, io credo, una risposta in questi
termini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio
Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo
Misto)
. Considerando che le associazioni di categoria
dovrebbero mantenere il loro apparato con le quote associative,
considerando anche il fatto che in questo periodo di crisi molti
non sono più associati e vivono la crisi di gestione, le
associazioni di categoria, considerando anche che in Sardegna le
associazioni che hanno i requisiti per accedere a questo
contributo sono circa 20 o 30, mi sembrate che 200 mila euro
alle associazioni di categoria possano essere solamente un
regalo di Natale, e questo lo posso capire, perché cosa ci fai
con 7, 8 mila euro? Associazioni che hanno 7, 8, 10, 15
dipendenti; mi sembra niente. In più, qualcuno l’ha già detto,
mi sembra che le associazioni di categoria con il finanziamento
dei Confidi le stiamo già finanziando. E comunque 200 mila euro
non fanno niente.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l’Assessore
della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Insomma, un grande dibattito per una norma
significativa dal punto di vista immagino dell’impatto, non
tanto dal punto di vista delle risorse impegnate. Io ho qui a
fianco l’Assessore all’industria, che ha la responsabilità di
quel capitolo di bilancio, all’interno del suo capitolo di
bilancio ha trovato le risorse, quindi non impegnano risorse
nuove, ovviamente impegnano risorse regionali, vorrei essere
chiaro, e ho qui a fianco l’Assessore all’artigianato e
commercio che ha una legge specifica, la numero 19, che prevede
da tanti anni contributi per tutte le associazioni
dell’artigianato e del commercio. Poi ce n’è un’altra che
prevede contributi per le cooperative, Assessorato del lavoro,
poi ce n’è un’altra che prevede contributi per le associazioni
sindacali. Poi ovviamente ci sono i contributi per il CAL, i
contributi per l’ANCI, per le altre associazioni dei comuni,
d’accordo, allora, questa è la situazione. Io sposo pienamente
l’intervento che ha fatto prima l’onorevole Truzzu, che ha
citato i Confidi come esempio di una riorganizzazione che
abbiamo fatto. Credetemi, onorevoli, è da due anni che cerco di
fare questa riorganizzazione, i colleghi qui presenti lo sanno,
perché io trovo un po’ assurdo che noi diamo questi contributi
indipendentemente da un progetto. Allora, l’impegno che a questo
punto provo a prendere di persona, è nel 2017 di fare anche la
riorganizzazione di questi interventi. Secondo me è importante
che la Regione destini delle risorse, ma a fronte di servizi. Lo
vogliamo identificare all’interno del sistema camerale? Lo
stiamo già facendo, come il contributo alla programmazione
territoriale a una serie di attività, proviamo a farlo, però
sinceramente non capisco più perché noi finanziamo tutte le
associazioni tranne le associazioni delle piccole imprese, o se
volete anche delle grandi imprese, che poi grandi imprese ormai
non sono più. Poi certamente questo è un intervento una tantum,
come tutti gli interventi una tantum è criticabile, ma questo è
lo spirito, niente di vergognoso sinceramente sento che stiamo
facendo. Dopodiché sono d’accordo, bisogna cercare di
razionalizzare il sistema e ci impegniamo a farlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI).
Perché, Assessore, siamo distratti e anche tanti, ma non a tal
punto però da non capire che questo è un capitolo di nuova
istituzione, quindi non è che si tratti di capitolo già nella
gestione dell’Assessorato dell’industria, da lei ci aspettiamo
sempre rigore e verità e questo è un capitolo di nuova
istituzione, non esiste un capitolo allocato nell’Assessorato
dell’industria che debba essere rimpinguato, per capirci, quindi
è di nuova istituzione. Poi non ci avete detto da qui al 31
dicembre a cosa servono queste risorse perché impegnarle
significa che devono fare qualcosa alla Speedy Gonzales (questo
è un altro aspetto) e allora io propongo una cosa seria ai
colleghi consiglieri perché questa è una cosa inaudita e noi ci
torneremo per essere chiari, almeno avere una forma di
controllo. Io propongo un emendamento orale, dopo le parole “su
proposta dell’Assessore competente per materia” che “il relativo
programma di interventi approvato dalla Giunta regionale con
propria deliberazione su proposta dell’Assessore competente per
materia” “è trasmesso alla Commissione consiliare competente che
deve esprimere il parere” entro i termini di regolamento di
legge, quindici giorni, venti, dieci, quelli che sono. Almeno
così il Consiglio prende contezza di che cosa si sta
facendo.

PRESIDENTE. Chiedo se ci sono obiezioni riguardo all’emendamento
orale appena proposto.

Ha domandato di parlare l’Assessore della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore
tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio
. Posso tranquillamente rispondere.
L’idea, se ovviamente passa questo emendamento e quindi diventa
un capitolo di legge, l’Assessorato ha tutto il tempo di farsi
fare il programma di attività, presentare una delibera in Giunta
e impegnare e quindi i soldi non vanno sprecati, ovviamente
saranno dati con rendicontazioni, come sempre avviene, nel corso
del 2017, però i soldi non vanno persi e si possono utilizzare.
Dire che c’è prima un passaggio in Commissione consiliare…

PITTALIS PIETRO (FI). No, dopo.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio.
Diamo relazione?
Perché se no noi non possiamo impegnare. Scusate, voglio essere
chiaro perché mi fa piacere se troviamo l’accordo. Se è il parere
della Commissione noi non facciamo in tempo, se è la trasmissione
delle relazioni a me va bene. Con relazione sulle attività da
sottoporre.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni all’emendamento orale,
l’emendamento orale s’intende accolto.

Metto in votazione
l’emendamento numero 92 con l’emendamento orale proposto
dall’onorevole Pittalis. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione gli
emendamenti numero 99 e 102, uguali. Chi li approva alzi la
mano.

(Sono approvati)

Metto in votazione l’emendamento numero 85.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI).
Presidente, molto velocemente, abbiamo presentato questo
emendamento perché la provincia di Carbonia Iglesias è la
provincia del Sud delegata per un’opera pubblica del piano
Sulcis da tutti conosciuta, e cioè la manutenzione del canale
navigabile della laguna dell’arcipelago del Sulcis è stata
definanziata per chiudere il bilancio della provincia. Vogliamo
proporre questo emendamento per ripristinare le risorse e far sì
che dopo che avete in pompa magna iniziato la stagione dei piani
e continuato poi con i vari patti in giro per l’Italia, poi
quando è il momento di mettere in appalto le opere queste si
definanziano per chiudere i bilanci di una provincia. Non ci
sembra un comportamento corretto, lo vogliamo segnalare e
riteniamo che sia corretto anche ripristinare queste
risorse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio
Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione
nominale.

Votazione
nominale

PRESIDENTE. Indico la
votazione
nominale, con procedimento elettronico, dell’emendamento numero
85
.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione
l’emendamento numero 93. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 94. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 106. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 205. Chi lo approva alzi la mano. (Viene
richiesta la controprova.
) Chi non lo approva alzi la
mano.

(Non è approvato)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro
Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI).
Presidente, tanto abbiamo capito che da parte della maggioranza
non c’è disponibilità al dialogo, non c’è disponibilità ad
accogliere suggerimenti, proposte non che avrebbero stravolto,
ma che avrebbero dato forse il senso di un miglioramento del
testo attraverso alcuni interventi sia soppressivi che
modificativi che abbiamo proposto. Siccome non siamo avvezzi ai
bracci di ferro come fa la maggioranza e non è certamente un
tirare i remi in barca, mi pare che quello che dovevamo dire al
riguardo l’abbiamo detto e ci riserviamo, come convenuto, domani
di fare la dichiarazione di voto finale sulla legge, ragione per
la quale riteniamo che essendo esaurita la prima parte di questo
provvedimento, cioè la parte più corposa, l’articolo 1, sugli
altri articoli ritiriamo i nostri emendamenti.

PRESIDENTE. Le chiedo se ritira solo gli emendamenti a firma di
Pittalis e più oppure anche quelli a firma di Dedoni e più.

Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha
facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ritiro tutti gli
emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu.
Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Ritiro tutti gli emendamenti

PRESIDENTE. Passiamo all’esame dell’articolo 1 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell’articolo:

Art. 1 bis

Soppressione della Commissione regionale e delle commissioni
provinciali per l’artigianato

1. La Commissione regionale per l’artigianato, di
cui alla legge regionale n. 41 del 1990, è soppressa a decorrere
dal 1° gennaio 2017 e le relative funzioni sono attribuite
all’Assessorato regionale competente in materia di artigianato.

2. Le commissioni provinciali per l’artigianato di
cui alla legge regionale n. 41 del 1990, sono soppresse a decorrere
dal 1° gennaio 2017 e le relative funzioni sono trasferite alle
Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura
competenti per territorio, salvo quanto previsto dal presente
articolo.

3. Le funzioni attribuite alle commissioni
provinciali per l’artigianato dall’articolo 2 della legge regionale
19 giugno 1996, n. 23 (Repressione dell’abusivismo
nell’artigianato), sono svolte dall’Assessorato regionale
competente in materia di artigianato.

4. L’albo delle imprese artigiane di cui
all’articolo 5 della legge 8 agosto 1985, n. 443 (Legge quadro per
l’artigianato), coincide con la sezione speciale delle imprese
artigiane del registro delle imprese, tenuto presso la Camera di
commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per
territorio.

5. Sono abrogate le norme incompatibili con le disposizioni del
presente articolo.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.
Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell’articolo:

Art. 2

Variazioni al bilancio previsionale 2016-2018

1. Con la presente legge sono assunte le
variazioni di bilancio di competenza a salvaguardia degli equilibri
del bilancio previsionale 2016/2018 come modificati per effetto
della gestione, a idonea copertura degli esercizi che presentano un
saldo negativo, anche attraverso la rimodulazione della spesa tra
le varie annualità.

2. Per effetto delle variazioni di cui al comma
1, il disavanzo tecnico di cui all’articolo 3, comma 1, della legge
regionale 11 aprile 2016, n. 6 (Bilancio di previsione per l’anno
2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018) è interamente
ripianato nell’esercizio 2016.

3. Sono, altresì, assunte le necessarie
variazioni di bilancio compensative di competenza e di cassa tra
diverse missioni e programmi, tra diverse tipologie e tra titoli
diversi ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo n. 118
del 2011, e successive modifiche ed integrazioni.

4. Le variazioni di bilancio dell’entrata e
della spesa di cui ai commi 1, 2 e 3 e all’articolo 1 sono
rappresentate negli allegati A, B e C.

5. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 1 si
provvede mediante le variazioni al bilancio regionale riportate
nell’allegato C, punto 5, alla presente legge e ripartite, a titolo
dimostrativo, per missione, programma, macroaggregato e capitolo
nel successivo punto 5.1.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.
Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell’articolo:

Art. 3

Equilibri di bilancio

1. È garantito il rispetto degli equilibri ai sensi
dell’articolo 40 del decreto legislativo n. 118 del 2011, e
successive modifiche ed integrazioni, come da allegato
D.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.
Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell’articolo:

Art. 4

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della
Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.
Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’Allegato A.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi
la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’Allegato B.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è
iscritto a parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi
la mano.

(E’ approvato)

Passiamo all’esame dell’Allegato C a cui sono stati presentati
gli emendamenti
numero 86, 87, 95 e 96.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà
di parlare il consigliere Francesco Sabatini, relatore di
maggioranza.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore di maggioranza.
Presidente, c’è un invito al ritiro per gli emendamenti numero 86 e
87 mentre il parere è favorevole per gli emendamenti numero 95 e
96.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di
parlare l’Assessore della programmazione, bilancio, credito e
assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio.
Il parere è
conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luca Pizzuto.
Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Presidente, ritiro l’emendamento numero
86.

PRESIDENTE. L’emendamento numero 86 è ritirato. Le chiedo se
ritira l’emendamento numero 87.

PIZZUTO LUCA (SEL). È ritirato.

PRESIDENTE. L’emendamento numero 87 è ritirato.

Metto in votazione
l’emendamento numero 95, con parere favorevole della Commissione
e della Giunta. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione
l’emendamento numero 96, con parere favorevole della Commissione
e della Giunta. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione il testo
dell’allegato C. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

Metto in votazione il testo
dell’allegato D. Chi lo approva alzi la mano.

(E’ approvato)

La seduta è tolta. Convoco il Consiglio domani mattina alle ore
10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 11.

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