Discorso di insediamento

A questo siamo chiamati a dare risposta con convinzione, unità ed autorevolezza.

Solo con una forte coesione e con piena consapevolezza potremo rispondere ad una crisi di legittimazione che è testimoniata dalla progressiva disaffezione del corpo elettorale al voto, e dal crescere di fenomeni di protesta politica verso movimenti che raccolgono consenso con l’obiettivo dichiarato non di voler riformare e costruire ma con quello di distruggere le istituzioni.

Un quadro delicato che deve essere preso in seria considerazione da subito anche mediante la rivisitazione della legge elettorale regionale che ha mostrato vistosi limiti. L’attuale legge è ben lontana dal favorire il raggiungimento degli obiettivi del principio della democrazia paritaria di genere, presenti nella riforma costituzionale e nello Statuto della nostra Regione. Non appare neanche in grado di garantire una corretta rappresentanza territoriale. Cosí come non può essere licenziato con superficialità e considerata normale l’esclusione della rappresentanza di oltre il 16% dei votanti ancor più in presenza di un quadro che vede circa la metà dei Sardi non partecipare al voto. È un tema delicato che attinge direttamente al senso della rappresenzanza democratica, ed alla credibilità delle istituzioni.

Per contrastare la crisi di legittimazione va dato atto che questo Consiglio ha operato negli anni, anche in anticipazione e talvolta oltre gli indirizzi nazionali, sul delicato tema del contenimento dei costi della politica con la riduzione del numero dei Consiglieri, il taglio delle indennità, la soppressione dei contributi ai gruppi con un risparmio di oltre 35 Milioni di Euro dal 2007 ad oggi. Questa strada virtuosa, dovuta e necessitata dai tempi della crisi, deve oggi essere essere accompagnata da sempre maggiori elementi di trasparenza e dalla necessaria individuazione di strumenti sostenibili che supportino i lavori dei Consiglieri e delle Commissioni e li mettano in condizione di dare le migliori e più rapide risposte, senza peraltro sottovalutare la necessità di mantenere i collegamenti con il corpo elettorale e con i territori, che rappresentano lo strumento essenziale per individuare i temi e le priorità da sottoporre all’attività consiliare.

Non va sottaciuto che uno dei principali problemi posti dalla nascita del sistema ad elezione diretta del Presidente della Regione (e più in genrale in tutti gli istituti ad elezione diretta della funzione apicale) sta nel rapporto tra organo esecutivo e organo legislativo. Rapporto che risulta squilibrato verso l’esecutivo e che, anche a causa della crisi e dell’urgenza, sta progressivamente sottraendo ruolo e funzioni al Consiglio. Sino ad oggi non sono stati posti in essere adeguati interventi correttivi che evitino il sorgere di contrapposizioni dannose e penalizzanti.

Mi ha fatto piacere sentire e leggere dichiarazioni del Presidente Pigliaru che intende favorire momenti periodici e protocollari di incontro e confronto tra Giunta e Consiglio sulle principali scelte ma anche sull’attività corrente. È necessario recuperare piena organicità dell’indirizzo politico che animi l’attività delle istituzioni dando impulso positivo al rapporto dialettico tra esse.

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