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Trattato europeo: audizione del Presidente del Consiglio regionale a Bruxelles davanti al Comitato delle Regioni. Sussidiarietà e ruolo dei parlamenti regionali nella fase di applicazione della Costituzione europea

Data: 02/03/2005

Nuovi e importanti scenari europei potrebbero aprirsi nei prossimi due anni per la Sardegna (così come per le altre regioni) se solo essa saprà cogliere le opportunità e se saprà conquistarsi un ruolo significativo nel processo di applicazione del nuovo Trattato  costituzionale europeo.


E per cominciare, il Presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu sarà domani a Bruxelles, in qualità di relatore davanti alla Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, per una audizione promossa dal Comitato per le regioni, al fine di cominciare ad approfondire le questioni poste dal Trattato in termini di sussidiarietà e di ruolo effettivo delle assemblee legislative regionali in Europa. Insieme al presidente del Consiglio regionale della Sardegna parteciperà all’incontro anche Alessandro Tesini, presidente del Consiglio del Friuli e Coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali. Saranno gli unici rappresentanti delle regioni italiane a prendere la parola a Bruxelles.


Si tratta di un appuntamento particolarmente significativo in quanto al centro della discussione vi sarà fra l’altro l’attualissima questione del rapporto fra poteri legislativi e ruolo dei parlamenti di fronte al potere esecutivo e di governo a tutti i livelli istituzionali; un dibattito che riguarda non solo le  regioni, ma anche lo Stato e la stessa Comunità europea. C’è poi in discussione l’applicazione di  quel principio di sussidierietà tante volte chiamato in causa, ma che bisogna cominciare a riempire di contenuti operativi, sia -anche in questo caso-  a livello europeo, che a livello nazionale. Dalla sua applicazione, infatti, derivano importanti opportunità di sviluppo e di crescita per le regioni che sapranno con maggiore efficacia utilizzarlo.


Due, fondamentalmente gli argomenti in agenda per domani pomeriggio in Rue Belliard, sede del Comitato delle regioni: le “implicazioni per i parlamenti regionali con poteri legislativi derivanti dalla applicazione del Trattato costituzionale europeo”, e, come detto,  “il meccanismo per l’applicazione ed il controllo del principio di sussidiarietà”. Particolare rilevanza avrà a questo riguardo la discussione sui compiti e sull’azione delle Assemblee legislative anche di fronte al ruolo degli esecutivi.


L’audizione dei rappresentanti regionali sarà aperta dagli interventi di Franz Schausberger, presidente della Commissione Affari costituzionali e governance europea del Comitato per le regioni, e da Luc Van Den Branden, relatore del parere del Comitato sul ruolo dei parlamento regionali.


Si entrerà quindi nel merito, per verificare lo stato di avanzamento del processo di ratifica del trattato, approfondire il tema del coinvolgimento dei parlamenti regionali nel processo, gli orientamenti per garantire la ratifica rapida del Trattato. Ma sarà anche l’occasione per esaminare le problematiche relative alle strutture in grado di applicare il principio di sussidiarietà ed il grado di coinvolgimento dei parlamenti regionali nei preparativi effettuati a livello di singoli Stati.


Come è noto, il nuovo Trattato costituzionale europeo entrerà in vigore il 1° novembre del 2006. Meno noto il fatto che potrebbe esservi un rinvio se non saranno stati presentati tutti i documenti di ratifica da parte degli stati membri. La ratifica avrà percorsi diversi nei vari Stati (con o senza referendum popolari). Subito dopo tale ratifica si potrebbero aprire importanti opportunità per le regioni, perché pur passando attraverso rapporti privilegiati diretti Comunità-Stati, le politiche europee garantiscono il rispetto e l’integrità delle diverse situazioni istituzionali sub statuali. Infatti è lo stesso Trattato europeo a garantire “per la prima volta in modo esplicito il ruolo delle Autonomie locali sia per quanto riguarda il principio di sussidiarietà, ma anche le procedure predisposte per la sua concreta attuazione”.


Da questo processo dipenderà in buona sostanza l’effettiva applicazione dell’importante principio di sussidiarietà  e di proporzionalità, e la garanzia di rispetto per le competenze degli stati membri ma anche degli enti decentrati: Regioni, Lander o enti locali, di fronte a eventuali “invasioni” dell’Unione europea. Possibili invasioni su cui sono previsti meccanismi di controllo preventivi e successivi.


Ma tali garanzie hanno necessità di una attenta azione di vigilanza da parte delle regioni. Dall’incontro odierno potrebbero scaturire pertanto indicazioni e proposte per dare un ruolo preciso e concreto alle Regioni ed ai suoi organismi legislativi. Ciò dipenderà anche dalla capacità di avviare una fase di concertazione con tutte le regioni.

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