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Lettera della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo al ministro della Giustizia Angelo Alfano per chiedere un incontro per dire no al regime di carcere duro negli istituti di pena della Sardegna.

Data: 26/11/2010 – Cagliari – Presidenza del Consiglio Regionale

Lettera della presidente del Consiglio regionale Claudia  Lombardo  al ministro della Giustizia Angelo Alfano per chiedere un incontro per dire no al regime di carcere duro negli istituti di pena della Sardegna.


 


 


Cagliari, 26 novembre 2010 – La presidente del Consiglio regionale Claudia  Lombardo, in una lettera al ministro della giustizia Angelo Alfano, chiede  che una delegazione rappresentativa delle istituzioni interessate sia ricevuta al fine di rappresentare le motivazioni per le quali  gli  istituti di pena della Sardegna non debbano essere  individuati per custodire detenuti sottoposti al regime dell’art. 41 bis.


La decisione di trasferire il boss della camorra Antonio Iovine presso l’istituto di pena di Badu ‘e Carros sottoponendolo al regime  di carcere duro – scrive la presidente –  ha suscitato numerose prese di posizione critiche nella nostra Isola.


La preoccupazione è che possano ripetersi infiltrazioni di attività criminali nel tessuto socioeconomico sardo connesse alla presenza di parenti e amici di mafiosi e camorristi.


Nel passato la scelta dei penitenziari della Sardegna per la custodia di detenuti sottoposti al regime di carcere duro ha comportato contraccolpi negativi per l’immagine della nostra isola che si basa, in assenza di altre risorse primarie sulla dimensione turistica per sostenere la debole economia locale.


Proprio per questa ragione era stata presa la decisione dal Ministero della giustizia di eliminare dal nostro territorio gli istituti di pena idonei al regime dell’articolo 41 bis.


Era stata proprio la commissione consiliare Diritti civili, nei giorni scorsi, ad esprimere preoccupazione per le gravi conseguenze che potrebbero determinarsi dopo il trasferimento di detenuti sottoposti al regime di carcere duro in Sardegna.


“Condividendo tale preoccupazione che è comune a tutto il popolo sardo – ribadisce la presidente  – chiedo un incontro con una delegazione rappresentativa delle istituzioni interessate al fine di valutare l’opportunità di una diversa destinazione per la detenzione di Antonio Iovine e per ottenere le opportune rassicurazioni sulla possibilità che in futuro gli istituti di pena della regione non possano essere individuati per il regime dell’articolo 41 bis.  (R.R.)

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