Nota stampa della seduta n. 61

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 61 – Antimeridiana

Martedì 15 aprile 2025

 

Legge di stabilità, approvato l’articolo 1. Conclusa la discussione generale sull’articolo 2.  I lavori riprendono nel pomeriggio alle 16.00.

Cagliari 15 aprile 2025 – Il presidente Comandini ha aperto la seduta e ha indicato gli emendamenti presentati all’articolo 1 sui quali il presidente della commissione Bilancio ha espresso il suo parere. Per l’on. Fausto Piga (FdI) “non si può essere indifferenti rispetto al calendario. La manovra ha un ritardo devastante, giunta e maggioranza devono fare mea culpa per aver perso tempo portando prima in aula la riforma della Sanità. Il nostro lavoro dall’opposizione in questi giorni sarà portare in Aula la voce della Sardegna che fate finta di non sentire”. Per Alessandro Sorgia, consigliere della Lega Sardegna, “il ritardo della manovra è grave e ingiustificabile, dimostra l’incapacità della presidente e della sua maggioranza”. Sulla manovra l’oratore ha detto: “La vostra programmazione delle risorse appare precaria e preferenziale, le vostre norme sembrano di tipo tecnico ma in realtà sono una delega pesantissima alla Giunta. Questo riduce trasparenza e partecipazione democratica, se non c’è nemmeno il parere vincolante della commissione Bilancio”.

Per l’Udc la consigliera Alice Aroni ha detto: “Il problema non è solo il ritardo ma un bilancio che riconferma la spesa già nota e non ha identità. Ed è un errore non scegliere, rifinanziare i capitoli senza chiedersi se gli investimenti funzionino. Ci sono le risorse ma questo è un bilancio immobile in un tempo che cambia mentre i territori sardi si svuotano. Prendetevi la responsabilità morale di non sopravvivere ma di rinnovare”.

Franco Mula (FdI) si è rivolto a Giunta e maggioranza e ha detto: “A Nuoro avete detto l’altro giorno che state cambiando la Sardegna ma non si è capito bene come visto che anche la riforma della Sanità sarà impugnata dal governo. E siamo alla terza legge impugnata”. Sulla manovra ha detto: “Scordatevi che ci sia un accordo perché ci sono duemila emendamenti e se non vi sedete a ragionare con noi sulle questioni importanti da qui non usciremo nel giro di pochi giorni. Non dovete pensare che questa legge possa essere chiusa dopodomani”. (C.C.)

 

Il capogruppo Paolo Truzzu (FdI), ha ricordato i simboli della domenica delle Palme e della Quaresima (in particolare pentimento, rinuncia e penitenza)  per invitare la maggioranza al governo della Regione a riconoscere la responsabilità del quarto mese di esercizio provvisorio e delle conseguenze negative causate a cittadini, enti locali, imprese e famiglie.

Il capogruppo di Sardegna 20Venti, Antonello Peru (S 20Venti) ha rivolto l’invito alla maggioranza “alla riflessione alla consapevolezza” sui ritardi che l’approvazione della Manovra riverbera sulle attività della programmazione regionale.

Il presidente di turno dell’Assemblea, Giuseppe Frau (UpT) ha posto in votazione gli emendamenti 228=1449=1876; 229=1450=1877; 230=1451=1878; 231=1879; 834; 835 e non sono approvati mentre è stato approvato il testo dell’articolo 1 del Dl 85 (Disposizioni in materia finanziaria e contabile).

Annunciata la discussione dell’articolo 2, il presidente ha dato lettura degli emendamenti presentati e prima dell’espressione dei pareri da parte del presidente della commissione Bilancio ha accordato una breve sospensione dei lavori.

Alla ripresa, l’assessore della Programmazione, Giuseppe Meloni ha annunciato il ritiro dell’emendamento 2353 al 2274, seguito dal consigliere Cocco (UpT) che ha annunciato il ritiro di quelli a firma del suo gruppo.

Quindi il presidente della III^ commissione, Alessandro Solinas (M5S) ha proceduto con il parere e la Giunta ha espresso parere conforme a quello del relatore ad eccezione dell’emendamento 2246.

Il capogruppo di FdI, Truzzu, lamentando che sugli oltre cento emendamenti presentati all’articolo 2 è stato espresso parere favorevole soltanto a quelli presentati dalla Giunta, ha chiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo “per capire se i consiglieri hanno ancora voce, oppure sono soltanto osservatori in Aula”.

Il presidente Frau ha proceduto con la convocazione della conferenza dei capigruppo. (A.M.)

Alla ripresa dei lavori, il vice presidente Giuseppe Frau ha aperto la discussione generale sull’articolo 2. La consigliera Maria Laura Orrù ha annunciato il ritiro degli emendamenti all’art. 2 a firma dei consiglieri del gruppo Avs (Alleanza verdi e sinistra). Ritiro degli emendamenti all’art. 2 a firma dei consiglieri del M5S è stato annunciato dal capogruppo Michele Ciusa.

Per il consigliere di FdI, Corrado Meloni, il testo in esame è asfittico e ordinario e contrasta nettamente con esaltazione dei risultati del primo anno di attività della maggioranza. Per Meloni, sul tema della sanità sarda, i cittadini non hanno trovato niente di esaltante. Per il consigliere la maggioranza e la Giunta evidenziano un’incapacità di visione e la mancanza di prospettiva per la sanità, in particolare per la riduzione delle liste d’attesa, sul tema della mancanza di medici, sull’adeguamento dei compensi per non far fuggire le professionalità dal pubblico, ma anche sulla formazione. Per Meloni non bastano i proclami e ha definito la riforma sanitaria, appena approvata, un “pastrocchio amministrativo”. Il consigliere ha ricordato che da parte della minoranza c’è stato il tentativo di dare un contributo a migliorare il testo, come gli emendamenti, per esempio, sulla fibromialgia e sull’autismo. Meloni ha giudicato positivamente, invece, l’emendamento della Giunta che destina più risorse per l’accordo integrativo regionale, negativo, invece, sull’emendamento “che sopprime l’articolo 13, che finanzia un fondo destinato alle rete per il sistema integrato di servizio alla persona” e ha chiesto spiegazioni all’assessore.

Roberto Deriu, capogruppo Pd, ha annunciato il ritiro degli emendamenti all’art. 2 a firma dei consiglieri del gruppo Pd.

Alice Aroni (Misto), nel suo intervento ha parlato di un disegno di legge caratterizzato da disorganicità. “Avete inondato la stampa di dichiarazioni”, ha detto riferendosi al Dl 40, “sul fatto che le grandi novità di sistema si sarebbero addensate in questa norma. Invece dobbiamo registrare che anche stavolta alle dichiarazioni giornalistiche non sono seguite azioni concrete”. Aroni ha aggiunto che sulle ingenti risorse annunciate per il Microcitemico  “non si trova traccia” in questa norma. La consigliera ha ricordato che sul DL 40 più volte la minoranza aveva avvisato che si trattava di una norma incostituzionale perché lo spoils system in sanità non si può fare. E ha aggiunto “invece ostinatamente avete deciso di proseguire in questa nefasta strada di distruzione della sanità sarda”. Aroni ha poi analizzato i singoli commi. Sul comma 1 ha detto che le risorse stanziate sono insufficienti e che non ridurranno le liste d’attesa. Sul comma 2  ha detto che si tratta di una mera norma di copertura finanziaria per dare gambe all’accordo integrativo regionale.
Il comma 3 l’ha definito “surreale” perché “dispone giustamente la copertura finanziaria del servizio di elisoccorso attualmente operativo per la creazione di una quarta base, ma senza il supporto di studi e di gruppi di lavoro tecnici”. Anche il comma 4, per Aroni, “è disancorato da dati oggettivi”. Per la consigliera “siamo alla fiera del nulla”. Critica anche sul comma 5 che certifica che il Mater Olbia è sovrafinanziato senza spiegarne le ragioni. Per la consigliera il coma 6 è “una norma tecnica di funzionamento dell’assessorato”, mentre sul comma 7 ha affermato che “invece regola le deroghe” e che “la Giunta smantella in tre righe anni di scelte, aprendo il fianco ai ricorsi”. “Questo comma – ha detto – è la negazione del diritto”. Luca Piuzzuto (Sinistra Futura) ha annunciato il ritiro di emendamenti.

Per Alessandro Sorgia (Misto) la sanità è al collasso. Questo articolo, ha spiegato, non offre risposte strutturali, anzi prevede l’aumento della spesa a favore dei privati senza interventi per potenziare il pubblico. I fondi, per il consigliere, sono insufficienti e si sarebbero potuti destinare i 30 milioni previsti per il sistema aeroportuale all’abbattimento delle liste d’attesa. Per Sorgia “è una resa politica”. “Sarebbe auspicabile un cambio di paradigma: non fondi a pioggia, ma investimenti precisi e puntuali sulla sanità territoriale, sulla rete ospedaliera, sui medici di base, sull’assistenza domiciliare” Critiche sul comma 3 sull’elisoccorso e sulla delibera 4/23 sul nuovo nomenclatore tariffario. Per Sorgia questa Amministrazione “naviga a vista” facendo ricadere i problemi sui cittadini. Per il consigliere si tratta di una “gestione irresponsabile” e “improvvisata che sta paralizzando l’intero sistema sanitario convenzionato”.

Il consigliere Francesco Agus (Progressisti) ha annunciato il  ritiro degli emendamenti suoi e del consigliere Pintus.

Fausto Piga (FdI) ha ricordato all’assessore Bartolazzi che nessuno pretende “che risolviate i problemi della sanità in 12 mesi, però, se dopo i 12 mesi i vecchi problemi stanno peggiorando e se ne stanno aggiungendo di nuovi, qualcosa non va”, ha detto esortando la maggioranza a non continuare a proseguire negli stessi errori. Piga ha ricordato che se la maggioranza li avesse ascoltati la Finanziaria sarebbe già stata approvata senza dover ricorrere al quarto mese di esercizio provvisorio. Piga ha ricordato che la riforma sanitaria è di fatto “uno spoils system” ed “è l’ennesima figuraccia”. Lo spoils system in sanità, ha continuato, non si può fare, si devono seguire le regole. Lo sapevano tutti, ha detto, che la norma sarebbe stata impugnata. Piga ha ribadito la volontà della minoranza di migliorare il testo con emendamenti sul tema delle liste d’attesa, della specialistica ambulatoriale, degli autisti del 118,  della legge autismo, ma anche sul tema della fibromialgia. Piga ha auspicato che dal confronto possa nascere un provvedimento positivo per i sardi. Il consigliere Sandro Porcu (Orizzonte comune) ha annunciato il ritiro degli emendamenti.

Stefano Schirru (Misto) ha affermato, rivolgendosi all’assessore Bartolazzi: “Non abbiamo ancora capito che idea ha lei della sanità della Sardegna”. Il consigliere ha poi evidenziato negativamente l’emendamento soppressivo della dotazione di 23 milioni di euro per i servizi della persona e ha chiesto: come faranno le famiglie a pagare le rette per le strutture che ospitano i familiari? E ha aggiunto di non capire per quali ragioni sia stata anteposta alla Finanziaria la “riformina sanitaria”. Schirru ha consigliato all’assessore di seguire l’esempio della Lombardia che è stata la prima regione a eliminare il Ptr, il  Prontuario terapeutico regionale e la Commissione del farmaco attenendosi scrupolosamente a quanto sancito dall’Aifa e dall’Ema. Schirru ha poi evidenziato che non ci sono risorse per incrementare i servizi di emergenza-urgenza e ne ha approfittato per ringraziare tutti coloro che lavorano e operano in Areus. “Io credo, Assessore, che se si vuole fare in questa fase uno sforzo, ci siano tutte le condizioni” e ha aggiunto “abbiamo già dimostrato più volte il senso di responsabilità per cercare di dare una mano, non a lei, non alla Giunta, ma a tutto il nostro Sistema sanitario regionale”.

Gianluigi Rubiu (FdI) ha ricordato il forte ritardo nell’approvare la Finanziaria e ha parlato  di superficialità e dilettantismo di questa maggioranza. Per Rubiu c’è il tentativo di “creare una sanità parallela” visto che si destinano i fondi ai privati anziché potenziare la sanità pubblica. “Avete svenduto la sanità pubblica”, ha detto, “questo è il fallimento della politica”. E ha aggiunto “di fronte al collasso del pubblico si finanzia il privato” senza alcun meccanismo di controllo sull’effettivo abbattimento delle liste d’attesa. Per Rubiu mancano interventi strutturali sul personale, che ha voluto ringraziare per il lavoro che fa quotidianamente nonostante le difficoltà. Critico anche per i fondi non adeguati per i non autosufficienti e per la scarsa attenzione alla salute mentale. Per Rubiu si tratta di un testo complesso e poco trasparente.

Angelo Cocciu (FI) ha annunciato il ritiro degli emendamenti dei consiglieri di Forza Italia.

Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti) ha evidenziato che a un anno dall’elezione la presidente Todde è al decimo posto nella classifica dei presidenti di Regione più apprezzati dai cittadini, ricordando che nello stesso periodo il precedente presidente della Regione Sardegna era al quarto posto, nonostante il difficile periodo legato al Covid. Per il consigliere la Giunta non è capace di dare risposte sul tema sanità. Per Tunis non ci sono risorse per attuare la riforma sanitaria approvata, manca l’investimento sulla sanità territoriale e sulle liste d’attesa ha definito la cifra stanziata “ridicola”. Tunis ha chiesto quale sia il senso di questa legge Finanziaria.

Umberto Ticca (capogruppo dei Riformatori) ha annunciato il ritiro degli emendamenti 1687, 1686, 1695, 1693 e 1691. Il consigliere ha affermato che si sarebbe aspettato più risorse per la riforma e ha evidenziato che non ci sono risposte per le liste d’attesa. Sull’intervento del privato convenzionato si è detto d’accordo perché “sono servizi pubblici erogati da privati”, che però hanno necessità di conoscere l’ammontare totale delle risorse a disposizione per l’anno, così da potersi organizzare. Incrementare i fondi per i privati accreditati, ha sottolineato, è l’unico modo per smaltire le liste d’attesa. Ticca si è detto positivo sull’emendamento per l’accordo integrativo dei medici di medicina generale, “come avevamo chiesto anche noi” per il quale ha annunciato il voto favorevole. Critico, invece, sull’emergenza-urgenza.

Per Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti) serve trasparenza: quando si dice che la riforma è stata impugnata dal Governo per motivi politici, ha affermato, non si dice la verità. E ha ricordato che quando il Governo impugnava le leggi approvate nella scorsa legislatura, l’attuale maggioranza parlava di una decisione degli uffici legislativi, “quando riguarda voi parlate di complotto”. State sprecando tempo, ha detto, ricordando i quattro mesi di esercizio provvisorio che creano problemi ai cittadini, ai Comuni e alle attività produttive. E ha esortato la maggioranza a smettere di scaricare le responsabilità sugli altri. “I veri obiettivi si raggiungono con la cooperazione e condivisione”, ha concluso.

Stefano Schirru (Misto) ha annunciato il ritiro degli emendamenti 44 e 45. (Eln)

 

Ha preso quindi la parola il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Nella maggioranza regna la confusione – ha detto Truzzu – ci avevate presentato la manovra finanziaria come un provvedimento orientato sul sociale invece togliete risorse e fondi con una serie di emendamenti (100 milioni per la non autosufficienza e 23 milioni per le rette nelle Rsa). Non si danno inoltre risposte sulle liste d’attesa. Le risorse individuate vengono distribuite tra pubblico e privato anche se nel pubblico si riescono a coprire solo il 47% delle prestazioni richieste. Non si capisce come si voglia affrontare questo problema».

Per Cristina Usai (Fratelli d’Italia) l’articolo 2 rappresenta la parte economicamente più rilevante della manovra finanziaria: «Constatiamo la presentazione di numerosi emendamenti da parte della Giunta – ha detto Usai – non si capisce se si tratti di una marcia indietro rispetto al provvedimento presentato in Commissione e se invece ci siano altre ragioni. Mi sarei aspettato più coraggio da parte della Giunta nell’affrontare alcuni temi come quello del contrasto della tossicodipendenza. Manca un intervento per la prevenzione che consentirebbe anche di ridurre i costi per la sanità». Il vicepresidente Frau ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori dell’Aula riprenderanno nel pomeriggio alle 16.00. (Psp)

Condividi: