CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 43
PIZZUTO – CASULA – CANU – DI NOLFO per la richiesta di una posizione netta contro il riarmo e l’economia di guerra.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la Sardegna per la sua posizione geografica nel Mediterraneo, essendo situata tra il sud dell’Europa e il nord dell’Africa, ha interesse a portare avanti una convivenza pacifica tra popoli e culture diverse tra loro;
– intende sostenere una politica fondata sulla cooperazione con i Paesi del Mediterraneo e con l’Europa continentale che ponga le basi per una collaborazione con obiettivi comuni di solidarietà e di sviluppo nel quadro di nuovi e più avanzati rapporti tra il nord e il sud del mondo;
VISTA:
– la pericolosa deriva intrapresa dall’Unione europea che intende dare vita ad un piano denominato “Rearm Europe” che prevede il riarmo massiccio dell’Europa con utilizzo di importanti risorse finanziare da destinare all’industria bellica;
– la preoccupante richiesta del Presidente Trump di incrementare le spese militari fino al 5 per cento del PIL;
– la netta posizione della Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen che presenta a Bruxelles il piano di riarmo mobilitando per la difesa circa 800 miliardi di euro;
PRESO ATTO del perdurare della guerra in Ucraina con infinito massacro di inermi civili e distruzione di interi villaggi e città;
SENTITE le dichiarazioni di Mario Draghi, che sostiene che la sicurezza sia una precondizione per una crescita sostenibile, pone l’accento sulle nuove minacce geopolitiche che creano insicurezza e sprona l’Unione europea ad assumere maggiore responsabilità per la propria difesa e sicurezza;
CONSIDERATO che:
– l’economia di guerra è improntata a convogliare un intero sistema produttivo nazionale verso il massimo sforzo bellico;
– l’economia di guerra trasforma l’intero tessuto produttivo di un paese dando priorità alla corsa agli armamenti, al sostegno degli eserciti sottraendo risorse a settori vitali come sanità, istruzione e tutela dell’ambiente;
– negli ultimi cinque anni sono raddoppiate nel mondo le importazioni di armi europee con una percentuale di +94 per cento;
– il 71 per cento delle armi italiane viene venduto in Medio Oriente;
– l’Ucraina è diventata il principale importatore d’armi in Europa ed il quarto al mondo;
– nel periodo 2014 – 2024 Italia ha aumentato la sua spesa militare del 35 per cento, piazzandosi tra i paesi con il maggior aumento;
– la legge di bilancio 2025 incrementa le spese militari del 12 per cento rispetto al 2024;
– 55 missioni italiane diverse, dall’Ucraina al Burkina Faso di cui alcune prorogate ed altre di nuova iniziativa comportano una spesa 1,4 miliardi di euro;
RITENUTO che:
– la Sardegna possa avere un ruolo centrale come terra riconosciuta di pace che coltivi e porti avanti con forza e determinazione l’idea di pace come valore universale, ripudiando la guerra così come sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione;
– la Sardegna possa farsi portatrice di un pensiero di pace in tutte le sedi nazionali ed europee;
– la Sardegna per la sua cultura, per il suo passato di collegamenti, anche di antica data, con le popolazioni del nord Africa, possa porsi come mediatrice culturale con tutte le nazioni che si affacciano nel sud del Mediterraneo, in modo particolare con le due parti in lotta nella Libia, affinché, con il reciproco riconoscimento delle diverse culture, si possano allentare le tensioni che le vedono in contrapposizione tra di loro,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a prendere una posizione netta contro il riarmo e l’economia di guerra;
2) a sostenere con il Governo la necessità di finanziare programmi in grado di migliorare la vita dei cittadini; di coloro che fuggono dai propri paesi a causa di guerre, povertà, carestie, violenze; ad investire sulla salute, sull’educazione e la scuola;
3) a intervenire con la promozione di una cultura di pace istituendo un piano regionale per la promozione della stessa;
4) a promuovere ogni iniziativa di pace sul territorio sardo proponendo ai comuni la discussione e l’adesione ad un progetto comune non di “Rearm Europe” ma “Peace for Europe”.
Cagliari, 14 marzo 2025