CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 112/C-4
MASALA – TRUZZU – FLORIS – PIGA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, sulla richiesta di chiarimenti relativi alla condizione del patrimonio edilizio abitativo popolare e all’attività istituzionale dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA).
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA) è un ente pubblico economico della Regione, avente personalità giuridica ed autonomia gestionale, patrimoniale e contabile, istituito con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)), che altresì ne disciplina le funzioni istituzionali;
– con decreto del Presidente della Regione 14 aprile 2017, n. 46 (Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA). Approvazione statuto. Legge regionale 23 settembre 2016, n. 22, articolo 7, comma 2), è stato conseguentemente approvato lo statuto di AREA, disciplinante i suoi organi e le modalità di funzionamento;
– con legge regionale 23 settembre 2016, n. 22 (Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) sono state disposte le norme generali in materia di edilizia sociale e di riforma di AREA, con il centrale obiettivo di assicurare il diritto all’abitazione per i cittadini che non riescono autonomamente a provvedervi, garantendo all’esigenza abitativa condizioni sicure, dignitose e salubri;
EVIDENZIATO che le fonti normative sopra citate disciplinano le funzioni dell’Azienda e precipuamente:
– edilizia residenziale sovvenzionata: attuazione di interventi di edilizia residenziale sovvenzionata a totale finanziamento pubblico, da assegnare in locazione con equo canone alle categorie sociali percettori di minor reddito;
– recupero e manutenzione: promozione di interventi di manutenzione e recupero del patrimonio edilizio insistente nei centri storici dei comuni per finalità di edilizia residenziale pubblica;
– edilizia residenziale a canone moderato: attuazione di interventi di edilizia residenziale da destinare alla locazione a canone moderato o alla vendita mediante programmi di nuova edificazione, recupero ed acquisto;
– gestione del patrimonio: gestione e alienazione del patrimonio di regione, stato ed enti locali ad essa affidato anche tramite convenzione;
– servizi di progettazione: erogazione di servizi di progettazione, studio, analisi delle unità abitative ed assistenza tecnica ed amministrativa;
– interventi edilizi ed urbanistici: attuazione di interventi edilizi ed urbanistici, per proprio conto o di altri enti pubblici compresi i piani di riqualificazione urbana e gli interventi in tale direzione innovativi;
– alienazione del patrimonio abitativo di proprietà sulla base delle normative vigenti di riferimento;
ACCLARATO dunque che l’Azienda costituisce senz’altro lo strumento attraverso cui la Regione risponde alle esigenze e domande abitative dei cittadini in condizioni economiche e sociali svantaggiate;
CONSTATATO che i cittadini segnalano continuamente diverse criticità e disservizi, l’esecuzione di interventi urgenti e non più differibili di manutenzione straordinaria, legati all’operato dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA) tra cui:
– condizioni di forte abbandono del patrimonio abitativo popolare: un numero considerevole degli abitanti in regime di equo canone quotidianamente segnala le condizioni di degrado in cui versano le unità abitative a loro assegnate e gestite da AREA, con denuncia di erosioni importanti e problemi strutturali delle sue sezioni portanti, segnalati all’Azienda ma non ancora risolti o quanto meno riscontrati (un esempio su tutti la condizione dei pilastri portanti, fortemente erosi e con esposizione delle relative armature agli agenti atmosferici);
– attività manutentive di competenza dell’Azienda fortemente insufficienti: si segnalano al riguardo forti ritardi nello svolgimento delle attività di manutenzione delle unità abitative popolari;
– sul merito svariati residenti, in regime di equo canone, lamentano ritardi significativi delle attività di riparazione e manutenzione delle abitazioni gestite da AREA, compromettendo la qualità della vita, la salute e la sicurezza dei suoi residenti;
– mancato riscontro ed assistenza degli uffici AREA per quanto concerne le segnalazioni e le pratiche riguardanti i residenti delle abitazioni popolari: si evidenziano all’uopo svariate e costanti segnalazioni di ritardi ed inefficienze degli uffici aziendali nel riscontrare e gestire le richieste pervenute;
– in alcune sedi territoriali dell’Azienda, come quella di Cagliari, vigono ancora le restrizioni risalenti al periodo della pandemia mondiale da COVID 19: l’utenza allo stato attuale non viene doverosamente e prontamente accolta dagli uffici, come invece accade in talune sedi territoriali; a siffatta criticità si aggiunga che non corrisponde una pronta assistenza telefonica di compensazione per l’utenza, lasciata sistematicamente senza riscontro dagli uffici territoriali AREA competenti, sebbene nel sito istituzionale aziendale risultino prontamente riportati i riferimenti nominali e telefonici del personale agenziale da contattare nei giorni ed orari prestabiliti;
– annosi ritardi nell’evasione delle pratiche amministrative riguardanti gli aventi diritto, con difficoltà per i cittadini di ottenere risposte tempestive e assistenza adeguata: in molti casi i ritardi e la mancanza dei doverosi riscontri, da parte degli uffici competenti, pregiudicano attività e diritti di vitale importanza per gli abitanti delle unità abitative popolari;
– si pensi, a titolo esemplificativo, alle richieste di riscatto degli immobili inviate in passato dai residenti aventi diritto;
– gli inquilini, a distanza di mesi senza riscontro alcuno, pur dopo innumerevoli solleciti e nonostante sia intervenuto il positivo accoglimento aziendale per le istanze di vendita ed in presenza dell’avvenuto pagamento (ed incasso) degli emolumenti dovuti ex lege (1.200 euro) si trovano comunque costretti al contestuale pagamento del canone dovuto per non perdere il diritto all’abitazione, cui si aggiunge in alcuni casi alla ulteriore conseguente perdita dei finanziamenti richiesti per il riscatto degli immobili;
– ciò determina gravemente il venire meno della missione e ruolo istituzionali dell’ente, il quale dovrebbe successivamente reinvestire per il finanziamento delle manutenzioni o per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, cagionando così grave danno economico sia per gli inquilini sia per l’Azienda;
APPURATO che:
– i suindicati disservizi e criticità sono stati ampiamente denunciati e trattati dalla stampa locale (Unione Sarda, Nuova Sardegna) che ha evidenziato, a più riprese, le succitate problematiche legate alla mancata manutenzione, alla corretta gestione del patrimonio abitativo e alla perdurante mancanza di riscontri ed interventi degli uffici AREA per le pratiche amministrative di competenza istituzionale;
– le notizie di stampa evidenziano una situazione di forte degrado delle condizioni in cui versa gran parte delle oltre ventiquattromila case popolari gestite da AREA, che necessitano urgentemente di un piano di interventi di manutenzione straordinaria a tutela della salute ed incolumità dei suoi abitanti,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere:
1) quali azioni ed interventi intendano intraprendere per verificare lo stato dell’arte dell’attività e della gestione amministrativa dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa popolare (AREA);
2) quali interventi strategici sono destinati ad AREA ai fini della manutenzione e gestione delle unità abitative popolari;
3) quali azioni, indirizzi ed interventi intendano intraprendere al fine di garantire la piena e futura operatività degli uffici AREA per il riscontro e successiva evasione delle arretrate pratiche di propria competenza istituzionale, ancora in attesa di lavorazione;
4) quali risorse siano già state allocate o attualmente in corso di destinazione per la risoluzione delle criticità esposte e quali siano i tempi necessari per la predisposizione di un piano urgente di intervento ai fini destinato;
5) quali siano i tempi necessari entro i quali si preveda di fornire un resoconto dettagliato sulla situazione oggetto di interrogazione e quali misure saranno predisposte ed attuate per la risoluzione delle criticità evidenziate.
Cagliari, 20 dicembre 2024