Sesta commissione: audizioni associazioni primo soccorso; FVM; MedNet e Cmns

La proroga temporanea delle convenzioni in essere con le associazioni e le cooperative del servizio 188, senza modifiche rispetto alle attuali condizioni, è l’impegno assunto dalla presidente della Sesta commissione, Carla Fundoni (Pd), a conclusione dell’audizione dei rappresentanti delle organizzazioni impegnate nell’emergenza-urgenza e che hanno i contratti in scadenza il prossimo 31 dicembre. Pierpaolo Embolo (Associazioni libere); Giovanni Mura (Misericordia Sardegna e Anpas); Francesco Ladinetti (coop sociali Nord Sardegna) e Tiziana Spiga (Anas) hanno sollecitato il parlamentino della Sanità, perché insieme con il rinnovo (per un massimo di sei mesi) si predisponga una nuova convenzione, condivisa con gli operatori e che affronti le criticità del sistema. Tra queste, sono state segnalate quelle inerenti l’autorizzazione per nuove postazioni con le ambulanze, senza un’adeguata valutazione delle necessità dei territori, insieme con la necessità di ulteriori investimenti (dieci milioni nel triennio) per consentire, non soltanto l’efficienza dei servizi ma anche la sopravvivenza di molte organizzazioni che soffrono anche per la carenza di volontari adeguatamente formati per svolgere il delicato compito di soccorritori. Una ulteriore richiesta ha riguardato l’annullamento di alcune direttive Areus che – così hanno dichiarato i portavoce della associazioni – fanno ricadere sulle organizzazioni del volontariato i disservizi che ciclicamente si registrano nei pronto soccorso dell’Isola.

A seguire le audizioni di Msssimiliano Piccoi e  Anna Laura Pilo per l’FVM (il sindacato dei veterinari della medicina pubblica) che nel reclamare la piena applicazione delle norme che regolano compiti e funzioni dei medici veterinari della pubblica amministrazione, ha posto l’accento sulla necessità di adeguate piante organiche per garantire i servizi rivolti alla sanità animale, all’igiene delle produzioni e alla verifica dei prodotti. La richiesta più stringente ha riguardato l’istituzione di dipartimenti e strutture complesse nell’Asl gallura, così da assicurare piena autonomia nella corretta gestione dei servizi nelle Asl di Sassari e della Gallura, in considerazione delle competenze trasversale che attualmente ne penalizzano le prestazioni.

A seguire, l’audizione del presidente e del vice presidente dell’associazione sindacale operatori sanitari (MedNET), al quale aderiscono gran parte delle strutture private accreditate e studi medici specialistici, convenzionate con il sistema sanitario regionale. Mauro Piria e Saverio Pulixi, nel richiamare la difficile condizione in cui versa la sanità territoriale hanno denunciato la progressiva riduzione del budget (passato dai 70 milioni del 2006, agli attuali 63 milioni, di cui 11 per la dialisi) per affermare che, la conseguente riduzione delle prestazioni, è la causa dell’aumento delle liste d’attesa. In ordine anche alle recenti iniziative intraprese dalla Regione, per ridurne i tempi, hanno lamentato la mancata concertazione delle condizioni dei servizi e gli stanziamenti tardivi delle risorse che non potranno essere spese entro il 31 dicembre. Per quanto attiene l’extrabudget, la proposta, è stata quella di una remunerazione nei limiti dei residui dei tetti di spesa non utilizzati da altre strutture ma senza la decurtazione tariffaria. E sul tema delle tariffe è stato rivolto il pressante invito perché sia immediatamente dato avvio ai lavori della commissione paritetica per la definizione del budget per i contratti dal 2024 e a seguire.

I lavori della commissione si sono conclusi con l’audizione della “Consulta malattie neuromuscolari” che, con il portavoce Nicola Spinelli e la presidente Anna Maria Cadeddu, ha posto in luce le criticità dell’assistenza offerta ai malati: assenza di un centro multidisciplinare specializzato e scarsa presenza dei presidi nel territorio. Le proposte hanno riguardato, il pieno recepimento e l’attuazione di quanto disposto dalla legge 175/2021 e il potenziamento dei servizi di riabilitazione in tutte le Asl, nonché l’organizzazione della transizione dalle cure dell’età evolutiva all’età adulta e una accurata e specifica formazione, per tutto il personale che si occupa di malattie rare e neuromuscolari.

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