Azzurro e arancione sono i colori che dal 21 al 24 novembre illumineranno il Palazzo del Consiglio regionale della Sardegna. L’azzurro per la tutela dei diritti delle persone di minore età e l’arancione per l’eliminazione della violenza e dei reati contro le bambine e le ragazze adolescenti. L’iniziativa è stata voluta dal Presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu, per celebrare, anche simbolicamente, la giornata mondiale per i diritti dei minori che quest’anno coincide con il 35 esimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. “Una Carta sempre più attuale – ha affermato il presidente Comandini – che deve essere la base per la tutela dei minori in ogni angolo del mondo. Il nostro pensiero si rivolge anche a tutte le bambine e i bambini che vivono la guerra come condizione normale di vita quotidiana”. Durante un incontro tra il presidente Comandini e la Garante Puligheddu è stato affermato che il riconoscimento dei minori, come soggetti titolari di diritti e i relativi mezzi di tutela, deve essere un impegno comune da parte di tutte le Istituzioni della Sardegna. Il “Patto sociale” lanciato dalla Garante in occasione degli Stati generali dell’infanzia è un primo passo – afferma il presidente Comandini – per prevenire il fenomeno della violenza di genere e assicurare a tutte le bambine e a tutti i bambini la miglior partenza possibile nella vita. “Siamo convinti che sia fondamentale investire nei primi 1000 giorni della vita, a partire dalla gravidanza, ben sapendo che “Se cambiamo l’inizio della storia, cambiamo l’intera storia” – afferma la Garante. E aggiunge – “Partire bene nella vita significa rompere il circolo vizioso della povertà educativa e della violenza, specie quella contro il genere femminile, che si tramanda da una generazione all’altra, consentendo di combattere le diseguaglianze, l’esclusione sociale, i problemi di neuro sviluppo e della salute mentale, che colpiscono inesorabilmente l’infanzia e l’adolescenza”. In conclusione il Presidente Comandini e la Garante Puligheddu concordano sulla necessità di affrontare percorsi comuni con modelli educativi basati su affetto, cultura ed educazione. Le Istituzioni hanno il compito di creare le condizioni per supportare le famiglie e le scuole e attivare politiche e servizi capaci di sostenerle ognuna nel proprio ruolo. La Giornata universale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non può esaurirsi il 20 novembre di ogni anno, deve illuminare le agende politiche tutti i giorni dell’anno. Questo compito non va delegato, occorre lavorare uniti per costruire un mondo migliore adesso e per le prossime generazioni.