Intervento della presidente Lombardo al settimo Congresso regionale del SAP
Signore e Signori convenuti,
Signor Segretario regionale del SAP,
nel porgere un saluto alle autorità civili, militari e religiose presenti, colgo con piacere l’occasione per esprimere il doveroso e sentito ringraziamento del Consiglio Regionale della Sardegna alle forze di Polizia per la insostituibile opera svolta sia a presidio e tutela delle istituzioni democratiche sia per assicurare la pacifica convivenza nella nostra terra.
Il popolo sardo si sente particolarmente vicino alla Polizia di Stato. Molte generazioni di nostri giovani hanno trovato in questa amministrazione una seconda famiglia, un lavoro appagante. I sardi, fieri della loro appartenenza, hanno sempre avuto un motivo di orgoglio nel rappresentare i valori più alti del nostro popolo onorando la propria divisa. A volte pagando un prezzo altissimo, con il sacrificio di molte giovani vite dolorosamente spezzate.
La Sardegna, ogni anno, commemora una propria figlia scomparsa tragicamente. Emanuela Loi. Donna sarda, poliziotta, uccisa a Palermo insieme al giudice Paolo Borsellino, e ad altri colleghi della scorta, nella strage di Via D’Amelio.
Anche recentemente, nei tragici momenti, successivi al dramma del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, le forze dell’ordine, e i vigili del fuoco, hanno offerto un supporto e un contributo prezioso nella messa a punto delle complesse operazioni di Protezione civile, prestando i primi soccorsi ai cittadini.
Come non mettere in risalto, quindi, le grandi qualità umane e professionali degli appartenenti alla Polizia, che spesso con umiltà e spirito di missione civile hanno sacrificato la loro vita per la nostra sicurezza.
Il tema di oggi tratta di un argomento molto sentito dalla popolazione. Lo fa dando una lettura con una lente innovativa: trasformando il concetto di sicurezza da un costo per lo Stato in un investimento con ricadute di carattere positivo.
Dalla trattazione di questo tema, traiamo i segni del profondo rinnovamento che l’amministrazione della Polizia di Stato ha saputo operare. Interpretando, sempre al meglio, le mutate esigenze di una società che nel tempo è andata evolvendosi e modernizzandosi.
Lo ha fatto, anche e soprattutto, adeguandosi con moderne ed efficienti tecnologie e mezzi, accompagnate da una indubbia e continua evoluzione professionale, per contrastare efficacemente le metamorfosi subite dai fenomeni criminali.
L’emergere di nuovi reati, unito all’evoluzione di nuove e più agguerrite forme di organizzazioni criminali, volte a trarre profitto dalle loro illecite attività, ha sempre trovato le donne e gli uomini della Polizia di Stato pronti nell’azione di prevenzione e per assicurare alla Giustizia i colpevoli dei reati.
Ma l’attualità porta a riflettere anche sul fatto che ci avviamo verso una società multirazziale che comporta complessi fenomeni di adattamento, mutando realtà consolidate della nostra vita.
Primo fra tutti il problema della immigrazione clandestina, con migliaia di disperati che, per sopravvivere in questa clandestinità, si vendono come mano d’opera alle grandi organizzazioni criminali.
Le nostre forze di Polizia sono chiamate a svolgere un compito difficile e delicato.
Va loro dato atto che, pur nella fermezza dimostrata nel perseguire e reprimere i reati legati all’immigrazione clandestina, non hanno fatto mai mancare umana solidarietà e aiuto a questi sfortunati che cercano di sfuggire ad un destino di miseria approdando nelle nostre coste.
L’operatore di polizia non più il burbero tutore della legge, un’icona che ha contrassegnato un passato ormai superato nell’immaginario collettivo. Oggi è visto come un amico che è sempre presente nel momento del bisogno. E’ questo grazie ad una sensibilità, che si è sviluppata consolidandosi nel tempo, molto sentita fra le forze di Polizia.
Un’esigenza alla quale si è dato sostanza attraverso una costante evoluzione dei rapporti tra i cittadini e le forze dell’ordine. Rapporti caratterizzati da un crescente consenso della gente. Non è un caso che oggi, da parte dell’opinione pubblica, il livello di fiducia nelle istituzioni repubblicane pone la Polizia di Stato ai primissimi posti del gradimento, con un consenso quasi unanime.
All’unisono viene un ulteriore riconoscimento internazionale che vede le nostre forze dell’ordine fra le più preparate e competenti nel panorama europeo e mondiale.
L’accresciuto bisogno di sicurezza ha riscontro in iniziative come la Polizia di prossimità, che trova la sua dimensione operativa più visibile nel poliziotto di quartiere.
Questa iniziativa costituisce già una prima risposta all’esigenza rafforzare il rapporto di vicinanza delle forze di polizia con la gente, rassicurando il senso di sicurezza. Si così è tradotto nei fatti quell’essere al servizio dei cittadini che è sempre stato il vanto della nostra Polizia.
Oggi la sicurezza però non può più tradursi solo nella’azione di presidio del territorio, di prevenzione e di repressione dei reati. Essa deve concorrere a pieno titolo allo sviluppo civile, sociale ed economico attraverso una azione educativa, di sensibilizzazione e promozione.
Un’azione che veda il concorso di tutte le istituzioni preposte per sviluppare una partecipazione attiva di tutti i cittadini nella costruzione di una convivenza serena e pacifica nella nostra società.
Ma questo è già tema da affidare ai relatori. A me non resta che augurarVi i migliori auguri di Buon Lavoro!