CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 20
USAI – TRUZZU – COCCIU – MULA – PERU – SORGIA – TICCA – ARONI – CERA – CHESSA – FASOLINO – FLORIS – MAIELI – MARRAS – MASALA – MELONI Corrado – PIGA – PIRAS -RUBIU – SALARIS – SCHIRRU – TALANAS – TUNIS – URPI, sull’ipotesi di riconoscimento dello status di Città Balneare o Comunità Marina.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– in un contesto di cambiamento sempre più rapido, tutte le principali destinazioni balneari lottano per far fronte, da sole, alle crescenti sfide del settore, come l’aumento degli impianti turistici, dei cambiamenti climatici, dei competitors internazionali e la maturità del prodotto sea, sun, sand (mare, sole, sabbia);
– le città balneari italiane rappresentano un’importante risorsa per il turismo nazionale e internazionale, essendo destinazioni privilegiate per milioni di turisti che ogni anno visitano le coste del Paese, contribuendo in modo significativo all’economia locale e nazionale, grazie alla combinazione di bellezze naturali, attrazioni marittime e un’ampia offerta turistica che si concentra principalmente nei mesi estivi;
– il paesaggio delle città balneari è fortemente legato alla presenza di ampie aree di demanio marittimo, che rappresentano il cuore dell’attrattività turistica, ma che allo stesso tempo necessitano di una costante gestione e manutenzione, specialmente in relazione ai fenomeni erosivi e ai cambiamenti climatici, che stanno aggravando la vulnerabilità delle coste italiane;
– l’economia delle città balneari si basa principalmente sul turismo stagionale, che contribuisce alla complessiva crescita economica e che, in un’ottica di sostenibilità a lungo termine, richiede politiche mirate che considerino la specificità di queste aree e delle sfide connesse alla gestione di flussi turistici così concentrati;
VISTO che la Città Balneare o Comunità Marina è una destinazione turistica che si contraddistingue essenzialmente per avere un numero ridotto di residenti (mediamente meno di 15.000) ma un’elevata presenza turistica stagionale, arrivando a ospitare, in Sardegna, anche oltre 9 milione di presenze turistiche nell’arco di pochi mesi e ciò comporta che, in determinati periodi dell’anno, i comuni siano chiamati a far fronte ad un elevato carico antropico, direttamente incidente sulla domanda di servizi pubblici, con dotazioni organiche e finanziarie inadeguate in quanto parametrate, secondo le vigenti regole generali, alla popolazione stabilmente residente;
PREMESSO che nel 2018, su iniziativa del Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione, si è costituito il G20 Spiagge – G20s, ossia una rete nazionale che unisce i comuni costieri turistici con almeno 1 milione di presenze turistiche annuali e meno di 65.000 residenti;
RIMARCATO che a oggi il G20s è composto dai Comuni di Alghero, Arzachena, Bibbona, San Michele al Tagliamento – Bibione, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Rosolina, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio e Vieste;
EVIDENZIATO che il network promuove la collaborazione e la condivisione di soluzioni per affrontare le sfide del settore turistico come impatto turistico, i cambiamenti climatici, la concorrenza internazionale, la maturazione del prodotto turistico tradizionale, avendo già raggiunto circa 70 milioni di presenze turistiche annue, più della metà delle presenze legate al balneare in Italia e da sole rappresentano quasi il 20 percento delle presenze totali del Paese;
RICORDATO che le località aderenti al G20s e le località marine sono essenziali per l’economia turistica e la tutela ambientale del nostro Paese, rappresentando vere e proprie porte dell’Italia verso il mondo, capaci di attrarre milioni di visitatori annualmente, sostenendo così l’economia locale e nazionale in maniera significativa;
CONDIVISO che la collaborazione e il network, come dimostrato dall’esperienza dei G20s, sono essenziali per affrontare problemi comuni e accelerare l’innovazione e la ripresa economica a livello locale e nazionale;
VISTO il grande successo dell’iniziativa, i sindaci hanno deciso di dotarsi di un Protocollo d’intesa, firmato in Senato nel 2019, al fine di creare un coordinamento permanente e di darsi appuntamento di anno in anno in una località diversa;
TENUTO CONTO che le Città Balneari o Comunità Marine, dopo aver affrontato sfide significative a causa della crisi economica e della pandemia, si sono attivate per essere motore di ripresa e sviluppo, puntando su investimenti, innovazione e servizi, qualità ambientale e cultura;
EVIDENZIATO che i comuni aderenti al G20s auspicano una politica attiva da parte del legislatore per supportare il loro operato, migliorando la loro attrattività e risolvendo problemi specifici, considerato anche il loro ruolo chiave nell’economia turistica e nella tutela del territorio e dell’habitat marino;
CONSIDERATO che il network si è fatto promotore di una proposta di legge che miri al riconoscimento dello status speciale della città balneare e che il lavoro è stato svolto in ottica di risoluzione delle molteplici criticità legate al cosiddetto effetto fisarmonica dei comuni balneari, ovvero la disomogeneità presente in tutti i settori tra la bassa e l’alta stagione turistica;
RICORDATO che lo status sarebbe giustificato dalla necessità di un quadro normativo che riconosca le peculiarità delle Comunità Marine, fornendo loro ulteriori funzioni amministrative e risorse finanziarie adeguate per affrontare le sfide specifiche di queste destinazioni turistiche, caratterizzate da un numero limitato di residenti stabili, ma con una elevata presenza turistica stagionale come quelle rappresentate dal G20s ed altre località;
RILEVATO che:
– al soddisfacimento di diversi requisiti, il riconoscimento dello status garantirà incentivi utili alla protezione, al mantenimento e alla crescita della destinazione balneare e che sono molteplici i comuni della Sardegna che possono ambire a tale riconoscimento;
– tali località, nonostante una popolazione residente che spesso non supera i 15.000 abitanti, ospitano milioni di turisti durante la stagione estiva con una forte disparità tra residenti stabili e presenze turistiche stagionali che creano una pressione significativa sulle infrastrutture e sui servizi pubblici, i quali sono dimensionati sulle esigenze dei residenti e non sulle necessità derivanti dall’afflusso stagionale, causando difficoltà nella gestione della domanda durante i mesi di picco turistico; .
– questa sproporzione si traduce in una domanda di servizi essenziali, come la gestione dei rifiuti, la viabilità, la sicurezza e la sanità, che spesso non riescono a soddisfare adeguatamente le necessità durante i periodi di alta stagione, creando disagi tanto per i residenti quanto per i visitatori e mettendo a rischio la qualità dell’esperienza turistica e la qualità della vita dei residenti;
RICORDATO che negli ultimi anni, il G20s, la rete nazionale delle destinazioni balneari con almeno nove milioni di presenze turistiche, si è spesa con forza per addivenire all’approvazione di una disciplina normativa speciale e di uno status giuridico specifico per le città balneari, in analogia a quanto oggi previsto per realtà che presentano determinate peculiarità come, ad esempio, i comuni montani;
VALUTATO che:
– tale riconoscimento giuridico consentirebbe, pertanto, di adottare in questi contesti un modello di governance più efficiente ed in grado di rispondere alle specifiche esigenze di dette località, favorendo al contempo la tutela dell’ambiente e la sostenibilità dello sviluppo turistico;
– un siffatto intervento normativo garantirebbe, altresì, una gestione più equilibrata delle risorse, assicurando un’adeguata qualità dei servizi pubblici erogati sia ai residenti che ai turisti e promuovendo la competitività di queste destinazioni senza compromettere la salvaguardia del patrimonio naturale e territoriale;
RIBADITO che è necessario garantire il supporto alle principali destinazioni balneari nazionali (nello specifico Alghero e Arzachena) per definire al meglio il futuro delle coste italiane, anche atteso che i sindaci interessati riconoscono, in una iniziativa legislativa nazionale, la risposta adeguata a consentire loro di utilizzare corretti strumenti per intervenire sulla sicurezza e sull’ordine pubblico, nella gestione dei rifiuti e delle acque, nella gestione del demanio marittimo e nell’attività di contrasto all’erosione delle coste, con conseguenti ricadute anche sulla qualità della vita degli stessi cittadini residenti e di tutelare, così, un territorio fragile e di prestigio internazionale come quello rivierasco italiano nonché di sostenere un settore così importante per il PIL nazionale, in quanto costituisce un’eccellenza qualitativa, nel segmento turistico italiano;
CONSIDERATO che di questo riconoscimento potrebbero trarne utilità, oltre che Alghero ed Arzachena, anche altri comuni sardi, fra le innumerevoli località costiere a vocazione turistico balneare, che annovera il territorio regionale,
impegna la Presidente della Regione, l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica
1) ad effettuare ogni attività che possa agevolare l’iter per l’adozione di un disegno di legge nazionale definibile come “Misure per il riconoscimento, il sostegno e la valorizzazione delle Città Balneari o Comunità Marine” per tutte quelle realtà che, in rapporto al numero di residenti, si contraddistinguono per avere un’elevata presenza turistica stagionale, con l’obiettivo di fornire a tali località gli strumenti per affrontare in modo adeguato le sfide connesse alla pressione turistica, alla tutela ambientale e allo sviluppo economico;
2) a sollecitare le forze politiche rappresentate in Parlamento, affinché, ciascuna per il ruolo che ricopre, si attivi al fine di imprimere un’accelerata all’iter di approvazione della legge che consenta il riconoscimento dello status speciale di Città Balneare o Comunità Marine, come sopra definite;
3) ad assicurare che le politiche adottate riflettano le necessità di queste località, considerando la loro capacità ricettiva e la pressione turistica, per mantenere e migliorare un buon bilanciamento tra la loro attrattività e sostenibilità.
Cagliari, 7 ottobre 2024