CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 72/A
CERA – PIGA – TRUZZU – USAI – MASALA – RUBIU – FLORIS – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sui danni causati alle produzioni agricole dall’eccessiva proliferazione di fauna selvatica in Sardegna e sulle misure da attuare per il suo contenimento selettivo, a tutela delle colture agricole, unitamente alla necessità di prevedere opportuni ed adeguati risarcimenti straordinari a favore delle aziende danneggiate.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– in Sardegna, l’eccessiva proliferazione di alcune specie di fauna selvatica rappresenta un problema significativo, sia per l’agricoltura che per la incolumità pubblica. Diversi selvatici, sia autoctoni che introdotti, stanno causando considerevoli danni alle colture agricole, agli allevamenti e agli ecosistemi locali, oltre a cagionare incidenti stradali e rappresentare un sempre crescente rischio per la sicurezza delle persone e la diffusione di malattie;
– le principali specie animali, appartenenti alla fauna selvatica, attualmente presenti in Sardegna sono: il cinghiale, il cervo, il daino, il muflone, la cornacchia grigia, la volpe e diverse specie di roditori selvatici come la nutria;
– attraverso il contatto diretto, la condivisione di habitat o il passaggio di vettori parassiti (zecche, pulci, zanzare), la fauna selvatica può essere talvolta portatrice di numerose malattie zoonotiche, trasmissibili agli animali domestici e in alcuni casi anche all’essere umano, quali ad esempio: Peste suina africana (PSA), tubercolosi bovina (mycobacterium bovis), influenza aviaria (H5N1, H7N9), trichinellosi, toxoplasmosi, echinococcosi, leptospirosi, anaplasmosi, rabbia (lyssavi-rus), brucellosi, leishmaniosi, malattia di Lyme ecc.;
– l’eccessiva proliferazione della fauna selvatica in Sardegna costituisce, peraltro, una minaccia reale alla sicurezza stradale, specialmente nelle aree rurali e nelle ore notturne, in cui il rischio di collisione con animali di grossa taglia, come cinghiali, cervi o mufloni, può causare gravi danni a veicoli ed alle persone, mentre anche animali più piccoli, stante il loro comportamento imprevedibile, possono provocare gravi incidenti;
– gli agricoltori e gli allevatori sardi, già messi a durissima prova da una serie di avversità, prima fra tutte la galoppante siccità, stanno subendo, attualmente enormi danni provocati dall’eccessiva proliferazione di fauna selvatica che danneggia le colture agricole primaverili ed estive, rovinandole irrimediabilmente e i cui danni nel corso del 2024, secondo le rilevazioni di Coldiretti Sardegna, ammonterebbero già a svariati milioni di euro rischiando, perciò, di compromettere definitivamente la sostenibilità economica e, quindi, la sopravvivenza di moltissime attività agricole sparse in tutta l’Isola;
CONSIDERATO che:
– l’eccessiva proliferazione della fauna selvatica in Sardegna rappresenta un grave problema per le colture agricole, specialmente per le coltivazioni viticole, orticole e frutticole. I danni derivano principalmente dall’attività di alimentazione e scavo degli animali, che distruggono o compromettono i raccolti e gli impianti irrigui, riducendo drasticamente la resa e la qualità della produzione;
– la fauna selvatica in Sardegna, negli ultimi anni, complice un comportamento sconsiderato di molte persone che ha reso disponibili abbondanti fonti trofiche artificiali, sta superando i propri timori e le diffidenze verso la presenza umana e risulta sempre più invasiva sia nelle aree rurali, approfittando delle importanti produzioni delle colture agricole primaverili ed estive, sia nelle aree urbane, fino a lambire addirittura le spiagge durante i mesi estivi;
SOTTOLINEATO che:
– il costante e progressivo incremento della fauna selvatica in maniera incontrollata, sta causando ingenti danni agli agricoltori della Sardegna e determinando una vera e propria emergenza ambientale;
– il mondo agricolo, con questa grave situazione di emergenza, rischia di vedere pregiudicato non soltanto il raccolto della stagione agraria in corso, frutto del quotidiano lavoro sul campo, ma di non riuscire a onorare i contratti di fornitura precedentemente sottoscritti, a causa delle enormi perdite avute sulla produzione in campo, rischiando quindi anche contenziosi di carattere legale con le aziende di commercializzazione con cui hanno stipulato i contratti di fornitura;
– la gestione della fauna selvatica e l’adozione di misure preventive sono essenziali per ridurre i rischi legati a tali problematiche;
RITENUTO al fine di limitare sensibilmente i danni, arrecati alle future produzioni agricole della Sardegna, a causa della eccessiva e diffusa presenza di fauna selvatica, che sia necessario intervenire, con tempestività, al controllo ed al contenimento della eccessiva proliferazione della fauna selvatica anche attraverso misure adeguate di abbattimento selettivo delle specie maggiormente invadenti e dannose per le colture;
EVIDENZIATO che la stagione in corso è ormai quasi del tutto compromessa e che ogni tentativo di dissuasione verso la fauna selvatica, benché sia comunque auspicato, appaia tardivo e pressoché inutile in quanto i danni, che purtroppo si sono già verificati, come peraltro denunciato dalle organizza-zioni di categoria, hanno compromesso irrimediabilmente buona parte del raccolto dell’estate 2024, da cui deriva quantomeno l’esigenza di ristorare, urgentemente in maniera adeguata, le aziende e gli operatori agricoli danneggiati con uno stanziamento congruo alle esigenze effettive,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dell’agricoltura e della riforma agro-pastorale, ciascuno per l’ambito di rispettiva competenza, per sapere:
1) quali misure straordinarie e urgenti e in quali tempi intendono porre in essere un sistema di contenimento, concreto e strutturale, efficace nel tempo per contrastare l’eccessiva proliferazione di fauna selvatica in Sardegna al fine di ridimensionare la popolazione delle varie specie maggiormente invasive e dannose per le colture e contenere così i relativi danni alle produzioni agricole;
2. quale sia attualmente la situazione rispetto all’adozione da parte di tutte le Provincie del Piano d’intervento per il controllo ed il contrasto all’eccessiva proliferazione di fauna selvatica, in particolare del piano di abbattimenti selettivi e quali misure si intendano porre in essere nei confronti di quelle Provincie che non si fossero eventualmente ancora dotate o non avessero aggiornato i rispettivi strumenti pianificatori;
3. quali misure finanziarie straordinarie si intendano mettere in campo per programmare interventi adeguati di ristoro per gli ingenti danni subiti dalle aziende e dagli operatori agricoli a causa delle razzie subite ad opera della fauna selvatica ed in particolare delle cornacchie;
4. quali misure amministrative si intendano definire per stabilire, a priori, un tempo limite su cui la Regione provveda ad impegnarsi per verificare, quantificare e liquidare i danni subiti dal mondo della campagna a causa della eccessiva proliferazione della fauna selvatica;
5. se intendano, viste le innumerevoli difficoltà normative e relative interpretazioni, convocare urgentemente un tavolo di coordinamento che veda il coinvolgimento e la partecipazione dell’Amministrazione regionale, delle Province, del Corpo forestale e delle organizzazioni professionali agricole e delle associazioni venatorie per un confronto approfondito sul tema;
Cagliari, 30 settembre 2024