CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 19 – pomeridiana
SEDUTA STATUTARIA
Martedì 1 ottobre 2024
Seduta statutaria del Consiglio regionale
Approvato DOC 10/ XVII. “Bilancio consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio 2023. Art. 68 del D.lgs.23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i”
Approvata all’unanimità la mozione n. 1 (Pizzuto e più) sulla necessità urgente di aumentare lo stanziamento del Fondo regionale per il reddito di inclusione sociale – “Agiudu torrau”
Approvata all’unanimità la PL 48 (Deriu e più) “Disposizioni urgenti in materia di immunizzazione passiva contro l’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS)”
Illustrate le mozioni 6, 17 e 18
Il presidente Comandini ha aperto i lavori della seduta statutaria e dopo gli adempimenti di rito ha dato la parola al consigliere Alessandro Solinas, presidente della commissione Bilancio che ha illustrato il Bilancio consolidato per esercizio 2023. Solinas (Cinque stelle) ha detto: “Sentito l’assessore Meloni la commissione ha licenziato il provvedimento e la nota integrativa”.
Per la minoranza Alessandro Sorgia (Lega Sardegna) ha motivato così il suo intervento: “C’erano i tempi perché i nuovi revisori fornissero il parere sul bilancio consolidato ma spesso non arrivano le risposte alle nostre domande politiche a fronte di un documento denso di dati ma che ha un evidente significato politico”.
Per l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) “è ora di smettere di considerare il Nuorese come periferia del terzo mondo. C’è stato un taglio lineare di tutte le strutture convenzionate della Sanità nella città di Nuoro disposto dalla giunta un giorno prima delle elezioni. Potete capire quale sia il livello dei problemi che sta vivendo la città. Invito l’assessore Bartolazzi a mettere mano a questa situazione, che non è stata causa da questa giunta ma che questa giunta deve sistemare”.
L’aula ha approvato il Bilancio consolidato e il presidente Comandini ha sospeso i lavori per convocare una conferenza dei capigruppo. Alla ripresa il presidente Comandini ha disposto un minuto di silenzio in Aula per i fatti di Nuoro e ha poi dato la parola all’on. Luca Pizzuto per la mozione numero 1 dedicata alla legge del 2016 “Aggiudu Torrau”, “uno strumento d’avanguardia ai tempi della Giunta Pigliaru, prima del reddito di cittadinanza: con 45 milioni di euro questo provvedimento ha aiutato otre 20 mila famiglie. Negli anni passati lo strumento legislativo è stato snaturato, anche per la presenza del reddito di cittadinanza ma oggi siamo in una situazione nuova, con molti sardi letteralmente alla fame, che necessita il ripristino di questa misura”. Per Pizzuto “l’erogazione media oggi è intorno a 200 euro mensili ed è necessaria la giusta attenzione verso questo provvedimento ed è per questo che il primo atto di Sinistra futura è un segnale politico concreto: aumentare le risorse per Aggiudu torrau già dal prossimo avanzo di bilancio. Non possiamo negare alle famiglie più povere di mettere assieme con dignità il pranzo con la cena. Per questo chiediamo di dare un segnare a chi ci guarda”.
A seguire l’on. Maria Laura Orrù (Avs) che ha ringraziato il collega Pizzuto e ha annunciato il sostegno: “Quando parliamo dei più fragili si onora quest’Aula, non possiamo nemmeno immaginare quante persone ci siano in difficoltà in questo momento, compresi quelli che sino a qualche tempo fa vivevano nell’agiatezza e poi hanno perso il lavoro e stanno cercando un nuovo impiego”. Orrù ha proseguito: “Serve un ragionamento complessivo perché il mondo del lavoro sta cambiando e dobbiamo evitare che questo cambiamento diventi emergenza”.
Poi l’on. Sebastian Cocco (Uniti a sinistra) ha comunicato che “in questi minuti la Camera ha respinto un emendamento sul salario minimo e non è un segnale da sottovalutare. Il tema della povertà non è solo di chi non ha un reddito ma anche di chi si affaccia con fatica al mondo del lavoro”.
Dai banchi dell’opposizione Fausto Piga (FdI) ha espresso “parere favorevole perché non è una colpa essere poveri o attraversare un momento complicato. Ma vanno praticati dei distinguo ed è necessario legare questa misura alle politiche attive per il lavoro. Chi non può lavorare va sostenuto ma chi può lavorare deve essere formato o riformato per andare a lavorare. La politica deve fare questo, non possiamo essere complici di una guerra tra poveri ma spendere le risorse nel miglior modo possibile”. (C.C.)
Ha quindi preso la parola la consigliera Paola Casula (Sinistra Futura) che ha definito il Reis “una legge d’avanguardia”. Secondo l’esponente della maggioranza: “Il Reis ha cambiato la gestione delle povertà nelle comunità locali. Non ha solo finalità assistenziali ma punta all’inclusione degli individui prendendo in carico interi nuclei familiari. Rispetto ad altre forme di assistenza si fonda su un patto sociale tra cittadino e comune. Oltre al sostegno del reddito si avviano percorsi di inclusione lavorativa o di emersione da lavori irregolari». Casula ha quindi raccontato un’esperienza vissuta nel suo paese Guasila: «Al Reis partecipò una ragazza con 3 figli che non aveva mai lavorato. Venne inserita come aiutante in una casa di riposo. E’ diventata operatore socio sanitario e ora ha un lavoro a tempo determinato».
A favore della mozione si è espressa anche Lara Serra (M5S): «Sosteniamo il Reis così come abbiamo sostenuto il Reddito di cittadinanza. Occorre investire sulle persone, guardare oltre le apparenze e i bisogni. Sono stata vicesindaca e ho visto risultati sorprendenti. Oggi l’incompatibilità tra l’Adi e il Reis ci impedisce di guardare ai veri bisogni delle persone. Bisogna mettersi in testa che non tutti abbiamo le stesse possibilità. Ho visto persone emanciparsi grazie al Reis, è nostro dovere creare opportunità».
Anche Alberto Urpi (Sardegna al Centro 2020) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo: «Sono misure che vanno potenziate come quelle per i cantieri Lavoras. Il Reis consente a molte persone di rimettersi in gioco e, in qualche caso di ritrovare fiducia». Da Urpi è arrivato un invito alla maggioranza: «Noi siamo d’accordo servono però altre risorse per finanziare altri interventi come l’inserimento di minori in struttura o l’assistenza per gli anziani. Se ne tenga conto nella prossima manovra finanziaria».
Per Franco Mula (Alleanza Sardegna): «La mozione risponde a un’esigenza reale. Ricordo però le nostre battaglie fatte nella scorsa legislatura contro il Reddito di cittadinanza che in alcune zone ha fatto calare l’offerta di manodopera. E’ giusto aiutare le famiglie bisognose, si pensi però anche alla formazione professionale. Oggi in Sardegna c’è carenza di personale specializzato in settori come il turismo. Perché non pensare a rilanciare la formazione in Sardegna? Noi abbiamo bisogno di lavoro stabile e duraturo».
Il capogruppo di FdI Paolo Truzzu ha ringraziato il collega Luca Pizzuto per aver presentato la mozione: «Voteremo convintamente a favore – ha detto – è in linea con la nostra storia. Il Consiglio regionale, spesso in modo trasversale, ha votato leggi molte avanzate come la 162 per l’assistenza dei disabili gravi. Noi lavoriamo per dare occupazione stabile alle persone. Noi crediamo però che occorra andare oltre i sussidi. La vera libertà è riuscire ad andare oltre il bisogno. Siamo la Regione che investe di più sul sociale ma anche quella dove cresce maggiormente la povertà. Serve per questo una forte integrazione tra politiche sociali e formazione professionale. Chi ora prende il Reis tra tre anni deve poter vivere dal proprio lavoro. Utile anche una legge-quadro sul sistema di aiuti alle famiglie».
A nome della Giunta è intervenuta l’assessora al Lavoro Desirè Manca. « In Sardegna sono 110mila le famiglie che vivono in condizione di povertà relativa – ha esordito l’esponente dell’esecutivo – da quando mi sono insediata sto trattando il caso di 5.000 posti di lavoro a rischio. Il sussidio è importante perché permette il cambiamento. L’emergenza vera oggi è rappresentata non dai giovani ma dagli over 50 che hanno perso il lavoro e che non riescono ad essere ricollocati. La prima cosa che ho fatto è vedere quale fosse l’offerta formativa della Regione. In questi anni è stata quasi assente. Oggi nel mondo si parla di intelligenza artificiale mentre noi parliamo ancora di parrucchieri ed estetiste. C’è bisogno di una svolta, abbiamo un sistema di formazione arcaico non al passo con i tempi. Fino ad ora in Sardegna nessuno ha calibrato l’offerta formativa sulle reali esigenze delle aziende sarde. Ho ricevuto circa 300 imprese che chiedono di pensare a corsi di formazione differenti per le figure professionali più richieste dal mercato. Per questo abbiamo stanziato 40 milioni di euro per formare lavoratori che possano avere uno sbocco lavorativo, abbiamo finanziato i bonus assunzionali per favorire la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti stabili. Il Reis non è solo una misura di sostegno, serve a contrastare le emergenze. La colpa non è dei disoccupati ma della Regione che non è riuscita a dare una formazione adeguata alle nuove esigenze».
In sede di replica, il primo firmatario della mozione Luca Pizzuto ha ringraziato tutti i colleghi per aver colto il senso della mozione. «E’ vero che il tema della povertà va affrontato attraverso una miriade di strumenti ma il Reis è una mano tesa alle persone in difficoltà, a soggetti che sono allo stremo e devono avere il tempo per ripensarsi in un’altra dimensione. Ci fa piacere che il Reis possa essere considerato patrimonio di tutti. E’ sicuramente uno strumento integrabile con le politiche attive per il lavoro occorre però, nel rispetto del dettato costituzionale, offrire possibilità alle persone per esprimere al meglio le proprie attitudini». Pizzuto ha poi proposto un emendamento orale per un’integrazione della mozione che accoglie la proposta della minoranza per il potenziamento delle politiche sociali e del programma Lavoras.
Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere del Pd Gigi Piano che annunciando il sostegno alla mozione del suo Gruppo ha detto: «Vogliamo intervenire sulle persone, è una scelta corretta che non si può non sostenere. La condivisione di tutto il Consiglio alla mozione n.1 della legislatura è un segnale importante. Il Reis non è solo il modo di dare un sussidio ma significa dare un’opportunità concreta alle persone».
Anche Antonello Peru (Sardegna al Centro 2020) ha annunciato il suo voto a favore: «Si tratta di una proposta meritevole. L’assessore dice che ci sono 110mila sardi in difficoltà. E’ nostro dovere aiutarli. Ma chi ha causato tutto questo? La politica ha una grande responsabilità. Nessuno di noi ne è immune. E’ da quattro legislature che sento le stesse parole. Occorre liberare le persone dal bisogno con una politica che crei sviluppo e dia un’idea diversa di Sardegna».
Il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca ha annunciato il voto favorevole alla mozione: «Il Consiglio chiederà alla Giunta di incrementare il fondo Reis. Ciò che ci spaventa sono i numeri forniti dall’assessora Manca. Se c’è questa emergenza occorre subito agire sul fronte della formazione professionale. Siamo pronti a dare il nostro contributo per mandare avanti la riforma».
Voto favorevole anche dai Progressisti. Il capogruppo Francesco Agus ha ricordato il voto unanime del Consiglio quando nel 2014 venne istituito il Reis: «Era necessario allora e lo è anche adesso. Le condizioni che ne hanno determinato l’istituzione si sono acuite. Occorre inoltre considerare che, venuto meno il Reddito di cittadinanza, i bisogni sono aumentati. Bisogna ora fare un lavoro certosino per vedere quali sono gli strumenti che funzionano e quelli che invece devono essere aggiornati».
Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, rivolgendosi all’assessora al Lavoro Desirè Manca ha detto: «Il suo intervento mi ha ricordato quelli che faceva dai banchi dell’opposizione – ha detto – si ricordi che adesso fa parte del Governo della Regione. Non è vero che in passato non si è fatto niente, ricordo l’operato di Alessandra Zedda (ex assessore al Lavoro) a sostegno di imprese e lavoratori durante il Covid». Cocciu ha poi sostenuto la decisione del Governo nazionale di rivedere il Reddito di cittadinanza: «I sostegni vanno dati a chi ne ha veramente bisogno. Alle imprese serve personale specializzato, rivedete la formazione per creare lavoro stabile».
Giuseppe Fasolino (Riformatori) ha apprezzato il livello di dibattito in Aula: «E’ un bene affrontare questo argomento ad inizio legislatura perché ci dà modo di riflettere. E’ giusto aumentare la dotazione finanziaria del Reis. Nella scorsa legislatura la cifra è stata aumentata da 16 a 30 milioni di euro riportandola al livello iniziale dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza. Abbiamo il dovere di aiutare le persone consentendo loro di recuperare la loro dignità. Lo si può fare con le politiche per il lavoro. Dire che la formazione professionale non è più adeguata è un atto di coraggio. La strada indicata dall’assessore è quella giusta. Da qui occorre ripartire».
Alessandro Solinas (M5S): «C’è chi ha fatto la guerra ai poveri per dimostrarsi vicino alla parte produttiva del paese senza comprendere le dinamiche del mondo del lavoro. Le stesse persone che, una volta al governo, si sono dimostrate incapaci di sostenere le imprese. E’ giusto pensare alla riforma della formazione professionale ma ora sosteniamo convintamente questa mozione». (PSP)
Salvatore Porcu (Oc) ha dichiarato il voto “convintamente favorevole” alla mozione per l’aumento delle risorse destinate al Reis e ha espresso apprezzamento per quanto affermato dall’assessore Manca in ordine alla formazione professionale, chiedendo di apporre la firma alla mozione in discussione.
Voto favorevole annunciato anche dal consigliere Mula, gruppo As («ma l’assessora Manca si è autopromossa mentre dovrebbe lasciare che a promuoverla siano i sardi e a vigilare sul suo operato le opposizioni»). A favore anche Rubiu, Fdi («l’intervento dell’assessora è stato l’unico stonato rispetto ai toni utilizzati nel dibattito»). «L’assessora col suo intervento stava per farci cambiare idea», ha affermato Truzzu (Fdi) che ha comunque annunciato il sì al documento che ha come primo firmatario Pizzuto (Sf).
Favorevole Li Gioi (M5S) che ha difeso l’assessora Manca e attaccato il collega di Forza Italia, Cocciu: «L’unico intervento stonato è stato il suo e non quello dell’assessora del Lavoro».
Posta in votazione la mozione è stata approvata all’unanimità e il presidente del Consiglio ha aperto la discussione sulla Pl n. 48 (Deriu e più) con procedura d’urgenza, ai sensi dell’articolo 102 del regolamento di funzionamento interno del Consiglio regionale (non è prevista la discussione in commissione né l’illustrazione all’Aula).
Il consigliere Piga (Fdi) ha contestato il troppo frequente ricorso, da parte della Giunta e della maggioranza, alla procedura d’urgenza ed ha chiesto il ripristino delle ordinarie modalità di iscrizione degli argomenti nell’ordine dei lavori dell’Aula.
Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha assicurato maggiore accortezza nelle richieste di esame dei provvedimenti con il ricorso all’articolo 102.
Il consigliere Mula (As) ha annunciato voto favorevole alla norma e rivolgendosi all’assessora del Lavoro ha affermato: «La tratteremo con la stessa franchezza che lei ha riservato alla maggioranza nella precedente legislatura».
Dai banchi della maggioranza critico l’onorevole Cozzolino (Oc) sul metodo e sul merito del provvedimento («non è un vaccino e la vaccinazione nel resto dell’Italia non è indicata per i bambini ma per gli adulti della famiglia di riferimento»). «Consiglio una profilassi mista – ha dichiarato Cozzolino – e domando perché il farmaco che ci proponiamo di acquistare con stanziamento di un milione di euro non è tra quelli ricompresi nei Lea?».
Ticca (Riformatori) ha lamentato che con la procedura d’urgenza non è stato possibile approfondire in commissione un tema così delicato mentre il consigliere Canu (Sf) ha rimarcato la validità del farmaco («parliamo di una patologia che colpisce i neonati e gli strumenti a disposizione non sono molti, l’unico strumento è l’anticorpo monoclonale che protegge i neonati fino all’anno di vita»)
Truzzu (Fdi) ha criticato l’eccessivo ricorso alla procedura d’urgenza e ha denunciato quella che a suo giudizio è stata una mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale: «Non si può chiedere il 102 attraverso un consulente dell’assessorato, ai capigruppo deve chiederlo l’assessore».
Agus (Progressisti) ha affermato: «I modi con i quali si procede non possono costituire un precedente e la preoccupazione è però che si arrivi tardi nelle gare per l’approvvigionamento del farmaco». «Vorrei che resti un’eccezione il ricorso al 102 – ha concluso il consigliere della maggioranza – e anche il fatto che si debba fare una legge per acquistare un farmaco».
La consigliera Fundoni (Pd), presidente della commissione Sanità, ha annunciato il voto favorevole del gruppo del Partito democratico: «Parliamo di una patologia dai costi spropositati, 33 milioni di infezioni e un costo indotto di 4 miliardi di euro». «Il farmaco di cui si propone l’acquisto – ha concluso Fundoni – è in grado di abbattere del 90% le ospedalizzazioni e le bronchioliti».
L’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, ha replicato al consigliere Truzzu: «Non c’è alcuna mancanza di rispetto, pago il mio consulente per fare il suo lavoro». E rivolto al consigliere Cozzolino ha affermato: «E’ un’immunità passiva, non è un vaccino e da scienziato vi dico che le immunizzazioni devono iniziare a ottobre, per questo ho ritenuto urgente provvedere ad approvare una legge che consenta alla Regione di acquistare il farmaco contro l’infezione da virus respiratorio sinciziale».
Posto in votazione, l’Aula ha approvato il passaggio all’esame degli articoli della Pl. 48 ed ha quindi dato il via libera all’articolo 1 (Finanziamento della campagna di immunizzazione passivi), l’articolo 2 (norma finanziaria) e all’articolo 3 (entrata in vigore).
Prima della votazione finale la controreplica di Truzzu alle dichiarazioni dell’assessore Bartolazzi: «Il consulente dell’assessore è persona capace e per bene ma deve esserci il rispetto dei ruoli, quindi non discuto con uno scienziato di questioni attinenti la scienza ma con l’assessore parlo di questioni politiche e per questo dico al dottor Bartolazzi: impari a fare l’assessore».
L’Aula con votazione nominale (50 sì su 50 votanti) ha quindi approvato la Pl 48 “Disposizioni urgenti in materia di immunizzazione passiva contro l’infezione da virus respiratorio sinciziale”.
Al termine dello scrutinio, il consigliere Peru (S 20Venti) ha formulato la richiesta di sospensione dei lavori per dare luogo alla conferenza dei capigruppo ed il presidente Comandini ha accolto la richiesta ed ha dichiarato sospesi i lavori. (A.M.)
Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha comunicato che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di proseguire i lavori con l’illustrazione delle mozioni all’ordine del giorno sul tema del Comparto unico regionale, mentre la discussione sarà posticipata alla prossima seduta del Consiglio regionale. Il presidente ha dato la parola per l’illustrazione della mozione n. 6 “sullo stato dei procedimenti per l’istituzione del comparto unico regionale per i dipendenti degli enti locali” al primo firmatario Giuseppe Talanas (FI). Il consigliere ha evidenziato l’importanza del comparto unico regionale, che ha l’obiettivo di eliminare la disparità di trattamento tra dipendenti delle pubbliche amministrazioni, soprattutto dal punto di vista retributivo. Talanas ha ricordato che nei piccoli Comuni gli impiegati cercano legittimamente posizioni maggiormente remunerative all’interno della Regione, lasciando le amministrazioni comunali senza personale. Quello del comparto unico è un percorso, ha ricordato Talanas, avviato nella scorsa legislatura e che adesso deve essere portato a compimento. La mozione, infatti, impegna il Presidente della Regione, l’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica, l’assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l’assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione “a porre in essere tutte le misure idonee, già dall’anno in corso, affinché si possa dare attuazione alla normativa per l’istituzione del comparto unico regionale”. Talanas ha, però, evidenziato che la maggioranza dovrebbe pensare a portare atti legislativi concreti in aula e non mozioni che impegnano i loro assessori.
Il vice presidente Giuseppe Frau (Uniti per Alessandra Todde) ha quindi dato la parola al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, per l’illustrazione della Mozione n. 17 (Agus e più) “sull’attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali”. Per l’esponente della maggioranza, rispondendo al collega Talanas, trattare nella seduta statutaria un tema di tale importanza con più mozioni, non soltanto è positivo, ma consente di arrivare alla massima condivisione da parte di tutte le forze politiche, aumentando, così, la possibilità di arrivare al risultato sperato. Agus ha ricordato che il comparto unico è stato istituito 18 anni fa, quindi adesso bisogna parlare di attuazione. Un tema già affrontato nella scorsa legislatura e che adesso deve arrivare alla soluzione. La situazione attuale, ha spiegato Agus, con una disparità di trattamento tra dipendenti dei Comuni e della Regione, ha alimentato lo spopolamento, ha creato un sistema in cui non si spendono risorse, ha messo nelle condizioni i dipendenti dei Comuni di scegliere posizioni migliori, e, infine, è in contrasto con l’articolo 44 dello Statuto (“La Regione esercita normalmente le sue funzioni amministrative delegandole agli enti locali o valendosi dei loro uffici”). Agus ha ricordato quanto già fatto dal Friuli Venezia Giulia e che potrebbe offrire spunti interessanti, soprattutto per la fase transitoria. Per il consigliere l’unità del Consiglio regionale è determinante per i prossimi confronti con il Ministero. Per Agus bisogna avere un cronoprogramma preciso e fare i conti con i possibili problemi. Secondo il firmatario della mozione l’attuazione del comparto unico è pienamente compatibile con le risorse regionali. La mozione 17 impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale “a predisporre tutte le azioni necessarie per l’attuazione del comparto unico degli enti locali e della Regione, garantendo la parificazione giuridica ed economica del personale, al fine di superare le attuali disparità retributive e consentire una gestione, una valorizzazione e un’allocazione ottimale delle risorse umane; a presentare un’efficace misura transitoria, anche di carattere normativo, che consenta, nel breve periodo, di attivare in maniera organica il comparto unico e di sostenere le amministrazioni locali nella fase di transizione, attraverso un supporto finanziario adeguato per coprire i costi; a promuovere un modello di gestione integrata delle risorse umane tra Regione ed enti locali, che consenta la riallocazione temporanea e flessibile del personale, favorendo la collaborazione tra le diverse amministrazioni e rafforzando il principio di sussidiarietà; a garantire una maggiore concertazione con le rappresentanze degli enti locali e con le organizzazioni sindacali, per favorire un percorso condiviso verso l’attuazione del comparto unico e la riorganizzazione del sistema del pubblico impiego in Sardegna”.
Aldo Salaris (Riformatori) ha illustrato la mozione 18 (Salaris e più) “sullo stato di attuazione del “Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli Enti locali”, di cui all’articolo 12 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali)” che impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale “a riferire al Consiglio regionale in merito allo stato di attuazione della compiuta realizzazione del Comparto unico del pubblico impiego del sistema dell’amministrazione pubblica in Sardegna; a riferire, in particolare, sui tempi per la predisposizione dello specifico disegno di legge in materia previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 47/33 del 29 dicembre 2023 e sulle modalità di impegno delle risorse previste dalla legge regionale n. 18 del 2023 per l’anno 2024”. Salaris ha espresso grande soddisfazione per la decisione del Consiglio di parlare nella seduta statutaria di un tema così importante per lo sviluppo sociale dell’Isola, della Pubblica amministrazione e per la lotta contro spopolamento. Per il consigliere si può parlare di una strada già tracciata nella scorsa legislatura, anche grazie alle risorse stanziate. Salaris ha ringraziato l’assessore Spanedda per aver approvato un tavolo tecnico in cui sentire tutte le parti interessate. Anche il consigliere di minoranza si è detto favorevole a seguire l’esempio del Friuli Venezia Giulia per arrivare a una equità di trattamento tra tutti i dipendenti. Quella presentata, ha concluso Salaris, è una mozione che chiede alla Giunta di andare avanti su questa strada, con un cronoprogramma definito, e di portare a termine il percorso avviato.
Il presidente Comandini ha quindi chiuso la seduta. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio. (eln)