MOZIONE N. 9

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 9

TICCA – FASOLINO – SALARIS sul superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità a seguito dell’entrata in vigore della legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione).

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, ha modificato l’articolo 116 della Costituzione e ha introdotto la possibilità di attribuire alle regioni a statuto ordinario ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con legge dello Stato, su iniziativa della regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la regione interessata;
– la piena esplicazione dell’autonomia regionale è un valore costituzionale fondamentale ed è anche una importante garanzia dell’assetto democratico del nostro Paese;
– essa deve porsi come fattore di rafforzamento e non di indebolimento della coesione nazionale, garantendo parità di opportunità e di accesso ai servizi per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro regione di residenza;
– l’applicazione dell’autonomia differenziata con modalità che non tengano conto della diversità di posizioni di partenza delle diverse realtà territoriali può avere conseguenze devastanti sulla coesione nazionale, ove determinasse una penalizzazione delle regioni con minore capacità fiscale;
– solo garantendo a tutte le regioni le medesime opportunità di sviluppo si può realizzare un regionalismo che non metta a rischio la tenuta sociale e democratica del Paese, favorendo una crescita equilibrata e sostenibile dell’intero territorio nazionale;
– la Sardegna, accanto agli atavici problemi delle regioni in ritardo di sviluppo, sconta pesantemente la propria condizione di insularità ed è ancora ben lontana dal godere di parità di condizioni rispetto al resto del Paese;
– la legge costituzionale 7 novembre 2022, n. 2, ha modificato l’articolo 119 della Costituzione inserendo il riconoscimento delle peculiarità delle isole e l’impegno a promuovere le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità;
– l’attuazione del principio costituzionale di insularità, opportunamente richiamato nell’articolo 10 della legge n. 86 del 2024 di attuazione dell’articolo 116 della Costituzione è una sfida alla quale le istituzioni nazionali non possono sottrarsi e la cui definizione deve necessariamente precedere la realizzazione dell’autonomia differenziata;
– sarà possibile vincolare le istituzioni nazionali alle loro responsabilità solo se la Sardegna saprà mettere in campo un’azione incalzante, propositiva, scevra da sterile rivendicazionismo ma consapevole che l’efficacia dei risultati è direttamente proporzionale alla serietà delle politiche elaborate e alla loro possibilità di essere valutate in fase di attuazione;
– la Regione Sardegna deve pertanto essere protagonista attiva nel proporre e definire le politiche necessarie a superare gli svantaggi strutturali legati all’insularità, giacché non può e non deve delegare ad altri questo compito,

impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a sottoporre entro tre mesi al Consiglio regionale le linee strategiche per un confronto col Governo nazionale per il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, che includano misure concrete nel breve e medio lungo termine per affrontare le specificità della Sardegna e garantire che l’Isola possa competere alla pari con le altre regioni italiane. In particolare dovranno contenere misure in materia di:
a) accessibilità interna ed esterna, al fine di potenziare le infrastrutture di trasporto, sia interne che verso il continente, migliorare la rete viaria e ferroviaria, potenziare i collegamenti marittimi e aerei e garantire una effettiva continuità territoriale;
b) superamento del drammatico gap infrastrutturale, che affligge la nostra Isola in tutti i settori;
c) politiche energetiche e di salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, per favorire l’autosufficienza energetica dell’Isola e promuovere la tutela del paesaggio e dell’ambiente, sulla base di un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso delle peculiarità della Sardegna;
d) fiscalità tese all’attrazione di investimenti e allo sviluppo economico della Sardegna, allo scopo di intercettare capitali nazionali ed internazionali, favorendo la crescita delle imprese locali e la creazione di nuovi posti di lavoro, promuovendo politiche di sostegno alle start-up e alle PMI e facilitando l’accesso al credito e l’utilizzo dei fondi europei;
2) a vigilare sulla corretta attuazione dell’articolo 10 della legge n. 86 del 2024, che impegna lo Stato all’effettuazione di interventi speciali di conto capitale, ivi compresi quelli finalizzati ad eliminare il deficit infrastrutturale tra le diverse aree del territorio nazionale e a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità, da individuare mediante gli strumenti di programmazione finanziaria e di bilancio di cui all’articolo 7, comma 2, lettere a), d) ed f), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e all’individuazione delle misure che concorrano a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità, promuovendo il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale per tutte le isole, le forme di fiscalità di sviluppo, la perequazione infrastrutturale e la tutela degli ecosistemi nell’ambito delle risorse compatibili con i saldi di finanza pubblica.

Cagliari, 12 luglio 2024

Condividi: