INTERPELLANZA N. 3/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interpellanza n. 3/A

PIZZUTO – CANU – CASULA, sulle attività delle commissioni mediche ASL, nel Sulcis-Iglesiente, per il riconoscimento di status.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– nell’ambito della disabilità, il sovraccarico amministrativo rappresenta un elemento di disagio perché investe opportunità e diritti e ne rallenta la fruizione;
– nel territorio del Sulcis-Iglesiente i percorsi di riconoscimento di status (invalidità, handicap, disabilità ai fini lavorativi, handicap ai fini scolastici) risultano particolarmente a rilento;
– la realtà con cui si confrontano, anzi, si scontrano i cittadini sardi è fatta di difficoltà quotidiane, commissioni, dinieghi di diritti, motivazioni negate o assenti, orientamenti diversi fra soggetti diversi, disparità e differenze fra territori;
– viene meno una mancata concessione del riconoscimento dei benefici della legge 5 febbraio 1992, n.104 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone in situazione di handicap) da parte delle commissioni mediche ASL;

CONSIDERATO che:
– secondo quanto espressamente indicato nel sito ufficiale della Regione (https://sus.regione.sardegna.it/sus/searchprocedure/details/420), in adesione ai principi e alle finalità della legge n.104 del 1992, la Regione promuove un’attenzione complessiva all’intero progetto di vita della persona con disabilità, propone una visione unitaria dei suoi bisogni e ne promuove la piena partecipazione nei principali ambiti della vita sociale (famiglia, scuola, lavoro e società);
– sempre secondo quanto espressamente indicato nel sito ufficiale della Regione, in base alla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave), l’articolo 34 (Fondo per la non autosufficienza) della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 disciplina l’erogazione da parte della Regione di finanziamenti ai comuni, per la realizzazione di Piani personalizzati, che prevedano interventi socio-assistenziali a favore di bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave, finalizzati allo sviluppo della piena potenzialità della persona, al sostegno, alle cure familiari ed alla piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società;
– la legge 30 marzo 1971, n.118 per l’invalidità civile e la legge n. 104 del 1922, sono strumenti legislativi finalizzati alla tutela e all’assistenza delle persone con disabilità, con l’obiettivo di garantire il riconoscimento di specifici diritti e l’accesso a specifiche forme di sostegno e agevolazioni;

RILEVATO che:
– risulta di tutta evidenza, alla luce di quello che accade ai cittadini del Sulcis-Iglesiente, la sospensione ed il rallentamento delle attività delle commissioni mediche ASL per la verifica dei requisiti per la certificazione di stati di invalidità;
– i riconoscimenti della legge n. 162 del 1998 sono subordinati al riconoscimento della legge n. 104 del 1992;
– per usufruire dell’ADI (Assegno Di Inclusione, sostitutivo del Reddito di Cittadinanza) una delle condizioni per il riconoscimento dell’assegno è la presenza nel nucleo familiare di almeno un componente in condizioni di disabilità;
– vengono messi in discussione il nobile concetto di solidarietà sociale, presente nell’articolo 38 della Costituzione (che tutela i soggetti deboli attraverso un sistema di sicurezza sociale rivolto a prevenire e a rimuovere le situazioni di bisogno) e, di conseguenza, il diritto al lavoro, riconosciuto dall’articolo 4 della Costituzione (lo Stato ha il dovere di sviluppare le condizioni idonee a che ciascuno possa lavorare),

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere
1) quale sia, allo stato attuale, la situazione delle commissioni mediche ASL, nei territori del Sulcis-iglesiente, che accertano e certificano l’invalidità da legge n. 104 del 1992 e, in particolare, quante siano le domande di visita presentate negli anni dal 2022 al 2024 e se sia stata verificata la giacenza delle domande non ancora evase, alla data di oggi, per singola commissione;
2) se non si ritenga necessario richiedere, anche attraverso i competenti tavoli interregionali e nelle sedi di confronto fra Stato e Regioni, l’adozione di procedure semplificate, per le visite relative a prestazioni a scadenza, o soggette a revisione, nel caso di patologie destinate a tempi di soluzione prolungati;
3) se sia auspicabile che specifiche patologie non debbano essere sottoposte a revisione frequente, ma con cadenza almeno poliennale;
4) se si ritenga che il ritardo sull’attività delle commissioni mediche ASL corrisponda ai dichiarati intenti della Regione di garantire sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, promuovendone la piena partecipazione nei principali ambiti della vita sociale (famiglia, scuola, lavoro e società).

Cagliari, 3 luglio 2024

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