Le zone classificate come agricole nei piani urbanistici non sono idonee per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e lo stop, ad eolico e fotovoltaico, riguarda anche i procedimenti autorizzativi in corso. È questa, in sintesi, la soluzione che i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, propongono, per fermare immediatamente quello che il capogruppo, Paolo Truzzu, non ha esitato a definire “un vero e proprio assalto alla Sardegna che minaccia ambiente e paesaggio dell’Isola, in nome della transizione energetica”.
La proposta di legge, che si compone di un solo articolo e 4 commi, sarà presentata, anche all’attenzione delle commissioni IV^ e V^, sotto forma di emendamento al testo del disegno di legge n. 15 (misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali), proposto dalla Giunta regionale con l’intento di fermare il proliferare di richieste per nuove installazioni di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nel testo di Fdi anche la previsione del parere “vincolante e obbligatorio” da parte della Regione sarda, nei procedimenti di competenza del ministero dell’Ambiente per quanto attiene i così detti “grandi impianti”.
«Fermare l’assalto degli speculatori – precisa Paolo Truzzu – salvaguardando i territori, il paesaggio e le produzioni agricole è il nostro obiettivo; con una norma agile, snella e efficace, riteniamo si possa intervenire immediatamente».
Nel corso degli interventi da parte del resto dei consiglieri del partito della Meloni (Fausto Piga, Corrado Meloni, Emanuele Cera, Antonello Floris, Gigi Rubiu, Francesca Masala e Cristina Usai) è stata ribadita una sostanziale contrarietà all’ipotizzata estensione delle salvaguardie del Ppr agli ambiti delle aree interne («si rischia di ingessare l’intera isola con il blocco di tutte le attività, comprese quelle vitali per le nostre aziende ed essenziali per le nostre comunità») ed anche lo scarso favore per le disposizioni contenute nel disegno di legge n.15 della Giunta: «È illegittimo, è uno slogan ed è superato dai contenuti dell’ultima intesa in materia tra Regione e Governo».