CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 5/A
(Pervenuta risposta scritta in data 19/06/2024)
MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sul rischio di chiusura del punto di primo soccorso presso la casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta.
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Il sottoscritto,
VISTO:
– il decreto legislativo n. 230 del 26 novembre1999 recante “Riordino della medicina penitenziaria, in applicazione dell’articolo 5 della legge 30 novembre 1998, n. 419”, che attribuisce al Servizio Sanitario Nazionale il compito di garantire alle persone detenute e internate i livelli di prestazioni concernenti la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione analoghi a quelli garantiti ai cittadini in stato di libertà , sulla base degli obiettivi generali di salute e dei livelli essenziali di assistenza individuati dal Piano Sanitario Nazionale;
– il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 2008 che definisce “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”
– il decreto legislativo n. 140 del 18 luglio 2011 recante “Norme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna in materia di sanità penitenziaria”, che ha disposto il trasferimento di tutte funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento per la giustizia minorile al Servizio Sanitario Regionale;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 17/12 del 24 aprile 2012 “Decreto Legislativo n. 140 del 18 luglio 2011″ (Norme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna in materia di sanità penitenziaria). Linee guida per l’organizzazione del servizio e il trasferimento dei rapporti di lavoro”;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 63/24 del 15 dicembre 2015 che ha emanato le Linee guida per l’organizzazione del servizio, in capo alle Aziende sanitarie locali e il trasferimento dei rapporti di lavoro già in essere e con specifiche professionalità dei vari operatori sanitari;
– l’Accordo Stato Regioni del 22 gennaio 2016 contenente “Linee guida in materia di modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria negli Istituti penitenziari per adulti; implementazione delle reti sanitarie regionali e nazionali”;
– la deliberazione della Giunta regionale n.13/5 del 14 marzo 2017 “Definizione della rete regionale della sanità penitenziaria in attuazione dell’Accordo Stato Regioni del 22 gennaio 2015. Annullamento delle Linee guida per l’organizzazione del Servizio e il trasferimento dei rapporti di Lavoro approvate con la Deliberazione della Giunta regionale. n. 17/12 del 24 aprile 2012. Nuove linee guida”.
– la deliberazione della Giunta regionale n. 16/11 del 27 aprile 2023 “Accordo tra l’Assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale – Emergenza sanitaria territoriale. Legge regionale 12 dicembre 2022, n. 22, art. 11, comma 1”;
RILEVATO che:
– in data 15 maggio 2024 15 medici del 118 hanno comunicato la propria indisponibilità a svolgere attività di servizio presso il punto di primo intervento della Casa circondariale di Uta “Ettore Scalas”, lamentando l’inadempienza dell’AREUS a corrispondere la quota oraria prevista per lo svolgimento dell’attività aggiuntiva;
– in data 16 maggio 2024 il responsabile medico della Casa circondariale di Uta e dell’Istituto penale per minori di Quartucciu ha comunicato la rescissione del rapporto professionale con la ASL di Cagliari;
CONSIDERATO:
– la necessità di garantire un punto di primo intervento che copra le 168 ore settimanali previste nella tabella di cui all’allegato n. 2A della deliberazione della Giunta regionale n. 13/5 del 14 marzo 2017 in una realtà complessa e difficile come la casa circondariale di Uta;
– il rischio che il servizio di punto di primo intervento possa non essere erogato al meglio ai fini della garanzia del diritto alla salute dei detenuti della casa circondariale o, addirittura, chiudere;
– l’allarme che desterebbe la probabile percezione fra gli stessi detenuti di un diritto non soddisfatto con possibili ricadute negative sulla sicurezza all’interno del carcere, sia per i detenuti e sia per il personale medico e per gli stessi operatori dell’amministrazione penitenziaria,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali iniziative siano state prese a seguito della rinuncia del personale medico, ai fini della garanzia del corretto funzionamento del punto di primo intervento della Casa circondariale di Uta a partire dal 1° giugno prossimo venturo, scongiurando una sua eventuale e inaccettabile chiusura;
2) quali provvedimenti si intendano prendere per venire incontro alle legittime necessità del personale medico dell’emergenza territoriale già oberato da condizioni di lavoro pesanti e gravose, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, che evidenziano le gravose condizioni in cui sono costretti a operare i medici e gli operatori dell’amministrazione e della Polizia penitenziaria.
Cagliari, 24 maggio 2024