INTERROGAZIONE N. 3/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 3/A

RUBIU, con richiesta di risposta scritta, in merito alle situazioni di disagio dei presidi ospedalieri del Sulcis Iglesiente con la grave carenza di personale medico e paramedico all’interno delle strutture inglobate all’interno della Asl 7.

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Il sottoscritto,

PREMESSO che il Sulcis Iglesiente dalla fine dell’800 ai primi anni 2000, si è sempre contraddistinto per le sue strutture ospedaliere di grande vanto, dove trovavano cure specifiche malati con gravi patologie;

RAMENTATO che da tutta la Sardegna si rivolgevano al Sulcis per ottenere assistenza dove altrove era ancora inesistente;

OSSERVATO che da oltre 15 anni qualsiasi cittadino residente nel Sulcis Iglesiente, denuncia uno stato di grave abbandono o uso inefficiente delle strutture ospedaliere, contravvenendo a quanto sancito dall’articolo 32 della Costituzione che invece obbliga lo Stato italiano e gli enti locali deputati a garantire la tutela della salute pubblica;

ACCLARATO che dall’inizio di aprile con una lettera firmata dal Direttore generale e dal Direttore sanitario della Asl 7, è stata data comunicazione della sospensione temporanea dei ricoveri nel reparto di Traumatologia ed Ortopedia presso il Presidio ospedaliero Sirai di Carbonia e nelle SSD Chirurgia ortopedica del Presidio ospedaliero CTO di Iglesias;

VISTO che:
– la decisione è stata adottata a causa della grave carenza di personale medico, che si è quindi tradotta nella sospensione dei ricoveri ordinari presso le suddette strutture, a decorrere dallo scorso 3 Aprile;
– l’insufficienza di personale, dai medici agli infermieri sino agli operatori socio sanitari, è una criticità che pone problemi devastanti, in quanto vengono a mancare dei servizi essenziali per i 123.000 utenti del bacino territoriale;
– al Sirai di Carbonia, presidio deputato all’emergenza urgenza, negli scorsi giorni è addirittura venuta meno la copertura dei turni;

DENUNCIATO che da diversi mesi sta diventando insostenibile la soppressione dei servizi di assistenza negli ospedali della Asl 7 nei quali si evidenzia un palese arretramento dell’offerta sanitaria che mette in difficoltà l’intero territorio già gravato dall’estrema difficoltà in cui riversano i reparti di Cardiologia e Neurologia nei presidi ospedalieri del Sud Sardegna;

ASSEVERATO che tale atto è arrivato senza il coinvolgimento delle organizzazioni sociali e sindacali, impegnati a trovare soluzioni alle diverse criticità;

SOTTOLINEATO che il Cto di Iglesias può contare su un laboratorio analisi di grande eccellenza, visti i notevoli investimenti effettuati negli ultimi anni, ma con pochi operatori attivi. Questo atto di controversia tra investimenti e messa in efficacia dei presidi, rappresenta una grande inefficienza degli interventi economici che vengono destinati alla sanità a danno ulteriore dei cittadini che vedono sprecati i contributi che sono tenuti a versare, senza poter usufruire degli adeguati servizi che vengono prospettati;

EVIDENZIATO che:
– sono numerose le visite che risultano saltate nei diversi presidi, a causa della mancanza di specialisti nei complessi della ASL e che le visite saltano perché molti pazienti sì rivolgono alla sanità privata, mentre chi non può per questioni economiche o per altri motivi legati alle diverse patologie, rischia quotidianamente la vita a causa delle lunghissime liste d’attesa;

RILEVATO che il presidio ospedaliero del Sirai di Carbonia è il simbolo della sanità malata del territorio, in quanto si denuncia ad esempio, che all’interno del Pronto soccorso mancano persino i lettini e le barelle per poter ospitare i pazienti; il servizio di dialisi è diventato ormai a mezzo servizio, con un’assistenza ridotta al minimo, nell’ultimo mese è praticamente stata cancellata la dialisi notturna all’interno del complesso sanitario, a causa dell’organico ridotto all’osso, si segnalano, inoltre, disagi anche per la terapia domiciliare, che risulta temporaneamente sospesa;

VALUTATO che la situazione che si denuncia con la presente interrogazione è condivisa in tutta la Regione Sardegna, la quale rappresenta una trappola per tutti i cittadini che vengono in contro a malattie o problemi di salute;

ANNOTATO che la contabilità della Regione, destina alla gestione della sanità regionale la quota maggiore del proprio bilancio, che tradotto in altre parole, significa che gli sforzi economici dei cittadini sardi, sono destinati ad una sanità che non riesce neanche lontanamente, a rispondere alle esigenze più importanti dei cittadini stessi;

DATO ATTO che la migrazione dei pazienti verso la sanità privata o, in alcuni casi, verso la sanità estera, rappresenta un enorme danno per i cittadini e soprattutto una grave separazione dei ceti sociali, tra cittadini che possono permettersi le cure e cittadini che invece devono rischiare la propria vita, questo è ciò che viola i diritti umani e civili sanciti dalla Costituzione italiana e dai fondamenti della Repubblica nazionale, nonché lo Statuto della Regione Sardegna;

CONSTATATO che è quindi necessario unire le forze politiche per incrementare l’operatività delle strutture e dei servizi sanitari che i sardi pagano con grande fatica;

ATTESO che la Regione deve senza indugio predisporre una nuova riforma della sanità regionale perché questa è divenuta l’unica priorità per i cittadini del Sulcis Iglesiente e senza la quale questo Governo non avrebbe possibilità di proseguire la sua attività amministrativa,

chiede di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:

1) per sapere se sia a conoscenza dello stato ín cui riversa l’ASL 7, con un sistema ormai al collasso a causa dei servizi sospesi in diversi reparti e della soppressione di altre importanti prestazioni sanitarie;
2) per conoscere quali azioni si intendano portare avanti per dotare i reparti dei presidi ospedalieri di nuovo personale medico e paramedico (specialisti, medici, infermieri e operatori socio sanitari);
3) per valutare la possibilità di un urgente progetto strutturale e di grande riforma, in sinergia con le istituzioni e le rappresentanze sociali e sindacali, in grado di dare una svolta allo stato di sofferenza della sanità sul territorio;
4) per verificare la possibilità di un ammodernamento della rete ospedaliera all’interno del territorio del Sulcis Iglesiente.

Cagliari, 14 maggio 2024

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