Nota stampa della seduta n. 5

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 5 – Antimeridiana

mercoledì 15 maggio 2024

Prosecuzione dibattito sulle dichiarazioni programmatiche della presidente della Regione

Il Consiglio regionale ha ripreso nella seduta antimeridiana il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche della presidente Todde. Il primo a intervenire è stato l’on. Giuseppe Frau (Uniti) che ha elogiato “l’amore per la Sardegna nelle dichiarazioni programmatiche della presidente” e ha aggiunto: “Abbiamo interi territori senza assistenza sanitaria, liste d’attesa da abbattere, gli operatori socio sanitari che dormono in una tenda e chi si ammala e rinuncia alle cure. Non sarà facile in poco tempo ribaltare questa situazione e serviranno azioni immediate, in Consiglio e nella commissione Sanità”. Sulla notizia dei bilanci 2022 delle sanità sarda non presentati, Frau ha detto: “E’ un segno di una gestione inadeguata che mette a rischio il bilancio della Regione, dobbiamo intervenire subito”.

Per il Pd ha preso la parola la consigliera Carla Fundoni (Pd), neopresidente della commissione Sanità e ha detto rivolta alla presidente Todde: “Nei suoi dieci assi programmatici la sfida è partita dalla Sanità, abbiamo il dovere di lottare perché resti pubblica e perché tutti i sardi si possano curare”.

Il consigliere Emanuele Cera (FdI) ha parlato della “funzione di controllo che questa assemblea legislativa dovrebbe avere” e ha richiamato la questione agricola: “La revisione delle agenzie agricole non serve se prima non cambia la mentalità di funzionari e dirigenti degli enti strumentali e dell’assessorato. E in ogni caso come possiamo affrontare queste sfide se manca l’acqua nelle campagne? Ecco perché ci vogliono scelte coraggiose”.

Dai banchi di Cinque stelle il consigliere Emanuele Matta ha detto: “Serve una mobilitazione collettiva per superare con visione chiara e coraggio le tante sfide che ci attendono per far crescere la Sardegna”.

L’on. Valter Piscedda per il Pd  ha ringraziato la presidente Todde “per dichiarazioni programmatiche che considero di alto profilo, frutto di consultazioni e di ascolto reale”. L’oratore si è rivolto all’opposizione affermando che “servirebbe soltanto a mettere benzina sul fuoco, e non è mio intento, farvi presente quanto siete responsabili della situazione che dobbiamo affrontare. Tra tutti, il problema più sentito è quello della Sanità: lo dicevo cinque anni fa e lo dico oggi, è meglio il commissariamento rispetto alla Sanità che abbiamo in Sardegna”.  (C.C.)

Apprezzamento per la linea tracciata dalla presidente Todde per i prossimi cinque anni è stata espressa da Giuseppino Canu (Sinistra futura): “Sono sicuro che sarà una grande Presidente”. Il consigliere di maggioranza si è soffermato soprattutto sulla crisi che vive il sistema sanitario regionale e ha criticato i comportamenti di alcuni dirigenti e direttori generali, che negli ultimi cinque anni hanno mortificato i lavoratori della sanità portandoli a decidere di andare in pensione. Tanti i casi citati da Canu: dalla situazione della collega oncologa di Nuoro, alla situazione in cui versa il Microcitemico. Il consigliere si è poi soffermato sull’importanza della sanità territoriale, che va ripensata e aiutata, anche creando micro team, perché ormai i giovani non vogliono più svolgere questa professione per il carico enorme di lavoro e la troppa burocrazia. Scelgono, ha spiegato, altre specializzazioni. Critico anche verso i cosiddetti “medici a gettone” e sull’Ascot  (“la negazione della medicina generale”). Per Canu “la medicina generale è una bellissima professione anche fatta in periferia” ed è importante valorizzare i centri di salute mentale, anche per sostenere le fragilità dei nostri giovani. Perplessità, invece, sulla delibera che riguarda le comunità integrate e alloggio perché “sembra che riprenda una vecchia delibera del 2023” e, per Canu, è pericolosissimo tagliare, anche di poco, i fondi.

“Saremo propositivi e collaborativi, ma senza fare sconti”. Lo ha affermato Alberto Urpi (sardegna al centro 20Venti) evidenziando che questa è una legislatura che sarà segnata da grandi trasformazioni e opportunità, ma può essere anche ricordato come il quinquennio delle mancate occasioni. E’ il quinquennio, ha continuato, in cui si affronteranno i temi legati al Pnrr, alla sanità territoriale, all’energia e autonomia energetica per la Sardegna, senza dimenticare il lavoro. Sarà un quinquennio di sfida, per Urpi, che ha chiesto alla Presidente di portare questi temi in Consiglio regionale e di non trattarli solamente in Giunta. Il consigliere della minoranza ha poi chiesto più attenzione per le autonomie locali: “L’attuazione del Pnrr, la spesa pubblica, i temi socio sanitari si posso portare avanti coinvolgendo i Comuni, l’Anci e il Cal”.

Giuseppe Marco Dessena (Alleanza Verdi e Sinistra) ha evidenziato l’importanza di avere per la prima volta una presidente della Regione donna e ha confermato di aver apprezzato molto le sue dichiarazioni programmatiche e la sua volontà di essere presenta in Aula e di lavorare con collegialità. Dessena ha rivolto anche parole di apprezzamento nei confronti del presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini.  Tra i temi per Dessena più importanti: quello delle riforme, l’assenteismo (“c’è un malessere strutturale ed è responsabilità della politica capire i motivi”), l’importanza dei fondi europei per cui sarà fondamentale la programmazione della spesa, soprattutto, per gli investimenti infrastrutturali. Il consigliere ha rivolto parole di apprezzamento anche per la struttura amministrativa della Regione, che ha al suo interno figure professionali importanti. Dessena è stato molto critico sulla situazione in cui versa la sanità e ha detto di condividere la delibera adottata sulle nuove infrastrutture. Favorevole anche a una legge sull’istruzione e sulla formazione professionale “per scrivere l’idea della scuola che vogliamo”, ma anche alla tutela dei lavoratori, spesso ostaggi con paghe troppo basse, e alla valorizzazione  della “ricchezza incredibile” rappresentata dai beni culturali materiali e immateriali della Sardegna.

Giuseppe Fasolino (Riformatori sardi) ha voluto riconoscere all’attuale maggioranza che, nella scorsa legislatura, ha sempre trovato interventi di minoranza e non di opposizione, evidenziando che su temi fondamentali per la Sardegna il Consiglio è stato capace di unirsi e “da qui bisogna ripartire”. Il consigliere ha anche espresso parole di apprezzamento sia per il nuovo clima che si respira in Consiglio sia per la guida dell’Aula da parte del presidente Comandini. Fasolino ha evidenziato che in questi cinque anni ci saranno grandi opportunità da cogliere e ha esortato la Presidente e la Giunta, come propose lui nella scorsa legislatura, a smettere di accettare la compensazione dei gap della Sardegna con risorse economiche ma chiedere che il Governo si prenda le responsabilità per fare le opere che mancano come viene fatto nelle altre regioni di Italia. Sul Pnrr è stato poi molto chiaro: “E’ volato sulla testa di tutte le Regioni d’Italia” e ha aggiunto che “la Regione Sardegna non c’entra niente con il Pnrr”. Fasolino ha difeso anche la legge sullo spopolamento, che “non aveva la presunzione di risolvere il problema”, ma di dare un supporto alla popolazione in attesa di un progetto più strutturale. Sulla cosiddetta legge “poltronificio” ha spiegato che l’obiettivo è sempre stato quello di dotare chi governa di più figure professionali per attuare al meglio l’azione politica e ha esortato la maggioranza, se la pensa diversamente, a prendersi la responsabilità di cassarla. “Presidente pensi attentamente, decida in fretta, abbia il coraggio di portare avanti le sue decisioni”, ha detto in conclusione e ha aggiunto, “Presidente voli alto e faccia volare alto la sua Giunta” e ha assicurato che “sui temi fondamentali per la Sardegna noi ci saremo e saremo una minoranza pronta a dare il nostro contributo”.

Per Camilla Soru (Pd) sono tanti i temi importanti per la Sardegna: sanità, transizione energetica, spopolamento, tutela del patrimonio paesaggistico, ma anche “la gioia di vedere una donna sedere dove siede lei Presidente, ma anche la rabbia di vederne così poche dove siedo io”. La consigliera e presidente della Seconda commissione, ha deciso di focalizzare il suo intervento sui temi di cui si  occuperà la commissione da lei presieduta, “che secondo me è la più bella”, ha detto. “Mi piace pensare che con i suoi temi, istruzione, cultura, spettacolo, lavoro, formazione professionale, identità linguistiche racchiuda in sé tutta la potenza e la dignità dell’essere umano”. Sono i temi, ha continuato, che parlano del nostro futuro “perché il sapere e la conoscenza ne sono le basi”. Per Soru bisogna dare a questa legislatura un obiettivo strategico: innalzare il livello di istruzione dei cittadini e delle cittadine della Sardegna, sia con gli strumenti forniti dallo Statuto, sia con una legge quadro sulla scuola contro gli effetti del dimensionamento. Centrale per Soru anche il contrasto all’abbandono scolastico, rendere l’accesso alla scuola semplice e non faticoso, creare una scuola inclusiva e aperta che valorizzi le potenzialità di tutti gli studenti, dai più piccoli ai più grandi. La scuola va riadattata, secondo Soru, alle famiglie di oggi e fare in modo che il carico non ricada solo sulle spalle delle donne, rendendo accessibili gli edifici scolastici tutto il giorno tutto l’anno, come luogo di aggregazione, socialità e arricchimento per i nostri giovani. Una scuola inclusiva, con la Regione che deve anticipare i fondi a disposizione delle famiglie e non rimborsare, una scuola che si curi della fragilità psicologica. “Vogliamo una scuola costosa, perché ci sono cose su cui non si può risparmiare, ma anzi bisogna investire sul sapere delle future generazioni”. Una scuola, ha continuato, che sostenga le famiglie e gli studenti con più borse di studio e alloggi. Per Soru ci vuole più attenzione anche alla formazione professionale, che ad oggi non ha una legge dedicata, con un’analisi del fabbisogno della Sardegna. Ricerca e attrattività devono essere le parole chiave per rendere la nostra terra interessante per imprese e lavoratori. Serve poi un focus specifico sulla riduzione del gender gap: rimuovere le barriere che oggi limitano le donne, porre in essere azioni a favore della conciliazione famiglia-lavoro, combattere ogni tipo di violenza e discriminazione. Fondamentale per Soru anche promuovere la valorizzazione della nostra cultura, della lingua sarda, dell’arte, dello spettacolo, e non disperdere il grande lavoro fatto dalla Film Commission. Bisogna, ha concluso Soru, puntare sulle intelligenze, che sono meravigliose e democratiche, e sono distribuite ovunque, anche in Sardegna. “Il più grande motore di sviluppo è la conoscenza”.  (eln)

«Non mi sento all’opposizione ma un consigliere regionale eletto che può dare un contributo», così l’assessore del Turismo della passata legislatura, Gianni Chessa (Misto), ha aperto il suo intervento nel quale ha evidenziato “un generale spirito positivo emerso nel corso del dibattito”. L’esponente della minoranza ha invitato la maggioranza ad essere “accorta” nel parlare di “disastri” rivolgendosi alla passata amministrazione “che ha governato con due anni in meno di tempo a disposizione per effetto della pandemia mondiale”.

Il consigliere Chessa ha quindi ricordato il Covid con riferimento anche al tema ricorrente della sanità, questione irrisolta («nonostante i professori che nel passato sono stati chiamati a governarla») ma che deve essere affrontato con coraggio, con una programmazione di lungo periodo  e con un cambio deciso di mentalità («bisogna scardinare il sistema dei baroni e non è obbligatorio portare gente da fuori per risolvere i problemi»). Non sono mancati i riferimenti ad alcune polemiche politiche di attualità, ad incominciare da quella sui nuovi ospedali: «Un’analisi onesta costi-benefici dirà che non è conveniente fare manutenzione e ammodernare le strutture esistenti». Nell’evidenziare l’assenza del confronto con le parti sociali, il consigliere ex Psd’Az ha puntualizzato sul tema del turismo («siamo la Regione che ha registrato la maggiore crescita di presenze») e sull’artigianato: «La Giunta Pigliaru aveva stanziato 5 milioni di euro, con la mia presenza nel precedente esecutivo gli stanziamenti sono stati di 92 milioni e mezzo».

Il consigliere Alessandro Sorgia (Capo gruppo Misto-Lega) ha criticato metodo e modalità delle nomine nello staff della presidente e denunciato maggiori esborsi per collaboratori e segretario generale “rispetto a quelli sostenuti nella precedente legislatura”.

«Vedremo nei prossimi cinque anni – ha spiegato il consigliere di minoranza riferendosi alle dichiarazioni programmatiche – le differenze tra il libro dei sogni e la realtà». Sorgia ha definito “sconcertante” l’assenza di riferimenti alla battaglia contro l’assalto eolico ed ha suggerito, a questo proposito, l’immediata approvazione di una apposita norma urbanistica («ma non bisogna estendere il Ppr alle zone interne»).

Non sono mancate le stoccate rivolte all’assessore della sanità («chi si loda si imbroda») mentre le proposte programmatiche in materia di urbanistica, trasporti, agricoltura sono state definite un ritorno a “su connottu”.

Il consigliere del Pd, Antonio Spano ha definito, il riconoscere le problematiche su sanità, mobilità, valorizzazione, conoscenza e cultura, governo del territorio “come valutazioni condivise” ed ha puntato il dito “sulle responsabilità del centrodestra” riguardo quello che, a giudizio dell’esponente della maggioranza, è stato etichettato come “un arretramento in tutti i settori”. «Le dichiarazioni programmatiche – ha affermato l’esponente della maggioranza – sono ambiziose ed è giusto che lo siano». Spano ha quindi evidenziato lo “spirito di rinnovamento” emerso sia nella campagna elettorale con l’elezione della prima donna alla presidenza che nell’avvio del governo: «E’ solo l’inizio, perché dovremo essere capace di esprimere un nuovo modo di governare e un nuovo rapporto tra Giunta e Consiglio».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sinistra Futura) ha svolto in apertura una serie di considerazioni di carattere generale e non ha mancato di riferirsi “alle troppe guerre in corso nel mondo” e ad evidenziarne “problemi e difficoltà” con “una crisi sociale permanente che fa crescere il costo della vita”.

«Dobbiamo avere la forza di costruire un nuovo governo», ha affermato l’esponente della maggioranza, citando in positivo l’esempio del congresso del popolo sardo del 1950 “dove è stata costruita l’idea della autonomia e del piano di rinascita”. L’onorevole Pizzutto ha teso la mano all’opposizione per realizzare le attese riforme e ringraziato il candidato del centrodestra, Paolo Truzzu “per la correttezza e la serietà dimostrata in campo in campagna elettorale”.

Il consigliere della sinistra ha parlato della necessità di costruire “una nuova identità di sardi nel mondo” ed ha, seppur indirettamente, replicato ai temi polemici emersi nel corso del dibattito. Un libro dei sogni? «La politica serve a trasformare i sogni in realtà». L’assessore Bartolazzi? «Faccia un gol e porti 45 milioni di euro sul Reis».

Nel finale uno sguardo al “suo” Sulcis («servono nuove forme di industrializzazione») ed il ringraziamento al consigliere Gianni Chessa («grazie per aver cancellato il simbolo del sardo-leghsmo»). (A.M.)

Dopo Pizzuto ha preso la parola l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna), che ha esordito dicendo: “Sono alla terza legislatura e ho sentito ogni volta dichiarazioni programmatiche piene di buoni intenti. Non consento a nessuno dell’attuale maggioranza di affermare che noi abbiamo fatto spartizione di risorse nella passata legislatura”. Sui problemi del Nuorese e del centro Sardegna ha detto: “Dobbiamo affrontare e risolvere con una legge il problema degli usi civici”.

Per i Progressisti l’on. Francesco Agus ha sottolineato che “oggi si può ragionare sui grandi temi senza l’ansia dell’urgenza” e ha evidenziato la necessità per la sanità di “sforzarci per inventare un sistema sardo, impiegando criteri che non sono  quelli nazionali ma adattati allo spopolamento della Sardegna e alla distribuzione dei suoi abitanti”.

Ha preso la parola l’onorevole Sandro Porcu (Orizzonte comune) e ha detto: “Deve aprirsi per forza la stagione delle riforme e in particolare quella degli enti locali”. Ha parlato poi dell’ospedale San Marcellino di Muravera, “costretto a dirottare i pazienti verso gli ospedali di Cagliari, che però non sono stati sufficientemente potenziati”.  Un accenno anche al progetto di legge 1, che punta all’istituzione della macro regione europea perché ”l’insularità da limite diventi punto di forza”.

La mattinata è stata conclusa dall’intervento dell’on. Antonello Peru (Sardegna al centro). Per il consigliere “senza investimenti sulle infrastrutture, sull’energia e sui trasporti, i sardi sono condannati al sottosviluppo. Non serve ricercare la colpa per demolire l’avversario, se è vero che state lavorando sulle macerie è anche vero che le macerie arrivano da lontano. Presidente Todde, faccia sollevare l’asticella”.

I lavori del Consiglio proseguiranno con il medesimo ordine del giorno a partire dalle 15.30. (C.C.)

Seduta n. 5 – del 15 maggio 2024 pomeridiana

 

Prosecuzione del dibattito sulle dichiarazioni programmatiche della Presidente della Regione

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio

Cagliari, 15 maggio 2024 – Il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche è proseguito con l’intervento del consigliere regionale della lista “Uniti per Alessandra Todde”, Sebastiano Cocco che prendendo spunto dalle opere di Costantino Nivola, installate nell’area del palazzo del Consiglio, ha ricordato la necessità di restituire ai sardi “una Regione accogliente con i suoi figli”. L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato le difficoltà che attraversa l’Isola, dallo spopolamento, al calo demografico, passando per un più elevato tasso di mortalità.

La sottolineatura  ha riguardato la povertà («in tutte le sue forme e non soltanto con riferimento a quella economica») e i danni di “una Sardegna diseguale”.

Un riferimento forte è stato rivolto alle riforme, ad incominciare da quella riguardante lo Statuto («scriviamo insieme le nuove regole») e i rapporti con l’Europa e il Mediterraneo. Il consigliere Cocco ha quindi auspicato il ripristino della commissione consiliare “politiche europee”.

La consigliera Maria Laura Orrù (Alleanza Verdi Sinistra), in apertura del suo intervento ha lamentato “una scadente presenza delle donne in Consiglio” ed ha posto in evidenza la gravità del “contesto internazionale” caratterizzato dall’insorgere  di guerre e conflitti.  A giudizio dell’esponente della maggioranza sono due le riforme da approvare entro i primi dodici mesi di legislatura: una nuova legge elettorale  e la riscrittura dello Statuto sardo con il coinvolgimento dell’intera società sarda.

La consigliera della sinistra ha ricordato l’importanza dei Comuni («terminale delle nostre scelte e interfaccia con i cittadini») e ha definito “gravissimo” il segnale della rinuncia alle cure in sanità.

Non sono mancate le critiche alla precedente giunta per la gestione dei trasporti: l’assessore ha lasciato nel cassetto il piano della mobilità, il bando per la continuità aerea è il medesimo di quello pubblicato dal precedente assessore e non è vero che ci siano meno voli, serve implementare il Tpl su gomma e rotaia, concludere, dopo due anni, i commissariamenti delle grandi opere.

A giudizio del consigliere Umberto Ticca (Riformatori)  alle dichiarazioni programmatiche mancano di “concretezza e le scelte strategiche sono generiche più di quanto non dovrebbero esserlo”.

Faremo un’opposizione ferma e intransigente ma propositiva”, afferma l’esponente dell’opposizione che è scettico anche sul disegno di legge per fermare le speculazioni sull’energia («così come è scritto non serve e va migliorato»).

L’onorevole Ticca ha rilanciato sull’intelligenza artificiale “vado oltre l’osservatorio e propongo una vera agenzia regionale” e sul bilinguismo: «Va bene il sardo ma siamo troppo indietro con l’inglese e sarebbe utile riproporre “Sardegna speaks English” ».

Il favore è per l’ipotizzato sistema misto per la continuità aerea.

Michele Ciusa, capogruppo M5S ha evidenziato la responsabilità del governo e ha auspicato un messaggio chiaro al governo nazionale “con il no all’autonomia differenziata per difendere il nostro statuto e la nostra specialità”.

L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato il difficile contesto (guerre, costi dell’energia, cambiamento climatico, approvvigionamento energetico) per auspicare “l’apertura di una nuova stagione costituente”.

Sulla transizione ecologica la puntualizzazione: «Favorevoli alla transizione ecologica ma non siamo disposti a cedere la Sardegna agli speculatori e per questo ci rincuora il disegno di legge della Giunta che rappresenta un primo passo che siamo pronti a discutere in Consiglio».

Dopo l’appello alla difesa della sanità pubblica la chiusura: «Dobbiamo agire sulle emergenze e sono diverse ma sapremo rispondere con i fatti». (A.M.)

Dopo l’on. Ciusa ha preso la parola il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, che ha detto: “Non si diventa presidenti per caso, la storia dell’Autonomia è ricca di grandi figure di uomini e finalmente di una donna. In ogni aspetto è necessario generare sviluppo per la Sardegna ed è necessaria una Regione all’altezza amministrativa dei bisogni”.

Per ultimo ha preso la parola l’on. Paolo Truzzu, che ha ringraziato il presidente Comandini per la lettera inviata alla famiglia Berlinguer dopo il danneggiamento della tomba del segretario del Pci. Poi ha aggiunto: “Questa maggioranza è autosufficiente nei numeri in quest’Aula ma non nella società sarda, dove ha vinto la presidente Todde. Non voi. La campagna elettorale è finita e non ci troverete mai dietro i muretti a secco. Nessuno di noi desidera vederla fallire”. Sul tema dell’eolico Truzzu ha detto: “Tutti vogliamo evitare l’assalto degli speculatori ma c’è la strada della trattativa col governo e l’intesa sul decreto interministeriale, con la definizione delle aree idonee per ospitare eolico e fotovoltaico”.

Per la replica la presidente Todde ha preso la parola: “Mi fa piacere che il nostro programma”, ha detto rivolta all’Aula, “sia stato ritenuto ambizioso ma non ci saranno divisioni pregiudiziali.  Mi sorprende lo scandalo per un assessore alla Sanità non sardo quando i bilanci 2022 delle Asl sarde ancora non ci sono”. Sul punto della Sanità la presidente Todde si è soffermata indicando le prime azioni della Giunta su questa materia nel primo mese di governo. “Sono orgogliosa che l’assessore alla Sanità abbia iniziato con la Garante dei diritti dei detenuti a occuparsi del diritto alla Salute di chi è in carcere e siamo consapevoli che soprattutto nei territori i problemi da risolvere siano tanti”.

La presidente ha toccato anche il tema dei trasporti e della transizione energetica, affermando che “il gas è necessario come energia di transizione” e ha confermato che “le infrastrutture sono necessarie. Per questo il 21 maggio vedrò a Roma il ministro Pichetto Fratin”. Sui giovani la presidente Todde ha detto che “sono al centro di tutte le nostre politiche e non è mai tardi per dire ai giovani sardi che il futuro appartiene a loro”.

Al termine il presidente Comandini ha chiuso i lavori del Consiglio regionale, che sarà convocato a domicilio. (C.C.)

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