Interrogazione n. 1941/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1941/C-6

CADDEO – LAI – COCCO Daniele Secondo – ORRÙ – LOI – PIU, con richiesta di risposta scritta, sull’organizzazione sanitaria all’interno della Casa Circondariale di Uta e sulla grave carenza strutturale di personale di Polizia penitenziaria.

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I sottoscritti,

premesso che il diritto alla salute dei detenuti è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione e alle convenzioni internazionali, così come è garantita dalla Costituzione la sicurezza del personale penitenziario;

considerato che:
– il decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 140 disciplina, ai sensi dell’articolo 56 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna) e in attuazione dell’articolo 2, comma 283, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le modalità, i criteri e le procedure per il trasferimento al Servizio sanitario della Regione delle funzioni sanitarie, delle risorse finanziarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature, arredi e beni strumentali relativi alla sanità penitenziaria;
– diversi rapporti e segnalazioni hanno evidenziato una grave carenza strutturale, di personale di Polizia penitenziaria e di organizzazione sanitaria all’interno della Casa circondariale di Uta, con conseguenti rischi per la salute e la sicurezza dei detenuti e ancor più del personale penitenziario;
– presso la Casa circondariale di Uta, al momento sono impiegati n. 326 agenti di polizia penitenziaria, n. 25 amministrativi, n. 7 educatori, n. 12 medici di medicina di base e 15 operatori di medicina d’urgenza;
– dai dati relativi ai piantonamenti nei diversi nosocomi di Cagliari, effettuati dalla Casa circondariale di Uta, risultano essere stati ricoverati, nell’arco di tempo che va dal 1° gennaio 2023 ad oggi, n. 38 detenuti per i quali sono stati impiegati complessivamente circa 2.300 unità di Polizia penitenziaria;
– la situazione si è aggravata nel mese di settembre, quando, a seguito del ricovero contemporaneo di n.7 detenuti (sei presso il SS Trinità e uno nel Policlinico di Monserrato), sono stati impiegati n. 512 unità di Polizia penitenziaria;
– all’interno dell’ospedale S.S. Trinità è stato realizzato un reparto detentivo che se fosse consegnato consentirebbe l’impiego di un numero di personale di Polizia nettamente inferiore a quello attualmente impiegato, evitando così di sottrarre personale di sicurezza dal carcere di Uta;
– il carcere di Uta risulterebbe non adeguato ad accogliere detenuti con malattie psichiatriche diagnosticate, a causa della mancanza di camere detentive attrezzate, così come non risulta essere presente una struttura di reparto per il ricovero ospedaliere;
– si segnala che attualmente, i “detenuti psichiatrici” vengono accolti anche nelle sezioni ordinarie, le cui stanze sono prive dei dispositivi anti impiccamento e di qualsiasi altro dispositivo che permetta la necessaria tutela della incolumità fisica;
– recentemente si è verificata una grave aggressione ai danni di alcuni agenti di polizia penitenziaria perpetrata da “detenuti psichiatrici” e in precedenza si sono verificati anche casi di suicidio e di tentato suicidio da parte di alcuni detenuti;
– questi episodi mettono evidenziano le gravi difficoltà che il personale penitenziario deve affrontare quotidianamente per garantire la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie;

preso atto dell’impegno dichiarato dall’Assessore regionale dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale, nell’aprile 2023, di disporre l’apertura dei reparti detentivi negli ospedali, di attivare una cartella clinica elettronica, che consenta al personale sanitario operante nelle carceri di accedere ai dati indispensabili per il corretto trattamento della persona privata della libertà, di attivare la struttura di coordinamento e di nominare il coordinatore regionale di riferimento per un costante monitoraggio del sistema sanitario penitenziario;

verificato che:
– nessuno degli impegni dichiarati dall’Assessore Doria di cui, ai punti precedenti è stato mantenuto;
– le interrogazioni precedenti interrogazione n. 1442/A del 29 aprile 2022 e n. 1488/A del l° giugno 2022, depositate dalla sottoscritta a firma di tutti consiglieri di minoranza, non ha mai ricevuto risposta;

dato atto che:
– giungono segnalazioni preoccupanti da parte ei familiari dei detenuti sui fenomeni di autolesionismo, di intenzioni suicidarie e di assistenza sanitaria non sempre tempestiva;
– risultano oggettivamente in aumento, da parte dei detenuti, comportamenti dovuti alle loro caratteristiche psichiche, con gravi ricadute sull’operato degli agenti di Polizia penitenziaria e sulla tutela e sicurezza di tutti i detenuti e di tutti gli operatori;
la Polizia penitenziaria si trova ad affrontare sempre più di frequente casi di crisi e di aggressioni dovute alle caratteristiche psichiche dei detenuti, senza avere la competenza e la formazione necessaria ad affrontarli,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali azioni la Regione intenda intraprendere per garantire un adeguato livello di assistenza sanitaria all’interno del carcere di Uta;
2) quali siano le ragioni che impediscono l’apertura del reparto di detenzione presso l’Ospedale S.S. Trinità di Cagliari;
3) se la Regione intenda adottare azioni per migliorare la struttura e le attrezzature mediche all’interno del carcere con la realizzazione di un reparto per il ricovero dei detenuti;
4) se la Regione intenda procedere all’attivazione della struttura di coordinamento e alla nomina del coordinatore regionale di riferimento;
5) quali azioni la Regione intenda intraprendere per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori, in particolare della polizia penitenziaria, così da ripristinare un buon andamento delle attività della Casa circondariale di Uta.

Cagliari, 24 ottobre 2023

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