Interrogazione n. 1898/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1898/A

SATTA Gian Franco – AGUS – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulle vicende che stanno interessando la Nobento SpA di Alghero e i lavoratori.

***************

I sottoscritti,

premesso che:
– ad Alghero opera la Nobento SpA, una realtà industriale leader nel settore dei serramenti, altamente specializzata nella produzione di infissi in termofibra che ad oggi dispone di stabilimenti per circa 25.000 mq e conta oltre 300 addetti;
– l’azienda, negli ultimi anni, ha registrato una crescita esponenziale della produzione che è passata da poco meno di 12.000 unità del 2014 ad oltre 136.000 unità nel 2020 con un conseguente incremento degli addetti che è passato dai 20 del 2014 agli attuali 370 circa;
– l’azienda si è sviluppata nel quadro di Industria 4.0 con processi di produzione altamente innovativi e tecnologici grazie al lavoro di operai specializzati e dei tecnici che curano la parte ingegneristica di design e progettazione;

considerato che:
– è di attualità la notizia che la Nobento SpA, già il 1° agosto scorso, abbia avanzato al Ministero del lavoro, la richiesta di accedere alla cassa integrazione straordinaria all’80 per cento per 12 mesi per circa 300 addetti, motivandone la necessità con l’esigenza di dover sostituire le linee produttive con nuovi macchinari altamente performanti in grado di garantire competitività sul mercato anche a fronte della flessione della domanda dovuta all’abolizione al ridimensionamento del superbonus 110 per cento, richiesta rigettata dal Ministero, tra le altre cose, per l’assenza di un accordo con le rappresentanze delle sigle sindacali aziendali;
– il 28 agosto 2023 l’azienda ha avanzato al Ministero una nuova richiesta per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria, sempre per 300 addetti, ma per 24 mesi, motivandola con la necessità di dover fermare la produzione per la sostituzione di tutte e quattro le linee di produzione, annunciando al contempo investimenti privati per oltre 20 milioni di euro in nuove tecnologie e confermando un piano industriale da oltre 50 milioni per il prossimo quinquennio;
– dalle ultime notizie apprese a mezzo stampa parrebbe che il Ministero abbia rinviato al prossimo 4 settembre il tavolo di concertazione;

rilevato che:
– per il nord Sardegna, una realtà aziendale che possa contare su questi numeri è di primaria importanza e pertanto è necessario e doveroso che anche la politica regionale si interessi alla vicenda per scongiurare che si possano verificare perdite occupazionali difficilmente recuperabili nel breve periodo;
– gli interventi di ammodernamento tecnologico, programmati con queste modalità, si inseriscono in un contesto di flessione della domanda sul mercato dovuto al ridimensionamento della misura del superbonus al 110 per cento e questo non può lasciare la politica regionale in disparte;

ritenuto che:
– sia necessario seguire la vicenda per comprendere a pieno la reale situazione industriale dell’azienda a fronte degli investimenti annunciati e della richiesta di cassa integrazione straordinaria già avanzata al Ministero;
– sia fondamentale coinvolgere i lavoratori con maggiore partecipazione facilitando la costituzione di adeguate rappresentanze sindacali in seno all’azienda, in modo da conciliare gli interessi di entrambe le parti in maniera adeguata e nel rispetto delle tutele vigenti, allo scopo di sostenere la concertazione avanzata presso il Ministero con l’obiettivo primario di salvaguardare centinaia di posti di lavoro e lo stesso futuro della dell’azienda;
– una crisi occupazionale di questa portata danneggerebbe in maniera grave l’intero territorio del nord ovest della Sardegna,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale del lavoro per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione descritta;
2) se non ritengano doveroso promuovere un tavolo di concertazione tra azienda e sindacati al fine di favorire un dialogo costante e franco al fine di trovare soluzioni condivise rispondenti alle necessità di entrambe le parti;
3) se non ritengano doveroso, a seguito di tali interlocuzioni, sostenere gli interessi di azienda e lavoratori presso il Ministero del lavoro al fine di evitare una possibile crisi occupazionale che danneggerebbe l’intero nord Sardegna, salvaguardando un’azienda leader per la nostra regione.

Cagliari, 4 settembre 2023

Condividi: