“Le politiche sanitarie per l’infanzia della nostra Regione devono essere ispirate al criterio dell’”investimento” e non certo a quello dei “costi”. Per questo esorto il Consiglio Regionale, l’Assessore Doria, la ASL n.8 di Cagliari cui afferisce il Microcitemico e l’Ospedale Brotzu ad adoperarsi con sollecitudine, verso una risoluzione definitiva e condivisa per garantire ai minori il diritto di beneficiare del servizio sanitario, seguendo procedure chiare e percorsi ben definiti, tali da restituire dignità alla Sardegna, scegliendo l’investimento più importante per una società più giusta: la salute e il benessere dei suoi figli”.
E’ l’appello fatto da Carla Puligheddu, Garante regionale per l’infanzia e l’Adolescenza dopo la segnalazione presentata dall’ASGOP, l’Associazione Sarda Genitori Oncoematologia Pediatrica, sulla situazione del reparto e del centro trapianti.
La Garante Puligheddu dopo aver incontrato una delegazione dei genitori dei piccoli ricoverati e sentito l’assessore della Sanità ha dichiarato: “Sicuramente si è trattato di un cortocircuito nella raccolta dei dati, nella registrazione e nei passaggi burocratici. Tutto questo ha generato uno shock nell’erogazione del servizio sanitario, accompagnato da un reciproco scambio di accuse fra le parti interessate. Per il bene dei piccoli pazienti ma, in generale, per la tutela dei diritti dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e delle adolescenti invito tutti i soggetti investiti di responsabilità politiche e professionali ad uno scatto di umanità, nella consapevolezza che la tempestività degli interventi, soprattutto nei più piccoli, può fare la differenza”.
La Garante per l’infanzia ha espresso la sua personale vicinanza ai bambini che soffrono e alle loro famiglie e ha ringraziato l’Associazione Sarda Genitori Oncoematologia Pediatrica e l’assessore regionale della Sanità Carlo Doria per l’impegno garantito alla risoluzione della vicenda nonostante l’insediamento dell’esponente della Giunta sia avvenuto in una fase successiva allo scorporo dell’ospedale Microcitemico: “Un’eredità a cui forse avrebbe rinunciato volentieri“.