Interrogazione n. 1791/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1791/A

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MANCA Ignazio – ENNAS – PIRAS, con richiesta di risposta scritta, sull’opportunità di porre in essere tutti i passaggi amministrativi affinché il Bacino del Bunnari venga rialimentato e restituito alla fruizione della collettività.

I sottoscritti,

premesso che:

– in data 11 agosto 2021 veniva presentata l’interrogazione n. 1156 a firma Manca Ignazio e più, che di seguito si trascrive: “Nelle vicinanze di Sassari si trova l’amena vallata di Bunnari, famosa per la lussureggiante vegetazione, in particolare boschi di roverella e macchia mediterranea, su cui fino al 2003 insisteva il bacino artificiale, alimentato dall’omonimo rio”;
– l’invaso è collegato alla “diga di sopra”, 29 metri di altezza, costruita nel 1930, con una capacità di 1.200.000 metri cubi;
– appena più a valle è situata la “diga bassa”, altezza 32 m, costruita tra il 1874 e il 1879;
– quest’ultima, contrassegnata da un invaso di 475.000 metri cubi, per decenni ha costituito l’unica fonte di approvvigionamento idrico per la città di Sassari e dintorni;
– la riva del bacino principale è sempre stata popolata da una variegata fauna lacustre, specie uccelli acquatici, come aironi, folaghe, anatre e altri uccelli da ripa;
– a partire dalla diga principale, alimentata dal Rio Bunnari, si dipartono nell’area circostante una miriade di sentieri adatti per effettuare escursioni a piedi o in mountain bike. Tutt’intorno un fitto tappeto di ciclamini, orchidee selvatiche e mirabili ginestre;
– grazie alla presenza di costoni calcarei e pareti rossastre è possibile nei pressi praticare l’arrampicata;
– da sempre meta di gradimento per escursionisti, il parco è dotato di una struttura ricettiva con bar, ristorante, piscina, campi da calcio e minigolf;

rilevato che:

– periodicamente il bacino veniva svuotato per consentire la manutenzione delle dighe;
– a partire dal 2003 il bacino principale, quello sorto con la costruzione della diga superiore, è stato svuotato per asserita manutenzione, mai ultimata, e da allora mai più riempito;
– col passare del tempo, la mancanza d’acqua ha arrecato innegabili danni a tutto l’ambiente circostante, lasciando segni di conseguente degrado e abbandono per tutta l’area circostante;
– tale contegno omissivo denota una scarsa sensibilità ambientale, che incide negativamente sul bagaglio culturale da destinare alle nuove generazioni;
– non solo, la mancata riserva idrica ha aggravato il rischio incendi in una zona particolarmente ricca di vegetazione ed in passato tristemente interessata da paurosi incendi;

considerato che il PNRR potrebbe costituire l’occasione per eseguire o, quantomeno ultimare, i lavori di conservazione delle due dighe, così da rimettere in pristino il bacino superiore;

preso atto della risposta pervenuta in data 17 febbraio 2022 e con cui l’Assessore si impegna “a porre in essere tutti i necessari approfondimenti tali da poter esaminare con piena contezza la situazione del territorio e verificare quali possano essere le iniziative compatibili con le competenze dell’Assessorato della difesa dell’ambiente, unitamente alle soluzioni che in armonica condivisione possano provenire dai Consiglieri regionali interroganti, per quanto riguarda gli aspetti relativi al recupero ambientale dell’area su cui insiste la diga di cui all’oggetto”;

considerato che:

– appare urgente ripristinare lo stato dell’intera area del Bunnari, mettere in sicurezza l’alveo, le sponde e le arginature così da garantire le condizioni di sicurezza richieste per legge;
– la riqualificazione del parco amplierebbe le capacità turistico-sportive (trekking, mountain bike, canoa, arrampicata, pesca sportiva) offrendo occasione di lavoro a cooperative giovanili o a capaci imprenditori,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, l’Assessore regionale dei lavori pubblici e il Presidente (commissario) dell’Ente acque del-la Sardegna, affinché:

accertato quanto esposto in premessa, vogliano porre in essere tutti i passaggi amministrativi opportuni, anche con il coinvolgimento del Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibile, affinché il Bacino del Bunnari, previa messa in sicurezza delle due dighe, venga finalmente rialimentato e restituito alla fruizione della collettività.

Cagliari, 31 marzo 2023

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