CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Mozione n. 644
COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA sulle sempre più preoccupanti procedure di acquisizione del gruppo Sanac e la conseguente situazione dei lavoratori, in particolare dello stabilimento di Assemini – Cagliari.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’azienda SANAC, che è stata leader nella produzione di materiali refrattari per l’industria siderurgica, dispone degli impianti di produzione, oltre lo stabilimento di Assemini, quelli di Vado Ligure. Gattinara e Massa, si ritrova in amministrazione straordinaria con la maggior parte del personale in cassa integrazione;
– la situazione di incertezza degli stabilimenti SANAC è iniziata nel 2019 quando viene confermato l’acquisto del Gruppo Sanac da parte di Arcelor-Mittal (divenuta poi Acciaierie d’Italia) e viene annunciata la presentazione del piano industriale e il passaggio, previo accordo sindacale, di tutti i lavoratori alla nuova società;
– da allora la situazione è in continuo peggioramento sia sul piano produttivo che finanziario, anche se l’Assessore regionale dell’industria, ricevute le tante interrogazioni presentate, ha sempre risposto affermando che, assieme al MISE, “sono a conoscenza della situazione per la quale si è espressa fiducia in una soluzione positiva, rassicurando che la situazione sarebbe stata costantemente monitorata”:
– Sanac è un’azienda controllata dal Ministero delle imprese e del made in Italy e fornisce materiali refrattari fondamentali per i processi di produzione di acciai, lavorando per quasi il 60 per cento del suo fatturato per lo stabilimento Acciaierie d’Italia (Ex ILVA) di Taranto;
PREMESSO ulteriormente che:
– nel 2018, un nuovo accordo con il colosso franco-indiano di Arcelor Mittal sulla gestione delle acciaierie ex ILVA, sembrava aver aperto uno spiraglio circa il definitivo assetto societario e la conseguente stabilità lavorativa per i circa 400 dipendenti del Gruppo Sanac;
– nel 2019 Arcelor Mittal Italia si aggiudica il primo bando di gara per l’acquisizione di Sanac che tuttavia non perfeziona mai, temporeggiando per anni con fidejussioni bancarie, allo scadere delle quali nel 2022, decadendo il bando stesso, obbliga i commissari a rimettere in vendita la Sanac, attraverso un nuovo ulteriore bando di gara;
– il Governo, attraverso l’allora Ministro Giancarlo Giorgetti, confermato dall’Assessore regionale dell’industria Anita Pili, che ha sempre dichiarato un costante monitoraggio da parte della Regione, aveva annunciato che avrebbe fatto valere la propria posizione in qualità di socio di Acciaierie d’Italia tramite Invitalia, per far pervenire finalmente l’offerta di acquisto e scongiurare un’ingiustificata crisi di Sanac”;
– ad oggi, ci sono stati ben tre tentativi di gara per l’acquisto della fabbrica, tutti falliti;
APPRESO che:
– il 6 dicembre scorso si è svolto un incontro in presenza e videoconferenza convocato dal Ministero delle imprese e del made in Italy avente ad oggetto la società Sanac Spa in A.S., la riunione è stata presieduta dal Coordinatore della struttura per le crisi d’impresa ed hanno partecipato tutte le parti interessate, in particolare per la Regione l’Assistente dell’Assessore regionale dell’industria, e una funzionaria dell’Assessorato del lavoro e formazione professionale;
– durante l’incontro è emerso che la cassa contabile concede un orizzonte di massimo sei mesi, che potrà essere prolungato solo con l’esito positivo delle azioni di recupero dei crediti verso Acciaierie d’Italia, pari a circa 23 milioni di euro;
– sono regolarmente svolte le attività di manutenzione degli stabilimenti, per i quali sono state superate anche tutte le criticità ambientali e l’azienda potrebbe tornare rapidamente ai livelli pre-crisi con il ripristino degli ordini di refrattari da parte di Acciaierie d’Italia, prospettiva favorita dai costi di trasporto che rendono antieconomico l’importazione di questi materiali dall’Asia;
– alla terza procedura di vendita sono pervenute due manifestazioni d’interesse dalla Dalmia e da RHI Italia, società italiana della multinazionale RHI Magnesita. Le offerte vincolanti sono attese entro il primo trimestre del 2023, con l’obiettivo di concludere l’iter entro il mese di aprile 2023, procedendo così alla cessione unitaria del complesso aziendale. Sono state acquisite informazioni su interlocuzioni tra Dalmia e RHI per eventuali operazioni societarie di medio periodo, che al momento non sembrano poter coincidere con le ristrette tempistiche della gara in corso;
APPRESO ulteriormente che il 16 gennaio 2023 si è svolto un incontro convocato dalla struttura commissariale di Sanac alla presenza delle organizzazione sindacali nazionali e territoriali dei quattro siti italiani (Assemini – Cagliari, Vado Ligure, Gattinara e Massa Carrara che occupano circa 350 dipendenti più l’indotto) nel corso del quale la struttura commissariale ha comunicato il venir meno, perfino prima della chiusura del periodo di due diligence, delle offerte presentate dai due gruppi internazionali Dalmia e RHI Magnesita, che avevano nel corso del bando di vendita presentato manifestazione di interesse per acquistare il gruppo Sanac in A.S;
CONSIDERATO che:
– i commissari straordinari, in data 11 gennaio 2023 hanno notificato al Ministero delle imprese e del made in Italy che le due aziende hanno ritirato le offerte;
– hanno inoltre, prospettato al Ministero delle imprese e del made in Italy, la possibilità di indire un nuovo bando prevedendo la vendita dei singoli stabilimenti territoriali o, in alternativa, la vendita degli asset patrimoniali dei vari stabilimenti. Le ipotesi determinerebbero in un caso lo “spacchettamento” dell’azienda coi rispettivi siti;
– inoltre, la struttura commissariale ha comunicato che, a seguito del credito nei confronti di Acciaierie d’Italia di 23 milioni di euro, a causa della scarsa liquidità e del risultato negativo del 2022, è in grado di andare avanti con l’attuale assetto produttivo,(vige una procedura di Cassa integrazione guadagni straordinaria che ha toccato punte che incidono sul 50 per cento del personale) sino al mese di aprile 2023, sospendendo le attività in 2 siti Cagliari e Vado Ligure per poi dopo due mesi sospendere anche quelle di Massa Carrara e Gattinara o in alternativa sospendere la produzione in tutti e 4 i siti, a meno che non si verifichino degli eventi nuovi sul fronte crediti e ordinativi da parte di Acciaierie d’ Italia;
APPRESO ancora che nell’ultimo incontro, di questi giorni scorsi, tra i rappresentanti sindacali e i commissari Sanac, i commissari hanno ribadito di aver trasmesso al Ministero per le imprese e del made in Italy il bando, con le integrazioni richieste a suo tempo, che prevede appunto le due opzioni di vendita, quella spacchettata dei singoli impianti e quella unitaria per i 4 siti industriali;
CONSIDERATO ulteriormente che la vendita spacchettata metterebbe fine al gruppo Sanac con conseguenze disastrose soprattutto per i lavoratori, in quanto la vendita di un solo stabilimento non garantirebbe il gettito necessario a pagare i vari creditori, fra cui gli stessi dipendenti, inoltre la vendita spacchettata lascerebbe nell’incertezza i siti non venduti,
impegna il Presidente della Regione
1) a manifestare la propria contrarietà alla proposta dei commissari del gruppo Sanac di vendita spacchettata dei singoli impianti;
2) a rappresentare al Ministero delle imprese e del made in Italy la necessità che la vertenza del gruppo Sanac sia inserita e definitivamente risolta in maniera unitaria, all’interno del rinnovo dell’accordo di programma su Acciaierie d’Italia (ex ILVA) in corso di elaborazione;
3) a farsi parte attiva presso il Governo affinché consideri la necessità di supportare l’attività dello stabilimento Sanac di Assemini con nuovi ordini da parte di Acciaierie d’Italia (ex ILVA).
Cagliari, 31 marzo 2023