CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 631
FANCELLO – LANCIONI – MULA – MAIELI sulle azioni volte a tutelare il rispetto delle volontà individuali al momento del fine vita e per il diritto a una morte dignitosa, e alla sensibilizzazione del Governo e del Parlamento italiano affinché sia approvata in tempi congrui una legge sulla morte volontaria medicalmente assistita.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– sono più di 1.240.000 i cittadini italiani che hanno firmato a favore del quesito referendario richiedente la soppressione parziale dell’articolo 579 del Codice penale;
– tale referendum non è stato ammesso al voto dalla Corte in quanto “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”;
– sono ormai 40 anni di proposte incompiute non è più rinviabile una decisione da parte del Parlamento, competente a legiferare, in tema di fine vita;
CONSIDERATO che:
– le malattie terminali generano dolore e sofferenza per i pazienti stessi ma anche per chi sta loro accanto con tutte le particolari situazioni di sofferenza da esso implicate;
– è una tematica sempre più urgente nella società del futuro in particolare perché le cure mediche tendono ad essere sempre più efficaci e capaci di garantire un’aspettativa dì vita sempre più lunga;
– i dati EURISPES del 2019 mostrano che oltre il 70 per cento degli italiani è favorevole al ricorso alla pratica dell’eutanasia in caso di coma irreversibile o dolori insostenibili dovuti a malattia;
– l’eutanasia è stata legalizzata in varie forme da diversi Paesi europei tra cui Belgio, Olanda, Spagna, Germania, Svizzera, mentre altri, come Francia e Inghilterra, stanno procedendo a vario titolo alla sua depenalizzazione de facto;
TENUTO CONTO che:
– secondo una stima dell’Istituto Mario Negri l’eutanasia clandestina (praticata in varie forme) è un fenomeno ampiamente diffuso in Italia;
– secondo l’ISTAT ogni anno 700 malati scelgono la via del suicidio per sfuggire alle sofferenze della loro situazione terminale;
– tra il 1998 e il 2020 oltre 159 cittadini italiani malati terminali sono espatriati in Svizzera per ricorrere al suicidio assistito;
VALUTATO che la decisione della Consulta in merito alla inammissibilità del quesito referendario non deve essere in alcun modo utilizzata per negare la necessità di varare quanto prima una legge sul fine vita senza trascurare il possibile ruolo e sviluppo delle cure palliative e che la necessità e l’urgenza di approvare una legge sul fine vita sono coerenti a quanto più volte ribadito dalla stessa Consulta che ha già indicato sul tema alcuni parametri di riferimento fondamentali,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
ad assumere tutte le iniziative politiche necessarie presso il Governo e il Parlamento italiano, affinché sia approvata in tempi congrui una legge sulla morte volontaria medicalmente assistita.
Cagliari, 15 dicembre 2022