CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 628
COSSA – MELE – SATTA Giovanni Antonio – COCCIU – TEDDE – CUCCU – STARA sulla necessità di coniugare il processo di attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni ordinarie con il principio di insularità.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTI:
– gli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione;
– la bozza di disegno di legge recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” presentata dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie Calderoli alla Conferenza delle Regioni l’8 novembre scorso;
PREMESSO che:
– l’inserimento nella Costituzione del principio di insularità, che nasce dalla storica esigenza di garantire finalmente alle Isole le medesime opportunità di sviluppo e di competitività rispetto alle altre regioni italiane, rimuovendo gli ostacoli derivanti dalla loro condizione geografica e adottando nel contempo le misure necessarie a valorizzare la specificità insulare, rappresenta per la Sardegna anche un rafforzamento delle ragioni che furono alla base del riconoscimento dello Statuto speciale;
– l’aspirazione di diverse Regioni ordinarie a ottenere forme di autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116, secondo comma, della Costituzione, entrata da oltre cinque anni nel dibattito istituzionale, deve essere valutata nella prospettiva di una piena esplicazione del valore del regionalismo quale garanzia della stabilità dello Stato democratico e valorizzazione della diversità e delle specificità locali, che rappresenta uno degli elementi di maggiore ricchezza del nostro Paese;
RITENUTO che:
– sia necessario che questo processo venga realizzato in modo sostenibile dal punto di vista politico istituzionale ed economico, onde evitare ripercussioni sulla coesione nazionale;
– non si possa prescindere propedeuticamente da una perequazione infrastrutturale che avvicini il livello di infrastrutturazione delle diverse aree del Paese (si ricorda che l’indice di infrastruttura-zione della Sardegna è per quasi tutte le voci inferiore al 50 per cento della media nazionale);
– debba essere attentamente valutata l’incidenza dell’ampliamento delle competenze delle Regioni ordinarie sul concetto di specialità, alla luce di quanto previsto dall’articolo 10 della legge costituzionale n. 3 del 2001, la cosiddetta “clausola di maggior favore”;
EVIDENZIATO che:
– l’articolo 116 della Costituzione prevede che “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” possano essere attribuite alle Regioni ordinarie “nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119”, nel quale è stato recentemente inserito il principio di insularità, che oggi rappresenta pertanto uno dei parametri fondamentali ai quali l’intero progetto si deve attenere;
– nella parametrazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) non potranno non essere considerati i costi dell’insularità, quantificati per la Sardegna in circa 5.700 euro l’anno per ogni residente dall’Istituto Bruno Leoni, a fronte di un PIL che nel 2020 era di appena 20.000 euro pro capite,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a porre con forza in sede di Conferenza Stato-regioni il tema della imprescindibilità di una puntuale e trasparente determinazione dei LEP prima dell’avvio del processo di autonomia differenziata, per garantire alla Sardegna livelli di prestazione, soprattutto in campo sanitario e dell’istruzione, uguali a quelli della Penisola;
2) a riaffermare, nell’ambito del processo di riforma, la specificità dei problemi derivanti dalla condizione insulare, rivendicando in particolare:
– il principio della continuità territoriale quale elemento prioritario per la crescita sociale della Sardegna e il suo sviluppo in tutti i settori economici;
– la necessità della perequazione infrastrutturale, anche al fine di garantire l’accessibilità interna della nostra Isola;
– una transizione energetica che porti al rapido superamento dei combustibili maggiormente inquinanti a favore di fonti energetiche innovative e di minimo impatto ambientale (quali l’idrogeno), anche facendo ricorso alle ingenti risorse specificamente messe a disposizione dal PNRR, così da limitare interventi in grado di compromettere l’ambiente e il paesaggio dell’Isola;
– a proporre forme di fiscalità di sviluppo utili a favorire l’attrattività della nostra Isola per gli investimenti e a favorire la formazione di nuove imprese, a partire da un significativo ampliamento delle aree ZES;
3) ad avviare, sulla base di un confronto con il Consiglio regionale, il percorso di attuazione del principio di insularità di cui all’articolo 119 della Costituzione.
Cagliari, 29 novembre 2022