CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1667/A
SOLINAS Alessandro, con richiesta di risposta scritta, in merito alla necessità di porre in atto azioni di tutela e valorizzazione del territorio di Magomadas.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– la Giunta regionale, all’esito della procedura di verifica di assoggettabilità alla VIA, con la deliberazione n. 16/25 del 28 marzo 2017, ha stabilito di non sottoporre alla ulteriore procedura di VIA l’intervento “Installazione di un impianto di conferimento e smaltimento tramite pirogassificazione e essicamento di rifiuti speciali non pericolosi in Comune di Magomadas”, più precisamente nella zona artigianale-industriale, proposto dalla società Ecoricicla Srl, nel rispetto di un insieme di prescrizioni, fissando, inoltre, in cinque anni la conclusione dei lavori;
– il progetto prevedeva l’ampliamento delle attività svolte fino a quel momento di recupero di rifiuti edili provenienti da scavi, demolizioni di murature, pavimentazioni stradali e simili, tramite operazioni di vagliatura del materiale e deposito, prima della vendita nelle aree dedicate, con il trattamento anche di rifiuti organici (CER 20 01 08 e CER 20 02 01) e fanghi di depurazione (CER 19 08 12, CER 19 09 02 e CER 19 08 05) provenienti da impianti di depurazione delle acque reflue civili;
– il progetto prevedeva inoltre che il recupero (operazioni R3) della frazione organica avvenisse all’interno di un capannone tramite un impianto progettato per riceverla, insieme a scarti vegetali costituiti prevalentemente da ramaglie, potature e legno, consentendo di ottenere attraverso reazioni batteriche una matrice biostabilizzata, da sottoporre a bioessicazione, sfruttando il calore liberato dai processi di fermentazione e dalla pirogassificazione;
– per quanto riguarda le operazioni di recupero (R5) dei fanghi, era prevista una fase di deidratazione, tramite sversamento in apposite vasche in cemento armato dotate di serpentine di riscaldamento alimentate dal pirogassificatore;
– era prevista la realizzazione di 7 vasche con copertura amovibile, della misura di 35 x 4 metri e profondità di 50 cm, per una capacità complessiva di 90 tonnellate cadauna;
– la quantità annua di materiale da recuperare autorizzata era di 10.000 tonnellate per quanto riguarda la frazione organica, con 250 giorni lavorativi all’anno, e di 80.000 tonnellate per i fanghi da essiccare (circa 223 giornate lavorative all’anno);
– il Servizio tutela del paesaggio e vigilanza per le Province di Oristano e Medio Campidano, con nota n. 32409 del 23 agosto 2016, ha comunicato che l’area non è soggetta a vincolo paesaggistico e che non si rilevano criticità che richiedano l’assoggettamento a VIA pur ritenendo opportuna la realizzazione di una piantumazione arborea lungo il perimetro dell’impianto;
– con determinazione dirigenziale Prov. OR n. 1283 del 24 ottobre 2018 la Provincia di Oristano ha autorizzato le operazioni di recupero fanghi da depurazione (R5) mediante comunicazione in procedura semplificata (articoli 214-216 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modifiche ed integrazioni) per una capacità di trattamento di 15 mila tonnellate annue, come risulta dal catasto nazionale dei rifiuti;
– con la deliberazione n. 33/25 del 26 giugno 2018, la Giunta regionale ha accolto il subentro, nella titolarità della deliberazione n. 16/25 del 28 marzo 2017, proposto dalla Società Geco Srl e autorizzato “l’assegnazione della operazione di recupero R3 a due dei tre codici CER gestiti dall’impianto, in vece della operazione R5”;
– l’impianto gestito dalla Geco era autorizzato allo stoccaggio finalizzato al recupero di fanghi provenienti da impianti di depurazione e non poteva essere un impianto di smaltimento;
considerato che:
– a fine 2019 successivamente alle vibranti proteste degli abitanti di Magomadas preoccupati per il diffuso cattivo odore e per gli insetti, sono iniziati accertamenti da parte dei Carabinieri e dell’ARPAS;
– nell’ottobre 2019 i tecnici del Servizio rifiuti e Servizio acque della Provincia hanno effettuato un sopralluogo congiunto con quelli dell’ARPAS e del Corpo forestale e di vigilanza ambientale dal quale risulta che il gestore ha depositato nelle vasche di essicazione un carico mancante della certificazione di avvenuta stabilizzazione del fango e ha miscelato il fango in uscita dalle vasche con materiale proveniente dalla vagliatura di rifiuti misti da demolizione, contrariamente a quanto indicato nel progetto, che prevedeva la miscelazione con terre e rocce opportunamente selezionate;
– in seguito a ciò la Provincia ha emesso una prima ordinanza di diffida (n. 56 del 29 ottobre 2019) dal proseguire l’attività in difformità da quanto previsto nell’autorizzazione e una seconda (n. 64 del 22 novembre 2019) a parziale modifica della precedente, che autorizzava la ripresa dell’attività di recupero fanghi limitatamente al materiale prodotto a far data dal provvedimento stesso in attesa dell’esito delle verifiche sul materiale prodotto fino alla data del 21 novembre 2019;
– con determinazione dirigenziale Prov. OR n. 394 del 10 aprile 2020 la Provincia ha ritenuto insussistenti gli eventuali motivi di annullamento d’ufficio delle autorizzazioni in favore degli impianti Geco Srl;
– con ordinanza TAR Sardegna, Sez. I, 25 giugno 2020, n. 258 è stata respinta la richiesta di provvedimenti cautelari avverso l’attività di trattamento fanghi della Geco Srl;
– il 14 luglio 2020 la Procura della Repubblica di Oristano ha disposto il sequestro preventivo degli impianti della Geco Srl di Magomadas, e da tale data l’impianto, esclusivamente nella parte legata al deposito del materiale contestato, è inoperoso nella parte in cui avveniva il trattamento dei fanghi;
evidenziato che:
– la Giunta regionale con la deliberazione n. 30/46 del 30 settembre 2022, ha prorogato l’efficacia temporale della deliberazione della Giunta regionale n. 16/25 del 28 marzo 2017, relativa all’intervento denominato “Installazione di un impianto di conferimento e smaltimento tramite pirogassificazione e essicamento di rifiuti speciali non pericolosi in Comune di Magomadas”, proposto dalla Società Ecoricicla Srl a cui è subentrata, con la deliberazione n. 33/25 del 26 giugno 2018, la Società Geco Srl, richiamando il rispetto di tutte le prescrizioni impartite con le predette deliberazioni;
– la proroga concessa dalla Giunta regionale ha destato grande preoccupazione nella popolazione che teme la riattivazione dell’impianto per il trattamento dei fanghi;
– l’impianto ricade in un territorio di alto pregio ambientale rinomato per le colture identitarie come la storica Malvasia Doc, la cui produzione coinvolge ben sette comuni della Planargia e in particolare il Comune di Magomadas;
ritenuto che:
– la Regione debba tutelare con ogni mezzo i territori del Montiferru e della Planargia pesantemente colpiti dagli incendi del luglio 2021 che hanno penalizzato olivicoltori e produttori di vino;
– non sia ammissibile, in un momento in cui ancora non si è provveduto al completamento del processo di ricostruzione delle campagne ridotte in cenere, che venga autorizzata la presenza di un eventuale nuovo pericolo per l’ambiente e le popolazioni,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali motivazioni, anche in virtù di quanto sopra esposto, abbiano portato a voler concedere la proroga accordata con la deliberazione n. 30/46 del 30 settembre 2022;
2) quali azioni la Giunta regionale intende mettere in campo per tutelare e valorizzare i territori del Montiferru e della Planargia pesantemente colpiti dagli incendi del luglio 2021.
Cagliari, 7 novembre 2022