CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 185/C-4
CUCCU sulla classificazione dei litorali della Sardegna in aree urbane o metropolitane.
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La sottoscritta,
premesso che:
– ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale n. 11 del 2017 il Piano per l’utilizzo dei litorali (PUL) è lo strumento con cui i comuni disciplinano l’utilizzazione delle aree demaniali marittime con finalità turistico-ricreative e regolamentano l’organizzazione del territorio immediatamente contiguo ai litorali, compresa l’accessibilità viaria e pedonale delle aree nel loro complesso e dei singoli siti ai sensi dell’articolo 29 della legge regionale n. 23 del 1985, e successive modifiche ed integrazioni;
– si definiscono “urbani” i litorali ricompresi nei territori dei comuni indicati all’articolo 10 bis, comma 2, lettera a) (i cui centri abitati, così come storicamente sviluppatisi e come individuati dai rispettivi strumenti urbanistici vigenti, siano contermini al mare e ai fiumi; tali Comuni possono pertanto individuare, nei rispettivi PUC e solo nelle aree contermini ai centri abitati, anche entro la fascia dei 300 metri dal mare e dai fiumi, zone C, D, G e H, e dettare norme per le zone A e B, nel rispetto delle prescrizioni del decreto assessoriale n. 2266/U del 1983) e inseriti o contigui a grandi centri abitati, caratterizzati da un’alta frequentazione dell’utenza durante tutto l’anno e da interventi edilizi e infrastrutturali tali da aver profondamente alterato gli originari caratteri di naturalità ;
– tali litorali sono individuati, anche cartograficamente, con deliberazione della Giunta regionale, previo parere espresso dalla Commissione consiliare competente in materia di governo del territorio, entro trenta giorni dalla richiesta, decorsi i quali se ne prescinde, e resa esecutiva con decreto del Presidente della Regione da emanarsi entro quindici giorni dalla scadenza del termine suddetto;
– si definisce “metropolitano” il litorale che, in ragione dell’estensione della sua linea di battigia superiore a cinque chilometri, svolge tradizionalmente o è idoneo a svolgere la funzione di litorale di riferimento, quanto a frequentazione durante tutto l’anno, della maggioranza dei residenti dei comuni facenti parte della città metropolitana e della maggioranza dei residenti dei comuni facenti parte della rete metropolitana, così come definite dalla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna);
rilevato che ad oggi, solo pochi litorali sono stati classificati come urbani o metropolitani rispetto al più ampio numero degli stessi presenti nella regione Sardegna;
visto che la Regione ha attribuito a sé stessa la competenza esclusiva sul demanio potendo così classificare i litorali indipendentemente dalla richiesta dei comuni com’era previsto in precedenza,
chiede di interpellare il Presidente della regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, per sapere:
1) perché non si sia ancora provveduto a classificare i litorali della Sardegna in aree urbane o metropolitane;
2) quando intendano provvedere a tale classificazione che consentirebbe ai concessionari di lavorare 12 mesi all’anno in un periodo storico, come l’attuale, caratterizzato da una crisi economica senza eguali e che potrebbe, inoltre, mettere gli operatori del settore nelle condizioni di attivare una serie di servizi ulteriori utili per le rispettive comunità .
Cagliari, 8 settembre 2022