CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI LEGISLATURA
ORDINE DEL GIORNO n. 86
approvato il 30 giugno 2022
MULA – MORICONI – SAIU – CADDEO – COCCO – DERIU – LAI – ORRÙ su un patto col Governo per un piano complementare al PNRR per la Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sulla mozione n. 588 sul rischio del fallimento della Regione Sardegna rispetto all’occasione del PNRR e le azioni politiche per un Recovery plan di compensazione: una nuova alleanza col sistema delle autonomie locali e con le organizzazioni economiche e sindacali sarde, per nuovo accordo con lo Stato,
PREMESSO che:
– il Consiglio regionale ha raffrontato, in generale, i temi inerenti alle opportunità del PNRR e del PNC e, anche, i termini della ripartizione delle risorse già effettuata, con particolare attenzione a quelle di competenza del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
– nel dibattito si è tenuto conto delle disposizioni di cui al punto 10 dell’Accordo stipulato il 7 novembre 2019 tra lo Stato e la Regione, adottate in ottemperanza alle prescrizioni della sentenza della Corte costituzionale n. 6/2019, nella parte in cui ” [..] Lo Stato e la Regione concordano di costituire un tavolo tecnico-politico per la definizione degli svantaggi strutturali permanenti derivanti alla Sardegna dalla sua particolare condizione di insularità e degli strumenti compensativi più idonei alla loro rimozione;
– la discussione ha, altresì, rimarcato le disposizioni adottate in materia di perequazione infrastrutturale, di cui all’articolo 15, comma 1 bis, del decreto legge 10 settembre 2021 n. 121, con cui è stabilito che “i criteri di priorità e le azioni da perseguire per il recupero del divario infrastrutturale e di sviluppo […], devono avere riguardo delle carenze infrastrutturali […] sussistenti in ciascun territorio, con particolare attenzione alle aree che risentono di maggiori criticità nei collegamenti infrastrutturali con le reti su gomma e su ferro […] e alla specificità insulare e delle zone di montagna e delle aree interne, nonché dei territori del Mezzogiorno. [.. .]”. Inoltre, con particolare alla Sardegna, “i criteri di priorità per la specificità insulare devono tener conto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 690, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e degli esiti del tavolo tecnico-politico sui costi dell’insularità di cui al punto 10 dell’accordo in materia di finanza pubblica fra lo Stato e la regione Sardegna del 7 novembre 2019 […]”;
CONDIVISO lo sdegno per l’inadeguatezza degli stanziamenti, in capo al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, destinati alla Sardegna, i quali, sia in termini di comparazione con le assegnazioni effettuate a favore delle altre regioni, specie quelle del Mezzogiorno d’Italia, sia in termini di valori assoluti, rispetto al fabbisogno regionale, appaiono ben lontani dal poter “assicurare alla Sardegna il recupero del divario infrastrutturale che la separa dalle altre aree geografiche del territorio nazionale […], tantomeno garantire analoghi livelli essenziali di infrastrutturazione e dei servizi a essi connessi, rispetto alle altre regioni”, ”come invece sarebbe dovuto avvenire, a prescindere, ma soprattutto in ottemperanza alle disposizioni dei sopramenzionato all’articolo 15 del decreto legge n. 121 del 2021;
STIGMATIZZATO il fatto che:
– la Sardegna è stata esclusa dalla ripartizione dei 25,3 milioni di euro destinati agli investimenti ferroviari nell’alta velocità/capacità di media e lunga distanza, i quali compongono almeno il 41,3
per cento delle risorse del PNRR e del PNC assegnate al MIMS, con cui il Governo ha dichiarato di voler unire l’Italia da Nord a Sud (https://italiadomani.gov.it/itinews/alta-velocita–da-nord-a-sud–l-italia-piu-unita.html,) eccezion fatta, evidentemente, per la nostra Regione;
– per gli straordinari e positivi effetti che gli investimenti sull’alta velocità produrranno nel resto d’Italia e nel Mezzogiorno in particolare, giusto per fare pochi esempi, i quasi 220 km della Napoli Bari potranno essere percorsi in due ore circa, con un aumento della capacità da 4 a 10 treni l’ora; che i quasi 300 km della Salerno Reggio Calabria potranno essere percorsi in due ore e mezzo, con un aumento della capacità da 4 a 10 treni l’ora; che i quasi 170 km della Palermo Catania potranno essere percorsi in meno di due ore con un aumento della capacità da 4 a 10 treni l’ora, mentre per la tratta Cagliari Nuoro, che ricopre una distanza equivalente alla Palermo Catania, il tempo di percorrenza resterà superiore alle 4 ore, immutato esattamente come la capacità in termini di numero di treni l’ora;
RIMARCATO il fatto che il PNRR, con annesse eventuali e relative misure complementari, costituisce lo strumento più idoneo, irrimandabile e necessario per la rimozione degli svantaggi permanenti derivanti, alla Sardegna, dalla sua particolare condizione di insularità e per la risoluzione delle maggiori criticità infrastrutturali che collocano la nostra isola quasi sempre ultima, tra tutte le regioni d’Italia;
CONDIVISA, infine, la necessità di una mobilitazione straordinaria e unitaria di tutte le forze politiche, economiche, sociali e sindacali dell’isola al fine della rivendicazione, nei confronti del Governo, del rispetto degli accordi già stipulati e delle norme adottate in materia di perequazione infrastrutturale, con riferimento alle particolari condizioni di svantaggio della nostra isola e al divario che la separa dalle altre regioni d’Italia,
impegna il Presidente della Regione
a convocare gli Stati generali della Sardegna per:
1) l’individuazione delle azioni e della strategia da adottarsi, ai fini del raggiungimento degli obiettivi e delle rivendicazioni di cui in premessa;
2) l’analisi dello stato di attuazione degli interventi, finanziati al sistema delle autonomie locali della Sardegna, per poter intervenire prontamente a sostegno delle amministrazioni locali al fine di scongiurare una mancata piena utilizzazione delle risorse assegnate;
3) la verifica dello stato di attuazione di ogni singolo intervento, già finanziato e gestito dal sistema dell’amministrazione regionale della Sardegna, al fine di individuare e circoscrivere, tempestivamente, le eventuali criticità e i ritardi nella attuazione del relativo programma e degli obiettivi fissati dall’Unione europea;
4) l’individuazione dei ritardi infrastrutturali e di sviluppo della Sardegna e la valutazione comparata della ripartizione delle risorse corrispondenti del PNRR e del PNC che non tengano conto delle particolari condizioni di svantaggio della nostra Regione e dei criteri di priorità per la specificità insulare, di cui all’articolo 15, comma 1 bis, del decreto legge 10 settembre 2021 n. 121;
5) la elaborazione di un piano complementare al PNRR per la Sardegna, compensativo della
mancata perequazione e per l’esclusione della nostra Regione dalla ripartizione di quota importante delle risorse del PNRR e del PNC.
Ai fini della verifica delle iniziative di cui sopra, impegna il Presidente della Regione a riferire periodicamente al Consiglio regionale.
Cagliari, 30 giugno 2022
Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta antimeridiana del 30 giugno 2022.