La commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) è stata impegnata in un ciclo di audizioni sullo stato di attuazione del Piano di rilancio del Nuorese, avviato nel 2015 con un investimento di 55 milioni di euro e rimasto parzialmente inattuato, soprattutto per quanto riguarda la filiera produttiva del marmo (per la quale erano stati stanziati 15 milioni, ancora bloccati).
Come è stato sottolineato dal capogruppo sardista Franco Mula, promotore dell’incontro, occorre accelerare gli interventi per un settore fondamentale per l’economia della Sardegna (complessivamente circa 1000 addetti con un fatturato di oltre 150 milioni), uno dei pochi presente sul mercato internazionale con ulteriori spazi di crescita, in particolare per il riutilizzo dei residui di lavorazione in altri settori produttivi (edilizia, opere stradali, farmaceutica, protezione ambientale) grazie alle sue caratteristiche naturali.
A nome della Giunta gli assessori della Programmazione Giuseppe Fasolino e dell’Industria Anita Pili hanno confermato e rilanciato l’impegno dell’esecutivo. Fasolino ha ricordato nello specifico che nella Finanziaria, proprio per rafforzare la programmazione territoriale del Nuorese, sono state stanziate risorse aggiuntive. Per sostenere questa azione, ha concluso, serve uno strumento attuativo di coordinamento in grado di assicurare in tempi brevi la ripartenza del progetto. Non siamo affatto rimasti fermi nonostante le difficoltà, ha poi affermato l’assessore Pili, e da parte nostra c’è tutta la disponibilità a fare un lavoro “di squadra”.
In sostanza il blocco della filiera del marmo è dipeso, come hanno spiegato i funzionari degli assessorati coinvolti, da una serie di fattori: eccessiva rigidità dei meccanismi del finanziamenti europei che ne garantiscono la copertura, questioni ambientali, problemi di riprogettazione della logistica, dallo spostamento degli stabilimenti all’acquisizione di nuovi terreni adeguatamente infrastrutturati con condotte idriche e servizi tecnologici. C’è da fare un ragionamento di prospettiva, come ha proposto il responsabile del centro regionale di programmazione Francesca Lissia, rimodulando l’intervento, selezionando le priorità e concentrando le risorse. Una linea condivisa nei contenuti dagli imprenditori del settore, che però hanno espresso preoccupazioni per la tempistica.
Nelle conclusioni, dopo i consiglieri regionali Giovanni Antonio Satta (Misto), Elena Fancello (Psd’Az) e Salvatore Corrias (Pd) che hanno espresso il loro consenso sulla accelerazione del Piano, il capogruppo del Psd’Az Mula ha proposto una delibera di Giunta per individuare il nuovo strumento operativo, con un ruolo centrale dell’assessorato dell’Industria, che dovrà fare da “guida” alla nuova fase del progetto.
(Af)