CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1295/A
(Pervenuta risposta scritta in data 13/04/2022 in data 03/05/2022)
CORRIAS – MORICONI – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulle attività preliminari relative alla Zona economica speciale (ZES) di recente istituzione.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il decreto legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno, agli articoli, 4, 5 e 5 bis, disciplina le condizioni, le procedure, e le modalità per l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES), definendola quale “zona geograficamente delimitata, e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita da aree anche non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal Regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013”;
– successivamente, come previsto dall’articolo 4 della legge 123 del 2017 sopra citata, il 25 gennaio 2018 è stato approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 12 “Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali (ZES) che contiene i criteri generali per l’identificazione e la delimitazione dell’area nonché i criteri che ne disciplinano l’accesso e il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo;
– la Giunta regionale con la deliberazione n. 57/17 del 21 novembre 2018, ha così approvato la proposta di Piano di sviluppo strategico e i relativi allegati che, d’intesa con i territori, prevede l’istituzione di un’unica grande ZES mettendo in rete i sei porti, Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Arbatax con una superficie massima pari a 2.770 ettari, con altrettante aree retroportuali, e individuando Cagliari come pilastro centrale del progetto;
– la proposta di una ZES configurata “a rete” in ambito costiero, che viene sviluppata nel Piano strategico, è legata all’esistenza di una rete parallela, in via di attivazione, di zone franche doganali intercluse, previste dalla norma nazionale (decreto legislativo n. 75 del 1998, articolo 1);
– con la sopracitata deliberazione n. 57/17 la Giunta ha, inoltre, dato mandato alla Cabina di regia per la Programmazione unitaria, in raccordo con le Direzioni generali dell’industria, degli enti locali e dei trasporti, di adottare tutti gli atti necessari per la trasmissione e l’approvazione ministeriale del citato Piano di sviluppo strategico e, altresì, di provvedere alle eventuali modifiche o integrazioni eventualmente richieste da Roma e di adottare tutti gli atti necessari alla costituzione dell’organo consultivo per il coordinamento regionale della ZES;
– con la deliberazione n. 9/19 del 12 marzo 2021 la Giunta regionale, dopo avere richiamato le interlocuzioni intervenute con il Ministero per il Sud e le riserve presentate dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli che aveva espresso parere sfavorevole, ha aggiornato il Piano di sviluppo strategico allegato alla deliberazione n. 57/17 del 21 novembre 2018, apportando la sostituzione del punto 9 dello stesso Piano;
– il 14 dicembre 2021 è stata diffusa la notizia che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Garofoli, ha firmato il decreto di istituzione della ZES della Sardegna, portando finalmente a conclusione l’iter;
evidenziato che:
– risultano già istituite 7 zone economiche speciali dislocate in Calabria, Campania, Abruzzo, Puglia-Basilicata (Ionica), Molise-Puglia (Adriatica), Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale;
– lo scorso 2 dicembre in sede di conferenza unificata lo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha ricevuto l’intesa per la ripartizione di 630 milioni del PNRR per interventi volti a favorire la competitività e lo sviluppo economico delle ZES;
– la ZES Sardegna, definita nei documenti come di imminente istituzione, ha visto l’assegnazione di soli 10 milioni di Euro, a fronte dei 62,9 assegnati alla ZES Abruzzo, i 136 della ZES Campania, gli 83 della ZES Molise Puglia, i 108 della ZES Basilicata-Puglia, i 117 della ZES Calabria, i 61,4 della ZES Sicilia Orientale e i 56,8 di quella Occidentale;
considerato che:
– la Giunta regionale, come ribadito dallo stesso presidente all’indomani della firma del decreto, ritiene che la ZES rappresenti una svolta utile al rilancio dell’economia sarda, dato che potrà assicurare al “sistema produttivo sardo quella fiscalità agevolata attesa da decenni che può essere il vero motore della ripresa economica della nostra Isola”;
– la ZES è già destinataria di risorse del PNRR pari a 10 milioni di euro;
– la ZES Sardegna prevede la messa in rete di sei porti sardi, Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Arbatax e delle rispettive aree retroportuali con Cagliari centro nevralgico del progetto;
visti:
– l’articolo 4, comma 6, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 17, così come modificato dall’articolo 1, comma 316, lettera a) della legge 27 dicembre 2019, n. 160, col quale è stabilito che “il soggetto per l’amministrazione dell’area ZES, di seguito “soggetto per l’amministrazione”, è identificato in un Comitato di indirizzo composto da un commissario straordinario del Governo, che lo presiede, dal Presidente dell’Autorità di sistema portuale, da un rappresentante della Regione, o delle regioni nel caso di ZES interregionale, da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e da un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché da un rappresentante dei consorzi di sviluppo industriale;
– l’articolo 4, comma 6 bis, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 17, inserito dall’articolo 57, comma 1, lettera a), n. 2), del decreto legge 31 maggio 2021, n. 77, il quale stabilisce che “il Commissario” di cui all’articolo 4, comma 6, D.L. 20 giugno 2017, n. 17, “è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, d’intesa con il Presidente della Regione interessata”;
considerato che al momento non risulta adottato alcun provvedimento attuativo di cui all’articolo 4, comma 6 bis, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 17, ragion per cui non sarebbe completata la composizione del soggetto per l’amministrazione dell’area ZES della Sardegna,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l’Assessore regionale dell’industria, per sapere:
1) quali interventi, una volta pubblicato il decreto, debbano essere immediatamente e preliminarmente attivati per dare vita alla Zona economica speciale;
2) se corrisponde al vero che, al momento, non sia stato adottato alcun provvedimento attuativo delle previsioni di cui articolo 4, comma 6 bis, del decreto legge 20 giugno 2017, n. 17;
3) quali tappe il progetto di istituzione della ZES contempli e come debbano essere utilizzate le risorse, pari a 10 milioni di euro, assegnate alla Sardegna con il decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
4) se abbiano già attivato o intendano attivare interlocuzioni con il Governo nazionale per condividere il progetto;
5) se non ritengano, considerata l’avvenuta istituzione, di dovere rivendicare presso il Governo nazionale ulteriori risorse che pongano sullo stesso piano la ZES Sardegna con le altre già operanti sul territorio italiano.
Cagliari, 21 dicembre 2021