La commissione lavoro, presieduta da Alfonso Marras (Psd’Az), ha audito l’assessora degli Affari Generali, Valeria Satta, per l’illustrazione della delibera n. 28/5 dello scorso 15 luglio, inerente il piano triennale del fabbisogno del personale e la determinazione della capacità assunzionale della Regione. La richiesta di approfondimenti era stata formulata dal gruppo del Pd che con il suo componente in Commissione, Piero Comandini, ha chiesto lumi su procedure e tempi per la realizzazione dell’ambizioso piano, nonché sul completamento delle stabilizzazioni all’interno del cosiddetto sistema Regione.
L’assessora ha elencato i diversi provvedimenti adottati (scorrimento graduatoria Aspal, 53 assunti nel 2021 e 50 nel 2020; 9 dipendenti in Area) e si è detta in attesa delle graduatorie per le progressioni interne. In applicazione della legge approvata nella precedente legislatura, per il superamento del precariato, sono stati chiamati in servizio 83 dipendenti a tempo indeterminato (42 nella Regione e 41 negli enti e nelle agenzie regionali. L’assessora Satta ha quindi annunciato il bando per agenti del corpo forestale e sollecitata anche dagli interventi dei consiglieri Comandini (Pd), Desirè Manca (M5S), Lai (Leu) e Caddeo (Progressisti) ha dichiarato il suo favore per la cessione di capacità assunzionali verso le agenzie e gli enti del sistema regione. Sulle risorse per le stabilizzazioni e le assunzioni, però si è registrata la polemica con le opposizioni che hanno rimarcato l’urgenza del superamento del precariato in Agris e Sardegna Ricerche. Le risorse necessarie per la stabilizzazione ammontano a circa tre milioni di euro e lo stanziamento potrebbe essere inserito all’interno della cosiddetta legge omnibus ma – così hanno dichiarato i consiglieri della minoranza – gli emendamenti presentati in Terza commissione sono stati respinti dal centrodestra. L’assessora ha quindi evidenziato le differenti priorità che riguardano il personale della Regione e la conseguente individuazione degli stanziamenti, sottolineando particolare importanza per la riclassificazione del contratto dei 5000 dipendenti regionali con le progressioni verticali.
Ulteriori spunti al dibattito sono stati offerti dai consiglieri Stara (Iv) e Ignazio Manca (Lega) e la direttrice dell’assessorato, Silvia Cocco, ha avuto modo di dettagliare programmi e azioni, riaffermando la necessità di mantenere “nel giusto equilibrio le attese degli idonei nelle graduatorie, le aspettative degli stabilizzandi e le speranze di quanti da troppo tempo aspettano il bando di nuovi concorsi”.
Successivamente la commissione ha ricevuto in audizione i rappresentanti di Cgil (Simone Congiu), Cisl (Sara Lorrai) e Uil (Andrea Loi) che hanno denunciato anomalie e inosservanze nell’applicazione dei contratti di lavoro e delle clausole di salvaguardia, da parte dell’aggiudicataria dei lotti di gara 9, 10 e 11 dell’appalto vigilanza e servizi fiduciari e di portierato. Nel mirino delle organizzazioni sindacali la società GSA che – così è stato riferito – avrebbe rifiutato, al contrario di quanto fatto dalle altre aziende vincitrici di gara, il confronto per una trattativa salariale che consentisse il venir meno delle evidenti sperequazioni tra i lavoratori delle diverse aziende. «Ci troviamo di fronte a lavoratori – hanno dichiarato i sindacati – che impegnati nei medesimi siti regionali ma in diversi lotti d’appalto, registrano una differenza nel salario di oltre 300 euro mensili». Da qui la richiesta di intervento da parte della Regione e di una iniziativa consiliare. Il presidente della commissione, Marras, a conclusione degli interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione, ha quindi comunicato la convocazione in commissione della responsabile della centrale unica di committenza, degli assessori degli Enti Locali e del Lavoro e quindi anche della GSA.