Cagliari, 23 settembre 2021 – Clima teso questa mattina in Commissione “Attività Produttive” dove erano in programma le audizioni dell’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia e del commissario straordinario di Laore Mimmo Solina. In apertura di seduta, il vicepresidente della Commissione Gianfranco Satta (Progressisti) ha chiesto chiarimenti sulla situazione di 12 ex veterinari di Aras rimasti attualmente senza lavoro e impossibilitati, per raggiunti limiti di età, a partecipare ai concorsi banditi da Laore. «Queste persone hanno più di 65 anni e non potendo lavorare per Laore sono di fatto degli esodati. Non hanno potuto partecipare nemmeno al concorso». Satta ha quindi chiesto le dimissioni dalla Commissione del Presidente Piero Maieli (Psd’Az): «Lei a quella selezione ha invece preso parte – ha attaccato Satta – non si era mai visto prima che un consigliere regionale in carica partecipasse a un concorso della Regione – ha sottolineato Satta – non dico che non poteva farlo ma è una questione di opportunità». Ala consigliere dei Progressisti ha replicato il presidente Maieli: «Sono affermazioni gravi che danno adito a notizie false comparse su qualche organo di stampa – ha detto Maieli – non è vero che la legge sui concorsi di Laore è stata approvata dalla mia Commissione. Quel provvedimento è stato adottato dalla Commissione Autonomia, condiviso all’unanimità dalla Conferenza dei Capigruppo e portato in Consiglio con la procedura d’urgenza prevista dall’art.102 del Regolamento interno. Quel concorso non è stato impugnato da nessuno perché era per titoli ed esami. Non accetto queste illazioni. Chi ha riportato notizie false sarà querelato».
Dopo il botta e risposta Satta-Maieli, la Commissione ha sentito il commissario di Laore Solina che ha spiegato le ragioni del mancato rinnovo del contratto a 12 ex dipendenti Aras: «E’ la legge a porre un limite d’età, si tratta di persone over 65 che non possono lavorare per noi né partecipare ai concorsi. Stiamo comunque cercando una soluzione. Una delle ipotesi è quella fare dei contratti a progetto in modo da far maturare loro i contributi necessari per essere accompagnati alla pensione. La proposta è sul tavolo dell’assessore al lavoro Alessandra Zedda». Su questa ipotesi ha concordato anche l’assessora all’agricoltura Gabriella Murgia che ha dato piena disponibilità a lavorare a una soluzione che accontenti tutti. Il consigliere Gianfranco Satta ha quindi presentato una risoluzione per impegnare al Giunta a predisporre una proroga dei contratti a tempo determinato fino al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento dei 12 ex dipendenti Aras. «Potrebbero essere impiegati in attività che richiedono personale altamente qualificato come quelle legate alla misura sul benessere animale». Su questa proposta l’assessora Murgia ha preso l’impegno di fare una verifica normativa con i tecnici dell’assessorato. La prossima settimana si conosceranno gli esiti della consultazione.
Marchio agnelli Igp e filiera del latte d’asina
In mattinata la Commissione ha esaminato anche due proposte di legge per la valorizzazione del latte d’asina e per la tracciabilità dell’agnello sardo IGP.
Sui due argomenti sono stati sentiti i rappresentanti delle associazioni di categoria e della Copsa, la società cooperativa dei socì Bper.
Sulla prima proposta, presentata dal gruppo Psd’Az, gli auditi hanno espresso parere favorevole chiedendo però di specificare meglio le norme relative alle modalità di mungitura. Secondo Maurizio Onorato, direttore di Confagricoltura: «La proposta non prevede aziende promiscue, le asine devono essere separate da pecore e mucche, è bene chiarirlo in modo da evitare equivoci». Anche per il direttore di Copagri Pietro Tandeddu «sarebbe meglio non caricare di troppe aspettative una micro filiera che si sta creando in Sardegna. Meglio non appesantire il testo. Per noi sarebbe opportuno concedere il latte gratuitamente alle famiglie dove sono presenti bambini con intolleranze alimentari. Un litro di latte d’asina costa circa 20 euro e molti non possono permetterselo». Favorevoli anche Matteo Frau, responsabile della Cia di Cagliari e Luca Saba, direttore di Coldiretti che hanno sollecitato, come i colleghi, norme chiare sulla gestione degli allevamenti. Saba ha sposato la proposta di istituire un Osservatorio: «Sarebbe bene farlo per tutti i settori produttivi – ha detto – consentirebbe di aver un monitoraggio continuo sulla produzione vendibile lorda di tutti i prodotti di filiera in tutti i territori della Regione». Favorevoli, infine anche i rappresentanti di Copsa. Il funzionario Giuseppe Pirisi ha suggerito una sinergia con la Sicilia: «Si potrebbe presentare un progetto comune. In Sardegna ci sono circa 4500 asine, poche per un progetto di ampio respiro. Sfruttiamo l’opportunità di un accordo con altre regioni. Il Pnnr rappresenta una grande occasione con oltre i,2 miliardi di euro da investire nei contratti di filiera e di distretto».
Anche sulla proposta della Lega per la tracciabilità dell’agnello sardo IGP (primo firmatario Dario Giagoni) le associazioni agricole si sono pronunciate a favore. La legge prevede l’inserimento di un microchip sottocutaneo per controllare il percorso della carne. Le associazioni hanno ricordato che una legge in tale direzione era stata già approvata nel 2010. Provvedimento rimasto però inattuato per mancanza di risorse. Ora si tratterebbe di riavviarlo in via sperimentale per poi, eventualmente, estenderlo a tutto il territorio regionale.
Modifica legge sulle Pro Loco
La Commissione, infine, ha sentito l’assessore al turismo Gianni Chessa sulla recente delibera di Ginuta con la quale si è autorizzata l’istituzione di una nuova associazione regionale delle Pro Loco, distinta dall’UNPLI, l’Unione nazionale delle associazioni di promozione locale.
Un provvedimento fortemente contestato dal PD. Secondo il consigliere Salvatore Corrias si tratterebbe di una scelta penalizzante per l’Unpli «per la sua storia e per ciò che rappresenta a livello nazionale. Non si capisce la necessità di creare un nuovo soggetto. A cosa serve. C’è il rischio di appesantire il lavoro dell’assessorato e di intasare le pratiche negli uffici».
«Non c’è dietro nessuna scelta politica – ha replicato Chessa – abbiamo preso atto della richiesta di 61 Pro Loco di voler creare una nuova associazione. La legge glielo consente. Non è nostro compito dirimere i contrasti interni. Ci siamo limitati ad accogliere una richiesta legittima».