I giovani e l’infanzia sono le novità del Fondo sociale europeo che ha nell’istruzione e la formazione un fondamentale indirizzo strategico per la nuova programmazione europea. È uno dei principali passaggi emersi nel corso dell’audizione dell’assessora del lavoro, Alessandra Zedda, nelle commissioni Bilancio e Lavoro, riunite in seduta congiunta sotto la presidenza di Valerio De Giorgi (Misto), per segnare l’avvio del confronto sulle risorse Ue per il settennio 2021-2027. Un percorso a tappe che si concluderà entro la fine dell’anno e prevede, tra le altre, la partecipazione e la condivisione con il partenariato, prima del via libera del Consiglio regionale e l’apertura formale del negoziato con la commissione europea.
Le risorse a disposizione del Fse sono quantificate in 605 milioni di euro, contro i 444 del precedente periodo di programmazione (2014-2020), ripartite secondo le quattro priorità: occupazione (32%); inclusione sociale (25%); istruzione (25,5%); giovani e infanzia (17, 5%) a cui va sommato il 4% riservato per la cosiddetta assistenza tecnica. Consistente l’incremento dei finanziamenti disponibili per gli assi occupazione e istruzione rispettivamente pari a 100 e 87 milioni di euro. Ma sulla ripartizione delle risorse europee l’assessora Zedda ha annunciato la volontà di negoziare una percentuale più elevata dei fondi destinati al Fse rispetto al Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale). L’ultima versione dell’accordo di partenariato condivisa con le Regioni assegna infatti per la Sardegna una ripartizione percentuale del 21% per il fondo sociale e del 79% per il Fesr. L’obiettivo dichiarato dall’assessora è far salire la percentuale del Fse al 32% sul complesso delle dotazioni europee destinate all’Isola che ammonta a oltre 2 miliardi e 933 milioni di euro.
Sollecitata dai consiglieri Massimo Zedda (Progressisti), Michele Cossa (Riformatori), Laura Caddeo (Progressisti), Piero Comandini (Pd), Desirè Manca (M5S), Michele Ennas (Lega), la responsabile del Lavoro ha illustrato nel dettaglio strategie e azioni degli interventi comunitari, evidenziando la volontà di “favorire interventi con macro azioni ed evitare di disperdere le risorse in mille rivoli”, auspicando inoltre “una efficace integrazione tra le azioni con i diversi fondi comunitari ad incominciare da quella tra Fse e Fesr”.
Il presidente del parlamentino della Programmazione, Valerio De Giorgi, ha quindi preannunciato la predisposizione di un nutrito calendario di audizioni per procedere col confronto sulle linee strategiche di indirizzo del Fondo sociale europeo.