La commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) ha proseguito il suo lavoro sul comparto turistico ascoltando in video conferenza i responsabili di categoria del c.d. “turismo itinerante” (Aiasc-aree sosta camper, Apc-produttori camper e caravan, Assocamp-campeggiatori turistici, Confedercampeggio e Camperisti sardi).
Si tratta di un tipo di turismo ancora poco conosciuto e poco diffuso in Sardegna, hanno sottolineato gli operatori, ma con grandi potenzialità, composto da persone e famiglie che cercano e vogliono una vacanza più aperta ai territori e diversa da quella estiva tradizionale riservata alle località balneari, tutti fattori decisivi per la scelta delle destinazioni.
Nel solo settore camper/caravan (veicoli speciali di cui l’Italia è il terzo produttore in Europa) circolano nella Ue circa 6 milioni di mezzi con equipaggi medi di 3 persone, 18 milioni di turisti in totale che spendono circa 130 euro al giorno al netto dei pedaggi autostradali. Ma il grosso di questi flussi è concentrato in Germania, Francia e Spagna e solo una piccola parte arriva in Italia ed in Sardegna, soprattutto per la mancanza di aree di sosta ben attrezzate e geograficamente ben distribuite.
Problemi come collocazione e caratteristiche delle aree, servizi reali, contributi ai Comuni ed altro, ai quali cercano di trovare risposta tre proposte di legge all’attenzione della commissione: la n.206 (Canu e più), la n.208 (Ciusa e più) e la n.214 (Comandini e più). Al termine delle audizioni, la commissione valuterà come concludere la fase istruttoria prima dell’esame in Consiglio.
Nella seconda parte della seduta sono stati sentiti i responsabili di Confcommercio e Confesercenti sulla situazione del comparto.
Per Confcommercio la direttrice Sara Pintus che sottolineato che il settore, con il suo tessuto di piccole e medie imprese spesso a conduzione familiare rappresenta il 12% del Pil regionale e per molti aspetti un “salvagente sociale” che però, in questo momento, ha bisogno di sostegno per andare avanti. Chiediamo strumenti semplici e veloci sul modello di “Artigiancassa”, ha sollecitato la Pintus, per poter stare sul mercato ed accompagnare nel breve e medio termine la ripartenza dell’economia regionale.
Secondo il presidente regionale di Confesercenti Roberto Bolognese il 20% delle imprese, circa 7/8000 piccole aziende più l’indotto, potrebbe non riaprire nel post-pandemia e sarebbe un terremoto per l’economia regionale. La contrazione dei consumi ha colpito tutta la rete distributiva, ha ricordato Bolognese, ma soprattutto il comparto abbigliamento e calzature, il più esposto alla concorrenza dell’e-commerce.
Il problema, almeno in parte, potrebbe essere risolto nel prossimo assestamento di bilancio in vista di una soluzione più strutturale attraverso la quale inserire il commercio nello stanziamento pluriennale di circa 6 milioni previsto nella finanziaria 2019.
(Af)